LA FORZA DELLE DONNE!
SANTINA CANNELLA VOLEVA SOLO STUDIARE
RIFLESSIONI
L'EMISSIONe DE "IL POSTALISTA" VALIDA PER "AFFRANCARE" LE DONNE DALLA VIOLENZA È DEDICATO A MASHA AMINI
CANTO DI UNA DONNA LIBERA
UNO STRAPPO PER RICORDARE PARMIS HAMNAVA
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Santina Cannella voleva solo studiare | ||
di Maria Grazia Dosio | |||
A 68 anni dall’accaduto, viene ricordata la storia di Santina Cannella, in rappresentanza di tutte le donne vittime di violenza. Caltanissetta rende omaggio, anche postalmente, alla giovane uccisa nel 1954 con sette colpi di pistola da un pretendente, all’età di soli 16 anni, mentre tornava da scuola. Santina è morta nel difendere la propria libertà, perché un uomo ha deciso che gli doveva appartenere e non aveva il diritto di sottrarsi al suo volere. Uccisa in quanto donna. Studentessa liceale con l’ambizioso sogno di laurearsi in medicina, aveva scelto di lasciare il paese d’origine, Marianopoli, trasferendosi nel capoluogo per avere l’opportunità di studiare. Inseguita da un uomo armato che la pretendeva in moglie, all’uscita da scuola la ragazza avrebbe ribattuto «Sono coraggiosa, vattene», e lungo una scalinata del centro storico lui le ha sparato sette volte. Già ricordata lo scorso 8 marzo in occasione della Giornata internazionale della donna, il 25 novembre 2022 le viene dedicato un annullo speciale nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Richiesto dal Liceo classico linguistico e coreutico “Ruggero Settimo” di Caltanissetta, lo stesso frequentato dalla ragazza, dopo l’utilizzo in data 25 l’annullo sarà disponibile presso lo sportello filatelico cittadino in Via Leone XIII, dove potrà essere richiesto per i sessanta giorni successivi (esclusi i festivi). Sarà poi depositato, come tutti gli annulli speciali, presso il Museo Storico della Comunicazione di Roma per entrare a far parte della collezione storico postale nazionale. Santina Cannella, come tutte le altre vittime, non è solo un ricordo. È un simbolo, un monito, un urlo di dolore e di rabbia per tutte le donne violate e per tutti noi. Per non dimenticare mai e sperare in una società migliore. Maria Grazia Dosio
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