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L'esercito italiano di Liberazione prima parte |
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di Giuseppe MARCHESE (1945 Dalla Guerra - 1995) | ||||||||
1 - PREMESSA E’ ormai accertato che lo sbarco alleato in Sicilia aveva uno scopo più "politico" che militare. Esso infatti tendeva a facilitare la "capitolazione" dell'Italia e, in secondo luogo, a trattenere nella penisola quante più forze tedesche possibile. Il fronte principale di guerra, quello che avrebbe potuto dare un decisivo esito finale, rimaneva uno sbarco sulle coste francesi, poi messo in atto nel 1944 con lo sbarco in Normandia. Lo sbarco alleato in Sicilia del 10 luglio ebbe come conseguenze "politiche" l'allontanamento di Mussolini dal Governo il 25 luglio 1943 e la firma dell'armistizio dell'Italia il 3 settembre, poi reso pubblico l'8 settembre 1943. L'Italia sul finire dell'anno si trovò divisa e occupata. Il Sud occupato dagli alleati col re e il governo Badoglio di fatto senza alcun territorio da amministrare; il Nord occupato dai tedeschi con Mussolini a capo della Repubblica Sociale Italiana. Il passaggio da Nazione vinta a Nazione cobelligerante fu il risultato di due atteggiamenti concordanti. Da parte italiana il desiderio e la capacità di proseguire la guerra contro l'ex alleato. Da parte alleata una lungimirante visione politica e il desiderio di non umiliare l'avversario vinto. Il trattamento riservato alla nostra flotta a Malta è una dimostrazione di tale politica, così come le direttive emanate da Roosevelt e Churchill il 21 settembre 43 al generale Eisenhower. Il Comandante in capo alleato vedeva la situazione con occhi diversi - e più miopi - del politico e con una direttiva del 17 ottobre, tramite la Missione Militare Alleata, informò gli italiani che era contemplato "l'impiego delle forze italiane in tre categorie: come truppe combattenti; come truppe delle linee di comunicazione, della difesa contraerea e dei servizi; e come mano d'opera civile mobilitata", ma che "a causa delle difficoltà di comando, di sostentamento e di rinnovo, non era previsto l'impiego su vasta scala di forze italiane come truppe combattenti." Come conseguenza di tale direttiva il Governo italiano trasse la convinzione che l'unico apporto che gli Alleati ricercavano per l'Esercito del sud era di supporto logistico e non come combattenti. Tuttavia i Comandi militari alleati non potevano ignorare o disattendere completamente le direttive politiche e in più occasioni dichiaravano che le possibilità di miglioramento delle condizioni di armistizio erano in connessione diretta con l'apporto che le nostre forze armate avrebbero dato alla guerra contro i tedeschi. Ma a questa indicazione di massima si frapponevano le direttive militari emanate dalla Missione militare alleata. La partecipazione alla guerra di liberazione era considerata essenziale dal Governo italiano che continuò ad insistere costantemente con l'interlocutore alleato (il generale Eisenhower) in questi termini: "Ora che l'Italia ha dichiarato guerra alla Germania, se si vuole che questo sia qualcosa di più di un vero gesto platonico, è necessario che Voi prendiate in considerazione le mie richieste, così che noi siamo posti in grado di rendere la massima possibile collaborazione alle forze sotto il Vostro comando. Voi mi avete scritto che l'eventuale miglioramento delle condizioni d'armistizio dipenderà dall'opera del Governo italiano. Ma se voi non mi aiutate, io non potrò esplicare che buona volontà." Questo atteggiamento del Comando Supremo alleato era in larga parte condiviso dagli alti gradi militari, giacché saranno respinte tutte le richieste di aumentare l'organico delle previste truppe combattenti e che di fronte alle sollecitazioni italiane, "Gli alleati, di fronte al lavorio che le nostre autorità svolgevano per dare un tono e una consistenza sostanziali alla nostra collaborazione diretta, si mostravano freddi e quasi infastiditi." Con queste premesse nasce il 28 settembre '43 il "Raggruppamento Motorizzato Italiano" che ebbe la forma iniziale di 5.000 uomini suddivisi in 2 reggimenti (67° fanteria e 11° artiglieria) e 1 battaglione misto del genio con una rappresentanza di tutte le unità rimaste efficienti al sud.
