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due uffici declassati in Lunigiana
AULLA e VILLAFRANCA
di Raffaele Ciccarelli

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Le vicende storiche degli anni a cavallo dei secoli XVIII e XIX avevano portato a far parte del Regno d’Italia (1805-14) due località della Lunigiana non distanti tra loro che avevano però avuto nel tempo vicende storiche diverse.
Con la ripartizione amministrativa di quel territorio in dipartimenti, circondari e cantoni sul modello francese le due località furono inizialmente inserite nel Circondario di Massa, facente parte del Dipartimento del Crostolo con capoluogo Reggio nell’Emilia.
Massa e Carrara staccate con il Decreto Imperiale del 10 maggio 1806 furono riunite al principato di Lucca e Piombino, ma quelli che erano comunemente denominati ex feudi, restarono nel territorio del Regno Italico entrando a far parte di un nuovo Circondario con capoluogo Villafranca.
Ne fu nominato viceprefetto ed ivi risiedeva un tale Ticozzi che fu però estromesso da quell’incarico nel luglio 1807 e sostituito temporaneamente dal cancelliere di viceprefettura Bertozzi. La nomina di un nuovo viceprefetto,Carlo Sorra, il 4 ottobre pose fine a quella situazione precaria. Non passò molto tempo a Villafranca il Sorra, perché con un provvedimento datato 13 dicembre 1807 spostava la sede ad Aulla. La sua decisione approvata dal governo centrale, fu formalmente ufficializzata il 12 aprile 1809 da un decreto imperiale che includeva la locale viceprefettura nella 2^ classe.
La collocazione geografica di Villafranca non era delle più favorevoli rispetto al capoluogo di dipartimento Reggio nell’Emilia ubicato oltre Appennino, ed il fatto non favoriva certo i collegamenti amministrativi e postali che risultavano essere tra i non più agevoli, complicati ulteriormente dall’intricata situazione confinaria che si era venuta a creare con il contiguo Impero Francese.
Erano consci della situazione l’impero francese ed il regno italico e Parigi ritenne d’intervenire con il decreto imperiale del 5 agosto 1811 che determinava in maniera definitiva la linea di confine fra i due stati. Detto decreto stabilendo che il confine doveva seguire lo spartiacque appenninico tra la sorgente dell’Enza fino alla Garfagnana andava ad includere la parte di Lunigiana che fino a quel momento ne era stata fuori nell’impero francese, e precisamente nel Dipartimento degli Appennini che aveva come capoluogo Chiavari.
Le due località furono così inserite nel Circondario di Pontremoli: Aulla vi restò pochi mesi, fino al 3 marzo 1812 quando passò a quello di Sarzana, entrambe comunque seguirono le sorti dei dipartimenti italiani (départements conquis) dell’impero fino al suo disfacimento tra la fine di marzo ed i primi di Aprile del 1814.
Descritta per brevi linee a chiarimento del lettore la complicata situazione amministrativa passiamo ad esaminare le vicende postali delle due località.

 

AULLA

Già dal 1798 la municipalità di quella località aveva fatto presente con una richiesta alle autorità della repubblica, che sarebbe stato oggetto e fonte di risorse per le finanze comunali “ gli stabilimenti ….IV della posta dei cavalli, V dell’ufficio della posta delle Lettere. Quest’ultimo però dovrebbe essere sistemato in modo che tutte le comuni degli ex feudi, salvo sempre Fosdinovo, fossero obbligate a ricevere qui e depositare le loro lettere e che quest’uffizio dovesse dipendere direttamente da Massa…senza transitare per gli stati esteri”.
La richiesta per l’apertura di un ufficio della posta risultò sicuramente accolta, tanto è vero che a conferma si conoscono lettere spedite da Aulla in quell’anno (prima data conosciuta 26 agosto). E’ opportuno ricordare che non era indispensabile in quel tempo avere un luogo fisso destinato a tale servizio, ma bastava un locale dove l’incaricato alla posta, denominato commesso postale, disponibile anche a mezzo servizio potesse svolgere tale attività. La retribuzione generalmente era stabilita a percentuale sul traffico postale e dove questo era scarso, a fronte di bassi introiti, era difficile trovare qualcuno che assumesse l’incarico, anche se questo poteva dare un certo “prestigio” all’interno della comunità.
L’ufficio, fu fornito di un timbro a cartella con riquadro puntinato, all’incirca di dimensioni 25 mm in lunghezza e 10 mm in altezza all’interno del quale era inserito il nome AULLA, apposto sempre sulla corrispondenza con inchiostro nero.

