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Un presidente pluridentellato | ||||||||||||||||||||||||||||
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Sergio De Benedictis | ||||||||||||||||||||||||||||
Agli albori il francobollo, oltre ad assolvere il suo servizio postale, doveva rappresentare anche nel mondo la forza e il prestigio dello Stato che lo emetteva e l’immagine in cui tutto il popolo si riconosceva era quella del Sovrano o del suo Capo Politico. In seguito in “vignetta” si è pensato di mostrare anche altri soggetti non solo politici e allargandosi poi sui temi più vari. In Francia sicuramente al pari dei regnanti dei secoli passati, il personaggio più significativo e caro a tutto il popolo è il generale Charles de Gaulle, che dopo aver liberato la sua nazione dall’occupazione nazista, ne è stato capo politico per diversi anni. La Filatelia, con i relativi prodotti postali, lo ha omaggiato in modo cospicuo come si evince dai numeri che seguono:
Charles de Gaulle dal 1890 (anno di nascita) al 1940
Nacque a Lille il 22 novembre da
Tra le due guerre la sua carriera militare conobbe alti e bassi; retrogradato a colonnello dal governo di Vichy il 23 giugno 1940 fu messo in pensione d’ufficio.
La guerra di liberazione (1940-1945)
Alcune emissioni ricordano l’evento con alcune sovrastampe
Malgrado la scarsa collaborazione degli americani, de Gaulle riuscì a sbarcare ad Algeri nel maggio del ’43; lì creò il Comitato Francese di Liberazione Nazionale (CFNL) che nel giugno del 1944 prese il nome di Governo Provvisorio della Repubblica Francese.
Il 14 giugno del 1944, otto giorni dopo lo sbarco degli alleati su suolo francese, de Gaulle rimise piede in patria e dalle coste della Normandia si diresse verso Bayeux, prima cittadina liberata, non prima di aver incontrato il generale in capo delle truppe alleate Montgomery presso il suo quartier generale. L’evento è ricordato in questo francobollo di Ajman. Il 25 agosto fece rientro nella sua Parigi ormai liberata e il giorno dopo marciò trionfante tra ali di folla lungo gli Champs-Elysées, rendendo poi omaggio alla tomba del Milite Ignoto.
Il 10 novembre del ’44, su invito dello stesso de Gaulle, Winston Churchill effettua una visita di 3 giorni in Francia; qui li vediamo mentre sfilano in auto scoperta per i viali della capitale.
“La traversata del deserto” (1946-1958) Viene così comunemente ricordato il periodo in cui, esprimendo un suo dissenso, che lo voleva favorevole ad un potere esecutivo forte, si isolò lontano da ogni responsabilità rifiutando ogni compromesso con il “regime dei partiti” fondando il Rassemblement du peuple français (RPF). Questo periodo viene filatelicamente ricordato accanto alla moglie Yvonne Charlotte Vendroux nella sua dimora di Colombey-les-deux-Eglises.
E’ il periodo che caratterizza il suo ritorno in politica sino al referendum del 7 aprile 1969. Mise subito mano alla risoluzione della crisi algerina e alla messa a punto di una nuova Costituzione. Intraprese un lungo viaggio visitando le varie colonie presenti nel continente africano presentando le nuove disposizioni costituzionali. Qui lo vediamo ritratto durante il suo appassionato discorso allo stadio Mahamasina di Tannarive il 22 agosto. A settembre ci fu un incontro tra il Generale e il cancelliere tedesco Adenauer; la loro amicizia durò per nove anni sino alla morte dello stesso Adenauer. Il 21 dicembre de Gaulle fu eletto Presidente della Repubblica con oltre il 78% dei voti dei grandi elettori. L'8 gennaio 1959 all'Eliseo avvenne il passaggio delle consegne con René Coty, l'ultimo presidente della Quarta Repubblica.
Cercò sempre di intensificare i suoi rapporti internazionali, intrecciando rapporti sia “oltre cortina”; qui lo vediamo nel suo incontro con l’allora leader dell’Unione Sovietica Nikita Khrouchtchev che oltre atlantico con l’allora Presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy. Volle rendere la Francia uno Stato indipendente sia dal blocco sovietico (de Gaulle era profondamente e radicalmente anticomunista), sia dal dominio statunitense sull’Europa (e a questo scopo dotò la Francia di proprie risorse nucleari) e capì l’importanza di un suo inserimento nella corsa alla conquista dello spazio, a quel tempo dominata da Unione Sovietica e Stati Uniti.
Passò indenne dalle proteste del “maggio francese” ma poi capì che il suo tempo era giunto e a seguito dell’esito negativo del referendum sulla riforma del senato rassegnò le dimissioni.
Inizia quindi l’ultimo periodo, che a parte una sua permanenza in Irlanda e un viaggio in Spagna, fu trascorso interamente nella sua residenza di campagna, appunto La Boisserie a Colombey-les-Deux-Eglises, dove lavorò alle sue Memorie di Guerra. “Françaises, Français, le général de Gaulle est mort. La France est veuve” De Gaulle è sepolto nel cimitero del suo villaggio, accanto alla figlia Anne e alla moglie Yvonne (morta 9 anni dopo). Nel 1972 è stato inaugurato sulle colline di Colombey-les-Deux-Eglises, un memoriale a lui dedicato, segnalato da una grande croce di lorena in granito, simbolo della resistenza francese. Un nuovo memoriale è stato poi costruito e inaugurato l'11 ottobre 2008.
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