2 - IL RAGGRUPPAMENTO MOTORIZZATO ITALIANO Costituito il 28 settembre 43 presso Brindisi. Il 14 novembre il R.M.I. venne posto alle dipendenze del II C.A. USA. Il mattino dell'8.12.43 avvenne la prima azione, sul Monte Lungo, nei pressi di Mignano (Cassino Venafro) ripetuta il giorno 16, assieme alla 36^ divisione USA, con un buon esito finale. In seguito il Raggruppamento viene trasferito in riserva. In questo periodo l'Ufficio Postale del Raggruppamento è istallato a Colli al Volturno, assieme alla 51^ sezione di sanità e al Q.G. L'8 febbraio alcuni reparti si schierarono sul Volturno, aggregati al Corpo di spedizione francese con missione temporanea difensiva. Dal 26 marzo il R.M.I. passa alle dipendenze della 8^ Armata britannica, nel settore della 5^ divisione polacca, tra la 3^ "Carpatica" e la 5^ "Kresowa". Il 31 marzo '44 vengono intraprese azioni a Monte Marrone, che venne occupato e tenuto fino al 10 aprile. Il 14 aprile il Raggruppamento passa alle dipendenze del X Corpo d'Armata britannico, sempre nello stesso settore nella zona di Monte S.CroceCastel S.Vincenzo con distaccamento su Monte Curvale-Monte Marrone. Il 18 aprile il Raggruppamento venne denominato "Corpo Italiano di Liberazione". La forza del reparto era di circa 10.000 uomini. Adopera l'ufficio postale 155, con le seguenti dislocazioni: 05.10.43 1° Raggruppamento Motorizzato
3 - IL CORPO ITALIANO DI LIBERAZIONE Anche nella costituzione del Corpo continua il braccio di ferro tra Comando alleato e Comando italiano circa la composizione delle forze del nuovo organismo. Nella riunione del 23.4.44 il generale Browning informò che la forza totale di 14.000 uomini per il C.I.L. era stata proposta dal gen. Alexander ai Capi di Stato Maggiore di Washington, e che tale proposta non poteva essere messa in discussione. Tuttavia poiché era previsto l'impiego della divisione Nembo entro il C.I.L. gli Alleati decisero il suo impiego provvisorio, ma nello stesso tempo inibiscono allo S.M.R.E. "l'approntamento o spostamenti di complementi di qualsiasi genere se non dietro disposizione di questa Sottocommissione." Il fonogramma concludeva: "Nessun, dico nessun, reparto nuovo dovrà essere costituito neppure nuovi complementi accantonati, approntati o spostati da codesto S.M.R.E. senza ordine per tramite di questa Sottocommissione." Qualunque sia la fonte che ispiri questa politica pare evidente che le limitazioni alla partecipazione italiana alla guerra di liberazione nazionale siano di ordine militare e non politico. Intanto inizia l'attività del Corpo di Liberazione Nazionale nella stessa zona delle Mainarde, tenuta dal febbraio all'aprile '44 dal Raggruppamento, sempre alle dipendenze del X Corpo britannico. Il 27 maggio inizia l'azione offensiva, proseguita il 28 con l'occupazione di Picinisco e Monte Mattone e terminata il 30 maggio. Dal 20 maggio il C.I.L. aveva la seguente consistenza: -Divisione Nembo Nei giorni dall'1 al 3 giugno le truppe del C.I.L. si trasferiscono nel settore Adriatico alle dipendenze del V Corpo d'Armata britannico, a sinistra dalle propaggini nord-orientali del massiccio della Maiella, a contatto con la 4^ divisione indiana. Dall'8 all'11 giugno si ebbe l'avanzata fino al fiume Pescara. Dal 12 al 16 giugno avvenne la liberazione di L'Aquila (13) e Teramo (15). Dal 17 giugno il C.I.L. venne posto alle dipendenze del II Corpo polacco. Il 18 giugno avanguardie della "Nembo" raggiungono Ascoli Piceno. 