Francobolli "NOBEL"
di
Daniela TESTA
Nel 1906 il Premio Nobel per la medicina fu assegnato all’italiano Camillo
Golgi e allo spagnolo Santiago Ramón y Cajal per i loro studi istologici
sul cervello.
|
francobollo del valore facciale di 750 Lire; sono
raffigurati Camillo Golgi e, nel riquadro, un frammento di tessuto nervoso ove alcuni
neuroni appaiono neri per effetto della colorazione con la tecnica dell’impregnazione
argentica da lui messa a punto
|
Golgi fu l’inventore di un complesso metodo di impregnazione argentica, ovvero di una colorazione specifica per il
tessuto nervoso, nota come reazione nera, che consentì di osservare al
microscopio le singole cellule nervose, i neuroni, nella completezza delle
loro parti, ovvero il corpo cellulare e la complessa ramificazione dei
suoi prolungamenti.
Utilizzando questo metodo di colorazione ideato da Golgi, il suo collega
Santiago Ramon y Cajal (Petilla de Aragón 1° maggio 1852, Madrid 17
ottobre 1934) fornì eleganti dimostrazioni di come i neuroni fossero
entità anatomicamente e funzionalmente autonome e formulò la teoria del
neurone. Cajal si poneva così in contrapposizione a Golgi che invece
riteneva il tessuto nervoso costituito da una rete di cellule tra loro
interconnesse a formare un reticolo diffuso privo di soluzione di
continuità. I due ricercatori non si astennero dal discutere vivacemente
l’argomento nemmeno nell’occasione ufficiale della consegna del Nobel.
Anche se dovevano passare svariati anni prima che il microscopio
elettronico risolvesse questa diatriba dando pienamente ragione a Cajal,
le ricerche di questi studiosi rappresentano una pietra miliare nel
progresso della biologia e della medicina.
Camillo Golgi era nato il 7 luglio 1843 in un paesino della Val Camonica
in provincia di Brescia, a Corteno, ribattezzata poi Corteno Golgi, dove
suo padre Alessandro era medico condotto. Camillo frequentò la facoltà di
Medicina di Pavia, laureandosi nel 1865 con una tesi sulle malattie
mentali con Cesare Lombroso, personaggio noto per aver trasmutato la
fisiognomica nella criminologia. Iniziò come chirurgo all’Ospizio di
Abbiategrasso; quindi insegnò Anatomia a Siena e a Torino,e nel 1880
ottenne la cattedra di istologia all’Università di Pavia di cui divenne
rettore.
Come medico, si dedicò anche allo studio di alcune malattie tra cui la
malaria, chiarendo le fasi di sviluppo e riproduzione del plasmodio e
dando indicazioni sul trattamento con il chinino. Fu anche uomo politico
diventando presidente del Consiglio Superiore di Sanità, e Senatore del
regno; promosse, anche quando le sue condizioni fisiche stavano
declinando, il rinnovamento del Policlinico San Matteo affinché questo
conservasse la sua secolare centralità in Lombardia minacciata dalla
nascita del nuovo polo universitario a Milano. Mori a Pavia, il 21 gennaio
1926. A A Golgi e Cajal è stato dedicato un cratere sulla Luna.
Impatto più immediato sulla nostra vita quotidiana ebbe l’invenzione di
Giulio Natta, premio Nobel per la chimica nel 1963. Natta,
infatti, è stato definito il “re della plastica moderna” per aver regalato
al mondo il Moplen. Ricordate il Carosello con il tormentone di Gino Bramieri che sorridendo sornione incitava le casalinghe con l’adagio “ e
mo’... Moplen!”?
|
francobollo del valore facciale di 850 Lire; sono
raffigurati Giulio Natta e, nel riquadro, la rappresentazione
tridimensionale del polimero polipropilene noto come Moplen |
Giulio Natta era nato a Porto Maurizio in Liguria nel 1903; dopo la laurea
in ingegneria chimica conseguita a soli 21 anni al Politecnico di Milano e
uno stage a Friburgo, insegnò alcuni anni presso le Università di Pavia,
Roma e Torino, ritornò quindi al Politecnico di Milano dove concluse la
sua carriera. Ammalatosi di Parkinson, morì a Bergamo il 2 maggio 1979.
Natta si dedicò alla ricerca sui polimeri sintetici. I polimeri sono
composti chimici che derivano dalla concatenazione di un numero molto
elevato di unità strutturali; il processo di combinazione è detto di
polimerizzazione ed è favorito da catalizzatori. Catalizzatori diversi
portano a prodotti diversi. Con in mente la gomma sintetica, Natta rivolse
la sua attenzione al propilene, un gas che dopo il 1945 cominciava ad
essere disponibile come sottoprodotto della raffinazione del petrolio.
Intuita l’enorme potenzialità industriale e commerciale dei polimeri
sintetici, entrò in contatto con il chimico tedesco Karl Waldemar Ziegler
(1898-1973) che pure lavorava ai polimeri mediante speciali catalizzatori;
e convinse la Montecatini a finanziare le loro ricerche con una ingente
somma. Nasce così il polipropilene o Moplen, una vera rivoluzione per
l’industria dei materiali termoplastici che porterà la Montecatini ad
affermarsi come industria leader nel settore e le case degli italiani a
riempirsi di plastica! Natta e Zigler condivideranno il premio Nobel nel
1963.
|