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Le Posizioni Costanti dei francobolli di Toscana |
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© Tiziano Nocentini 2022 © Emilio F. Calcagno 2022 all rights reserved |
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Le "divise uniformi" degli impiegati delle Poste Granducali - 1835 |
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1. Assemblaggio di un quadro formato da 240 cliché della vignetta e 240 cliché per il tassello del valore che si doveva stampare; 2. Creazione di un calco in gesso della composizione totale detto ’flano’; 3. Colatura di una miscela metallica basso fondente sul ’flano’ per realizzare l’effettiva matrice di stampa; 4. Utilizzo della matrice metallica per la stampa dei fogli da 240 esemplari.
È chiaro che già dal momento della formazione del 'flano', le posizioni dei cliché, della vignetta e del tassello del valore, non potevano più essere modificate e rimanevano tali per tutto il tempo in cui la matrice metallica fu utilizzata. Se la matrice metallica prodotta al punto 4, che rappresenta la vera e propria tavola di stampa per una specifica tiratura, fu utilizzata per stampare duecento fogli da 240 esemplari di un certo valore, è ovvio che in questi duecento fogli, le varietà associate ai vari cliché, avranno occupato sempre le stesse posizioni nel quadro dei 240 esemplari. Se prendiamo ad esempio l'"ovetto" come varietà ed ipotizziamo che questo in una determinata tavola di stampa occupasse la posizione 180 e che con quella tavola di stampa furono stampati 400 fogli da 240 esemplari del 6 crazie di colore indaco, se ne deduce che in circolazione furono messi 400 francobolli del valore da sei crazie color indaco nella varietà "ovetto", tutti con una filigrana tale da ricondurre sempre alla posizione 180. Ho voluto denominare questi francobolli come posizioni costanti in analogia ad uno dei nomi dati alle varietà di cliché, ovvero "difetti costanti". Come vedremo, in questo contesto ad essere costanti non sono solo i 'difetti' dei cliché e dei tasselli del valore, ma anche le posizioni che questi occupavano nel quadro di stampa. È opinione diffusa che le tavole di stampa per i francobolli toscani non esistano o che comunque non si possa parlare di effettive 'tavole di stampa', al contrario di quanto avviene per altri stati preunitari. Per il tempo relativamente lungo di circolazione dei francobolli di Toscana, la richiesta di francobolli ha necessitato di più tirature per alcuni dei valori e quindi verosimilmente della realizzazione di più tavole di stampa, diverse tra loro, per ogni valore. A differenza di come accade per altri ASI per i quali esistono fogli interi o blocchi molto estesi, per la Toscana questi sono molto rari o non esistono proprio. Per poter ipotizzare quindi la ricostruzione di una specifica tavola di stampa, ci occorre: – un metodo per identificare in modo inequivocabile un certo cliché – un metodo per determinarne la posizione nel quadro dei 240 esemplari. Il primo metodo è stato fornito dai lavori sulla caratterizzazione delle varietà di cliché, mentre il secondo è descritto negli articoli sulla determinazione della posizione dei francobolli della prima emissione e della seconda emissione pubblicati recentemente. Esistono molti esempi di quelle che abbiamo definito come posizioni costanti e di seguito ne vengono descritti alcuni. Elenchiamo di seguito le caratteristiche che a nostro avviso debbono possedere i francobolli che provengono dalla stessa tavola di stampa e che rappresentano esempi della stessa posizione costante: – Stesso cliché per la vignetta: ovvero stesse micro–caratteristiche individuali definite nell'ambito della caratterizzazione delle varietà di cliché – Stesso cliché per il tassello del valore: ovvero stesse micro–caratteristiche individuali del tassello del valore che deviano dal disegno standard, se presenti – Stesso intorno: ovvero stesse varietà nei francobolli attigui quando visibili o identiche caratteristiche anche se occasionali – Stessa posizione: Identificata univocamente tramite la filigrana e/o elementi tipografici Se due francobolli presentano stesso cliché per la vignetta e caratteristiche identiche per il tassello del valore che differiscono per uno o più elementi dal disegno standard originario, molto probabilmente si tratta di una posizione costante, se tutti gli altri elementi, come caratteristiche tipografiche, filigrana e intorno sono in accordo o non sono in contrasto con tale ipotesi. Di seguito sono elencati alcuni esempi dei francobolli che sono stati definiti come posizioni costanti per le tre emissioni dell'Antico Stato di Toscana.
Vediamo il caso dei due francobolli da quattro crazie della prima emissione di figura 2. Entrambi derivano dallo stesso cliché per la vignetta e quasi certamente anche dallo stesso cliché per il tassello del valore. La vignetta è riconoscibile in quanto presenta una delle varietà più conosciute e riconoscibili, ovvero quello che comunemente è chiamato "fumetto", codificata come Mb1 dal manuale Calcagno-Morani.
