“Spezzeremo le reni alla Grecia”: con questo motto il 28 ottobre 1940 Mussolini iniziò l'invasione della Grecia e mai motto fu tanto infausto. La grancassa propagandistica rimbombò insieme ai cannoni, ma non aiutò i fanti e gli alpini ad avanzare nel fango o nella neve.
|
Cartolina postale in franchigia per le Forze Armate, edita nel novembre del 1940 a cura della 11^ Armata. La retorica della bella morte nelle parole di Mussolini, la cruda realtà delle croci e delle rovine per l'anonimo disegnatore. |
Condizioni meteorologiche, morfologia del teatro dell'azione, l'improvvisazione e la superficialità con cui la campagna fu avviata, bloccarono le divisioni italiane sui monti e nelle gole dell'Epiro. Non solo, ma i greci, supportati dall'aviazione inglese, contrattaccarono e invasero alcune zone dell'Albania italiana.
Circa 20.000 soldati italiani caddero prigionieri, fu il primo gruppo consistente della sciagurata guerra dell'Italia, la prima delle disfatte che avrebbe generato quell'enorme numero di prigionieri che toccò praticamente tutte le famiglie italiane.
La prigionia nelle mani dei greci durò pochi mesi, nell'aprile del 1941 agli italiani si unirono i tedeschi, che in breve tempo spezzarono la resistenza dei greci e degli inglesi che erano arrivati in appoggio, completarono l'invasione del Paese e liberarono i prigionieri italiani, ad esclusione degli ufficiali, che furono evacuati dagli inglesi e reinternati nei loro campi in Egitto e India.
Nei pochi mesi in cui furono internati nei campi greci i militari italiani ebbero a disposizione per scrivere alla famiglia cartoline e fogli lettera di 2 lembi più il terzo più corto per la chiusura ad incastro.
Trascrivo un paio di messaggi dai campi di prigionia della Grecia, nei quali è evidente una costante: la richiesta di generi di conforto. Fa la sua comparsa la fame, un argomento che sarà proprio di alcune prigionie, non tutte, per fortuna. Non occorre molta fantasia per immaginare che un Paese piccolo e poco prospero come la Grecia avesse delle difficoltà con un numero di prigionieri abbastanza significativo. I messaggi sono anche rivelatori di una situazione iniziale di prigionia, quando ciò che conta è inviare le notizie vitali. Traspare la consapevolezza dei propri diritti e una certa fiducia che saranno rispettati.
Foglio lettera del 5 gennaio 1941 dal Centro prigionieri italiani 3ª compagnia
|
|
Modulo a cura della Croce rossa ellenica, bilingue greco francese, con i segni della censura in Grecia
e timbro postale di Roma ferrovia del 9 febbraio 1941 |
“Cari genitori, dopo un lungo silenzio vengo a farvi sapere mie notizie. Vi assicuro di stare bene in salute così spero di sentire di voi tutti in famiglia. Sin dal 24-11 mi trovo prigioniero in Grecia. Non avete pensieri. Fatemi sapere se Vito si è messo a posto. Cercate di farmi un pacco contenente dentro fichi secchi e un po' di tabacco per sigarette trinciato forte e dolce e cartine se vi è possibile, il pacco non deve essere superiore a 5 Kg. Vi prego tutti di rispondere con sollecitudine non appena ricevuta la presente. Non ho più altro da dirvi vi bacio a tutti di famiglia vostro affezionatissimo figlio Donato Solito”
Cartolina scritta il 6 gennaio 1941 dal campo n. 4
|
|
Cartolina predisposta ad uso dei prigionieri di guerra con i segni della censura greca del 13 gennaio 1941. Si noti in alto la dichiarazione “Poste des prisonniers de guerre”, indispensabile per l'esenzione delle tasse postali. |
“Cari genitori io sto bene e così spero anche di voi speditemi un pacco contenente qualche pacchetto di sigarette – in formatevi come si fa per spedire il pacco dalla crocerossa o in comune – cioccolato biscotti salame sigarette e un vaglia. Tanti saluti Angelo Zucconi”.
|