Le difficoltà economiche e di collegamento fanno desumere che negli anni successivi l’ufficio funzionasse a singhiozzo o restasse chiuso per periodi prolungati.
La successiva trasformazione della Repubblica Cispadana in Regno D’Italia non aveva apportato immediati benefici al sistema postale. Sforzi individuali furono effettuati dai vari prefetti e direttori dipartimentali per migliorare e organizzare il servizio postale, ma con scarsi risultati. Tra gli ostacoli di maggiore importanza restava quello di determinare l’entità delle spese e la ripartizione delle stesse tra i vari enti.
Bisogna giungere al marzo del 1807 per arrivare ad una svolta positiva. Il ministro delle poste aveva decretato di estendere l’amministrazione postale alle comunità locali, con un decreto sperimentato per la prima volta nel Dipartimento del Crostolo, che collegando il capoluogo di dipartimento ai capoluoghi di cantone con una rete di messaggeri o pedoni a cadenza settimanale, rompeva l’isolamento di tante località. Erano previsti in questi capoluoghi se non fossero già istituiti nuovi uffici postali, era prevista inoltre anche in località non capoluogo di cantone che avessero una certa importanza l’apertura di uffici postali.
A tutto il 1807 non risulta che ad Aulla fosse aperto l’ufficio, (fig. 1)

Fig.1 Lettera da Aulla del 1 maggio 1807. Periodo di chiusura dell’ufficio. Impostata a Fosdinovo come da indicazione manoscritta

era di certo nuovamente in funzione nel 1808 utilizzando il timbro in cartella già esistente questa volta però con inchiostratura rossa. (fig. 2)

Fig.2 Lettera del 15 marzo 1809 con bollo di Aulla

All’ufficio per gli usi del porto pagato venne inoltre fornito un timbro consistente in due P puntate, apposto sulla corrispondenza anch’esso con inchiostratura rossa. In un elenco del 18 dicembre 1810 che riguardava l’invio dalla posta di Milano ai vari uffici dipartimentali, di bilance e pesi in grammi, in occasione dell’introduzione delle misure decimali nel Regno, Aulla non figura; possiamo in mancanza di documentazione supporre detto ufficio ne fosse già in possesso o che difficoltà intervenute nella gestione corrente ne pregiudicassero il funzionamento come può far pensare una lettera del Viceprefetto in data 3 febbraio 1811, indirizzata a Reggio al Prefetto in cui questi si lamentava per non essere stato informato del “nuovo corso postale” e parlando dell’ufficio così si esprimeva:

“…d’altronde il medesimo commesso che qui si trova e non è occupato colla posta che poche ore alla settimana pretende di por leggi ai pubblici uffici, prescrivendo arbitrariamente in modi affatto indiscreti e incomodi a chi ha maggiori occupazioni di lui i termini e le ore in cui dovranno essere impostate le lettere, e osando minacciare chi non è sollecito.”

L’introduzione delle nuove tariffe postali nel regno d’Italia con la legge del 19 maggio 1811 che entravano in vigore il primo luglio, dava l’opportunità alla Direzione delle Poste in Milano di far stampare una Tabella degli uffici della Posta delle Lettere di tutto il Regno d’Italia. In questo elenco l’ufficio di Aulla risulta correttamente indicato.
Il trasferimento della località all’impero francese con il decreto del 5 agosto che riguardava la modifica dei confini fra i due stati, oltre che a far cessare l’autorità del regno italico, segnò la chiusura definitiva dell’ufficio postale. Non si hanno notizie precise sulla data di cessazione del servizio. La lettera qui sotto raffigurata è di pochi giorni dopo l’incorporazione, il viceprefetto Sorra restò in sede sino al 12 dicembre 1811 per passare le consegne ai funzionari francesi dipendenti dal sottoprefetto di Pontremoli e a quella data si può, salvo ritrovamento di documenti negli archivi, ipotizzare l’effettiva cessazione del servizio postale.
La riorganizzazione amministrativa dei nuovi territori acquisiti dal Dipartimento degli Appennini interessò anche l’amministrazione delle Poste in Parigi. Inizialmente ad Aulla non fu prevista alcuna struttura e solo il 6 marzo 1812 il Consiglio delle Poste decise il trasferimento della distribuzione-deposito in precedenza aperto a Villafranca in questa località.
Al posto di distributore fu nominato il signor Michele Struichini con uno stipendio annuale di 150 franchi francesi. La posta per Bagnone in precedenza distribuita da Villafranca passava sotto la competenza della nuova distribuzione. I corrieri che percorrevano la strada postale da Sarzana a Parma lasciavano dunque la posta alla distribuzione ma la mancanza di una direzione postale provvista di timbro costringeva i cittadini a recarsi a Pontremoli od a Sarzana per la spedizione della corrispondenza. Aulla nel frattempo era diventata capoluogo di cantone e teneva i collegamenti postali attraverso un servizio fatto da un pedone con i comuni di Terrarossa e Licciana che ne erano parte.
Il prefetto del dipartimento residente in Chiavari nella sua ultima riorganizzazione del servizio dei pedoni, effettuata con il decreto n° 236 del 5 ottobre 1812, dispose per il cantone di Aulla i seguenti collegamenti: il pedone di Licciana tutti i giorni portava l’eventuale corrispondenza del suo comune al Maire di Aulla dove il pedone proveniente da Terrarossa, tale Gentili Seraphin, era incaricato di prelevata e assieme a quella da lì in partenza veniva successivamente trasportata all’ufficio postale di Sarzana.
Nessun altro cambiamento sarebbe avvenuto per il tempo restante all’appartenenza della località nell’impero francese.

