di
Paolo ROVERI (parte prima illustrata con francobolli degli stati belligeranti)
INTRODUZIONE
Il 14 agosto 1811 venne proclamata l’indipendenza del Paraguay dalla Spagna. A governare lo stato furono eletti il 12 ottobre 1813 in qualità di “Consoli” Rodriguez Francia e Fulgencio Yegros. A decorrere dal 1814 Francia si autoproclamò dittatore unico e governò il paese fino al 1840, anno della sua morte, dando prova di un assolutismo illuminato e lottando contro gli stati stranieri accusati di finanziare l’Argentina, nemico giurato del Paraguay. In politica interna la dittatura di Francia garantì al Paraguay condizioni sociali ottime: venne creata una economia prospera e sana senza debiti nei confronti di potenze straniere, un agricoltura fiorente, un’industria all’avanguardia per l’epoca, l’esercito era il meglio organizzato di tutto il Sud America e si diceva, forse con eccessivo ottimismo, che tutti i cittadini fossero in grado di leggere e scrivere. Alla morte di Francia, gli succedette, come Presidente, il nipote Carlos Antonio Lopez “El constructor” che continuò la politica dello zio volta allo sviluppo del paese e riuscì in politica estera a far riconoscere l’indipendenza del Paraguay agli stati europei e persino all’Argentina dopo un conflitto con il suo dittatore De Rosas. Nel 1862 alla morte di Lopez gli successe il figlio Francisco Solano.
Francisco Solano Lopez (1827 – 1870) il “Mariscal” comandò l’esercito paraguaiano nella “guerra grande” contro l’Argentina di De Rosas (1845 – 1852). Fu diplomatico in Europa presso l’Inghilterra e la Francia (1853 – 1855). Promosso maresciallo e ministro della guerra, potenziò ulteriormente l’esercito portando gli effettivi a circa 50.000 uomini ben armati e addestrati ed acquistò navi da guerra da impiegare sui fiumi Paranà e Paraguay a contrastare le marine dei paesi confinanti, non avendo il Paraguay sbocchi sul mare. Ammiratore di Napoleone Bonaparte e di Napoleone III, ambizioso e convinto della forza del suo paese e del suo esercito, pensò di poter svolgere un ruolo di primo piano nello scacchiere sud americano, malgrado i contrasti che lo opponevano a Brasile ed Argentina.
LA GUERRA Il Presidente argentino Bartolomè Mitre, non nascondendo le sue mire espansionistiche, si alleò con l’Imperatore del Brasile Pedro II e con l’Uruguay controllato dal Partido Colorado e il 1° maggio 1865 la Triplice Alleanza dichiarò guerra al Paraguay. Le operazioni militari, malgrado l’enorme differenza delle forze in campo (rapporto di 10 a 1), si protrassero fino al 1870. L’obiettivo di Solano Lopez era quello di estendere i confini del Paraguay ed inizialmente la forza del suo esercito gli consentì di invadere territori argentini e brasiliani, ma dopo alcuni successi, l’impari lotta contro il nemico costò al Paraguay la sconfitta nella battaglia navale di Riachuelo (11 giugno 1865) ed un’ulteriore pesante sconfitta a Yatay (17 agosto 1865), riscattate nel settembre 1866 dalla vittoria a Curupayti. All’interno Lopez, per consolidare il suo potere ed eliminare gli avversari politici, organizzò una feroce repressione contro eminenti cittadini e il clero, uccidendo centinaia di persone fra cui il Vescovo di Asuncion e persino alcuni dei suoi stessi familiari. La guerra continuò con ferocia e senza quartiere, per il Paraguay si batterono anche donne e ragazzi. Ma alla lunga, l’esercito provato dalle perdite in battaglia e prostrato da un epidemia di colera e febbre gialla si dissolse.
Prigionieri di guerra paraguaiani
Dopo la sconfitta ad Humaità, fortezza fluviale quasi alla confluenza di Paranà e Paraguay, anche la capitale Asuncion fu conquistata dal nemico brasiliano e Solano Lopez cadde con i resti del suo esercito a Cerro Corà (1 marzo 1870) nell’ultimo disperato tentativo di resistenza. A riprova della ammirazione e fiducia che il popolo aveva in lui questa data è a tutt’oggi celebrata come festa nazionale “Dia de los Heroes” e Solano Lopez è ritenuto il più grande eroe nazionale.
CONCLUSIONE
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