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La Rispedizione: FERMO POSTA | ||||||||||||||
di Marino BIGNAMI | ||||||||||||||
Inizialmente era un servizio gratuito per le corrispondenze giunte a destino senza indirizzo o con la specifica dicitura del "ferma in posta”. Il servizio consisteva nel trattenere nell'ufficio postale scelto dal mittente le corrispondenze aventi la dicitura "fermo posta" nell'indirizzo, o “poste restante” in linguaggio internazionale, fino alla richiesta di ritiro. -1919 - LETTERA indirizzata a militare da Torino per Firenze francata con Cent. 10 (riduzione militare in servizio) Non era però concessa la riduzione militari “in licenza” , a Firenze è stata effettuata la rispedizione per Viareggio avendo la cura di pagare anticipatamente il fermo Posta. All’arrivo però la lettera è stata tassata solo per i 10 Cent mancanti e non per il doppio perché era di militare. La tassa sarebbe stata rimborsata se il militare avesse riconsegnato la busta in posta con il segnatasse.
-1928 - LETTERA da Oltre il Colle per Milano (senza mittente) non potuta consegnare e qualcuno (forse della Posta stessa ) non ha trovato di meglio che scaricare il problema spedendo al fermo Posta di origine. All’arrivo è stata tassata, chissà se è stata ricuperata dal mittente od è finita nei rifiuti.
-1938 - LETTERA da Cattolica per Mercatino Conca rispedita per Pesaro in fermo Posta con l’accortezza di affrancare per questo servizio. (da internet)
-1940 - LETTERA da Messina per Lugo (Ravenna) in fermo Posta, debitamente affrancata per il servizio pagato dal mittente, a destino è stata rispedita a Firenze sempre in fermo posta dove non ha pagato il servizio, ritenuto valido perché non ha dissuggellato la busta? Infatti si nota la data di arrivo del 22-12-40 e il ritiro del 24. Ma gli scritti esterni aggiunti dal rispeditore erano ammessi?
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