21 giugno. Viene trasferito a Brindisi il CLXXXV batt. paracadutisti. Il C.I.L. riceve il batt. marina "Grado" che, col "Bafile" formano il reggimento "S.Marco". Il 30 giugno le forze del C.I.L. si trovano: II brigata nella zona di Chieti; Il 1° luglio riprese la lenta avanzata verso Filottrano. La Nembo venne disposta a "Gruppo tattico" in stretta cooperazione con le forze polacche, proteggendo il fianco sinistro della "Kresowa". Il 5 luglio i polacchi occupano Osimo. Dal 6 al 9 luglio attacco su Filottrano. Il 13 luglio, verso le ore 9, Cingoli venne "occupata" dal IX reparto d'assalto. II 16 luglio la Nembo passa in 2^ schiera e la I e la II brigata in prima schiera, posizione che viene mantenuta per qualche giorno. Il 18 luglio Ancona, sulla destra del C.I.L. venne occupata dalle forze del Corpo polacco. Il 20 luglio reparti del battaglione alpini "Piemonte", della I brigata, entravano a Jesi. Dal 26 al 28 luglio il fronte è in movimento. Il C.I.L. agisce avendo alla destra le truppe del Corpo polacco e sulla sinistra i partigiani della brigata "Maiella". Da Filottrano a Belvedere Ostrense il C.I.L. ha compiuto una delle tappe più dure del suo cammino. Dal 4 agosto continua la lenta avanzata fino alla liberazione di Corinaldo avvenuta l'11 agosto. Dall'11 al 13 agosto reazioni tedesche nel settore della I^ brigata. Dal 13 al 17 agosto il C.I.L. venne spostato nella zona tra Sassoferrato e Gubbio, avendo: -a destra un raggruppamento polacco di cavalleria motocorazzato; Mentre avvenivano questi spostamenti il comando dell'8^ Armata dispose che il C.I.L. si trasferisse a sud di Macerata, nella zona di Loro Piceno, per riorganizzarsi. In conseguenza rimasero nel settore Sassoferrato Gubbio: -comando tattico C.I.L.; Nei giorni dal 21 al 23 agosto la Nembo venne trasferita nella zona di riposo (Fig. 1).
Tutti i reparti affluiti in riordinamento a sud di Macerata, compresa poi la divisione Nembo, passarono in seguito alle dipendenze dell'8^ Armata inglese. Il 18 agosto le forze rimaste in linea ripresero l'offensiva e il 20 agosto liberarono Pergola. Dal 20 al 23 agosto avanzata sino al fiume Candigliano e liberazione di Acqualagna. Il 25 agosto il C.I.L. passa alle dipendenze del V Corpo britannico, e della 4^ divisione indiana. Il 27 agosto lo schieramento era: -comando tattico C.I.L. a Cagli; Il 29 agosto la compagnia bersaglieri motociclisti raggiunge Urbania e l'indomani Peglio. Il 30 agosto perviene al C.I.L. l'ordine di sospendere l'attività e di trasferirsi in riordinamento. Il 29 agosto lo schieramento era: -reggimento S.Marco col batt. "Grado" a Monte Cal Palmiere; A partire dal 30 agosto i reparti vengono ritirati dal fronte. Adopera l'ufficio postale 155, con le seguenti dislocazioni: 18.04.44 assegnato al Corpo Italiano di Liberazione (C.I.L.)
4 - I GRUPPI DI COMBATTIMENTO GRUPPO DI COMBATTIMENTO LEGNANO Prende il nome dalla 58^ divisione di fanteria "Legnano" operante fino al settembre '43 in Puglia. Alcune sue unità (67° regg. fanteria) sono utilizzate dal I Raggruppamento Motorizzato. La divisione viene sciolta il 17 febbraio 1944. Nel precedente ciclo operativo aveva utilizzato la Posta Militare 16. Il Gruppo di Combattimento viene costituito il 24.9.44. Dispone del 68° reggimento fanteria (comprendente il IX reparto d'assalto); il reggimento fanteria speciale (2 batt. alpini e 1 bersaglieri) e l'11 regg. artiglieria. Nel gennaio '45 spostata in zona di operazioni tra Raffa di Chianti-Tavernelle alle dipendenze della 8^ Armata britannica. Si schiera in linea dal 18 al 23 marzo nel settore dell'Idice, sull'Appennino centrale, tra Loiano e Monghidoro. Il 10 aprile prende parte a una azione su Parrocchia di Vignale da parte del IX reparto d'assalto (Fig. 2).
