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Le "rosse" a Campo Ligure 22-24 settembre 2017 - AICAM 1982 Associazione Italiana Collezionisti di Affrancature Meccaniche

Pubblicazione AICAM n. 404

Presentazione

In questi ultimi tempi di vita della nostra Associazione, il compito di illustrare le nuove pubblicazioni si è fatto più piacevole.
Da circa un anno, abbiamo imboccato una nuova strada per dare vita al materiale che con cura e con pazienza raccogliamo e presentiamo, sia come collezioni che come pubblicazioni.
Sapevamo che esaminare una collezione di affrancature meccaniche poteva essere anche monotona, visto che i colori utilizzati erano pochi: il colore dei fogli, bianchi o pastello, le scritte di spiegazione, quasi sempre nere e il colore delle affrancature meccaniche, appunto, rosso o, al più, blu o bicolore.
Abbiamo voluto quindi dare un tocco di colore, o meglio, di colori, aggiungendo qualcosa che però fosse sempre e comunque consono al tema trattato. Abbiamo aggiunto cartoline, il più possibile d'epoca, riproduzioni ridotte di manifesti, anche questi dei tempi passati, documenti legati pertinenti al tema e, persino, santini, carte da gioco e banconote. Ne sono uscite collezioni che molto più di altre hanno attratto la curiosità non solo dei Soci ma anche dei passanti.
E con le collezioni, anche le pubblicazioni hanno preso questa strada: questa è la terza che viene realizzata a colori. La prima ha descritto la storia e la realtà di una città come Trieste. La seconda tutti i Comuni che si affacciano sul Lago di Garda. Questa terza ha voluto omaggiare tutti i Soci che hanno presentato una collezione a Campo Ligure. Questo fascicolo contiene, infatti, una selezione di quattro fogli di ciascuna delle collezioni che vengono esposte in questa nostra manifestazione: quattro fogli di quindici collezioni.
Certamente vuole essere un ringraziamento a tutti quei Soci che seguono con passione le affrancature meccaniche, ma vuole anche essere la possibilità, per tanti filatelisti che ancora non conoscono le "rosse", di rendersi conto di quante cose belle si possono realizzare con le affrancature meccaniche.
È una cosa nuova, una nuova maniera di comporre le collezioni, ma è senz'altro più divertente di quanto lo fosse prima e certamente stimolante a percorrere con ancora più passione, e ... coraggio, il nostro hobby.

 

 

LA RIFORMA POSTALE DEL 1863 NEL REGNO D'ITALIA leggi, convenzioni, documenti, tariffe di Gianluigi Maria FORTI

Vaccari Srl - Filatelia - Editoria - 272 pp. - oltre 600 immagini a colori - formato cm 21x29,7 - carta patinata di alta qualità - ril. - ed. 2017 - collana "la Storia attraverso i documenti" - In italiano - € 40,00.
da richiedere a Vaccari Srl Editoria

Introduzione

UNIFICAZIONE LEGISLATIVA E MONETARIA DEL REGNO D'ITALIA

Domenica 17 marzo 1861 la Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia aveva pubblicato il testo della Legge approvata dal Senato il 26 febbraio 1861 e dalla Camera dei Deputati il 14 marzo 1861 (articolo unico): "il Re Vittorio Emanuele II assume per sé e suoi successori il Titolo di Re d'Italia".

La legge era stata inserita nella raccolta delle Leggi e degli altri Atti governativi intitolata "Atti del Governo di S.M. il Re di Sardegna" istituita con Regio Brevetto 22 dicembre 1832 n.1 e con numerazione progressiva dal 1° gennaio 1833 al 20 aprile 1861.

Dal 21 aprile 1861 gli Atti del Governo avevano avuto una nuova numerazione progressiva in una collana intitolata "Raccolta ufficiale delle Leggi e dei Decreti del Regno d'Italia" istituita con Regio Decreto 21 aprile 1861 n.2 e se intitolati nel nome del Re con la nuova intestazione prevista dalla Legge 21 aprile 1861 n.1.

In onore di Vittorio Emanuele II era stata approvata la Legge 5 maggio 1861 n.7 con la quale era stata dichiarata "festa nazionale" la prima domenica di giugno di ogni anno per celebrare l'Unità d'Italia e lo Statuto del Regno.

Anche le monete di nuova emissione dovevano riportare precise impronte fissate dal Regio Decreto n.16 e n.17del 2 maggio 1861:
- le monete d'oro e d'argento sul diritto attorno l'effige del Re la leggenda "Vittorio Emanuele II " e sul rovescio attorno allo stemma la leggenda "Regno d'Italia";
- le monete di bronzo da un lato l'effige del Re con la leggenda "Vittorio Emanuele II Re d'Italia" e sull'altro un ramo d'alloro e uno di quercia intrecciati con sopra una stella fiammeggiante, in circolazione in tutte le Provincie del Regno dal 1° agosto 1861 (R.D. 17 luglio 1861 n.114: art.1).

