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……quando si leva il vento è d'uopo trebbiare (1) |
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di Alessandro Blasi e Sergio De Benedictis | ||
Il titolo è il verso finale di “Procurade 'e moderare”, componimento rivoluzionario e antifeudale della Sardegna scritto da Francesco Ignazio Mannu nel 1795 durante i moti rivoluzionari sardi. La poesia, scritta in ottave, conta 47 strofe per 376 versi complessivi. Il canto rappresenta una manifestazione di denuncia contro il Regno Sabaudo, che governa la Sardegna alla fine del XVIII secolo. L'inno stampato clandestinamente diviene il canto di guerra degli oppositori sardi alla tirannia piemontese. Passa alla storia come "la marsigliese sarda" e si compone di 376 ottonari ritmati, in lingua sarda logudorese; ricalca gli schemi della letteratura civile illuministica. L'incipit è costituito da un perentorio attacco alla prepotenza dei feudatari, principali responsabili del degrado dell'isola: Procurade 'e moderare, Barones, sa tirannia… ("Cercate di moderare, o Baroni, la vostra tirannia…"). Nel componimento si denuncia nei minimi dettagli la disastrosa situazione economica che attanaglia l'isola in quel periodo. Non mancano invettive contro gli oppressori piemontesi che, a detta del poeta, si premurano di sfruttare l'isola e le sue risorse preoccupandosi solo delle proprie ricchezze, in maniera non dissimile dall'atteggiamento che ha la Spagna nei confronti delle Indie (Fit pro sos piemontesos sa Sardigna una cucagna, che in sas Indias s'Ispagna: strofa 32). Il canto termina con un vigoroso grido d'incitamento alla rivolta, suggellato da un detto popolare di lapidaria efficacia: Cando si tenet su bentu est prezisu bentulare ("quando si leva il vento, bisogna trebbiare": strofa 47).
In seguito è tradotto in inglese da John Warre Tyndale nel 1849 (“Endeavor to moderate...”) inserita nel suo “The Island of Sardinia”, in francese nel 1864 da Auguste Boullier nel suo saggio “Essai sur le dialecte et les chants populaires de la Sardaigne”, (“Songez à modérer...”) e in tedesco da B. Granzer e B. Schütze nel 1979 con il titolo “Die Tyrannei”. Il componimento è la storia dell’ “Ichnusa”, post annessione allo stato piemontese: è facile scorgere le similitudini con il popolo meridionale a cui è “imposta” l’annessione al regno sabaudo. Il fenomeno del “banditismo” ne è la conseguenza logica; si esprime con le canzoni contro i sovrani e governanti e con la lotta clandestina.”Procurade ‘e moderare” è la storia della Sardegna, come il ”Canto general” di Pablo Neruda lo è del Cile. Numerosi gli interpreti musicali del canto, li distingueremo per tipologia esecutiva: Canto orale “a tenores” Coro Supramonte Solisti Maria Teresa Cau ”Folklore in Sardegna” Gruppi musicali Da lungo tempo ritenuto inno popolare nella cultura sarda, a seguito di due proposte di legge, dal 2018 è stato dichiarato inno ufficiale dell’isola. Si ringrazia Salvatore Picconi, socio CIFT, Delegato Regionale FSFI per la Sardegna e Presidente del Circolo Filatelico Numismatico e del Collezionismo Algherese per il materiale filatelico offerto.
Alessandro Blasi e Sergio De Benedictis |
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