Il tassello del valore sembra anch'esso essere lo stesso per i due francobolli, supposizione supportata dalla presenza in entrambi in una piccola falla di colore a sinistra della lettera 'c' della parola 'crazie' (dettaglio 1 di figura 1). Già di per sé un francobollo granducale originato dagli stessi cliché per la vignetta e per il tassello del valore è stato stampato verosimilmente con la stessa tavola di stampa, in quanto la probabilità che smontando e rimontando completamente la composizione dei 240 un dato cliché della vignetta finisca accoppiato con lo stesso cliché per il tassello del valore è decisamente molto bassa, anche se non nulla. La falla 1 potrebbe altresl essersi originata al momento della produzione della matrice metallica (passaggio 3) e non essere presente sin dall'inizio sul cliché originario. Proviamo a determinare la posizione che i francobolli occupavano nel foglio originario dei 240 esemplari. In figura 3 è evidenziata la filigrana dei due francobolli tramite immagine in trasparenza.
Per entrambi i francobolli la filigrana risulta al Verso, Dritta e mostra gran parte del trittico apicale di perle della nona corona. Utilizzando la sovrapposizione S01 si determina che entrambi i francobolli occupavano la posizione 131, come mostrato in figura 4.
I francobolli esaminati in questo caso, oltre ad essere stati originati dallo stesso cliché per la vignetta e per il tassello del valore, occupavano anche la stessa posizione nel foglio da 240 esemplari. Se ne deduce quindi che i pezzi provengano dalla stessa tavola di stampa e che quindi la posizione 131 per una delle tavole di stampa che produsse i francobolli del valore da quattro crazie della prima emissione fosse occupata dal cliché Mb1, ovvero il ”fumetto” e che quindi quella posizione risulta plattata. Da notare che solo per caso la filigrana dei due francobolli è praticamente identica nei due casi, in quanto per entrambi il foglio fu posizionato nello stesso modo rispetto alla matrice inchiostrata. Lo stesso avrebbe potuto anche essere posizionato in uno degli altri tre modi possibili, ma la posizione del francobollo nel quadro dei 240 esemplari non sarebbe cambiata. Caso#02 – Stessa varieta” per differente posizione con differente colore In questi due sotto-casi mostriamo tre esempi della stessa varietà, dello stesso valore della stessa emissione che si presenta in due casi nella stessa posizione e in uno in posizione diversa. Curiosamente, quando la posizione è la stessa anche il colore dell”inchiostro è lo stesso, mentre cambiando colore cambia anche la posizione. Caso#02a – 2 crazie azzurro Mc5 ”ovetto” Esaminiamo il caso dei due francobolli da due crazie della prima emissione di figura 5, nella varietà Mb5, ovvero l'"ovetto". Come nel caso precedente si può dimostrare che anche il tassello del valore proviene molto probabilmente dallo stesso cliché (dettaglio 2).
Proviamo a determinare la posizione nel quadro di stampa dei due pezzi. Come possiamo vedere in figura 6, anche in questo caso la filigrana è identica, salvo le frequenti variazioni dovute al non costante posizionamento del foglio di carta.
Entrambi i francobolli presentano la solcatura della filigrana al Recto, Capovolta che mostra la parte centrale della terza corona. Come evidenziato in figura 7 i francobolli occupavano la posizione 195.
Dato quanto mostrato possiamo affermare che i due francobolli da due crazie sono stati originati dalla stessa tavola di stampa e che la posizione 195 di detta tavola, che fu utilizzata per una delle tirature del valore da due crazie della prima emissione, è plattata dalla varietà Mb5, ovvero l'ovetto. Caso#02b – 2 crazie verde Mc5 ”ovetto” Questa volta studiamo il caso di un esemplare da due crazie della prima emissione, anche questo, come i precedenti, nella varietà 'ovetto' (Mb5). Mentre i due francobolli descritti al caso#02a furono stampati con inchiostro azzurro, in questo caso la tinta è di colore verde (figura 8).
Esaminiamo la filigrana e determiniamo la posizione nel quadro di stampa. Si tratta di una modalità Verso-Dritta ed è visibile parte della nona corona. La posizione come risulta dal confronto con la S01 dovrebbe essere la 145 (figura 9). Si tratta quindi dell'angolo in basso a sinistra del blocco centrale da 80 esemplari.
Caso#03 – 6 crazie Mc5 ”ovetto”
In questo caso esaminiamo due esemplari del valore da sei crazie della prima emissione colore indaco. I due francobolli si presentano nella varietà Mb5 (ovetto) e anche in questo caso è possibile dimostrare che il tassello del valore è lo stesso per entrambi i pezzi (dettagli 3, 4 e 5).
