MEMORIE
di Antonio Rufini

pagina iniziale le rubriche storia postale filatelia siti filatelici indice per autori

Memorie di un anziano collezionista di storia postale (LXXIV parte):

“C’ERA UNA VOLTA… L’AGEVOLAZIONE POSTALE ELETTORALE"

Antonio Rufini

§ 3 – Mi sono chiesto più volte se potesse applicarsi, all’epoca (1993-2014), l’agevolazione postale elettorale anche per gli invii “IN CORSO PARTICOLARE” (poi AUTOPRESTAZIONE), in somma per gli stampati propagandistici recapitati a mano, in modo AGEVOLATIVO, ma poi inseriti nelle buche delle lettere. Nonostante richieste e telefonate, non ho avuto risposte chiare, esaustive.
Quasi spesso trattavasi di STAMJPE, ma alcuni invii, con date e sottoscrizioni (realizzate a stampa) erano, forse, da considerarsi corrispondenze epistolari……….
Perché questa mia domanda? È semplice e vi mostro, qui appresso, il documento che mi ha dato da riflettere; l’”Autoprestazione” aveva un senso per la corrispondenza epistolare, tipologia di invio sulla quale lo Stato (poi Poste Italiane S.p.A.) ha sempre avuto la privativa, il monopolio; ma le “Stampe” non sono mai state specifico oggetto di monopolio; e allora?
Chiedo ai lettori, appassionati di questo argomento, di intervenire sul punto specifico.
Andiamo avanti. L’agevolazione postale elettorale è cessata in data 1° giugno 2014 e vi allego di seguito quale normativa nazionale la abrogò:
LEGGE 24/4/2014 N. 66 (G.U. 24/4/2014 N.95) Art. 18: A decorrere dal 1° giugno 2014 le tariffe postali agevolate di cui agli articoli 17 e 20 della Legge 10 dicembre 1993 n. 515 ed all’art. 12 , comma 6/bis, del Decreto Legge 28 dicembre 2013 n. 149, convertito con modificazioni nella legge 21 febbraio 2014 n. 13 sono soppresse.”.(1)

Fine di una Storia Postale durata 20 anni! Erano le spese per gli invii elettorali che malmenavano il Conto Economico cioè la differenza tra Ricavi e Costi di Poste Italiane S.p.A., la più grande Banca dello “Stivale” con oltre 10.000 sportelli aperti al pubblico? Mah! Non so proprio cosa poter affermare……
Prima dell’abolizione dell’agevolazione in quell’ultimo piccolo periodo agevolativo le chiamate elettorali, anche nel mio Comune (Roma) e nella mia Regione Lazio furono le seguenti:

ELEZIONI AMMINISTRTATIVE 28-29/3/2010
ELEZIONI POLITICHE 24-25/2/2013
ELEZIONI EUROPEE 22-25/5/2014
ELEZIONI REGIONALI LAZIO 24-25/2/2013









Terminata la breve esposizione degli oggetti postali del periodo, mostro, come mi ero ripromesso, alcune curiosità relative all’Agevolazione Postale Elettorale.
Inizio col seguente Cartoncino ad Invito; è del decennio precedente;



Il secondo invio che mostro qui appresso si riferisce sempre al decennio precedente.
E’ affrancato da Posteitaliane e riporta la dizione di “postatarget”, quasi fosse stato inviato con tale servizio, incompatibile col timbretto relativo alla tariffa ridotta elettorale ed effettivamente pagata (€ 0,04) con l’impronta di M.A. Hasler, forse una F88 ma modificata per tassare in Euro.(2)
Comunque, per la durata dell’intero ventennio 1993-2014, è l’unica pubblicità elettorale per la quale, parrebbe, che la tassa sia stata pagata in contanti allo sportello, che altrimenti non si giustificherebbe l’impronta della M.A.. E se invece fosse stata una M.A. privata? Chiedo “aiuto” all’A.I.C.A.M…………
Busta da lettera realizzata tipograficamente a due colori: è un oggetto molto bello e curioso, forse unico nel suo genere; certamente è “fuori dal coro” di tutti gli altri invii esaminati ed ormai è irripetibile col suo pseudo francobollo da 4 centesimi di €uro, perfettamente “in tariffa”; non lo cederò mai:

Per il terzo oggetto che sto per mostrarvi c’è da fare un piccolo racconto della storia che c’è dietro.
Povero mio cugino Oliviero partecipò alle elezioni Comunali del 16/11/1997 in particolare tentò di essere eletto nella XVIII Circoscrizione del mio Comune (come Consigliere Circoscrizionale). (3)
Venne quindi da me, a casa mia, circa due o tre settimane prima della giornata elettorale, per portare, a me e congiunti, le sue cartoline di propaganda che aveva fatto realizzare in una qualche tipografia assieme ad altri compagni di Partito o di Lista.
Io gli chiesi che una cartolina doveva spedirmela per Posta a me stesso o ad un altro famigliare, per mio uso collezionistico e per ricordo della chiamata elettorale. Così, non so come, egli forse col responsabile o Segretario della Sezione del suo Partito (Fabrizio B*****o), andò in Ufficio Postale (Roma Belsito) e qualcosa fece: quella cartolina me la riportò a mano: è affrancata in tariffa £. 70 con due valori obliterati da B.T.C.; in somma ha fatto il portalettere di sé stesso quasi fosse un’AUTOPRESTAZIONE (ex corrispondenza in Corso Particolare), evento assolutamente non previsto per le pubblicità elettorali.
Così come si presenta, realizzata molto artigianalmente, deve essere considerata un “unicum” nel suo genere. Cosa ne pensano i lettori de IL POSTALISTA?

Mi avvio alla finale della presente memorietta.
Cessata l’agevolazione postale per la pubblicità elettorale post 2014, qualche Candidato, per le elezioni successive, ha ancora approfittato del Servizio Pubblico postale per l’invio dei suoi depliant pubblicitari?
La risposta è sì, ma di certo con altri costi (postali) nemmeno lontanamente paragonabili a quelli delle vecchie £. 70 per ogni oggetto inviato (€ 0,036, arrotondato ad € 0,04); in somma i possibili piccoli “sconti” previsti dal tariffario di Poste Italiane successivamente all’anno 2015 e per grandi quantitativi di invii (minimo 1.000 pezzi?) o del tipo STAMPE IN REGINE LIBERO con costi, all’epoca, attorno ai 30 centesimi più o meno ad invio e senza la garanzia della consegna in settimana.
Ne dò un singolo esempio, di pubblicità elettorale a mezzo Posta, chiaramente successiva al 2015: una Candidata con una certa nomea qui in città, medico legale e collaboratrice, più volte, della Procura della Repubblica e delle Forze di Polizia.

Dopo di allora e fino alle Politiche del settembre 2022 non ho più ricevuto pubblicità elettorale a mezzo del Servizio pubblico Postale.
Sono giunto proprio alla fine.
Ho ricevuto in famiglia un piccolo rimprovero per come io abbia diviso i decenni: dall’anno iniziante col numero “0” per finire col numero “9”; il fatto vero è che il decennio inizia propriamente col numero uno e termina con lo zero (come fosse “10”) dato che si inizia a contare da uno in poi, non da zero altrimenti da zero a zero si conta non un decennio ma un undicennio; la successione seriale <1---10> corrisponde al metodo usato, per esempio, negli studi di statistica, demografia e sociologia. Il XIX° Secolo, tanto per esser chiari, iniziò con il primo gennaio dell’anno 1801 e terminò col 31 dicembre 1900 ed il XX° è durato dall’inizio del 1901 alla fine del 2000. Io però ho usato il mio metodo personale “empirico”. Per i lettori de IL POSTALISTA potrà andar bene anche così?

NOTE:

1) - Il testo legislativo fu estremamente “involuto”; il compianto Paolo Villaggio, nei libri dedicati al suo personaggio più celebre <Ugo Fantozzi> avrebbe usato l’aggettivo qualificativo “impiegatizio”. Applicando il principio di parsimonia del RASOIO DI OCCAM poteva scriversi semplicemente “E’ abrogata qualsiasi agevolazione postale elettorale vigente”; ma io non lavoro né lavoravo negli Uffici Legislativi dei Ministeri; sono solo un vecchio, povero Avvocato e basta !
2) Sul punto, su quale fosse la Macchina, non posso che sperare nell’intervento di qualche socio Storico dell’A.I.C.A.M., Associazione che ha più di qualche decina di appassionati e competentissimi esperti nel suo Sodalizio, (per tutti cito il Presidente Paolo Padoa che su IL POSTALISTA ha pubblicato tantissimo) i quali, non so proprio come possano riuscirci, ma tuttavia riescono a tenersi aggiornati al corrente su tutte le Macchine Affrancatrici di Posteitaliane. Dubito, però, che qualche socio dell’A.I.C.A.M. possa aver reperito una A.M. in periodo €uro, da 4 centesimi –tariffa precisa-, che non sia un complemento di tassazione o di matrice filatelica……
3) - Nei grandi Comuni le “Circoscrizioni” non si chiamano più così, ma hanno preso il magniloquente titolo amministrativo di “Municipi”. Senza timore di ripetere il mio pensiero che da tempo è sempre lo stesso; si tratta della legge del Gattopardo (Giuseppe Tomasi di Lampedusa) ma “al contrario”: qualcosa è stato cambiato (il nome) ma tutto è rimasto come prima!


Antonio Rufini
21-05-2024

pagina iniziale le rubriche storia postale filatelia siti filatelici indice per autori