Parte I - vai alla seconda parte
Da qualche tempo, pur non trascurando le poste granducali, mi occupo di preferenza del periodo successivo e in modo particolare di quello che va dall’abbandono degli annulli numerali alla adozione dei bolli tipo Guller. E’ noto che dal 1866 al 1889 il sistema di bollare le corrispondenze fu unificato in tutto il Regno grazie all’introduzione appunto dei numerali, prima quello a punti poi quello a linee, e che nel 1890 comparvero i primi tondo-riquadrati (TQ). Si può dire che da questa data iniziò un periodo piuttosto confuso, durante il quale negli uffici postali con questi nuovi bolli coesisterono i vecchi bolli tondi già abbinati ai numerali, altri bolli simili introdotti dopo il 1890 che io chiamo “tondi provvisori” (TP), gli ottagonali a sbarre e i primi Guller.
Senza trascurare le collettorie, che dopo il lineare corsivo ebbero il quadrato, l’ottagonale, il TQ e il TP.
Tra il 1920 e il 1922 i bolli TQ si estinsero definitivamente (le rare eccezioni segnalate dagli studiosi del settore sono appunto “eccezioni”), per cui ho ritenuto opportuno limitare il mio studio al trentennio 1890-1920, al quale negli ultimi anni ho dedicato diversi articoli, comparsi nella stampa specializzata e nel sito internet “Il postalista”, senza contare qualche relazione ai convegni dell’ASPOT.
E’ mia intenzione in questa rassegna raccogliere tutti i risultati delle mie precedenti ricerche, integrati da altre notizie, relative all’area attuale del Comune di Siena. Dico “attuale” perché, come molti sapranno, fino al 1904 quest’area era divisa in due distinte amministrazioni comunali: quella di Siena, entro le mura medicee, e quella di Masse di Siena comprendente la zona extra moenia.
Saranno riportate notizie sull’organizzazione del servizio postale, ma soprattutto mi occuperò dei bolli, in considerazione del prevalente interesse collezionistico dei nostri lettori: so che questo settore è per ora poco seguito, ma indubbiamente vi si trovano autentiche rarità che, secondo me, nulla hanno da invidiare a quelle molto più ricercate della prefilatelia.
La rassegna riguarderà, oltre alla direzione postale di Siena, le sue succursali di Porta Camollia, Quattro Cantoni e S.Martino; le collettorie di Volte Basse, Costalpino, Taverne d’Arbia, Ponte del Bozzone, Coroncina, Montalbuccio, Malafrasca.
SIENA
Come è noto, col 31 Dicembre 1889 fu abolito in tutti gli uffici postali del Regno il sistema di annullamento dei francobolli col bollo numerale. Si conoscono rare eccezioni poco oltre tale limite, ma per Siena questo non mi risulta. Il bollo tondo grande, in almeno due dei sei tipi conosciuti, fu ancora usato nei primi mesi dell’anno 1890 per la corrispondenza ordinaria, fino al 1892 per quella di servizio e gli stampati (fig. 1), ma per questi ultimi era abituale l’apposito bollo tondo senza l’ora (fig. 2), che rimase in dotazione fino all’avvento del TQ.
Fig. 1 e fig. 2
Per le raccomandate invece il bollo tondo venne usato almeno fino al 1899, contemporaneamente a quello TQ. (fig. 3).
Fig. 3 - 1895 con bollo tondo, 1897 con bollo TQ, 1899 con bollo tondo
Nel mese di Luglio del 1890 anche Siena, come altre Direzioni Provinciali, fu fornita di un bollo ottagonale formato da 17 sbarre sottili, con tre “finestre”: quella superiore e inferiore rispettivamente con la data e l’ora, quella centrale con il nome della località.