Come si può vedere dalla figura 11, la filigrana dei due esemplari del sei crazie è praticamente identica, a meno delle usuali variazioni minime di posizione. In entrambi i casi questa è al Verso e Dritta, mostra parte della quinta corona e la posizione, determinata per confronto con la S01, risulta essere la 105 (figura 12).
Anche in questo caso siamo di fronte a due esemplari dello stesso valore originati dallo stesso cliché per la vignetta, stesso cliché per il tassello del valore, colore simile ed eccezionalmente stessa identica filigrana. Chiaramente possiamo affermare che entrambi gli esemplari provengono dalla stessa tavola di stampa. Caso#04 – 6 crazie C50 angolo di foglio basso sinistro Tornando ai valori da sei crazie della prima emissione, vogliamo segnalare un altro caso per il quale la posizione è ricorrente. L'esemplare di figura 13, nella varietà C50, occupa la posizione 225 del quadro di stampa, ovvero l'angolo in basso a sinistra. Ciò è confermato dall'ampio margine a sinistra che lo posizionano senza dubbio al bordo del foglio e dalla filigrana, della quale è visibile una sola linea orizzontale nella metà superiore del francobollo, tipica degli esemplari che si trovavano nell'ultima riga in basso (figura 14 e figura 14b).
Gli elementi sopra descritti da soli sarebbero di per sè sufficienti a posizionare il francobollo nell'angolo in basso a sinistra. Il margine inferiore ampio potrebbe far pensare ad un interspazio di gruppo, ma questa ipotesi non è compatibile con la filigrana: se si trattasse di un angolo basso a sinistra del gruppo superiore o del gruppo centrale, la filigrana dovrebbe presentarsi in modo decisamente diverso.
Si conoscono altri esemplari del sei crazie di questa colorazione e in questa varietà che chiaramente occupano la posizione d'angolo basso a sinistra, alcuni che mostrano anche la riga di composizione a sinistra. Purtroppo, non siamo in grado di mostrare nessuna immagine di questi pezzi.
Ad ogni modo, anche in questo caso, la posizione della tavola di stampa utilizzata per la produzione del sei crazie di questa colorazione è plattata con la varietà C50. Caso#05 – 9 crazie bruno scuro Mc1 (triangolo su scudo) Riportiamo ora il caso di due esemplari del valore da nove crazie della prima emissione, entrambi nella varietà "triangolo sullo scudo", codificato come Mc1 ed entrambi di colorazione simile (figura 16).
I francobolli originano ovviamente dallo stesso cliché della vignetta, ma in questo caso non sono presenti elementi per affermare che anche il cliché del tassello del valore all'origine sia lo stesso, anche se i due risultano estremamente simili nelle micro-differenze dei cliché standard. I due francobolli presentano però una caratteristica che li accomuna, ovvero la piccola macchia di colore in basso all'ornato in angolo 4 che non rientra tra le deformazioni distintive della varietà Mc1 (dettaglio 6). Molto probabilmente tale macchia è un particolare risultante da un'inclusione tipica della matrice di stampa utilizzata per la realizzazione della tiratura di cui fanno parte i due esemplari, quindi occasionale, ma che permette di affermare che molto verosimilmente i due pezzi provengono dalla stessa tavola di stampa.
La filigrana dei due pezzi riportata in figura 17 è compatibile con l'ipotesi che i due pezzi provengano dalla stessa tavola e addirittura dalla stessa configurazione della filigrana, ma non permette purtroppo di determinare con certezza la posizione di questi nel quadro dei 240 esemplari. Caso#06 – 9 crazie bruno scuro Mc6 (zainetto) Rimanendo sul valore da nove crazie della prima emissione, presentiamo un caso interessante della varietà conosciuta come "zainetto", ovvero la Mc6, presente nei tre esemplari di figura 18
Questo caso è interessante in quanto i tre francobolli originano dallo stesso cliché per la vignetta, molto probabilmente dallo stesso cliché del tassello del valore (si veda la tipica deformazione del carattere "e" prognato), ma non tutti e tre presentano la stessa filigrana (figura 19).
Il francobollo di sinistra e quello centrale presentano filigrana al Recto e Dritta, mentre per quello di destra la solcatura è al Verso e Dritta. I primi due mostrano frammenti della decima corona, mentre nel terzo è visibile parte della dodicesima. Per la determinazione della posizione nel quadro di stampa occorre utilizzare la S03 per i primi due francobolli e la S01 per il terzo (figura 20).
