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Schindler's List - Il film

 

Filatelia Tematica

Il Cinema di Alberto Caminiti

Alberto Caminiti

INCIPIT.

Il film uscì nel 1993 per la regia di Steven Spielberg che ne fu anche il produttore e che aveva tratto il soggetto dall’omonimo romanzo di Thomas Keneally. Dura 195 minuti ed ha alcune caratteristiche proprie:

• È dedicato al tema della Shoà e dell’Olocausto;

• È girato in bianco/nero ad evidenziare il contrasto fra il Bene ed il Male che è poi la trama- base del film;

• Le pochissime scene a colori sono date dalla luce di alcune candele all’inizio della pellicola, dalla scena del funerale col rito ebraico in Palestina (ognuno getta un sassolino- ricordo sulla tomba); e dal colore rosso- sangue del cappotto di una bambina di tre anni durante il rastrellamento nazista nel ghetto di Cracovia, e dallo stesso cappottino indossato dal cadavere della bambina ormai pronta per il crematorio;

• 2/5 della pellicola sono stati girati con la cinepresa a spalla, per cui lo spettatore si sente inserito profondamente nella vicenda; ne diventa parte egli stesso;

• Il film è stabilmente piazzato al 9° posto fra le migliori pellicole girate negli Stati Uniti;

• Con gli enormi incassi del film, aumentati dalle vendite di milioni di DVD, Spielberg creò un Fondo per la crescita e l’istruzione degli orfani dell’Olocausto.

LA TRAMA.

Nel settembre 1939, approfittando del fatto che le nuove leggi razziali facevano divieto agli ebrei di esercitare la professione di imprenditore, il giovane rampante Oskar Schindler acquista a prezzi bassi tutta una serie di aziende, capannoni e stabilimenti industriali, con l’impegno che i cedenti e le loro famiglie vengano assunti da S. come operai. Egli infatti era riuscito, con regalie e mazzette ad assicurarsi un contratto per milioni di pentole e tegami di latta per la Wehrmacht e si era fatto autorizzare ad assumere fino a mille operai siderurgici. Saggiamente, essendo alle prime armi, si avvalse dell’esperienza di un contabile/direttore esperto, Isaac Stern (= l’attore Ben Kingsley), il quale assume venerandi rabbini, anziani studiosi della Torah che così possono salvarsi la vita in quanto dichiarati “lavoratori necessari per lo sforzo bellico”. Gente che non saprebbe tenere in mano una tenaglia o un cacciavite né di stringere un bullone. Tra l’altro tale loro status consente di avere una maggiore razione di cibo. Dentro le fabbriche di S. quindi vengono eretti dormitori maschili e femminili nonché mense aziendali; per cui gli operai non devono neppure uscire all’esterno, evitando controlli e rastrellamenti.

Schindler, cecoslovacco di nascita, inizialmente vive con la moglie, poi in maniera più libertina si unisce a ragazze – squillo. La vita però diventa più vivace quando arriva a Cracovia il Maggiore delle SS: Göth che ha l’incarico di costruire il campo di concentramento di Płaszów che servirà per l’internamento ed il successivo avvio ad Auschwitz dei rastrellati. Göth è un criminale sociopatico, che al mattino dal suo palazzo che sovrasta il campo spara sugli internati, donne e bambini, uccidendoli col suo fucile di precisione col mirino ad ingrandimento. S. diventa amico di Göth a cui dovrà passare mazzette, grosse somme di marchi, merce di borsa nera e pellicce per mantenerselo buono. Con l’avvicinarsi però dell’Armata rossa, S. deve cambiare la produzione e fabbricare armi e munizioni, ora più che mai necessari per la guerra.

Chiaramente gli operai non sono pratici del mestiere e faticano a fabbricare fucili, pistole e proiettili. S. quindi dovrà comperare da altre ditte del ramo le armi, spacciandole come di sua produzione. In compenso però i guadagni aumentano sempre di più. Iniziano le partenze di lunghi convogli di carri-merci per Auschwitz. L’ulteriore avvicinarsi del fronte rende necessario il trasferimento delle fabbriche di S. in Moravia, all’interno. Partono prima attrezzature ed utensili, poi il convoglio con gli operai uomini, mentre si prepara l’ultimo convoglio con donne e bambini. Per un malaugurato errore ferroviario il convoglio femminile viene spedito fin quasi a Berlino. S. dovrà correre dai vertici delle SS. e “ricomprare” con una manciata di preziosi diamanti tutte le donne ed i bambini. Nelle nuove fabbriche, S. – ora di nuovo assieme alla moglie – ottiene di poter assumere altri mille operai; Stern provvederà a stendere tale lista (da qui, il titolo) in cui inserirà nuovamente anziani e bambini che in tal modo si potranno salvare la vita.

