La Storia postale

Normativa sulla rispedizione

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La Rispedizione: APERTA PER ERRORE
di Marino BIGNAMI

Nel numero enorme di corrispondenza trattata qualche errore c'è sempre stato, sia da parte dei mittenti che dei destinatari ed anche del servizio postale. I casi sono i più vari: per distrazione, omonimia, oppure per corrispondenze finite assieme ad altre nella distribuzione ad aziende con molta corrispondenza, che le aprivano senza controllare l'indirizzo.

Il regolamento prescriveva che se veniva “restituita dissuggellata” per omonimia, doveva essere richiusa “apponendo il suggello dell’Ufizio a ceralacca accanto a quello lacerato” o in seguito un suggello gommato, invitando “la persona omonima a firmare a tergo della lettera la seguente dichiarazione - Aperta per conformità di nome e cognome -". Se la persona omonima ricusa di sottoscrivere la mentovata dichiarazione oppure se è illetterata, l’Ufiziale di posta scrive a tergo della lettera “Aperta per conformità di nome e cognome dal Sig.… che ricusò certificarlo, oppure che dichiara essere illetterato”. Oppure con altra dichiarazione simile: “aperta per errore” od altro, secondo le circostanze.


-1815 - LETTERA da Milano (dal testo) a Novara . Riporta la scritta “la stessa letta dal zio Tornielli per la ragione di stesso nome e cognome”.

 

-1860 - PIEGO da Bordolano (BS) a Farfengo Bresciano, per errore arriva a Farfengo Cremonese e dopo varie rispedizioni arriva a Orsinuovi (Orzinuovi) (BS) e finalmente a Farfengo Bresciano

 

- 1905 -TELEGRAMMA arrivato a Bologna e “Aperto per conformità di indirizzo” da “La Fondiaria" e per un "LA" di troppo è rispedito a “Fondiaria” di Bologna.

 

-1934 - LETTERA MINISTERIALE - Da Roma a Padova dove è aperta per errore al giornale, dagli stessi è aggiunto il nuovo indirizzo e al retro la scritta manuale “aperta per errore” con firma giustificativa e timbro del giornale. Arriva al nuovo indirizzo il giorno dopo.

 

-1940 - LETTERA ESPRESSO da Milano erroneamente indirizzata in Città, all’ufficio espressi constatata l’assenza di detta via, hanno telefonato per la città di destinazione (vedi il numero telefonico ricopiato a matita) che fu chiarito essere Monza e venne eseguito prontamente il servizio di trasferimento.

-1944 - LETTERA P.O. da Como a Tornello (PV) constatata l’assenza del destinatario viene ipotizzato un errore di destinazione in Lomello e consegnata (dello stesso destinatario ho altri documenti in Lomello).


-1953 - LETTERA P.O. da Padova a Foligno “aperta per errore”, consegnata a TIMI invece che a TIMO. Giustificazione al retro con dichiarazione e firma dell’errato destinatario causato dal servizio postale con sigilli della posta di Foligno.


- BIGLIETTO di servizio probabilmente allegato ad un invio “in disguido”