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STORIA POSTALE - SERVIZI .NON .PREVISTI PER L'ESTERO

 

Una breve premessa sui valori postali: come era logico potevano appartenere all'Unione Postale solo stati sovrani, infatti l'accettazione dei valori postali da parte della comunità postale internazionale era un implicito riconoscimento della sovranità dello stato aderente all'U.P.U. che dava la certezza della reciprocità nel trattamento della posta.

L'amministrazione postale italiana istituì servizi (ad esclusivo uso interno) con facilitazioni di tariffa e concesse la franchigia ad enti e uffici statali (sarebbe stato un giro di denaro fra enti pubblici) che non erano compresi nelle convenzioni U.P.U. per l'estero (vedi).
Fra le facilitazioni previste per le corrispondenze in ambito internazionale erano annoverate le franchigie postali per gli invii delle sole Amministrazioni Postali Nazionali ad altre amministrazioni postali estere appartenenti all'U.P.U..
L'eventuale franchigia militare concessa durante i conflitti era il risultato di convenzioni fra stati alleati, di durata limitata, previste dalle convenzioni (erano però possibili convenzioni postali bilaterali di riduzione delle tariffe comunicate all'associazione mondiale).

Nonostante ogni Nazione fosse obbligata ad inviare all'U.P.U. esemplari di ogni francobollo emesso, non era possibile incaricare della tassazione il paese estero di arrivo; era compito dell'Ufficio postale di partenza segnalare a quello destinatario l'eventuale tassazione.

In linea di massima non erano permesse per l'estero categorie di corrispondenze che per le facilitazioni ottenute non si dovevano affrancare, come le stampe editoriali, la corrispondenza inviata con la dizione "conto corrente con la posta", e come già detto gli invii con segni di franchigia che non fossero del servizio postale per il servizio postale estero ecc..
Gli invii provenienti dall'estero con servizio fermo posta (segnalato dal lato indirizzo) erano gravati di tassa da pagare con i francobolli applicati dall'ufficio postale destinatario (infatti l'importo era trattenuto dall'amministrazione postale di arrivo), perciò gli invii con fermo posta prepagato per l'estero non erano ammessi perchè esulavano dalla reciprocità.

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Busta  di militare in franchigia per l'estero 1915
15 Ottobre 1915 -Busta in franchigia spedita da località prossima al confine italiano con la Francia. Indirizzata ad un civile ubicato in Francia è stata censurata a Bologna Censura Posta Estera.
L'ovale di reparto era riservato alla corrispondenza ufficiale.
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Stampe estero norme U.P.U.
1907 - Stampa per l'estero affrancata con francobollo verde da 5 Cent. Notare che la fascia riporta la dicitura "conto corrente con la posta" , in quanto secondo la normativa italiana la dicitura era obbligatoria per le stampe periodiche. L'agevolazione di non affrancare non era valida per l'estero perciò affrancata come da norme U.P.U. con francobollo verde.
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