Egli è dispiaciuto perché pensa a tutto il denaro speso in bagordi, liquori e gioco; con esso avrebbe ora potuto riscattare altre vite. Ora i sovietici sono in vista del campo ed i nazisti ricevono direttamente da Berlino l’ordine di distruggere tutte le prove, cadaveri compresi, degli ebrei eliminati. Vengono scavate grandi fosse comuni in cui saranno sepolti ammucchiati e cosparsi di calce i cadaveri degli internati.

CONCLUSIONE.

Schindler e sua moglie devono mettersi in salvo a Berlino prima dell’arrivo dei bolscevichi; Stern fa forgiare di nascosto un anello per S. su cui vi è la dicitura della Torah: ”Chiunque salva una vita, salva il mondo intero”. Inoltre Stern dà a S. una lettera che attesta, con mille e più firme, che pur se nazista, ha salvato migliaia di ebrei. Abbiamo già detto che Göth penzolerà dalla forca. S. invece, per via della lettera, salverà la sua vita e quella della mogli; sarà processato ma assolto. Il primo russo che arriva al campo è un cavaliere cosacco. Stern gli chiede se sono rimasti vivi altri ebrei in Polonia, ma quello gli risponde che sono stati tutti uccisi, e – onestamente- dice loro che gli ebrei non sono neppure graditi all’URSS. Consiglia loro di avviarsi verso la più vicina città tedesca e di occupare le abitazioni vuote, attendendo l’arrivo degli Alleati e la partenza per la Terra Promessa. Il film in bianco e nero finisce qui, con la lunga colonna degli ex internati in marcia. Poi – a colori – vi è il già citato funerale di Schindler a Gerusalemme.

CONSIDERAZIONI PERSONALI.

Sia concesso a chi scrive di avanzare alcune osservazioni strettamente personali. Il film rientra nelle pellicole- parabola. Come tutti sanno, questo termine assume due diversi significati :

1. Il primo è quello lessicale/ meccanico: indica un decadimento verso il basso, dallo stato di benessere iniziale alla perdita totale di ogni privilegio;

2. L’altro è, come dire, evangelico/ morale. Sappiamo tutti che dai Vangeli scaturiscono taluni sermoni a sfondo etico intesi a lasciare nel lettore una profonda incidenza: la malvagità dura poco, non paga, anzi distrugge il malvagio.

Nella pellicola quando il malvagio Amos Göth delle SS. penzola dalla forca, giustiziato da un Tribunale Militare alleato, lo spettatore tira un sospiro di sollievo: finalmente il criminale è morto e giustizia è fatta!

RICONOSCIMENTI.

Il film fece il pieno nel 1994 con 7 Oscar e 5 nomination, oltre a tre Golden Globe ed al BAFTA. Inutile elencare tutti gli altri premi nazionali ed europei, in quanto occorrerebbero parecchie inutili pagine.

BIBLIOGRAFIA.

F.lli Mereghetti: Dizionario enciclopedico dei film; Mondadori- MI, 2019 ;
Christian Delage: Tempo, spazio e racconto cinematografico della Shoà; UTET, MI, 2019.

SUPPPORTI POSTALI E TEMATICI.

Si precisa anzitutto che i valori filatelici sono di proprietà dell’autore e che le immagini sono tratte da siti Internet non coperti da copyright. Mostriamo una piccola galleria di pezzi, dal n.1 al 6 ; e precisamente:
1. Copertina del DVD del film
2. Idem
3. Il magg. delle SS. A. Göth
4. La famosa bambina col cappottino rosso
5. Scena del film, con Schindler che tratta con le SS
6. Tomba di Schindler in Israele;
7. Facciamo poi seguito con una rara immagine del vero Schindler in età matura.

Figg. 1-6

Fig. 7

 

Alberto Caminiti
20-09-2021

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