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STORIA POSTALE - COLONIE

 

Nell'Ottocento l'Italia, come nuova nazione europea in espansione, imitò le maggiori potenze europee; queste si erano insediate da tempo su vasti territori sparsi in tutto il mondo, creando colonie soggette al loro potere e traendone grandi benefici economici.
Il continente africano era stato oggetto da parte delle grandi nazioni europee di conquiste coloniali ottenute con il potere economico o con la forza militare.
Le potenze coloniali avevano allargato i loro domini e si erano imposte anche in territori strappati all'influenza dell'impero Ottomano in decadenza.

Anche l'Italia praticando lo stesso metodo ottenne le sue colonie con acquisti, accordi commerciali, trattati, intimidazioni, guerre; ci riuscì ed ebbe territori coloniali nel Corno d'Africa e sulle coste nordafricane.

Nel Corno d'Africa l'avventura coloniale italiana era cominciata nel 1879 con l'acquisto dalla società Italiana di navigazione Rubattino di una base commerciale nella baia di Assab; a questo primo insediamento governativo (dichiarata colonia italiana nel 1882) seguirono accordi commerciali, protettorati, occupazioni militari, guerre atte ad allargare il territorio e ad aumentare ed espandere la propria influenza politica e commerciale nel Mar Rosso che dopo l'apertura di Suez era diventato importantissimo per i traffici con l'oriente.

Un primo servizio postale fu approntato dalla compagnia Rubattino d'intesa con il Governo italiano, la compagnia raccoglieva la posta ad Assab e la trasportava in Italia con le sue navi. In quel periodo i francobolli in uso erano i De La Rue sovrastampati "ESTERO". Dopo molte vicende politico militari e aver subìto alcune sconfitte e disfatte a Dogali e soprattutto ad Adua con 18.000 morti, nel 1890 l'Italia completò il suo disegno ottenendo con l'Eritrea la sua prima colonia nel Corno d'Africa, la conquista fu messa in evidenza con la sovrastampa dei francobolli in corso con la scritta "COLONIA ERITREA".

Nella stessa zona, nel lato Sud del Corno d'Africa (zona di sultanati che da alcuni anni si erano sottratti anch'essi all'influenza Ottomana) l'Italia con un processo tortuoso e complicato di trattati commerciali, di protettorati, di affitti e acquisti territoriali (anche con interventi di carattere militare) concluse un secondo dominio coloniale con l'istituzione della colonia Somalia. Questo intervento, iniziato nel 1908, si concluse positivamente solo nel 1926.
Con l'avvento del fascismo, l'Italia effettuò l'invasione militare di altri territori e con una guerra iniziata il 3 Ottobre 1935 ottenne nel 1936 una terza più estesa colonia: l'Etiopia.

Durante queste manovre belliche i militari impegnati in zone di operazioni poterono corrispondere con i famigliari a mezzo di speciali cartoline in franchigia. (La stessa facilitazione venne successivamente estesa a tutti i militari mobilitati anche su altri fronti). Quest'ultima impresa coloniale gravò pesantemente sul bilancio statale deprezzando del 40% il valore della lira e provocando un fortissimo calo delle riserve aure. Nel periodo suddetto, su sollecitazioni di carattere economico (collezionismo) e di prestigio (mostrare al mondo che anche l'Italia era una grande potenza) furono approntate diverse serie di francobolli pittorici per un totale di diverse centinaia di valori, con serie dedicate specificatamante ad ogni territorio conquistato. Successivamante, quelli emessi per il Corno d'Africa (Etiopia, Somalia, Eritrea) furono riuniti nelle serie dell' Africa Orientale Italiana e quelli nordafricani nella seriedella Libia (Tripolitania e Cirenaica). Solamente per il servizio Espresso venne approntato un valore con la medesima vignetta e con il nome della colonia diverso.

Per questa azione d'invasione l'Italia subì la riprovazione e le sanzioni della Società delle Nazioni che vennero dichiarate il 18 Novembre 1935 da 52 Stati e imposte all'Italia per la guerra contro l’Etiopia, (le sanzioni furono definite dal Regime "assedio economico" o "inique sanzioni").
Queste colonie furono riunite nel 1938 nell'A.O.I. (Africa Orientale Italiana). Dopo l'entrata in guerra a fianco della Germania nel 1940, furono occupate dagli inglesi e definitivamente perse. Oltre ai militari italiani gli inglesi catturarono e internarono anche i civili colà residenti.
I civili internati in seguito (1942-1943) furono rimpatriati per l'intervento della Croce Rossa Internazionale usando le navi ospedale, le cosidette "Navi Bianche", che riunite in convoglio con altre grandi navi passeggeri italiane, circumnavigando l'Africa, in tre viaggi riportarono in patria gli internati civili.

Quando l'Italia alla fine degli anni "90 dell'Ottocento si insediò come potenza coloniale in Eritrea i servizi postali erano inesistenti; naturalmente la lontananza dalla madre patria creò continui problemi di comunicazione dei militari, dei tecnici e degli operatori commerciali. Fin dall'inizio queste necessità obbligarono le autorità alla creazione ex novo di un sistema prima postale e poi anche telegrafico per corrispondere con l'Italia.
Nella parte iniziale del loro insediamento in Eritrea le cose logicamente non cambiarono immediatamente, chi doveva comunicare si arrangiò come poteva affidando le missive alle carovane, ai messi indigeni o alle colonne militari che confluivano sul porto di Assab per l'invio in Italia.
Se la partenza della nave della società Rubattino era prevista con tempi eccessivamente lunghi di attesa, (alcune settimane o mesi) le missive si facevano proseguire per Zanzibar o verso Aden con mezzi locali, per essere poi prese in carico dai piroscafi tedeschi o inglesi in partenza per l'Europa.
Successivamente dopo la conquista di Massaua ed il consolidarsi dell'insediamento militare i problemi diminuirono per l'istaurarsi di un abbozzo di servizio postale. Nel corso degli anni le vicende postali migliorarono in continuazione in tutte le colonie italiane del Corno d'Africa; il risultato fu ottenuto con la costruzione di strade e di ferrovie e con l'impianto di linee telegrafiche prima con pali e fili e poi radiotelegrafiche; in sostanza il servizio postale seguì di pari passo l'espansione territoriale delle colonie.

