il telegrafo

Le "Istruzioni sul servizio"
del 1952

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INTERAZIONI FRA IL TELEGRAFO E LA POSTA

di Marino BIGNAMI

I servizi postali e telegrafici inizialmente facenti parte entrambi del Ministero dei Lavori Pubblici, avevano due Amministrazioni diverse. Per necessità di raggiungere una maggiore diffusione telegrafica sul territorio nel 1869 nasce una collaborazione fra le due amministrazioni.

Per favorire chi è lontano dagli uffici telegrafici si stabilisce che sarà possibile per mezzo del servizio postale, mandare un messaggio alla stazione telegrafica più vicina perché venga trasmesso a destinazione. Per il pagamento ci si potrà recare all’ufficio postale per inviare il testo del messaggio con la somma necessaria; questa sarà mandata con raccomandata per il pagamento con un vaglia oppure per assicurata se la somma contenuta sarà in contanti; sulle buste deve essere scritto in modo evidente la parola telegramma.

L’ufficio postale invierà poi all’ufficio telegrafico il tutto con il testo da trasmettere. Successivamente, dal 1882, si introdusse un sistema semplificato: per l’invio dei telegrammi attraverso gli uffici postali, non più invio di denaro o vaglia per il pagamento all'ufficio telegrafico, bastava inviare in busta con il servizio postale direttamente all’ufficio telegrafico il testo del telegramma affrancato con la cifra occorrente in francobolli. Tale possibilità fu abolita nel 1923.

I due servizi facenti parte del Ministero dei Lavori Pubblici con l’incremento tumultuoso dell’utilizzo dei servizi telegrafici collegati anche ad operazioni postali e con l’aumento considerevole del traffico postale, portarono dopo lunghe discussioni parlamentari alla decisione di creare un ministero a parte, slegato dal Ministero dei Lavori Pubblici: infatti le due amministrazioni vennero fuse in una sola e nel 1889 nacque il Ministero delle Poste e Telegrafi.

Abbiamo visto che alla fine dell’Ottocento le due amministrazioni si fusero e fu sufficiente presentare il modulo Mod.25 alla posta per richiedere la trasmissione di telegrammi e pagare il dovuto, perciò il sistema con invio di francobolli intorno al 1920 fu annullato. Facendo parte della stessa amministrazione i due servizi nel tempo collaborarono integrandosi quando necessario. Per esempio il telegramma cartaceo Mod.30 arrivato a destino se non era possibile consegnarlo veniva rispedito a nuova destinazione direttamente dalla posta in esenzione di tassa, come una normale rispedizione postale. Anche i telegrammi che erano stati richiesti via telefono (FONO) erano poi inviati in copia al mittente con il servizio postale in esenzione. D’altronde il servizio espresso postale utilizzava spesso i fattorini del telegrafo per la consegna.

La possibilità di spedire telegrammi pagando in francobolli fu ripristinata nel 1955 per l’invio di brevi telegrammi sia dagli l’uffici postali periferici presentati su moduli postali, erano telefonati per la trasmissione a destino. La stessa cosa era possibile per mezzo del telefono dai posti telefonici pubblici presenti dai tabaccai, bar ecc.














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