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STORIA POSTALE - RICEVUTA DI RITORNO

 

Uno dei primi servizi utilizzato dal servizio postale delle Regie Poste Italiane fu la ricevuta di ritorno o avviso di ricevimento. E' stato un servizio eseguito con moduli postali ufficiali che poteva su richiesta accompagnare la raccomandata e l'assicurata, ma era utilizzato anche come servizio accessorio alla spedizione dei pacchi e all'avviso di pagamento dei vaglia.
Il modulo era completato a penna con gli estremi dell'invio e con l'indirizzo del mittente a cui doveva ritornare; il modello era inizialmente bilingue italiano e francese (usabile per l'estero). Col tempo vennero modificate negli anni le dimensioni e le scritte per semplificazione d'uso e di invio; a volte fu conservato il formulario bilingue a volte no, in seguito le direzioni postali poterono incaricare tipografie private per la stampa, creando una moltitudine di sottotipi sia nelle dimensioni dei moduli a foglio sia dei modulari in blocchetti, sia nelle sfumature di colore dei moduli in cartoncino formato cartolina introdotti successivamente.

Il foglio o il cartoncino erano allegati (spesso incollati) all'oggetto postale raccomandato o assicurato, servivano ad attestare l'avvenuta consegna, perchè erano restituiti al mittente controfirmati dal destinatario al ritiro dell'oggetto. I moduli erano forniti gratuitamente dalle poste se in numero esiguo oppure a pagamento per quantitativi importanti; l'importo era trasformato in francobolli applicati e annullati sulla copertina dei blocchetti o su apposito modulo.
La tassazione per il servizio di ricevuta di ritorno è stata quasi sempre equiparata alla tariffa lettere, dal 1863 al 1865 è stata superiore, poi dal 1865 ha seguito la tariffa lettere fino all' 1 Agosto 1951 (ebbe anche una tariffa differenziata per il distretto dal 1905 al 1920), per poi avere la tariffa cartoline postali fino in tempi recenti

Il modulo (Mod. 24) inizialmente era un foglio di carta pesante marrone di dimensione grande (quasi A4) poi è diventato meno ingombrante (più o meno la metà), di colore giallo ed in carta leggera (Mod. 24 bis). Veniva affrancato a carico del mittente; dopo la firma del destinatario attestante il ricevimento, era restituito al mittente in una busta Mod 24 Bis in raccomandata di servizio con cartellino rosa che doveva essere spedita aperta (successivamente si sostituì con la busta Mod 23 Bis di maggiori dimensioni).
In seguito, per praticità, si rinunciò alla busta e si restituì il foglio volante (affrancato) su cui era stato segnato a lato l'indirizzo mittente dell'invio; il modulo nel frattempo era cambiato nuovamente, era staccato da un modulario diventato di colore rosato e di carta leggera.

Finalmente nel 1923 entrarono in uso dei cartoncini formato cartolina compilati su due facciate che inizialmente erano di colore viola (Mod. 23 I) per l'interno e (Mod. 23 E) per l'estero di maggiori dimensioni perchè bilingue. Con l'introduzione di questa novità di formato (che si mantenne poi per tutto il periodo di cui ci occupiamo) cambiò anche l'intestazione della "cartolina" , non più solo come ricevuta di ritorno ma con la doppia definizione di "Ricevuta di ritorno o avviso di pagamento" perchè alle volte la corrispondenza di cui si richiedeva la ricevuta inviata era contrassegno.

Col tempo la dizione stampata si trasformò in "Avviso di ricevimento o pagamento". Altra nota da tenere presente è che le tirature iniziali del modulo formato cartolina postale, non riportavano come fecero in seguito la data di stampa, il numero della tiratura ed il nome dello stampatore. Successivamente questi dati vennero sempre impressi. Da queste note si è visto che nel dopoguerra e precisamente dal 1948 anche il Poligrafico dello Stato contribuì alle forniture delle cartoline Mod.23 - I stampando gli estremi dell'ordine e la data.

Utile è far rilevare che i moduli dei primissimi tempi erano di notevole uniformità, coll'introduzione del "formato cartolina" si ebbero nel tempo parecchie edizioni con variazioni di colore e di stampa; inoltre in certi periodi per mancanza di moduli si utilizzarono sovente materiali di fortuna: cartoncini, cartoline dell'industria privata, cartoline postali, mezzi biglietti postali ecc.

Nel 1923 ebbe inizio il servizio notificazione atti giudiziari che adottò lo stesso tipo di cartolina di risposta, ma di colore verde con modalità di affrancatura diverse. Anche il recapito autorizzato ebbe le sue ricevute di ritorno potendo consegnare (con personale espresso, nel senso di appositamente ) in città le sue raccomandate che ebbero le proprie ricevute di ritorno che, come le corrispondenze, bisognava affrancare con la marca di recapito secondo le norme.

