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alcune note sull'Unione Postale Universale

di Marino Bignami


Nell'Ottocento con lo sviluppo industriale e coll'intensificarsi degli scambi commerciali si ebbe anche un aumento della corrispondenza. La complessità del sistema postale, antiquato e complesso, fece sorgere la necessità di snellire il sistema per essere adeguato alle esigenze moderne. Il principio che prese piede fu di considerare la Nazione un territorio unico con una sola tariffa da applicarsi preferibilmente in anticipo con francobolli, con l'unica variante della tariffa dovuta al peso dell'invio.
Per l'estero, il sistema in vigore era basato prevalentemente su convenzioni postali stipulate fra stati confinanti o attraversati, che prevedevano compensazioni diverse per ogni stato, ed inoltre calcolate su ogni invio postale in funzione del peso, numero dei fogli e della distanza: un sistema complesso con alti costi e lungaggini che ritardavano il flusso postale.
Il tentativo di elaborare una base comune anche per la corrispondenza fuori dai confini nazionali e considerare tutto il globo un territorio unico, incontrò molte difficoltà a causa della richiesta (attuata da sempre) del costo del trasporto incassato dai paesi attraversati. Poichè ogni stato aveva il suo sistema e difendeva le sue specificità, si fecero molte riuniuni governative e finalmente nel 1863 su sollecitazione degli Stati Uniti del Nord, si misero le basi per un accordo generale di reciprocità del trattamento postale, che sbocciò poi nel 1876 nella prima organizzazione internazionale denominata U.G.P. (Unione Generale delle Poste).
Nei primi accordi si cominciarono ad uniformare le procedure, i moduli, il colore dei francobolli, i servizi, il sistema di misura e di peso. Vista la buona riuscita del sistema ottenuta con l"Unione Generale delle Poste" (che portava alla diminuzione dei costi con migliori risultati sia al traffico nazionale che quello estero, si diede avvio nel 1878 a Parigi ad una organizzazione collegiale mondiale, anzi "Universale". Fu denominata U.P.U., acronimo di "Unione Postale Universale" a cui aderirono la quasi totalità delle nazioni mondiali (col tempo l'adesione divenne totale). Inizialmente vennero creati tre gradi di tassazione: Zona A (Europa e Nord America) - Zona B (altri membri dell'unione)- Zona C (Paesi non aderenti) e fu uniformato il peso per tutti a Gr.15 (precedentemente era di grammi 7,5, oppure di 10 gr. sufficiente per un foglio leggero ripiegato su se stesso, per questo raramente nel periodo si usavano le buste).

Nel 1874, durante l'ennesima Conferenza dell'Unione Postale, visto che finalmente era stato accettato da tutti il principio che i dispacci sigillati provenienti dall'estero e diretti in altra nazione fossero trasportati gratuitamente, e preso atto che con le nuove iniziative si sarebbero diminuiti i costi, si decise che con i risparmi ottenuti si potevano uniformare e ridurre le tariffe ed aumentare il peso della singola corrispondenza. Il porto fu elevato da gr. 7,5 a gr.15, ad iniziare dal 1° luglio 1875. Il paese attraversato per ripagarsi delle spese di trasporto dei dispacci esteri avrebbe incassato e trattenuto l'intero ammontare della tassazione applicata alla corrispondenza che partiva dal suo territorio e diretta all'estero (sulla supposizione che ogni paese avrebbe avuto un pareggio fra la posta inviata e ricevuta dall'estero). La Francia, oberata di debiti a causa della guerra franco-prussiana, chiese ed ottenne di mantenere le vecchie tariffe in vigore fino al 1° gennaio 1876, mentre gli altri stati aderenti che inviavano i dispacci in Francia o attraverso la Francia dovevano applicare la riduzione dal 1° luglio 1875 .
Le lettere riportate in calce mostrano molto sinteticamente l'evoluzione dei costi della corrispondenza inviata in Europa prima e dopo la costituzione dell'U.G.P. determinata anche dalle varie fasi storiche del momento. Anche lo spostamento del francobollo dell'affrancatura applicato nella parte destra in alto era stato concordato in ambito internazionale.
Dopo alcuni anni dalla costituzione dell'U.P.U. si ebbe un'ulteriore riduzione per la zona A; il costo dal 1 aprile 1879 scese a 25 Cent. per gr. 15. Con questi accordi nel giro di pochi anni si ebbe una riduzione sensibile del costo degli invii in tutto il mondo, con grande beneficio per gli scambi internazionali.

Notizie ricavate da: "Qui Filatelia" numeri vari, - "Vaccari Magazine" numeri vari, - "E. Melillo Quaderni di storia postale ISSP. N° 23", - "Le Poste in Italia a cura di G. Paoloni Vol 1° - GLF Editori Laterza.

24 dicembre 1856 - gr. 5 - tassa 10 decimi di franco (?)
Partita da Milano, capitale del Lombardo Veneto austriaco,
bollo rosso di entrata in Francia AUTRICHE - BEAUVOISIN. Confine Francia - Savoia (Regno Sardo)
Compensazioni a beneficio del transito Sardo.
20 agosto 1860 - gr. 5,5 - Partita da Milano nel primo periodo di annessione della Lombardia al Regno
di Sardegna, l'invio è spedito a carico del destinatario. Segno di tassa 5 secondo la convenzione sardo-francese.
Nel periodo la tassazione era di cent. 50 sia per le corrispondenze franche che per quelle da pagare a destino.
Bollo rosso - SARDEGNE - CULOZ.

3 novembre 1868 - Cent. 60 - bollo PD - gr. 6,5 - Tariffa per l'Inghilterra frutto di accordi
che prevedevano compensazioni per l'attraversamento del territorio francese (Al retro
il bollo Torino-Susa, quindi ha attraversato il Moncenisio in diligenza prima dell'apertura
del traforo del Frejus aperto il 17 settembre 1871) Senza bollo rosso perchè di solo passaggio.

30 luglio 1874 - Cent. 40 - bollo PD - gr. - 6 - Tariffa per la Francia frutto di accordi
bilaterali (sul fronte in rosso il bollo dell'ufficio francese di scambio- ITALIE - MENTONE
per applicare la convenzione stipulata con l'Italia, non più Sardegna)
Era la nuova frontiera dopo la cessione del nizzardo alla Francia. Bollo d'arrivo al retro.

19 febbraio 1876 - Cent. 30 - gr. 6 Tariffa per la Francia (zona A) fissata dalla U.G.P. La tariffa
era valida fino a gr. 15 e non prevedeva compensazioni alla Nazione destinataria che si
premurava di distribuire la corrispondenza.
(Al retro bollo ambulante Torino-Milano e bollo d'arrivo)

 


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