VILLAFRANCA

Fu sede di viceprefettura dal maggio 1806 fino al dicembre 1807, quando il locale viceprefetto decise di spostare la sede ad Aulla. Nei primi del 1807 questi si attivò per aprire un ufficio postale nella suddetta località. Fu proposto all’incarico di ufficiale postale il farmacista del paese che probabilmente entrò in servizio all’ apertura avvenuta il 1 aprile 1807. Fu anche difficile in quella piccola località trovare chi facesse il “messaggero” vale a dire l’addetto al trasporto della posta verso il capoluogo dipartimentale, “atteso l’obbligo di avere cavallo e mulo” come cita il Fedele nel suo studio sulla posta.
L’ufficio venne fornito di un timbro lineare con la dicitura VILLAFRANCA e di un timbro con la doppia P attestante il porto pagato.

I timbri fabbricati a Milano capitale del regno, furono inviati a Reggio capoluogo del dipartimento del Crostolo alla fine del marzo 1807 come si desume da una nota di archivio del giorno 27 indicante gli uffici di nuova attivazione. La consegna effettiva del timbro all’ufficio sembra essere stata effettuata soltanto a luglio. (fig. 3)
Le bollature sulla corrispondenza sono conosciute sia per il lineare sia per il porto pagato solamente in inchiostro rosso. (fig. 4)

Fig. 3 Lettera da Villafranca in data
14 maggio 1807. Non essendo stato
ancora consegnato il timbro fu timbrata
dall’ufficio di Aulla
Fig. 4 Lettera da Villafranca in data 23 agosto 1808

Da una minuta dell’amministrazione delle poste del Regno datata dicembre 1810 risulta che al detto ufficio doveva essere consegnata una bilancia piccola e in un successivo documento denominato “Tabella alfabetica degli Uffici delle Poste Lettere del regno d’Italia, legge del 19 maggio 1811” eseguito in occasione del cambio tariffario che sarebbe entrato in vigore il luglio successivo questo viene ancora elencato, come Villafranca (Crostolo) per distinguerlo dall’omonima località vicino a Verona,
Sembra esserci una evidente contraddizione fra questa documentazione archivistica che dispone consegne e comunica tariffe nella prima tra la fine dell’anno 1810 l’inizio del 1811 visto che l’ufficio di Villafranca era stato chiuso alla fine del giugno 1810 come conferma la corrispondenza che viene passata attraverso l’ufficio di Aulla. (fig. 5)


Fig. 5 Lettera da Villafranca in data 1 dicembre 1810
Ufficio chiuso. Impostata ad Aulla

Il decreto del 5 agosto 1811 incorporava anche la suddetta località nel dipartimento degli Appennini ma nella necessaria ristrutturazione del servizio postale in quella tormentata, dal punto di vista geografico, zona il Consiglio generale delle Poste in Parigi con decreto del 6 ottobre vi istituiva una distribuzione-deposito rilevante la corrispondenza da Sarzana. Fu nominato titolare di detto ufficio tale signor Buttini.
In detto deposito veniva anche consegnata la posta diretta a Bagnone. La vicina località di Aulla assunta maggiore importanza diventando capoluogo di cantone ne pregiudicava le funzioni, difatti la distribuzione veniva a cessare l’attività il 6 marzo 1812 e queste erano assorbite dalla nuova distribuzione lì costituita.
Restava a Villafranca che si trovava sulla strada imperiale n° 213 da Sarzana a Parma però una la stazione di cambio per la Posta dei Cavalli. La località seguiva poi tutte le vicende storiche legate alla presenza francese che si concluse nell’aprile 1814.

Bibliografia

F. BORROMEO, I luoghi della posta. Sedi ed uffici dalla Cisalpina al regno d’Italia, ISSP, Prato, 1998
R. CICCARELLI, Storia postale del dipartimento degli Appennini, Bastoni, Foggia, 2004
C. FEDELE, La voce della posta. Comunicazioni e società nell’Italia napoleonica, ISSP. Prato, 1996
VACCARI, Aste filateliche, Vignola (Mo)

 
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