Nel 1935 venne attivato il servizio aeropostale diretto con l'Italia effettuato con le linee aeree italiane dell'Ala Littoria: la rotta partiva da Roma con idrovolante fino a Tripoli e Bengasi, poi si cambiava aereo con uno di tipo terrestre con tappe al Cairo, Asmara, Assab, Gibuti, Mogadiscio. Questi collegamenti contribuirono ad un netto miglioramento del servizio delle comunicazioni di tutto il Corno d'Africa coloniale italiano con la Madre Patria.

Nel Nord Africa le vicende coloniali italiane sin dall'inizio furono legate alla decadenza Ottomana, il cui impero si stava sbriciolando sotto la pressione degli Imperi centrali (Francia, Germania e Austria-Ungheria), della Russia, dell'Inghilterra ed infine anche della nuova nazione italiana (non per questo meno aggressiva). La Turchia mutilata da ribellioni indipendentiste di varie regioni dei Balcani era poi entrata in contrasto con la Russia, si era salvata nella guerra di Crimea solo in virtù dell'appoggio (anche guerreggiato) delle potenze europee.

In Crimea era intervenuto in aiuto dei Turchi anche il Regno di Sardegna, che come tutti i paesi sostenitori, alla fine del conflitto, ottenne dei benefici commerciali per i suoi sudditi operanti sui territori dell'impero Ottomano.
Dopo l'Unità d'Italia i benefici acquisiti dai piemontesi passarono automaticamente all'Italia. Constatato l'inefficiente funzionamento del sistema postale Turco sia per l'interno che per l'estero, l'Italia (come avevano già fatto le altre nazioni) aprì nel 1869 un ufficio postale consolare a Tripoli (nella zona operava un nutrito gruppo di comunità italiane) che fu trasformato successivamente in un vero ufficio postale.

Dopo vari tentativi amministrativi dei turchi di chiudere questo ufficio postale (fatti anche con rimostranze durante le conferenze U.P.U.), nel 1908 con una minacciosa spedizione militare navale Italiana nell'Egeo la Turchia fu obbligata a subire l'apertura di altri uffici postali italiani sul territorio turco, perfino tre nella sua capitale Costantinopoli!. Questi contrasti provocati dall'Italia sfociarono nella guerra Italo-Turca del 1911, che come "premio" regalò all'Italia i territori coloniali di Tripolitania e Cirenaica.

Queste colonie furono riunite nel 1936 in una nuova regione col nome di Libia che divenne la diciannovesima provincia Italiana d'oltremare (limitatamente alle zone costiere, mentre i territori interni continuarono ad avere una legislazione coloniale di occupazione).

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Cartolina illustrata  Colonia Eritrea
Cartolina proveniente da Asmara (Eritrea), all'epoca Colonia italiana,affrancata con Cent. 5 sovrastampato, Colonia Eritrea , a tariffa postale interno e soggetta alla stessa normativa interna.
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Busta aerea dall'Eritrea
Posta aerea dall'Eritrea colonia italiana dal 1882.
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Busta aerea dall'A.O.I. 1940
1940 - Posta aerea dall'A.O.I. zona ex Eritrea in affrancatura mista. Nella corrispondenza un italiano scrive al padre e gli riferisce "... ci hanno richiamati per farci conoscere le nuove armi in dotazione..." a metà Aprile due mesi dall'inizio del conflitto ci si stava preparando.
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Cartolina propagandistica  in franchigia  dall'Aoi
Cartolina propagandistica  in franchigia  dall'Aoi  con cartina geografica
1937 - Fronte e retro di cartolina in franchigia dalle colonie con cartina del "Corno d'Africa" l'intestazione è AFRICA ORIENTALE ITALIANA.
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Cartolina  postale tariffa ridotta militare per posta aerea
1941 - Cartolina postale a tariffa ridotta indirizzata a militare mobilitato in A.O.I.. Dopo la fine delle guerre coloniali era stata unificata la tariffa militare al 50% di quella civile sia per chi scriveva ai militari sia per chi riceveva i loro scritti. La riduzione con la via aerea era possibile dal 10 Agosto 1935 solamente ai militari di bassa forza di stanza in A.O.I. e successivamente per le sole colonie .
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Cartolina  postale per A.O.I. tariffa ridotta militare  resa in franchigia con sovrastampa
1941 - Cartolina postale militare a tariffa ridotta, resa in franchigia con soprastampa. Dalla mobilitazione in armi del 10 Giugno 1940 fu ripristinata la franchigia.
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Busta raccomandata da Tripoli d'Africa
Raccomandata da Tripoli d'Africa (Libia) inizialmente aperto come ufficio italiano all'estero, tutta la regione diventò colonia dopo la guerra italo-turca del 1911; per poi diventare dal 1938 la diciannovesina provincia italiana (solo la parte costiera).
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cartolina illustrata doppia con cartina della Libia 1932
1932 - Cartolina postale doppia con cartina della Libia. La tariffa applicata è interna ma i francobolli della serie "pro Dante Alighieri" hanno il colore cambiato e la sovrastampa "colonie italiane".
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Francobolli coloniali
Rassegna di alcuni dei moltissimi francobolli coloniali emessi definiti "pittorici".