Per tutti e tre gli esemplari, la posizione è invariabilmente la 196, nonostante la filigrana non sia sempre la stessa. Questo è possibile perchè, nonostante la tavola di stampa da cui provengono i tre esemplari sia la stessa, nei primi due casi il foglio fu posizionato in un modo, mentre nel terzo caso fu posizionato in uno degli altri tre possibili. Come detto però la tavola di stampa fu la stessa e quindi anche la posizione della varietà Mc6 (zainetto) che occupava la 196, posizione che per questa tavola di stampa risulta quindi plattata. Caso#07 – 1 quattrino C30 In questo caso trattiamo i due esemplari del valore da un quattrino della prima emissione riportati in figura 21. I francobolli sono nella varietà C30 per quanto riguarda il cliché della vignetta e come si può vedere da alcuni particolari, anche il tassello del valore è lo stesso.
L”esemplare di sinistra mostra inequivocabilmente l'interspazio di gruppo in basso ed il margine inferiore di quello di destra è decisamente compatibile con lo stesso tipo di caratteristica tipografica. Sarebbero sufficienti questi elementi per affermare che i due francobolli provengono dalla stessa tavola di stampa.
Proviamo a determinare la posizione dei due esemplari. La filigrana è identica per entrambi, è al Recto e Capovolta e mostra una delle perle della sesta corona. Dal confronto con la S04 si ottiene che la posizione nel quadro di stampa era la 146, ovviamente per entrambi i francobolli (figura 22). Non ci sono quindi dubbi che i due francobolli di figura 20 furono stampati con la stessa tavola di stampa e che la posizione 146 di detta tavola è plattata con la varietà C30. In questo caso possiamo andare però molto oltre con il plattaggio della tavola di stampa. In figura 23 è riportato un blocco nuovo da 25 esemplari sempre del valore da un quattrino della prima emissione, messo in asta nel 1957 a New York durante la dissoluzione della collezione curata da Alfred Caspary.
Come si pur osservare dall'ingrandimento riportato in figura 24, il secondo esemplare da sinistra dell'ultima riga in basso del blocco 5x5 presenta caratteristiche identiche sia per quanto riguarda la vignetta (varietà C30), sia per quanto riguarda il tassello del valore. Il blocco presenta inoltre margine in basso tale da essere compatibile, se non inequivocabilmente assegnabile ad un interspazio di gruppo. Purtroppo, non abbiamo a disposizione l'immagine del verso di questo pezzo, ma, nonostante ciò, possiamo affermare con certezza che la posizione dell'esemplare incorniciato in giallo è la stessa dei due esemplari da un quattrino mostrati precedentemente, ovvero la 146.
Come si può facilmente osservare, il blocco di figura 23 assieme ai due esemplari studiati in precedenza permettono di plattare ben 25 posizioni della tavola di stampa con cui furono stampati questi esemplari, anche senza conoscere la filigrana del blocco. Le posizioni sono quelle riportate in rosso di figura 22, ovvero le 81-85, 97-101, 113-117, 129-133 e 145-149, quindi le prime cinque colonne da sinistra del blocco centrale. Tra le molte varietà assegnabili alle posizioni di questa tavola di stampa, troviamo la A16 per la posizione 116, la F10 per la 83, la F11 per la 129, la F32 per la 84, la C8 per la 130 e cosl via. Caso#08 – 1 quattrino in coppia P5 F17 In questo caso trattiamo le posizioni costanti della coppia dei valori da un quattrino riportata in figura 25 assieme all'immagine del verso. Si tratta di un interessante caso di studio in quanto tutti i cliché all'origine dei francobolli, per le due vignette e per i due tasselli del valore sono caratteristici e identificabili. L'esemplare di sinistra porta la varietà P5, mentre quello di destra la F17.
La filigrana, la cui solcatura è visibile al Verso e Dritta, mostra la parte esterna della dodicesima corona e confrontando con la S01 otteniamo le posizioni 193 e 194 per i due francobolli.
In figura 27 è riportato un blocco orizzontale rettangolare da otto esemplari nuovo sempre del valore da un quattrino della prima emissione. Il pezzo fu venduto anch'esso nel 1957 durante la dissoluzione della collezione di Alfred Caspary, come lotto 368. Come si può notare, i primi due esemplari da sinistra della riga in basso presentano le stesse varietà per le vignette, la P5 e la F17 e le stesse identiche caratteristiche dei tasselli del valore della coppia di figura 24.
I due pezzi mostrati in figura 25 e in figura 27 furono stampati ovviamente con la stessa tavola di stampa. Ne segue, che avendo determinato le posizioni della coppia, abbiamo automaticamente identificato anche quelle del blocco, che risultano quindi le 177-180 e le 193-196 e questo senza conoscerne la filigrana. Come per il caso precedente anche per il blocco di figura 27 possiamo collegare alcune varietà ad alcune posizioni oltre alle 193 e 194, come la C14 per la 177 e la C50 per la 178.
