A causa dell'abuso del servizio telegrammi in franchigia da parte degli
enti statali, venne creato un particolare servizio che non era assolutamente
telegrafico, ma postale anche se celere, e denominato "telegramma
espresso di stato".
Sia il termine telegramma sia il termine espresso hanno nel tempo qualificato
una spedizione postale sottoposta ad un trattamento particolare; altra
notazione è che anche le corrispondenze in franchigia o di servizio
(che non fossero strettamente connesse agli uffici del servizio postale)
dovevano pagare il servizio speciale aggiuntivo.
Viceversa l'amministrazione postale riuscì a creare un ibrido
che salvava "capra e cavoli".
Per prima cosa evitò di intasare il servizio telegrafico nazionale
facendo trasportare i moduli per ferrovia, secondo accelerò il
servizio postale a tal punto che, predisposte le coincidenze postali
e ferroviarie, (agli uffici postali erano stati consegnati elenchi dei
treni postali con le varie coincidenze) riuscì a far arrivare
i "telegrammi espressi di stato" all'apertura mattutina
degli uffici statali, praticamente come gli stessi telegrammi che sarebbero
arrivati nella notte per iniziare la distribuzione (come da regolamento)
dalle sei del mattino quando invece gli uffici aprivano alle
nove.
Questi invii avevano un trattamento di favore nei canali postali, erano
una mescolanza fra il "fuori sacco" , "l'espresso"
ed il "telegramma", erano vergati su moduli del servizio specifico
Mod. 25 quater (ex telegrammi), subivano un controllo dell'ufficio
telegrafico di partenza per constatare che non fossero comunicazioni
personali; se accettati, erano protocollati e timbrati a data
in colore rosso ed inviati in stazione ferroviaria in tempo utile per
il treno postale, affinchè arrivassero a destinazione
nella mattinata seguente. All'arrivo erano presi in carico dal servizio
consegne dei telegrammi e degli espressi (su cui avevano precedenza
assoluta) e consegnati con il fattorino all'apertura degli uffici.
E' stata l'unica eccezione di consegna espresso senza pagamento del
servizio, forse perchè rientravano nella categoria dei telegrammi.
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Fronte con immagine parziale (il protocollo è
nascosto dal lembo indirizzo) dove sono concentrati tutti i passaggi
del "telegramma urgente di stato":
1)-Il bollo dell'ufficio emittente Ministero Pubblica
Istruzione,
2)-Bollo rosso di accettazione dell' ufficio telegrafico
del ministero in data 31 Dicembre 1910 ,
3)- Il bollo *Roma Centro* (ESPRESSI) 31.12.1910 ore14
- del transito in stazione con il servizio espressi in
buste separate .
4)- Al retro bollo rosso MILANO FERROVIA *ESPRESSI*
1.1.1911 (ore) 7 .
5)- Bollo rettangolare rosso ESPRESSO N°con la
data 1-GEN 1911 Consegnato al fattorino (manoscritto in blu)
23 alle ore 81/2 |
Constatato che gli abusi continuarono si decise dal 1° Settembre1922
di modificare ulteriormente l'oggetto postale declassandolo a
"Biglietto urgente
di servizio" che era trasmesso in posta ordinaria e consegnato
con precedenza sulla stessa, ma fuori da ogni servizio speciale.
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Il retro del modulo Mod.25 quater
usato come "Telegramma espresso di Stato" riporta la normativa
per una esatta esecuzione del servizio.
Notare il timbro rosso di consegna ESPRESSI. Quando anche questa
procedura dovette essere soppressa, il retro e l'interno rimasero
uguali, venne modificata solo la parte frontale (vedi collegamento
"Biglietto urgente di servizio").
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Il modulo Mod.25 quater
piegato e usato come "Telegramma espresso di Stato".
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