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PRESERVARE IL SEGRETO GEOGRAFICO NELLA CORRISPONDENZA MILITARE: L’ESEMPIO AUSTRO-UNGARICO |
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Per la prima volta nel 1893, vennero installati durante le grandi manovre militari austro-ungariche (le cosiddette Kaisermanöver in quanto l’imperatore Franz-Joseph ci assisteva, fig.1), degli uffici postali mobili allo scopo di raccogliere delle esperienze nel campo della posta militare, nonché di verificare l’efficienza delle truppe o di assicurare il collaudo del nuovo materiale bellico.
Le esperienze fatte durante queste esercitazioni produssero l’emanazione di nuove direttive per la posta militare (K. und K. Feldpost, cioè imperiale e reggia posta da campo), e, nell’anno 1913, l’emissione della direttiva E-47, che sarebbe servita come base per l’organizzazione della posta militare nella prima Guerra Mondiale. Si deve rilevare che, con questa nuova normativa, la K.u.K. Feldpost modificò la denominazione dei bolli postali del sistema in uso sostituendo l’indicazione del corpo d’armata (fig. 2) con un sistema cifrato con numeri scelti a caso e periodicamente cambiati in modo casuale! (fig. 3)
Quando scoppiò la guerra, nel mese di agosto 1914, fu pertanto possibile installare in breve tempo un servizio di posta militare molto efficiente. Gran parte del merito deve essere sicuramente attribuito al direttore generale della posta militare Generalfeldpostdirektor Josef von Posch, (fig. 4) che ricoprì questo incarico dal 1906 al 1913, ed ancora dal 1916 al 1919 (fig.5).
Il grande numero di lettere e cartoline militari trasportate, evidenzia quanto fosse gravoso il compito che la posta da campo era delegata ad adempiere. Durante i 50 mesi di guerra vennero spedite circa 1,5 miliardi di missive cioè 30 milioni al mese! A queste corrispondenze, si devono aggiungere e sommare 27 milioni di vaglia postali, 520.000 assicurate, 36 milioni di raccomandate e quasi 17 milioni di pacchi postali (fig.6)… Tutto questo servizio è stato svolto, molto spesso, in condizioni sfavorevoli nonché pericolose tanto è che molti addetti della posta militare, risultano aver perso la vita durante l’adempimento del loro servizio.
Solo in occasioni eccezionali le corrispondenze militari furono consegnate in uffici postali civili: ad esempio al momento di un’offensiva celere o, inversamente, in caso di precipitosa ritirata… i soldati erano separati dal loro ufficio da campo perché si voleva evitare la localizzazione dei reparti tramite l’identificazione del datario nominativo dell’ufficio postale. Si decise dunque che l’ufficio civile avrebbe appostato il timbro amministrativo dedicato al controllo dell’emissione dei vaglia postale (fig.7): un timbro numerativo (cifra romana per la provincia postale, numero per l’ufficio stesso), senza precisazione del luogo geografico del villaggio o della città!
Il caso che presentiamo (fig.8), tratta di una cartolina in franchigia scritta, il giorno 5 novembre 1914, da un soldato della brigata di trasporto n°14. Da questo momento, le truppe austriache si ritirano verso Cracovia a fronte dell’avanzata dell’armata russa (fig.9): questo reparto è stato separato dal suo ufficio postale (l’ufficio da campo 83, il mittente lo precisa in basso a sinistra) ed il soldato ha affidato la sua posta ad un ufficio civile…
L’uso eccezionale di questi timbrini (Tarnstempel in tedesco) ebbe luogo in modo particolare fra agosto e novembre 1914 sul fronte russo, e fra giugno e ottobre 1915, sul fronte italiano (si incontra allora la cifra romana III, indicatore della provincia del Tirolo).
Fonti RAINER Herwig, Stempel-Handbuch der K.u.K. Feldpost in Österreich-Ungarn 1914-1918, 2003. Documenti postali: collezione dell’autore. Ricordiamo i nostri due articoli dedicati a L’ASSEDIO DELLA FORTEZZA DI PRZEMYSL da parte delle truppe russe nel 1914-15:
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