Ringrazio il Sig. Alessandro Chiarelli per l’interesse mostrato al mio
articolo, sugli aggiornamenti prefilatelici di Milano e sul tentativo di
interpretazione di un bollo (Bollettino prefilatelico e storico postale n^
160).
Ciò dimostra, come avevo scritto negli articoli di aggiornamento sul
Lombardo -Veneto, che l’interesse per la prefilatelia non è scomparso e che
esistono cultori, interessati a porre ipotesi interpretative di bolli,
ritenute inspiegabili dai classici e datati cataloghi di prefilatelia.
E’ solo merito di Monticini se, su “Il Postalista“, è possibile pubblicare
con estrema rapidità commenti e considerazioni su articoli, che in altra
sede hanno dovuto attendere oltre un anno e mezzo per essere stampati.
Oltretutto è sempre merito de ”ll Postalista” che la lettera oggetto dei
miei tentativi di interpretazione sia stata pubblicata a colori, perché
appunto su una tonalità di verde si imperniava tutto l’articolo. Chi ha
pubblicato sul Bollettino prefilatelico la lettera in bianco e nero non ha
inteso il significato e il senso delle mie considerazioni. E’ invece un
refuso il 140 riferito agli anni trascorsi tra l’inizio dell’uso del bollo
8.61 e la lettera a cui faccio riferimento: gli anni sono solo 40 (circa).
Non deve frenare le ipotesi interpretative il rinvenimento anche di un solo
lettera, se le argomentazioni proposte appaiono accettabili. Esistono, in
letteratura filatelica, “unicum” oggetto di considerazioni e
interpretazioni, che hanno modificato le conoscenze storico-postali. Come ho
scritto, si tratta di ipotesi personali e che possono anche nascere dalla
valutazione di un solo oggetto postale. L’interpretazione che quel bollo sia
identificativo di una collezione ”griffata” è discutibile ( al pari delle
mie ipotesi, beninteso) in quanto in genere i grandi collezionisti,
apponevano, e appongono, il timbrino identificativo in un angolo, quasi a
non voler deturpare l’immagine di un loro pezzo. Il riferimento a una
lettera con il bollo 8.61 che ha effettuato il percorso diverso da Arona a
Milano, seppur anch’essa unica , è la dimostrazione che partendo da una
singola osservazione si può giungere a dare interpretazioni alternative a
ciò che non ha spiegazioni da un paio di secoli.
Allego l’immagine di una lettera, che riporta il bollo 8.61 (insieme a un
bollo pedonale, quasi illeggibile), utilizzata nel percorso da Milano ad
Aquarona (Quarona), munita di testo , del 17 giugno 1775, che , dopo aver
transitato sul tratto Milano –Arona , ha deviato verso Borgosesia , per
pervenire a destino.
Ringrazio il sig. Alessandro Chiarelli dello spunto offerto per tale
discussione e ancora una volta “ il Postalista” per la rapida ospitalità .
Raffaele Baroffio
|