Tra il 18 e il 19.4.45 partecipa all'offensiva contro la linea Gotica a Monte Amato e Poggio Scanno. Il 21 aprile i bersaglieri del Goito e il IX reparto d'assalto si aprono la strada verso Bologna. Il 29 aprile è a Brescia e il 30 altri reparti occupano Bergamo. Il 30.4 alcuni reparti giungono a Milano e una compagnia alpini a Pavia e Torino. Adopera l'ufficio postale 155, con le seguenti dislocazioni: 20.09.44 assegnato al Gruppo di Combattimento Legnano GRUPPO DI COMBATTIMENTO FOLGORE Nato il 24.9.44 per trasformazione della Divisione Nembo. (vedi). Inquadra Reggimento paracadutisti "Nembo", Reggimento Marina "S.Marco", Reggimento artiglieria "Folgore", battaglione misto Genio. Dal 1 al 3 marzo '45 si attesta sul fronte del Senio (Appennino centrale), tra i fiumi Santerno e Senio, inserito nel XIII C.A. britannico. Partecipa all'offensiva contro la linea Gotica dal 12.4 fino al 21.4.45 conclusa in vista di Bologna. Staziona fino al 2.5 nella zona di Faenza-Brisighella. Adopera ufficio posta militare 146, con le seguenti dislocazioni: 24.09.44 Assegnato al Gruppo di Combatt. Folgore
GRUPPO DI COMBATTIMENTO CREMONA Costituito il 25 settembre '44 per trasformazione della Divisione Cremona. Conserva alle dipendenze il 21° e 22° reggimento di fanteria e il 7° regg. artiglieria. Nel Novembre '44 trasferito nella zona di Teramo-Ascoli e il 12.1.45 sul fronte del Senio (Appennini centrali) alle dipendenze del I C.A. canadese, in sostituzione della 1^ Divisione canadese. Il 16.2 passa alle dipendenze del V C.A. britannico e nei giorni 2 e 3 marzo, dopo violenti scontri, conquista la zona di Torre di Primaro. Il 10.4.45 partecipa all'offensiva alleata contro la linea Gotica nella zona del Senio. Il 12 Aprile partecipa allo sfondamento del fronte. Il 13 forza il Senio e libera Fusignano e Alfonsine. Il 23.4 occupa Codigoro, il 24 passa il Po, il 26 occupa Adria e Chioggia, il 29 raggiunge Mestre e Venezia (Fig. 4).
Adopera l'ufficio posta militare 64, con le seguenti dislocazioni: 25.09.44 assegnato al Gruppo di Combatt. Cremona GRUPPO DI COMBATTIMENTO FRIULI Nato il 10.9.44 per trasformazione della omonima Divisione. Dalla fine di gennaio '45 sosta nella zona di Forlì. L'8.2.45 schierato sul fronte del Senio alle dipendenze del V Corpo d'Armata britannico. Dopo alcune azioni minori il 10.4.45 partecipa allo sfondamento del fronte sul Senio. I1 19.4 è a Casalecchio dè Conti e il 21 Aprile entra a Bologna. Adopera ufficio posta militare 79, con le seguenti dislocazioni: 10.09.44 Assegnato al Gruppo di Combatt. Friuli
GRUPPO DI COMBATTIMENTO MANTOVA Costituito l'1.10.44 incorporando gran parte delle forze della disciolta Divisione Mantova, 76° regg. fanteria "Napoli", 114° fanteria "Mantova" e 155° artiglieria. Riorganizzato al sud, tra la fine di Novembre e i primi di Dicembre venne trasferito nel Sannio in attesa di assegnazione. Nell'aprile '45 inquadrato nella 5^ Armata USA come unità di riserva generale. Restò in tale posizione fino alla fine delle ostilità. Adopera Ufficio Posta militare 104, con le seguenti dislocazioni: 01.10.44 assegnato al Gruppo di Combatt. Mantova
GRUPPO DI COMBATTIMENTO PICENO Costituito il 10.10.44 per trasformazione della Divisione Piceno. L'addestramento dei reparti fu interrotto e dall'1.45 il Gruppo Piceno assunse il compito di addestrare i complementi, mutando ancora denominazione. Adopera l'ufficio posta militare 92, con le seguenti dislocazioni: 10.10.44 assegnato al Gruppo di Combatt. Piceno
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