Questo bollo fu usato fino alla metà del 1893. Dal materiale esaminato credo di poter affermare che vi fu un unico timbro, a cui nel corso del 1892 venne rifatta la dicitura SIENA, mentre gli altri caratteri della data e dell’ora ebbero diverse modifiche: infatti le prime impronte hanno le linee sottili e nitide, mentre quelle dal 1891 in poi sono via via meno regolari e più spesse. Oltre al fatto di essere parecchio adoprato, l’usura fu certamente dovuta alla qualità della lega metallica, per cui la superficie del bollo subì anche una leggera deformazione del suo perimetro.
La differenza più evidente fra le due diciture SIENA è nell’altezza delle lettere, che è di mm 4 nella prima contro i mm 3,5 della seconda (fig. 4). Questa è la mia interpretazione, anche se qualcuno sostiene trattarsi di due timbri distinti.
Fig.4 - Bolli ottagonali
Non ho mai visto il bollo ottagonale a sbarre usato per le raccomandate e per gli stampati di servizio, ma potrebbe esistere.
In provincia di Siena il primo ufficio postale ad avere il bollo T.Q, fu quello di Castiglione d’Orcia, nel Luglio 1890; nel 1893 venne adottato anche nella Direzione di Siena. Di questo bollo, che durò fino al 1909, si conoscono diversi sottotipi: non sempre è facile distinguerli, talvolta la diversità tra l’uno e l’altro è poco evidente e non ritengo opportuno catalogare un sottotipo quando le differenze riscontrate sono talmente minime da essere attribuibili, secondo me, ad alterazioni sopravvenute con l’uso (e conseguenti ritocchi) piuttosto che alla incisione originale del bollo. Ho esaminato con attenzione tantissime impronte usando una semplice lente contafili; avrei potuto ricorrere a riproduzioni ingrandite, è vero, ma mi pare che il gioco non valga la candela, dopotutto si tratta di bolli comunissimi e la loro catalogazione ha esclusivamente un valore statistico.
Tuttavia, ben venga qualcuno che abbia tempo da perdere e se la senta di fare una classificazione più dettagliata.
I sottotipi TQ che ho individuato sono i seguenti (fig.5):
n. 5 del tipo semplice, con il solo nome dell’ufficio.
n. 2 del servizio raccomandate.
n. 4 del tipo “Arrivi e Partenze”
Non ho mai visto bolli TQ di Siena con la dicitura “Centro” o “Distribuzione” o “Ferrovia”.
Fig. 5 - Bolli TQ
(5a tipo semplice, 5b raccomandate, 5c arrivi e partenze)
Per il bollo “Arrivi e partenze” credo opportuno precisare quanto segue. Gli Uffici Postali Ambulanti e i servizi dei Messaggeri erano alla diretta dipendenza degli Uffici Postali aperti nelle Stazioni da dove muovevano; là dove non esisteva un Ufficio di Stazione (è il caso di Siena), Ambulanti e Messaggeri facevano capo all’ Ufficio “Arrivi e partenze”, istituito nei locali della Direzione Provinciale. A questo Ufficio faceva capo tutta la corrispondenza che arrivava o doveva partire per la ferrovia ed era dotato di un bollo particolare, quello appunto con la dicitura ARRIVI E PARTENZE . Questi bolli compaiono nei primi anni del 900, sono del tipo tondo-riquadrato e non mi pare che si possano definire “bolli ferroviari”, ma ognuno si regoli come meglio crede: si trovano qualche volta anche su corrispondenza che certamente non ha viaggiato per ferrovia, ma questo rientra nei possibili disguidi fra un ufficio e un altro, che ci sono sempre stati, specialmente quando, come a Siena, questi uffici erano nella medesima sede.
Una citazione particolare la merita il TQ di Siena in duplex col numerale (fig.6). Questa è un’impronta non facile a reperirsi, che mi risulta usata soltanto nel periodo che va dal Dicembre 1895 al Dicembre 1896. La sua eccezionalità è soprattutto rappresentata dal temporaneo ripristino dell’annullo numerale a sbarre sette anni dopo la sua abolizione. Finora ne ho censiti soltanto cinque esemplari: saranno certamente di più, ma sempre pochini.
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