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prova francobolli in bobina |
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di Giovanni Riggi di Numana | ||||||||||||||
Ho letto una risposta ad una domanda relativa alle prove dei francobolli in bobina che a mio parere richiede qualche precisazione. I Francobolli in questione, a tutti gli effetti prove di stampa senza valore e altre indicazioni degli anni '50, non furono prodotti per i distributori automatici in bobina, ma per fornire ai distributori, in questo caso i tabaccai o le rivendite autorizzate e non delle macchine, dei rotoli continui di francobolli da appoggiare al bancone. Da quanto si racconta e non per documentazione certa, i rotoli di francobolli del diametro di 5 cm circa, erano composti da 10 o 11 file verticali di francobolli lunghe 1000 esemplari raccolti in un rotolo che poteva essere infilato in una bacchetta metallica appoggiata su due supporti da fissare al banco di vendita dei valori bollati, su cui il rotolo si svolgeva tirandolo con una mano. In realtà il rotolo equivaleva a 100 fogli di francobolli tra loro accostati per il lato lungo e senza gli interspazi di gruppo che dividevano un foglio dall'altro. Il rotolo era prodotto da un cilindro matrice continuo il cui diametro era un multiplo esatto di uno dei due lati del francobollo e che poteva quindi stampare fogli di 10/11x 1000 esemplari e quindi da 10.000 pezzi tutti dentellati. Siamo soliti pensare a fogli composti da 10 file orizzontali, ma in questo caso, non sappiamo perchè, le file erano 11: ne siamo abbastanza certi non solo perchè i successivi francobolli in bobina furono prodotti in 11 file, ma in quanto intorno alla fine degli anni '70 ci siamo imbattuti per caso in un pezzo del rotolo che presentava un bordo di foglio a sinistra e due bordi di foglio, uno superiore ed uno inferiore, che contenevano 11 file orizzontali di esemplari la cui lunghezza superva i 20/30 esemplari continui. Ricordiamo, anche se la memoria si perde nella nebbia, che le prima fila verticale e qualche altro esemplare delle prime file verticali aveva la vignetta sostituita da barre incrociate probabilmente previste per compensare l'usura e il deterioramento delle vignette a contatto con la barretta metallica che faceva da anima al rotolo e che evidentemente esponeva per primi gli esemplari della millesima fila, mentre la prima fila, iniziava l'avvolgimento e quindi era l'ultima che compariva alla fine dello svolgimento. All'epoca tentammo di acquistare qualche barandello del rotolo, ma ci fu negato o il prezzo era troppo elevato per le nostre tasche. Nel corso dei circa 30 anni successivi non abbiamo mai più visto niente di simile ne abbiamo letto articoli o annotazioni che parlassero di questa curiosa produzione di francobolli di prova e nemmeno sul mercato sono apparse vendite di materiale simile. Quanto qui narrato, lo ripetiamo, si perde nella memoria e non ha alcun supporto documentario certo, ma rimane il fatto che all'epoca di quella produzione sperimentale le "macchinette" per francobolli in bobina non erano ancora nei pensieri delle Poste, ma era invece reale la richiesta di rotoli di francobolli con quantità di esemplari ben superiore a quella dei fogli. Spero che questo contributo possa sollecitare qualche altro specialista a ricordare e ad aiutarci a ricostruire una storia. Cordiali Saluti . Giovanni Riggi di Numana | ||||||||||||||
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