Quanto mostrato per i valori granducali della prima emissione, vale anche per la seconda emissione e per il Governo Provvisorio. Di seguito sono descritti alcuni esempi. Caso#09 – 1 crazia ”To” Esaminiamo i due francobolli da una crazia dell'emissione stampata su carta filigranata a linee ondulate di figura 28. I due francobolli sono impronta dello stesso cliché, codificato come F57 e caratterizzato dai due spigoli in angoli 1 e 2 leggermente smussati. Anche il tassello del valore sembra essere lo stesso e lo si capisce da alcune micro-caratteristiche delle lettere che lo compongono, della forma e delle modalità con cui si incastra con il cliché della vignetta.
Esaminando la filigrana dei due pezzi (figura 29), vediamo che entrambi presentano la filigrana tipica della Posizione ”To”, ovvero gran parte della lettera ”o” e tracce della lettera ”T” della parola ”Toscano” della dicitura tipica della filigrana della seconda emissione.
In entrambi i pezzi la filigrana è del tipo BD-AS, ovvero la dicitura è orientata sul foglio in modo da avere andamento dal basso a destra verso l'alto a sinistra e la solcatura è quindi presente al verso dei francobolli. Confrontando con la S06 otteniamo la posizione dei francobolli nel quadro di stampa, che risulta per entrambi la 76 (Figura 30).
Verosimilmente quindi, essi provengono dalla stessa tavola di stampa ed eccezionalmente i fogli da cui derivano furono stampati orientando la carta nello stesso modo tra i quattro possibili. Da notare che se il foglio fosse stato orientato in modalità AS-BD (S05) avremmo ancora potuto determinare la posizione del cliché F57. In quel caso nella filigrana avremmo potuto osservare molto probabilmente frammenti delle due "RR" e la solcatura sarebbe ancora stata presente al verso. Viceversa, se il foglio fosse stato orientato in una delle altre due modalità AD-BS (S07) oppure BS-AD (S08), non sarebbe stato possibile ad oggi individuare la posizione del cliché F57, in quanto in filigrana avremmo osservato solamente linee ondulate. Possiamo affermare che per una delle tavole di stampa utilizzare per produrre francobolli da una crazia della seconda emissione, la posizione 76 è stata plattata ed è occupata dal cliché F57. Caso#10 – 1 crazia F40In figura 31 sono mostrati due esemplari del valore da una crazia della seconda emissione, entrambi nella varietà F40. Il tassello del valore risulta identico per i due francobolli, come visibile dalla piccolissima scalfittura in basso a sinistra del carattere ”1”.
Purtroppo, entrambi i francobolli mostrano solamente linee ondulate nella filigrana, per cui la posizione non è identificabile con certezza. Si tratta ad ogni modo di una "posizione costante", in attesa di rintracciare altri esemplari, multipli o di altro tipo che permettano la determinazione della posizione e il completamento del plattaggio. Caso#11 – 6 crazie F12 Questo caso è analogo al precedente. Si tratta di due valori da sei crazie della seconda emissione di "posizioni costanti" (figura 32). Ciò si desume dal fatto che i due pezzi sono identici praticamente in tutto. La vignetta è originata dal cliché F12 e i tasselli del valore presentano almeno tre caratteristiche deformazioni che li accomunano (in particolare sui caratteri "6", "C" e "I", dettagli 10, 11 e 12). Inoltre, entrambi i francobolli sono adiacenti ad un esemplare che presenta la stessa identica interruzione della cornice esterna in basso all'altezza dell'ornato inferiore (esemplare alla sinistra, dettaglio 9).
Lo stesso francobollo lo ritroviamo nella striscia riportata in figura 33 nel secondo esemplare da sinistra. Le caratteristiche sono identiche ai due francobolli precedenti, nella varietà, la F12 e nei quattro dettagli 9-12.
Questo multiplo, oltre ad essere una ulteriore conferma che siamo in presenza di una "posizione costante", ci fornisce anche alcuni indizi sulla posizione di quest'ultima. La striscia è infatti molto probabilmente un margine di foglio a sinistra, vista la maggiore inchiostrazione della cornice di sinistra del francobollo a sinistra rispetto alle altre linee, caratteristica tipica appunto dei francobolli che si trovavano al margine. Inoltre, l'abbondante margine in basso ci informa che i francobolli si trovavano in una delle righe superiori ad un interspazio di gruppo o al margine inferiore del foglio, ovvero la quinta, la decima o la quindicesima. Si può quindi concludere che la posizione costante di questo caso è molto probabilmente una tra la 66, la 146 e la 226. Di questa posizione esiste certamente un altro esempio, il quarto, consistente in un esemplare mancante di gran parte del margine destro, riportato in figura 34. Sono presenti però tutti gli elementi necessari alla sua caratterizzazione, quali l'interruzione della cornice in alto sopra la lettera ”L” e i dettagli 9, 10, 11 e 12.
