La tassa a carico del destinatario era la possibilità
data ad alcuni uffici governativi di spedire la corrispondenza senza
affrancatura preventiva, tale possibilità era concessa solo
apponendo il bollo ufficiale ovale con stemma dello stato,
fornito dall'amministrazione postale all'ufficio statale abilitato.
Procedura che non fu sempre eseguita. Tutte le corrispondenze potevano
essere poste a carico del ricevente dalle stampe alle assicurate,
in particolare: stampe, cartoline di corrispondenza (escluse ovviamente
le cartoline illustrate, le partecipazioni, i biglietti da visita,
il controassegno e la corrispondenza con tariffa agevolata).
Su tali invii il mittente doveva riportare la frase "Tassa
a carico del destinatario".
All'arrivo questi invii erano tassati con la stessa tariffa di affrancatura
che avrebbe dovuto applicare il mittente. Poichè chi spediva
con tassa a carico, erano sempre uffici governativi, sia che corrispondessero
uffici governativi fra di loro, sia per invii fatti da uffici pubblici
ai privati cittadini, le corrispondenze recavano sempre traccia dei
controlli postali. Infatti gli uffici postali di partenza secondo
la normativa dovevano segnare la tassa sul fronte dalla parte dell'indirizzo
ed apporre il piccolo bollo circolare T.S. (tassa semplice): questo
dipendeva dal fatto che non sempre e non tutti gli uffici godevano
della franchigia per ogni sorta di servizio e i verificatori vigilavano!.
Ad alcuni uffici statali era concesso godere della facilitazione anche
per i servizi speciali vale a dire raccomandate e assicurate.
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Il bollo di T.S. applicato
dall'ufficio postale mittente a conferma della possibilità
dell'affrancatura a carico praticata dall'ente mittente. A destra
la frase richiesta dal regolamento per segnalare agli uffici ed
al destinatario chi pagherà la tassazione. |
Le corrispondenze di cui sopra, comprese le raccomandate con o senza
ricevuta di ritorno (anche questa poteva essere a carico), in caso
di mancata consegna si dovevano restituire gratuitamente ai mittenti,
però gli uffici postali che avevano applicato i segnatasse,
dovevano ritirare la busta vuota tassata, per ottenere dalle direzioni
postali l'abbuono dei segnatasse applicati che dovevano essere
annullati.
Nei riguardi dei privati una norma disponeva che i debitori e i
creditori dello stato dovessero ricevere la corrispondenza (inerente
il credito o il debito) in franchigia, quindi ricevendo scritti
dall'erario almeno non si doveva pagare!.
Altra regola prescriveva che se i militari in zone di operazioni spedivano
lettere senza affrancare ( non avendo diritto alla riduzione), i loro
destinatari avrebbero pagato il porto semplice e non il doppio
del mancante solo se muniti di bollo militare di convalida
non riconoscendo il mittente come militare.
Una eccezione alla tassa a carico valida per tutti gli uffici erano
i servizi di posta pneumatica, aerea ed espresso,
che non potevano essere richiesti nè in franchigia nè
con tassa a carico ma dovevano sempre essere affrancati.
Altra eventualità interessante era il caso di due uffici governativi:
pur potendo corrispondere fra di loro in franchigia anche con il servizio
di raccomandazione, nel caso di raccomandata con annessa ricevuta
di ritorno, l'ufficio mittente doveva affrancare la ricevuta
di ritorno perchè non rientrante nella franchigia e il
ricevente semplicemente accusava ricevuta firmandola alla consegna
(con i privati l'ufficio pubblico suddetto avrebbe potuto metterla
a carico del destinatario).
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1947 -
Fronte e retro di ricevuta di
ritorno per raccomandata (molto probabilmente in franchigia) fra
il Distretto Militare di Treviso e l'Ufficio Internati del
Ministero della Difesa per le pensioni di guerra.
La ricevuta è stata affrancata in partenza dal Distretto
Militare di Treviso che aveva sicuramente la franchigia per le
corrispondenze ma non per la ricevuta di ritorno.
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1940 - Fronte
e retro di ricevuta di ritorno per raccomandata con tassa a
carico fra un ente statale Direzione Demanio della IV Z.A.T.
Bari (IV° zona aerea territoriale) e un privato cittadino.
La ricevuta è stata munita in partenza del bollo di franchigia
e della dicitura " TASSA SPECIALE .
Bollo a carico del destinatario" All'arrivo è
stato applicato il segnatasse a carico. |
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1943 - Cartolina
a tariffa stampe per il distretto con tassa a carico, (cent.
10) senza il bollo T.S. .
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1939 - Lettera
in P.O. distretto con tassa a carico, (cent. 25 ) con tutti
i regolamentari bolli di franchigia del mittente e di controllo
da parte degli uffici postali.
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1943 - Manoscritti
con tassa a carico, (cent. 60 ) con il regolamentare bollo
di franchigia .
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1942 - Raccomandata
con tassa a carico, (£ 1,75) con il regolamentare
T.S. . Erroneamente è stato però applicato
un cartellino rosa di servizio che era da utilizzare per gli invii
in franchigia.
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1934 - Corrispondenza in
P.O. a carico del destinatario inviata dai Carabinieri Reali di
Enna all'Amministrazione Provinciale, venne tassata per la tariffa
distretto. L'ufficio postale di Enna in partenza (come da norma)
applicò il bollo T.S. per convalidare la
tassa semplice (anche se i carabinieri si dimenticarono la frase
"tassa a carico del destinatario").
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1937 -
Fronte e retro di raccomandata con tassa a carico, (£ 2,25)
con regolamentare T.S. . Non è stato applicato il
bollo ovale di franchigia , al retro al centro bollo amministrativo
non leggibile. Il destinatario ha rifiutato la raccomandata che
è ritornata al mittente; questi come ente pubblico ha ritirato
il contenuto (è manoscritto e controfirmato) ma erroneamente
i segnatasse non sono stati annullati. |
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