( per gentile concessione dell'Associazione Salernitana di Filatelia e di Numismatica da: "l'Occhio di Arechi - Notiziario n. 17 - ottobre 2006 )
Il mito del “Cavallino” ovvero del francobollo da 1.000 l. per pacchi postali emesso il 14.6.1954 con filigrana ruota alata è ben presente ad ogni collezionista del periodo repubblicano. Si tratta infatti del francobollo più costoso del periodo e pertanto possederlo è un sogno di molti.
Venne emesso per soddisfare le alte tariffe previste per spedire pacchi postali all’estero e la sua forma a due sezioni separate ne spiega l’uso, la prima parte rimaneva sul bollettino che viaggiava col pacco e la seconda rimaneva sulla ricevuta che l’utente riceveva spedito il pacco. Una particolarità tutta italiana.
Nel febbraio del 1957 comparve una nuova versione del francobollo per pacchi postali da 1.000 l. con in filigrana il nuovo tappeto di stelle. La validità postale dei due francobolli in questione scadeva addirittura il 13.5.1992, ma è facile comprendere che con la messa in circolazione del nuovo tipo con in filigrana delle stelle, l’uso postale Cavallino è stato via via minore, in relazione all’utilizzo delle scorte rimanenti, e si protrasse fino al 1958 massimo 1959.
L’elevato valore del francobollo allo stato di nuovo è da mettere in relazione all’alto valore facciale, alla circostanza che si tratta di un francobollo di servizio e all’uso limitato cha ha avuto nel tempo; il valore allo stato di usato a sezioni intere è di poco inferiore rispetto al nuovo. Come ho detto prima l’uso postale prevedeva la divisione dello stesso nelle due sezioni che lo componevano, dunque francobolli usati ma con sezioni unite non dovrebbero essere realmente passati per posta ma presentare degli annulli di favore.
Ovviamente c’è almeno un’eccezione: possiamo trovare il Cavallino usato realmente a sezioni intere su Mod. 41, un verbale compilato nel caso in cui il verificatore riscontrava tariffe in difetto le quali erano poi compensate con l’applicazione di francobolli per pacchi a sezioni intere sul verbale stesso.
Come detto però si tratta di occasioni molto circostanziate e non è pensabile che tutti i Cavallini usati in circolazione derivino da usi del genere, pertanto a mio avviso il valore allo stato di usato non è reale ma deriva dalla sola esigenza di molti collezionisti di avere in collezione “quel pezzo usato” completo delle due sezioni, ignorando del tutto il reale uso dello stesso. Basta poi considerare i prezzi di vendita di documenti con il Cavallino usato a sezioni intere per meglio comprendere la rarità di tale uso.
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Questo è riprovato dal fatto che il valore (100/200 €) della sola sezione sinistra o destra (50 €) su, rispettivamente, bollettino (che in quanto intero postale ha anche di per sé un valore intrinseco) o su ricevuta è di molto inferiore ai valori nuovi o usato. Una differenza notevole che, paragonata al valore del francobollo usato a sezioni unite, sottolinea l’errore formale di approccio a tale francobollo: si tratta di un francobollo nato per particolari esigenze e con apposite regole d’uso e in questo contesto deve essere inserito. E’ preferibile tenere in collezione, non necessariamente una collezione di storia postale, ma anche in una semplice collezione di usati, due documenti con le due parti del francobollo separate piuttosto che un unico francobollo sciolto usato ma sicuramente mai realmente utilizzato per posta.
Qui presento un bollettino pacchi da 1.000 l. utilizzato per spedire un pacco in Belgio del peso di 19,75 kg. in data 20.5.1955. La tariffa ammontava a 2.110 l. e venne assolta con il valore stesso del bollettino e un esemplare del 1.000 l. Cavallino oltre a complementari. Sicuramente un interessante esempio di uso postale che davvero ben esplica l’esigenza per la quale venne emesso e che meglio di un esemplare completo delle due sezioni lo documenta seppur…“a metà”!!!
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