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Architettura senza architetti

 

Il Cinema di Alberto Caminiti

 

Filatelia Tematica

Sergio De Benedictis

Il cammino che vogliamo percorrere è quello di un viaggio intorno al mondo identificando una architettura spontanea che rifletta la vita e la cultura quotidiana di un popolo ed i suoi tentativi di rispondere a primordiali esigenze di riparo sfruttando risorse che abbiano un impatto più lieve sull’ambiente.

Perché è un tema dibattuto e di grande attualità, a cui non possiamo sottrarci, quello della sostenibilità in senso lato, ma soprattutto verso l’ambiente che ci circonda.

Lo faremo analizzando i materiali utilizzati per la costruzione che per usare una terminologia cara agli ambientalisti possiamo definire a km 0.

Ecco, quindi, l’utilizzo del legno in tutte quelle zone dove sterminate foreste hanno sempre fornito materiali da costruzione per l’edilizia spontanea. Le proprietà strutturali del legno, la sua robustezza e lunghezza, lo rendono ideale per l’ossatura di un edificio, ma anche per le pareti, i pavimenti e i tetti.

Chiesa in legno - Norvegia Edificio adibito a stazione radio - Isole Solomon


Le prime abitazioni dell’umanità erano rifugi scavati nella pietra, ancora oggi esistenti ed abitati, soprattutto nell’area mediterranea.

Petra la città dei nabatei interamente
scavata nella roccia
Matera, paesaggio unico con i suoi "sassi"
architetture rupestri scavate nella roccia
e abitate sin dalla preistoria


Ma anche la pietra, tagliata ad arte, utilizzata per tirar su pareti e tetti con la tecnica “a secco” cioè senza la necessità di utilizzare malta o quant’altro per tenerli in piedi.

Tecnica di costruzione dei muri a secco che delimitano i nostri campi - Frontespizio di libretto GB

Caratteristiche costruzioni a forma conica che si incontrano nelle campagne pugliesi: i trulli. L’utilizzo risale al XIV sec. e nascevano con lo scopo di poter essere demoliti con facilità, all’arrivo del delegato del Re per riscuotere le tasse. Bastava togliere la chiave di volta ed ecco che si trasformavano in un cumulo di pietre.

Pari fama, e sempre in Italia, ce l’hanno i nuraghi, costruzioni tronco-coniche che caratterizzano il paesaggio della nostra bella Sardegna.
Il mistero che avvolge la civiltà nuragica non ha permesso di stabilire con esattezza la reale funzione di queste costruzioni che pertanto si pensa possano aver avuto funzione di case, ovili, luoghi sacri, tombe o osservatori astronomici.



Risulta che circa la metà della popolazione mondiale vive o lavora in edifici fatti di terra, fango o argilla; caratterizzati da forme e dimensioni varie, variano da semplici rifugi a grandi edifici cerimoniali.

La porta di Djenne la "città di fango" - Mali


I popoli nomadi nei secoli hanno “progettato” ripari leggeri e facili da montare e smontare, attraverso l’utilizzo di pali flessibili per creare una struttura di base, che viene poi ricoperta con paglia, foglie o erba.

La "ger" tipica tenda del popolo nomade mongolo

Per il suo elevato rapporto resistenza-peso, la possibilità di poterlo lavorare con strumenti semplici, la sua facilità di coltivazione e raccolta, il bambù è destinato a fornire una preziosa risorsa per l’edilizia sostenibile.


Ultimamente si assiste anche all’utilizzo di materiali riciclati sia nelle baraccopoli dei paesi in via di sviluppo, sia in Occidente per rispondere ad una domanda di edifici a basso consumo energetico e basse emissioni di carbonio.


Ed infine un “insolito” materiale, la neve, che ha dato origine ad uno dei più famosi esempi di architettura spontanea: l’igloo. Una semplice ed ingegnosa cupola di blocchi di ghiaccio, costruita senza alcuna struttura di sostegno.

Fonte: Architettura senza architetti di John May. Ed. Rizzoli

Sergio De Benedictis
16-05-2022

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