Caso#12 – 6 crazie Mc3 (Grande Macchia) In questo caso prendiamo in considerazione tre esemplari del sei crazie della seconda emissione nella famosa varietà "Grande Macchia" (Mc3). Si tratta di tre francobolli provenienti verosimilmente dalla stessa tavola di stampa e quindi della caratterizzazione di una posizione costante (figura 35).
Le caratteristiche per cui supponiamo che si tratti di una posizione costante derivano dall'analisi dell'intorno dei tre francobolli. I dettagli 7 e 8 di figura 35, mostrano come le "zone periferiche" del francobollo principale siano identiche, indice che la matrice di stampa sia stata la stessa per tutti i tre esemplari.
Solo per il francobollo di sinistra è possibile determinare univocamente la posizione, grazie alla presenza nella filigrana di parte delle lettere ”a” ed ”n” della parola ”Toscane” (figura 37).
Si tratta della modalità di filigrana BS-AD e la posizione deve essere ricercata nella S08 che risulta la 34. Per questa tavola di stampa del valore da sei crazie della seconda emissione la posizione 34 è quindi plattata con la varietà "Grande Macchia", ovvero la Mc3. Caso#13 – 2 crazie azzurro Mb11 Vediamo il caso dei tre valori da due crazie della seconda emissione riportati in figura 38. I francobolli si presentano nella varietà Mb11 e sono di tonalità simile. In questo caso non ci sono caratteristiche tali per dire se il tassello del valore sia sicuramente lo stesso per i tre pezzi.
La filigrana, evidenziata in figura 39, è pressoché identica per i due francobolli centrale e destro, che ricalca tratti del piede della seconda lettera ”R” della dicitura, mentre è completamente diversa per il francobollo di sinistra, che mostra la parte alta centrale del carattere ”T” della parola "Toscane" (posizione Testa di ”T”).
Per il pezzo di sinistra la dicitura ha andamento BD-AS, mentre per il centrale e quello di destra ha andamento AS-BD. Per l'esemplare di sinistra la posizione nel quadro di stampa va ricercata nella S06, che fornisce la 92, riga inferiore di un interspazio di gruppo (figura 40 a sinistra). Per determinare la posizione dei francobolli centrale e destro si deve utilizzare la S05 che fornisce anche in questo caso la 92 (figura 40 a destra).
I tre francobolli di figura 38 sono quindi un esempio di posizione costante e permettono di plattare la 92 di una delle tavole di stampa utilizzate per la produzione di questo valore. Non conoscendo la metodologia per il posizionamento di un francobollo nel quadro di stampa in base alla filigrana, avremmo potuto erroneamente affermare che il francobollo di sinistra di figura 35 non avrebbe occupato la stessa posizione degli altri due, in quanto la filigrana risulta completamente diversa da quella degli altri due. Questa tecnica ci mostra invece che la posizione rimane costante ed è solo perchè il foglio fu posizionato diversamente rispetto alla matrice di stampa che la filigrana è diversa. Casi#14 – Stessa posizione differente varietà per differente colore Analogamente agli esempi del Caso#02, mostriamo tre esemplari che occupano la stessa posizione nel quadro di stampa, ma quando il colore dell'inchiostro utilizzato per la loro produzione anche il cliché è lo stesso, mentre al cambiare del colore anche il cliché cambia. Caso#14a – 2 crazie azzurro F63 Rimanendo sul valore da due crazie azzurro della seconda emissione, segnaliamo i casi di figura 41, nella varietà F63.
La filigrana evidenziata in figura 42 mostra parte dei caratteri "R P" della dicitura e ha andamento AD-BS.
Il confronto dei tratti della filigrana con la S07 permette di identificare la 87 come posizione nel quadro di stampa dei francobolli, subito al disotto di un interspazio di gruppo (figura 43).
Si tratta anche in questo caso quindi di una posizione costante, la 87 per questa tavola di stampa, plattata con la varietà F63 Caso#14b – 2 crazie verde Direttamente correlato al caso precedente, l'esemplare di figura 44 presenta filigrana identica, stesso tipo di andamento della dicitura AD-BS e stessa posizione nel quadro di stampa, la 87. Da notare però che in questo caso non siamo in presenza della varietà F63 e che il colore non è l'azzurro ma il verde.
Caso#15 – 1 quattrino coppia F4, C15 In figura 45 è riportata una coppia del valore da un quattrino della seconda emissione su busta (immagine tratta da un catalogo di vendita degli anni '60). I due francobolli presentano le varietà F4 (esemplare di sinistra) e C15 (esemplare di destra).
