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Brevi note sull'affrancatura del Touring, un Club che divenne una Consociazione |
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di Marino Bignami ( www.postaesocieta.it ) | ||||||||||||||||||||||||||
La salvaguardia dei francobolli negli anni Trenta del secolo scorso dava evidentemente problemi all'amministrazione del Touring Club Italiano. Riguardando la mia collezione di perfin su corrispondenza, ho rilevato che la perforazione del Touring Club Italiano (sigla di perforazione C.T.I.) presenta delle anomalie e diversità in funzione degli anni d'uso. Partendo dal 1933 (la corrispondenza fa fede) inizialmente la sigla in perforazione è completa anche se a volte si presenta speculare, successivamente (dal 1937) nella parte bassa si nota che la perforazione non è completa, mancando dei tre fori della T centrale e a volte anche del secondo foro della C.
Quando nel 1938 ci fu il periodo di massima "rivoluzione" nazionalistica e il fascismo si ispirava alla romanità; un articolo di Bruno Cicognani pubblicato sul Corriere della Sera. in cui considerava il "lei" un retaggio della dominazione spagnola, mentre nei fasti del passato romano "La Roma repubblicana non conobbe che il tu e la Roma cesarea poi conobbe il voi". I dirigenti fascisti lo fecero proprio ed imposero la sostituzione del lei con il voi oppure con il "virile" tu, perchè consideravano l'uso del lei espressione "borghese" da biasimare; successivamente si ebbe anche l'abolizione della stretta di mano che appariva anglofila, sostituita dal saluto romano. In quel periodo ci si spinse anche all'italianizzazione dei nomi stranieri di persone, di cose e di città. La parola bar fu sostituito da "mescita", il tennis divenne "pallacorda" ecc. nomi come Walter o Wanda furono scritti con la V. Sui documenti era obbligatorio, oltre all'anno della data, scrivere l'"era fascista" in numeri romani. Alcune località della Val d'Aosta con nomi francesi furono ribattezzate con nomi italiani (La Thuyl per esempio divenne "Porta Littoria"; Brusson divenne "Brussone" e Saint Vincent "San Vincenzo della Fonte". In provincia di Bolzano (zona bilingue da sempre ) si preferì utilizzare solo i nominativi italiani. Anche le associazioni si dovettero adeguare e il vetusto Touring Club Italiano fondato nell'Ottocento come "club ciclistico e turistico" divenne, per mantenere le stesse iniziali, Consociazione Turistica Italiana con la sigla C.T.I. Nel dopoguerra pur utilizzando inizialmente le rimanenze della vecchia carta da lettere del periodo fascista si riprese la vecchia denominazione di "Touring Club Italiano" e la sigla T.C.I..
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