Il viaggio prosegue e la tradotta giunge in territorio nemico occupato:
“Posta Militare 6
24-6-42 XX
Miei Cari, da nove giorni ci troviamo in viaggio, e da ieri ci troviamo in territorio nemico. Il viaggio prosegue sempre bene. Oggi è il mio onomastico. Tre giorni or sono quando fu il tuo onomastico, mamma, e cioè domenica, in vagone ci fu una piccola festicciola. Tutti mettemmo qualcosa, chi il pane, chi il vino, le sigarette, la carne in scatola ecc. I mie compagni festeggiarono coì la domenica, io dedicai quel giorno a te. Oggi compi 42 anni, ti faccio i miei più cari auguri. Scrivetemi tutti, così dopo qualche giorno da che sarò arrivato, avrò anchio vostre notizie. Vi mando tanti cari bacioni. GBattista”.
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La cartolina non presenta timbri postali in quanto l’ufficio di Posta Militare n. 6 attiverà i sui servizi solo dal giorno 26 giugno.
Il treno giunge al termine del suo percorso ed il viaggio prosegue in camion.
“27-6-42 XX E.F.
Miei cari, ieri sera alle ore 17 arrivammo quaggiù, alla nostra nuova residenza. Appena scesi dal camion, perché dovete sapere che scesi dal treno, abbiamo percorso circa 30 km in camion; ci è stata consegnata la posta. La posta ci viene mandata a ½ aereo. A me hanno consegnato una lettera scritta da te babbo, ed una dall’Ida. Non potete immaginare la mia gioia! Dalla vostra ho appreso della vitaccia che avete fatto in quel giorno e nel successivo alla mia partenza. Si vede che anche la Bertello non sapeva quali fossero le compagnie di passaggio da Milano. Io credo che siano passati da Milano solo coloro che partivano da luoghi siti prima di Torino, Novara, Vercelli ecc. Proprio mi spiace d’avervi fatto vivere tante ore di ansia. Quel tale Ravelli Primo, di cui avete conosciuto il padre, è qua con me, è un radiotelegrafista. Ha ricevuto anche lui una lettera da suo papà ove li rendeva noto il vostro incontro. In quanto alla corrispondenza ci siamo già messi d’accordo. Per lo scrivervi, non state in pena: anzi mi interesserò ogni quanto parte la posta, e sempre vi terrò al corrente.
Alla frontiera ho cambiato 70£, ho qual con me coì 9 marchi e spiccioli, ma credete a me che l’unica cosa buona da farci, e quella, che, quando avrò raggiunto una buona cifrettina, vi spedirò tutto a mezzo vaglia. Qui credo non si possa spendere niente. C’è miseria, miseria da per tutto. Immaginate che i russi chiedono a noi in vendita, pettini, sapone, sigarette, orologi, tutto insomma. Proprio non posseggono niente. Quaggiù andiamo un po' male con le sigarette, ce ne danno poche, 5 al giorno, per adesso, e credo che in seguito diminuirà la dose. In quanto al mangiare sempre bene! Sono arrivato proprio dove avevo detto io dovevo andare. Quaggiù è un bel posto. Il clima per niente differente dal nostro italiano. Credo che questi territori siano i più ben tenuti di tutta la Russia, e vedeste anche qua che miseria, e che inciviltà! Bisogna proprio vedere per credere. Abbiamo percorso la Russia in lungo prima, ed in largo poi, questo è il territorio più ricco di capanne e qualche casa. Gli unici edifici costruiti dai bolscevichi sono gli stabilimenti, ed in vicinanza a questi le case operaie. Noi siamo appunto alloggiati in una casa operaia. È un edificio di due piani formato da tante piccole stanze, da dove abbiamo portato via 5 o 6 letti per stanza, uno avvicinato all’altro. In ogni stanza abitavano 5 o 6 persone. Vi potete immaginare quanta pulizia vi sia in questi locali. Le pareti sono tute ricamate da chiodi chiodini e bulloni, si capisce che se ne servivano per appendere i vestini. La campagna è quasi tutta incolta. Ogni tanto si trova dei pezzi di terreno coltivato. Altro che le nostre campagne, sfruttate metro per metro. Il bolscevismo non ha pensato che a fabbricare armi per la guerra: e basta. Questo territorio circa due settimane orsono, era circondato dai Rossi. E occupato interamente da truppe italiane. Tutti quaggiù parlano del valore dei nostri soldati, gli unici che non hanno ceduto alla pressione del nemico. Tutti durante l’inverno son retrocessi, gli italiani no. Hanno tenuto duro. In questi ultimi tempi si dice che i tedeschi hanno stupito il mondo e gli italiani hanno stupito i tedeschi. I nostri bersaglieri sono chiamati dai tedeschi: carri armati.
Per il pacco di roba, interessatevi, il peso max che può raggiungere, e poi magari speditemelo, oppure fatene due. A seconda del peso. Magari interessatevi presso la Bertello, può darsi che a mezzo della Federazione, lo possa avere prima. Non state in pensiero per me, mi trovo al sicuro. Vi mando tanti cari bacioni. GBattista”.
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Questo biglietto, inoltrato in franchigia a mezzo l’ufficio di Posta Militare 6 in data 28.6.42, è un biglietto di produzione privata, simile a quelli distribuiti dallo Stato Maggiore dell’Esercito, ma senza il cartiglio di franchigia. L’ufficio postale è ubicato in quei giorni a Makeievka nei prezzi di Donetsk in Ucraina.
Il commilitone nominato nel testo della lettera, Ravelli Primo, da Garbagnate Milanese, risulta purtroppo anche lui disperso al fronte, dalla data del 19.12.1942 durante le prime fasi dell’offensiva russa.
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L’ultima cartolina scritta nel mese di giugno, il giorno 28, è inoltrata dall’ufficio di posta militare n. 6 in data 29.6.42:
“28.6.42 XX
Miei cari, per adeso tutto bene.
Spero avrete ricevuto la lettera. Guardate che la decade ve la faccio pervenire a voi, perché io non saprei cosa farmene di soldi. Credo che per questi 15 giorni vi diano circa 150£.
Dovrete farmi un pacchetto con due paia di mutande corte, ma che non superi il ½ Kg, ci mettete un piombino e me lo spedite a mezzo aerea. Ci hanno vestiti di tela, e le mutande lunghe mi danno molto fastidio. Qua fa un po' calduccio. Credo però che sia lo stesso anche li a Milano. Se il pacco con le mutande non raggiunge il ½ Kg aggiungete qualche sigaretta. La mia stazione è arrivata a causa del viaggio un po' male andata. Ho quindi poco tempo disponibile per scrivervi più a lungo. Tanti cari bacioni. GBattista”.
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Come possiamo vedere dalle indicazioni manoscritte in matita blu, tutte queste tre missive sono giunte a destino nello stesso giorno, il 7 luglio.
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Samuel Rimoldi
02-02-2025 |