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quisquilie filateliche nel Regno Lombardo - Veneto

di Fernando Marini
(gent. concessione "noi con la Lente n. 6 dicembre 2010)

La distanza, in linea d’aria, tra S. Maria Maddalena e Venezia (centro) è maggiore di 75 km, sia oggi sulla carta CNA F-2B al 500.000, sia ieri quando, nel manifesto postale di Venezia del 31.5.1850 (vigilia dell’adozione del francobollo) e riportato da Alianello(1), S. Maria Maddalena fu collocata nell’elenco (fig. 1) delle località a distanza tra 75 e 150 km con tassa di 30 centesimi successivamente modificata in 10 soldi con la riforma monetaria del 1858.


Fig. 1 - Manifesto postale stampato il 31 maggio 1850


Da anni sul catalogo Sassone(1), nel capitolo Romagne, campeggia la lettera qui riprodotta (fig. 2).


fig. 2. 1860 - Lettera con percorso austriaco da S. Maria Maddalena a Venezia di Km 83

Essa è relativa al periodo di interruzione della convenzione postale tra Sardegna e Austria a causa della guerra del 1859. Il francobollo di Romagna da 8 baiocchi, frazionato a metà per creare l’equivalente valore di 20 centesimi, assolve la tassa postale da Pontelagoscuro 20.2.60 al confine. La lettera proseguì da S. Maria Maddalena a Venezia in regime di tassa a carico del destinatario che pagò 5 soldi come indicato dalla vistosa impronta a tampone.
Perché 5 soldi e non 10 soldi come imponeva il manifesto del 1850?
A conferma della tassa di 10 soldi, sul Catalogo Vaccari(4) appare una lettera così descritta: “Lettera da Pontelagoscuro a Venezia del 1.12.1859, affrancata fino al confine con baj 4, poi tassata per 10 soldi (cifra manoscritta) a carico del destinatario”.
Ancora: le tre lettere (fig. 3, 4 e 5) dirette a Venezia provengono da Schio e da Isola della Scala e sono affrancate per un valore di 5 soldi;


fig. 3. 1861 - intero postale nella prima distanza austriaca da Schio a Venezia per Km. 82


fig. 4. 1864 - lettera nella prima distanza austriaca da Isola della Scala a Venezia Km. 102


fig. 5. 1865 - Lettera nella prima distanza austriaca da Schio a Venezia per Km. 82

eseguito il controllo di congruità della tassazione sul manifesto sopraddetto ci si accorge che dette località appartengono all’elenco della distanza da 75 a 150 km per cui l’affrancatura avrebbe dovuto essere di 10 soldi. Sul fronte delle lettere non c’è traccia di alcuna sovrattassazione per carenza di affrancatura.
Quattro lettere non sono molte ma sufficienti per provocare la curiosità dello scrivente che non si sente di accusare di incuria o dolo il personale postale, ma suppone ci possa essere stata a disposizione del pubblico mittente una ufficializzazione di questa tassazione facilitata.
Infatti!
Nel privilegiato Stabilimento di Giuseppe Antonelli in Venezia, senza indicazione di data, viene stampato un nuovo (?) manifesto postale di Venezia che presenta notevoli modifiche. Detto manifesto è riportato su una pubblicazione di Vito De Lapa (3) che accenna a una probabile stampa nel 1862 con un punto di domanda. Personalmente ritengo che la stampa sia avvenuta a cavallo del 1859/1860, prendendo come riferimento le due lettere romagnole sino ad ora menzionate.
L’occasione di questo nuovo manifesto potrebbe essere stata la necessità di eliminare dagli elenchi le località lombarde perdute con la guerra del 1859 e per introdurre una serie di ingiustificati spostamenti tra le località restanti.
Nell’elenco delle località a distanza fino a 75 km e tassate 5 soldi (fig. 6) attirano l’attenzione la località Ferrara, che non è ufficio postale del Veneto, e dieci nuovi uffici che precedentemente erano tassati per 10 soldi:

Asiago di 80 km
Codroipo di 75 km
Cologna di 75 km
Illasi di 87 km
Isola della Scala di 102 km
Malo di 76 km
S. Bonifacio di 82 km
S.M. Maddalena di 83 km
Schio di 82 km
Zevio di 95 km, che non è ufficio postale in periodo filatelico.


E’ opportuno, inoltre, un accenno all’elenco delle località tra 75 e 150 km con tassa di 10 soldi, che non è qui riprodotto perché non controllato nella sua totalità, dove compaiono Bressanone di 152 km e Asolo, inserito anche nel l’elenco con tassa di 5 soldi; dove sono omessi Moglia di Gonzaga e Sanguinetto e non sono cancellate Sabbionetta e Volta perché sono diventate italiane.
Qualcuno riuscirà a spiegare perché la geografia venne contraddetta in maniera tanto provocatoria?

 

Bibliografia
1- Catalogo Sassone , Antichi Stati Italiani, Regno di Vittorio Emanuele II, Regno d’Italia, 1850-1900.
2- Raffaele Alianello, Annullamenti del Lombardo-Veneto e del Levante Austriaco, Sirotti Editore Milano.
3- Vito De Lapa, Impronte dei timbri di raccomandazione degli uffici del Veneto e parte del Mantovano, Sirotti Editore Milano.
4- Paolo Vaccari, Francobolli e Storia Postale, XIV ed. 2011-2012.


 

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