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Canto di una donna libera

 
di Sergio De Benedictis


Parliamo d’Iran, e parliamo della poesia che accende da lato a lato questa terra.

“Canto di una donna libera” è il titolo del libro, diventato un best seller, di Jasmin Darznik, iraniana emigrata negli Stati Uniti con la famiglia quando aveva cinque anni; ispirato alla storia vera di una grande poetessa iraniana, ai suoi versi, alle sue lettere, alla sua vita straordinaria e struggente, questo romanzo cattura l'essenza di Forugh Farrokhzad, la donna che ha rappresentato la nascita di una coscienza femminile in Iran.

Per tutta l’infanzia, siamo negli anni ‘50, a Teheran, le avevano detto che le bambine persiane dovevano essere umili e silenziose. Ma, come un uccello in gabbia, lei non ha mai smesso di cantare.

Ci piace pensare che la sua vita fu forse ispirata dalle letture di un’altra grande donna e scrittrice vissuta in Inghilterra più di un secolo prima: Charlotte Brontë che per opporsi alle restrizioni patite, sviluppò una personalità autonoma e ribelle e che ebbe a dire:

“Non sono un uccello; e non c’è rete che possa intrappolarmi:
sono una creatura umana libera, con una libera volontà”

L’invito di Roberto e della sua compagna Giovanna, che ogni anno ci porta a riflettere sulla condizione femminile, è da me colto illustrando alcuni versi di Forugh, sicuramente noti ai più, con immagini filateliche.

Saluterò di nuovo il sole,
e il torrente che mi scorreva in petto,
saluterò le nuvole dei miei lunghi pensieri
e la crescita dolorosa dei pioppi in giardino
che con me hanno percorso le aride stagioni.

Saluterò gli stormi di corvi
che a sera mi portavano in dono
l’odore dei campi notturni.
Saluterò mia madre, che viveva nello specchio,
immagine della mia vecchiaia.
E saluterò la terra, il suo desiderio ardente
di ripetermi e riempire di semi verdi
il suo ventre infiammato,
sì, la saluterò
la saluterò di nuovo.
Arrivo, arrivo, arrivo,
con i miei capelli come odori
che sgorgano dal sottosuolo
e gli occhi miei, l’esperienza densa del buio.
Con gli arbusti che ho strappato ai boschi oltre il muro.
Arrivo, arrivo, arrivo,
e la soglia trabocca d’amore
ed io ad attendere quelli che amano
e la ragazza che è ancora lì,
nella soglia traboccante d’amore, io
la saluterò di nuovo.

Forough Farrokhzad