In linguaggio postale questa dicitura (o simili) era applicata con
bolli, o più spesso con scritte manuali, dal portalettere su
corrispondenze non consegnate all'indirizzo perchè il destinatario
non era presente al domicilio.
Ciò accadeva soprattutto per la consegna degli espressi quando
il numero civico di destinazione era disabitato (nel qual caso gli invii
erano postalizzati, cioè trasformati in posta ordinaria
alla seconda consegna) oppure quando l'invio doveva essere consegnato
previa firma del destinatario (notificazione atti giudiziari, assicurate,
raccomandate o pacchi).
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Espresso postalizzato
. Consegnato al fattorino il 15.10. 57 ore 21 (recapito espressi)
.(bollo al retro). Alle 22 si reca dal destinatario, non ottenendo
risposta annota ...recato Costa 34 suonato più volte
non aperto ore 22... il bollo a data del giorno dopo è
di posta ordinaria.
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In queste circostanze il portalettere doveva segnalare sull’involucro
che in quell'orario e in quella data di consegna il destinatario era
assente, oppure (in epoche successive) e per alcuni invii, che erano
presenti solo persone che non potevano accettare l'invio, oppure
minorenni sotto i 14 anni (per esempio nella consegna delle notificazioni
atti giudiziari).
Anche in questo caso il portalettere doveva riportare l’invio all’ufficio
postale segnando sull'involucro le cause del mancato recapito e ripetendo
una seconda volta il tentativo di consegna; se anche il secondo tentativo
andava a vuoto, immetteva nella buca del destinatario un avviso di giacenza
(Mod. 26) e riportava in ufficio l'oggetto. In caso di mancato
ritiro dell'oggetto, dopo un mese era rispedito all'ufficio postale
di origine per la restituzione al mittente. Se l'invio era stato spedito
con tassa a carico da un ufficio governativo, una volta ritornato
al mittente, la busta vuota (con dichiarazione firmata apposta
dal funzionario governativo mittente per il ritiro del contenuto) veniva
ritirata dal portalettere per scarico dei segnatasse utilizzati .
DESTINATARIO SCONOSCIUTO - AL MITTENTE
Se l'oggetto non si era potuto recapitare per insufficiente o errato
indirizzo, era inviata al mittente una cartolina con risposta Mod.42
per la richiesta di disposizioni.
In caso di destinatario sconosciuto e nell'impossibilità
di consegna anche dopo aver ricevuto risposta al Mod. 42 (richiesta
disposizioni), la missiva era rinviata al mittente segnalando il motivo
della rispedizione.
Se le disposizioni trasmesse dal Mod. 42 ne permettevano la consegna,
scattava la tassazione di giacenza (fermo posta) da pagarsi dal destinatario
al ritiro con segnatasse applicato ed annullato sulla corrispondenza,
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Mod. 42 con indirizzo
del mittente della raccomandata o della assicurata, nella parte
interna è inserito il messaggio dell'ufficio postale
che chiede disposizioni , la parte staccabile (in alto) è
destinata alla compilazione della risposta che viaggia in esenzione
di tassa .
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Raccomandata con impedimenti alla
consegna.
Al retro il postino segna la motivazione "...destinatario
partito incognito..." (notare la timbratura di MOD. 26
e 42)
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Al retro, il postino ha segnalato
la motivazione "...lasciato avviso...." (notare il bollo
2° AVVISO).
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Fronte di raccomandata tassata Cent.
25.
(dopo due tentativi di consegna vedi sotto)
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Al retro il postino segna la motivazione
"...non risposto..." "... II° avviso non risposto
...".
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Mod. 26 di avviso lasciato al destinatario
assente per il ritiro di raccomandata.
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Mod. 26 di avviso raccomandato
di servizio inviato al destinatario assente per il ritiro di
un pacco gravato da assegno, notare il bollo ULTIMO AVVISO.
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