Da notare che i tasselli del valore presentano delle particolarità che li rendono riconoscibili (dettagli 13 e 14 in figura 45).
I due francobolli di figura 45 si ritrovano nel blocco di figura 46, nei due esemplari centrali dell'ultima riga in basso. Come si può notare confrontando le due coppie, oltre che nelle varietà, i due francobolli sono identici anche nei dettagli dei tasselli del valore, confrontando la coppia di figura 45, con l'ingrandimento degli esemplari evidenzianti in giallo e riportati in figura 47.
Si tratta evidentemente della stessa tavola di stampa che ha dato origine sia al blocco di figura 46 che al foglio da cui proviene la coppia di figura 45. Essendo stato possibile determinare le posizioni del blocco grazie alla presenza di gran parte della lettera "T", è possibile anche determinare le posizioni della coppia, ovvero le 131 e 132. Anche in questo caso si tratta evidentemente di due posizioni costanti.
Per quanto riguarda il Governo Provvisorio, non sono molti i casi finora raccolti di "posizioni costanti". Tra questi segnaliamo quelli che seguono. Caso#16 – 5C Cornice interrotta a bordo foglio sinistro In figura 48 sono riportati due esemplari del valore da cinque centesimi nella varietà che presenta una vistosa interruzione della cornice sinistra in alto. Si tratta di una delle pochissime varietà segnalate per questa emissione già da vari decenni e riscontrata su tutti i valori.
Il cliché della vignetta all'origine di questi francobolli è chiaramente lo stesso, ma da alcune caratteristiche simili si può verificare che anche la parte del tassello del valore è lo stesso ed infatti, come mostrato in figura 49 dove i due francobolli sono stati sovrapposti in trasparenza risultano perfettamente sovrapponibili.
Purtroppo, la filigrana non ci fornisce ulteriori informazioni per collocare il francobollo in una delle quindici posizioni possibili per il margine di foglio. Ad ogni modo pensiamo si tratti sicuramente di una delle posizioni costanti. Sono reperibili molti esemplari di questa specifica varietà del valore da cinque centesimi, tutti con le stesse identiche caratteristiche dell'intera vignetta, tutti come bordo di foglio a sinistra e molto probabilmente tutti provenienti dalla stessa tavola di stampa. Caso#17 – 40C angolo di foglio basso sinistro I due esemplari del valore da 40 centesimi di figura 50 rappresentano una posizione costante di questa emissione. Si tratta della 225, ovvero l'angolo di foglio basso sinistro.
Entrambi i francobolli non possono essere posizionati nel quadro dei 240 esemplari utilizzando la filigrana come riferimento, in quanto non si scorgono tratti di lettere, ma gli elementi tipografici visibili al recto permettono l'assegnazione. La linea di chiusura della composizione, presente in entrambi gli esemplari, colloca inequivocabilmente il francobollo al margine sinistro del foglio ed il modo in cui questa termina nella parte inferiore, indica che si tratta dell'ultima riga in basso del foglio. È infatti noto, che la riga di composizione si interrompe in prossimità dell'angolo, terminando in modo obliquo, come accade in questi due casi. In entrambi i francobolli è visibile completamente la riga di composizione verticale a sinistra, mentre non vi è traccia di quella che chiudeva la composizione in basso.
Per quanto non siano presenti caratteristiche macroscopiche che individuino in modo univoco i cliché della vignetta e del tassello del valore come varietà, è evidente che i francobolli sono impronte identiche e lo si può dimostrare tramite la sovrapposizione in trasparenza riportata in figura 51, dove si osserva che i pezzi combaciano in ogni minimo dettaglio. Caso#18 – 40C angolo di foglio basso destro Osservazioni analoghe possono essere fatte per gli esemplari sempre da 40 centesimi di figura 52. In questo caso si tratta della posizione 240, ovvero l'angolo di foglio in basso a destra. Anche in questo caso non si osservano caratteristiche macroscopiche tali da individuare varietà, ma i due pezzi sembrano impronte identiche degli stessi cliché in quanto sovrapponendoli in trasparenza, si osserva perfetto allineamento di ogni minimo dettaglio (figura 53).
Curiosamente anche in questo caso in entrambi i pezzi solo la linea di composizione in basso è chiaramente e completamente visibile, mentre non vi è traccia di quella verticale laterale.
Nel caso di questi esemplari, la filigrana ci è di aiuto nell'individuazione della posizione nel quadro di stampa. Si tratta infatti per entrambi del caso di Angolo di foglio "I", ovvero, come evidenziato in figura 54, la filigrana mostra, oltre alle normali linee ondulate verticali, anche un tratto appartenente alla prima lettera "I" della dicitura.
