8 marzo 2023 La forza delle Donne La nostra emissione 2023 è dedicata alla prima donna arbitro in Italia: Maria Grazia Pinna Studio Grafico ERRE GI Percorsi femminili a Milano e provincia, con Poste Italiane di Maria Grazia DOSIO di Simonetta FRESCHI, Ester PACOR, Camilla PASQUA, Chiara SIMON Tina Lorenzoni: sacrificare la propria vita per gli altri di Lorenzo OLIVERI Omaggio ad una filatelista: Giannarosa Righetti Mazza Roberto Monticini
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Lorenzo Oliveri | ||||||
Tina Lorenzoni: sacrificare la propria vita per gli altri | ||||||
Proseguendo nel mio tentativo di richiamare fatti e personaggi la cui memoria sta, a poco a poco, svanendo, quest'anno racconterò brevemente la storia di Maria Assunta Italia Vittoria Lorenzoni, detta "Tina", indissolubilmente collegata a Anna Maria Enriques Agnoletti, ricordata lo scorso anno.
Io mi domando, onorevoli colleghi, come i nostri posteri tra cento anni giudicheranno questa nostra Assemblea Costituente: se la sentiranno alta e solenne come noi sentiamo oggi alta e solenne la Costituente Romana, dove un secolo fa sedeva e parlava Giuseppe Mazzini. Io credo di sì: credo che i nostri posteri sentiranno più di noi, tra un secolo, che da questa nostra Costituente è nata veramente una nuova storia: e si immagineranno, come sempre avviene, che con l'andar dei secoli la storia si trasfiguri nella leggenda, che in questa nostra Assemblea, mentre si discuteva della nuova Costituzione Repubblicana, seduti su questi scranni non siamo stati noi, uomini effimeri di cui i nomi saranno cancellati e dimenticati, ma sia stato tutto un popolo di morti, di quei morti, che noi conosciamo ad uno ad uno, caduti nelle nostre file, nelle prigioni e sui patiboli, sui monti e nelle pianure, nelle steppe russe e nelle sabbie africane, nei mari e nei deserti, da Matteotti a Rosselli, da Amendola a Gramsci, fino ai giovinetti partigiani, fino al sacrificio di Anna-Maria Enriquez e di Tina Lorenzoni, nelle quali l'eroismo è giunto alla soglia della santità.
Qui Maria Assunta cresce e frequenta le scuole, giungendo in prossimità della laurea al Magistero, quando scoppia la seconda guerra Mondiale. La Lorenzoni senza alcuna esitazione lascia gli studi e si arruola come crocerossina volontaria. Nel 1942 si iscrive alla Scuola per Infermiere e l'anno successivo assume servizio nell'Ospedale Militare di Careggi. Dopo l'8 settembre prende contatti con il movimento antifascista cittadino ed in breve entra a far parte della Brigata "V" (aderente a Giustizia e Libertà), così chiamata dal nome del comandante Vittorio Sorani, formata da ben 87 squadre d'azione, per un totale di oltre 1000 effettivi. La sua attività di infermiera della Croce Rossa, unita ad un'ottima conoscenza della lingua tedesca appresa dal padre, le consente una facilità di spostamenti all'epoca preclusa alla maggior parte dei comuni cittadini. Questo le permette di compiere numerosi viaggi nell'Alta Italia, dove accompagna Ebrei e ricercati antifascisti per farli emigrare in Svizzera, fornendo loro documenti falsi e carte annonarie. Un'altra attività che svolge sovente è l'assistenza ai convogli dei deportati in partenza per la Germania: qui riesce a raccogliere le ultime comunicazioni dei prigionieri da inoltrare alle rispettive famiglie. Nella Brigata "V" (oltre a far parte dell'organizzazione dedita al salvataggio degli Ebrei, che ha sede presso il Convento di San Marco) le viene assegnato il compito di tenere i collegamenti fra il comando e i vari reparti (il suo nome di battaglia è "Tina" e la sigla di riconoscimento SC 28). In quel momento il fronte della guerra ha raggiunto Firenze e Tina compie più volte l'attraversamento della linea del fuoco per raccogliere preziosissime informazioni sul dislocamento dei reparti tedeschi. A proposito delle variegate attività svolte, riporto un fatto, poco noto, che denota l'intelligenza e l'abilità con cui si muoveva la Lorenzoni: presso l'Ospedale di Camerata è ricoverato, in incognito, proprio Vittorio Sorani quando un delatore ne informa i Tedeschi. Venutane a conoscenza grazie alla sua fittissima rete di rapporti, insieme ad alcuni partigiani della Brigata "V" riesce a organizzare la fuga del Sorani proprio poco prima dell'arrivo dei soldati. Purtroppo in quei concitati momenti il comandante partigiano dimentica in ospedale, oltre ai suoi documenti personali, importanti fogli riguardanti la dislocazione della Brigata: Tina, grazie anche all'aiuto di una suora del nosocomio, sfidando i militari, riesce a recuperarli proprio sotto il naso dei Tedeschi.
La battaglia di Firenze si concluderà definitivamente il 1° settembre con la liberazione di Fiesole e di Sesto Fiorentino.
Firenze 1° luglio 2020, intitolazione del ponte di Careggi A Roma è presente una via intitolata alla Lorenzoni, come pure a Bagno a Ripoli e Macerata (immagini riprodotte qui sotto, che, però, risultano sostanzialmente "anonime")
Lorenzo Oliveri
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