Nella ricevuta di ritorno (o avviso di pagamento) il colore viola divenne in seguito rosa, colore che si mantenne per tutto il periodo di nostro interesse ad esclusione di alcuni periodi inerenti alla seconda guerra mondiale per carenza di carta rosa, sostituita da carta grigia o beige.
La ricevuta di ritorno o avviso di ricevimento riportava i dati essenziali, doveva essere affrancata ed unita alle corrispondenze raccomandate o assicurate (lettere, stampe, cartoline ecc.) con colla, spilli o graffe metalliche.

In caso di smarrimento (distacco dall'invio) l'ufficio postale destinatario ne emetteva un duplicato che pertanto non riportava nè affrancatura nè bollo a data dell'ufficio mittente a cui si ritornava l'avviso di ricevimento per la distribuzione.

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1945 - Ricevuta di emergenza su mezzo biglietto postale 1944 - Ricevuta di emergenza su pezzo di modulo affrancato con francobollo di occupazione USA da cent. 50
1954 - Ricevuta di emergenza su cartolina postale privata
1955 - Ricevuta di ritorno di invio postale raccomandato con assegno.
( la marca da bollo è uso fiscale dell'ufficio ammende)


Le ricevute di ritorno o avviso di ricevimento riportavano descritti eventuali importi di contrassegno e potevano essere restituite (pagando il servizio) per espresso, per via aerea e in fermo posta. Per alcuni brevi periodi è stato possibile ad alcuni uffici statali metterle a carico del destinatario similmente alle stesse raccomandate (però se ambedue gli uffici corrispondenti godevano della possibilità di mettere a carico del destinatario, chi spediva e richiedeva la R.R. doveva affrancare la ricevuta di ritorno a lui indirizzata).

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Busta di ricevuta di ritorno Mod. 23. A
Ricevuta di ritorno  modello bilingue da blocco
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Busta di ricevuta di ritorno Mod. 23. B
Le due ricevute di ritorno con relativa busta (la coppia in alto è una spedizione del 1905, quella in basso una seconda del 1925) descrivono il passaggio da moduli uniformi (quella in alto) alle variazioni subìte nel tempo visibili nella busta e nel modulo.
La coppia in alto mostra il modello Mod.23A (busta piccola) usato a fine Ottocento primo Novecento per contenere un grande foglio bilingue per uso interno ed estero, la busta era restituita al mittente in raccomandazione di servizio con etichetta rosa.
In basso il modulo usato nel 1925 è di metà dimensione (vedi sopra) contenuto in buste di dimensioni maggiori Mod.23B ; le ricevute erano rispedite in posta ordinaria .

 

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Ricevuta di ritorno 1867
1867 - Ricevuta di ritorno primo tipo N° 24 (formato quasi A4) in carta pesante affrancato con 20 cent. doveva essere rispedito in busta raccomandata di servizio
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Ricevuta di ritorno retro
Ricevuta di ritorno  fronte
1878 - Fronte e retro di ricevuta di ritorno secondo tipo N° 24 (formato A5 modello U.G.P.) in carta più leggera affrancato con 20 Cent.
Ricevuta di ritorno per l'estero
1891 - Fronte e retro di ricevuta di ritorno da Campinas (Brasile) secondo tipo N° 24 bis bilingue (nuovo formato mm 18x18 modello U.P.U.) in carta media
Ricevuta di ritorno  da blocchetto
1899 -Ricevuta in carta leggera in solo italiano,ad uso interno (sotto in tabella è visibile un modulo doppio bilingue).
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Ricevuta di ritorno  modello cartolina prima edizione
Le prima edizione tipo cartolina, con formulario al retro. La ricevuta di ritorno per l'interno Mod. 23-I di colore viola. Si suppone stampata nel 1923 perchè è senza data, non riporta nè stampatore nè tiratura, era dello stesso tipo riservato al servizio notificazione atti giudiziari Mod. 23-L che era però di colore verde .
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Ricevuta di ritorno  modello cartolina prime edizioni colore rosa
Una delle prime edizioni tipo cartolina di colore rosa con la data di stampa 1924 senza tiratura.
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Ricevuta di ritorno  modello cartolina Mod. 23 - I  usata per l'estero
1928 - Ricevuta Mod. 23 -I per servizio interno utilizzata per l'estero (Australia) affrancata con la stessa tariffa lettera estero.
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Ricevuta di ritorno  modello Mod. 23 - E  usato per l'interno
1938 - Ricevuta Mod. 23 -E del 1928, modello bilingue per servizio estero utilizzata per l'interno.
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Ricevuta di ritorno  modello 23 - I con tariffa espresso
1926 - Ricevuta Mod. 23 -I (data di stampa 1924 senza tiratura) con servizio speciale espresso.
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Duplicato di ricevuta di ritorno  modello 23 - I
1930 - Duplicato di ricevuta di ritorno Mod. 23 -I con i soli timbri di spedizione, senza affrancatura.
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Ricevuta di ritorno  di fattura privata con tassa a carico
1946 - Ricevuta di ritorno su cartolina privata dell'ente Tabacchi con tassa a carico.
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Ricevuta di ritorno  di recapito autorizzato
1938 - Fronte e retro di ricevuta di ritorno di recapito autorizzato su modulo della agenzia di recapito con marca postale specifica del recapito autorizzato da 10 cent. come da norme.
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