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Rispedizioni ...travagliate |
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di Marino Bignami | |||||||||||||||
Nel 1918 le ha tentate proprio tutte il servizio postale egiziano per effettuare la consegna della lettera riprodotta in calce, proveniente dall'Italia! La busta riporta la bellezza di due dozzine di bolli e una decina di scritte in lingua araba effettuate dai portalettere e dagli uffici postali in un continuo via-vai fra il Cairo e le località che le stavano intorno, oggi diventate sobborghi della megalopoli egiziana. La busta presenta anche un paio di particolarità degne di nota: la prima è l'affrancatura che è la stessa della tariffa interna italiana; tale accordo era stato effettuato per favorire gli scambi epistolari tra i due paesi, soprattutto commerciali, che all'epoca erano intensi e di lunga tradizione. Infatti ancora prima dell'unità d'Italia, dalla penisola (e dall'Europa) erano sbarcati in forze sulla costa meridionale del Mediterraneo: commercianti, imprenditori, professionisti ed anche avventurieri in cerca di fortuna. In Egitto molti italiani, oltre ad esercitare attività economiche, parteciparono alla vita locale e si inserirono anche nell'organizzazione dello stato, diventando funzionari importanti titolati con il grado di Bey o di Pascià. Di fatto il servizio postale egiziano che ha tentato di espletare così bene il servizio di consegna, era stato creato da un italiano per adeguarlo alle esigenze dei commercianti europei stabilitisi sul suolo egiziano una cinquantina di anni prima sotto il titolo di "Posta Europea". Il servizio era così efficiente e affidabile che sostituì completamente lo scadente servizio governativo esistente. Venne poi rilevato contro una notevole somma di denaro dallo Stato nel 1864 facendone le Poste Egiziane. Il direttore italiano divenne capo delle nuove poste governative egiziane e fu insignito con il titolo di Bey per le sue benemerenze. Durante il conflitto 1915 - 18 la Turchia si era alleata alle potenze centrali austrotedesche, l'Egitto, vicereame turco, venne strappato all'influenza della "Sublime Porta" dopo la sua entrata nel conflitto. Nel 1914 divenne protettorato britannico per controllare il canale di Suez e il passaggio delle merci necessarie al conflitto mondiale, il servizio postale regolare della "Valigia delle Indie" venne sospeso per la presenza massiccia dei sottomarini nemici nel Mediterraneo. Durante il conflitto scoppiarono in Egitto disordini e spinte indipendentiste (fomentate dalla Turchia) che sfociarono nel 1922 nella sua indipendenza (con la presenza degli inglesi che controllavano saldamente il canale). Ecco spiegato il motivo della censura e della fascetta applicata nel 1918 effettuata probabilmente a Porto Said dalle autorità britanniche (OPENED BY CENSOR l'etichetta e PASSED CENSOR il bollo). Senza cercare di interpretare esattamente gli innumerevoli via-vai della busta controllando i bolli a data (alcuni male impressi) che l'hanno colpita, si può farne una sintesi. Partita da "Genova ferrovia" il 12 settenbre 1918 arrivò a "Porto Said" il 19 ottobre dello stesso anno, presa la ferrovia "Porto Said - Cairo" arrivò il pomeriggio dello stesso giorno nella capitale. Dopo innumerevoli tentativi (durati circa un mese) di rintracciare il Sig. Albagli nell'area del Cairo, ripartì dal Cairo per l'ultima volta il 18 novembre con il regolamentare "RETOUR DESTINATION INCONNU" ritornando a "Genova Centro" il 2 dicembre dello stesso anno.
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