In entrambi i casi si tratta della configurazione di filigrana BS-AD, che dirige la ricerca della posizione nella tavola S08, di cui un estratto è riportato in figura 47. Ne deriva che la solcatura della filigrana dovrebbe essere visibile al recto in entrambi i francobolli.
Conclusioni Quanto mostrato in questo articolo, con lo studio degli esempi di ciò che abbiamo definito come posizioni costanti, dimostra a nostro avviso l'esistenza di tavole di stampa anche per i francobolli dell'Antico Stato di Toscana, cosa comunque implicita nelle modalità con cui furono prodotti questi oggetti. Questi risultati dimostrano come sia possibile plattare dette tavole, ovvero determinare quale cliché fosse presente in una determinata posizione delle matrici di stampa per i vari valori emessi o per specifiche tirature di questi. Ciò implica la necessità di saper riconoscere il cliché che ha dato origine ad un determinato francobollo e di poter determinare la posizione che questo occupava nella tavola di stampa. I lavori pubblicati precedentemente a questo articolo sulla caratterizzazione dei cliché, ovvero sulle varietà di cliché e sulle metodologie per la determinazione della posizione di un dato francobollo all'interno del quadro di stampa dei 240 esemplari, risultano quindi essenziali per un ipotetico lavoro di plattaggio completo o parziale delle varie tavole, nonchè strumenti estremamente potenti e versatili per uno studio approfondito dei francobolli dell'Antico Stato di Toscana. Tra gli interrogativi che questo lavoro lascia, anche come ipotesi di lavoro futura, c'è la domanda su quanto e come siano legati tra loro la tonalità del colore dei francobolli e la memoria di posizione di una determinata varietà, ovvero "per una determinata tinta (tiratura?), entro quali limiti si conserva la posizione di una determinata varietà?". Purtroppo, il lavoro di censimento delle varietà per gli esemplari del Governo Provvisorio è ancora nelle sue fasi preliminari, il che limita la ricerca di eventuali posizioni costanti per questa emissione.
In figura 56 è riportato un elenco dei casi descritti in questo articolo. In totale sono stati riportati 16 casi di posizioni costanti per i quali è stato possibile determinare la posizione, dei quali 11 corredati da 2 esempi (#1-3, #8-10, #13, #16 e #17, #19 e #20), 1 di cui sono sicuramente noti altri esempi (#4), 4 corredati da tre esempi (#6, #7 e #12); 2 posizioni costanti per i quali sono riportati due esempi ciascuno, ma di cui non si è potuta determinare con certezza la posizione (#5 e #11); una posizione costante per la quale sono stati riportati 4 esempi, ma la cui posizione è incerta tra tre posizioni possibili (#14); una posizione costante per la quale possiamo dire solo che si trova sulla prima colonna del quadro di stampa (#18). Post scriptum Come è accaduto per le varietà di cliché, riconosciute inizialmente in numero di circa quindici da Cesco Giannetto, per poi essere caratterizzate da lavori successivi in numero assai maggiore, addirittura superiore a duecento, lo stesso potrebbe accadere per le posizioni costanti, che questo articolo mostra solo in pochi esempi, ma un giorno potrebbero essere identificate in numero enormemente maggiore, tanto da poter ricostruire gran parte di alcune delle tavole di stampa utilizzate per la realizzazione dei francobolli di Toscana. Considerando il numero di varietà di cliché caratterizzate fino ad oggi, che potremo approssimare a 200 e che i valori emessi dal Granducato di Toscana e dal Governo Provvisorio sono 23, tralasciando in prima approssimazione le sfumature di colore, otteniamo che potenzialmente le posizioni costanti identificabili con certezza (e collezionabili, volendo), sono almeno 4600, tanto per dare un limite inferiore dell'insieme di cui stiamo parlando. La bassissima frequenza nel ritracciare questo tipo di "coppie gemelle", sta nell'elevatissimo numero di tipi diversi di francobolli esistenti da un lato e nella difficoltà nel maneggiare le tecniche di riconoscimento delle varietà e di determinazione della posizione nel quadro di stampa dall'altro. © Tiziano Nocentini 2022 © Emilio F. Calcagno 2022 Riferimenti Emilio Calcagno, Vittorio Morani, Granducato di Toscana - I francobolli e le varieta' di cliché', ed. Unificato, 2014 Tiziano Nocentini, Emilio Calcagno, PLATTAGGIO DEI FRANCOBOLLI GRANDUCALI DI TOSCANA, Il Postalista Tiziano Nocentini, Emilio Calcagno, PLATTAGGIO DEI FRANCOBOLLI DI TOSCANA CON FILIGRANA A LINEE ONDULATE, Il Postalista Blog di filatelia toscana: I Cinquecento Leoni di Toscana
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