Il Regio Decreto 17 luglio 1861 n.123 aveva, infine, approvato il corso legale della lira italiana, dei suoi multipli e sottomultipli, in tutte le Provincie del Regno d'Italia, e fissato il rapporto di cambio con le monete coniate dai Governi preunitari.

 

 

VENEZIA E IL LEVANTE - Palazzo del Bailo a Costantinopoli - La posta XIV-XVIII secolo, di Franco RIGO

Editrice Elzeviro, Padova, 2017, in italiano e inglese, A4, pagg. 270 a colori, € 20,00 (comprese spese di spedizione - 2 copie € 25,00), da richiedere a Franco Rigo, studiorigo@libero.it

Introduzione dell'autore al cap. III:
Il servizio postale veneziano da e per Costantinopoli-Venezia


Fin dagli inizi del '500 il servizio postale venne esercitato principalmente nel periodo estivo dalle numerose galee che riunite in "mude" con i loro carichi commerciali arrivarono a Costantinopoli.
Il capitano delle galee e il notaio - cancelliere (molte volte un religioso) ebbero il compito di redigere il registro di bordo, ricevere i plichi da consegnare sia per il Bailo che per i mercanti veneziani e inviare i dispacci per il viaggio di ritorno a Venezia. In molti casi a bordo della galea viaggiava un corriere. nelle galee noleggiate dallo Stato e dai nobili - proprietari (cioè messe all'incanto).
Questa figura, data la sua importanza, era imbarcata a titolo gratuito. Suo fu il delicato compito della consegna e del ritiro del dispaccio diplomatico e della corrispondenza privata, in sostituzione del capitano e del notaio.
Altro percorso fu il viaggio dei corrieri via terra.
Attraverso i Balcani arrivarono in un porto Adriatico (nei primi periodi Ragusa). Il viaggio complessivo durò da 4 a 6 settimane. Di questo abbiamo notizie da due dispacci del Bailo spediti nel 1354 e 1357.
li servizio effettuato a mezzo pedoni, non funzionò nei mesi invernali a causa della neve, del freddo, delle inondazioni e della impraticabilità delle strade e non ultimo elemento negativo, dei briganti.
È stato studiato un dispaccio, ritrovato di recente, da Venezia a Costantinopoli del 1484 con data certa. Il viaggio durò 41 giorni per giungere a destinazione.


 

 

Made in Italy - VINI D.O.C.G. - storia e filatelia, di Djana ISUFAJ e Francesco Maria AMATO

Francesco Maria Amato Editore, formato A4, pagine 269 a colori, 2017, € 35,00 + 5,00 spese postali con raccomandata
da richiedere a amatofrancescomaria@gmail.com

Dalla IV di copertina.

La produzione del vino risale ad epoche antichissime ed è probabilmente iniziata, verso la fine del neolitico. Le prime tracce di impronte vinicole sul territorio italico si identificano con alcuni semi di Vitis silvestris ritrovati nelle terramare, situate tra il Po e le pendici dell'Appennino. Agli Etruschi prima e ai Romani successivamente si deve il notevole progresso delle tecniche di coltivazione grazie alle quali il vino divenne una risorsa economica di assoluta rilevanza. Con la caduta dell’impero romano d’Occidente, la coltivazione delle vigne si affievolì delocalizzandosi soprattutto nelle aree agricole poste nelle vicinanze delle città che garantivano un collegamento con i porti fluviali e di mare utili per garantire la possibilità di scambi commerciali. Notevole, nei tempi a venire, il miglioramento delle tecniche lavorative dovuto agli ordini religiosi cristiani e alla nobiltà laica che dimostrarono un forte interesse per questo settore. Oggi nel nostro Paese, la produzione del vino rappresenta un rilevante investimento con un importante ritorno economico e d’immagine, ed è proprio in tale contestualità che Poste Italiane, ha voluto far conoscere il prodotto vinicolo italiano nel mondo, dando vita a una successione di emissioni di francobolli che, immessi tra il 2012 e il 2016, sono divenuti un incontestabile vettore pubblicitario dei vini a Denominazione di Origine Controllata e Garantita prodotti sull’intero territorio nazionale.

 

 

LE POSTE DI CUASSO - appunti di storia degli Uffici Postali di Cuasso al Monte e Cuasso al Piano di Adalberto PERONI

Edito da ANCAI, pp. 160 a colori, stampa Informatic Torino, ottobre 2017, € 20,00 (€ 15, per i soci Ancai) da richiedere a adal.peroni@yahoo.it o ad anca1@libero.it

Dalla "piccola" alla "grande" storia
E' appena stato edito dall'ANCAI (Associazione Nazionale Collezionisti Annullamenti Italiani) il 15° volume dedicato allo studio dei bolli e degli annulli postali.
Adalberto Peroni - LE POSTE DI CUASSO
appunti di storia degli Uffici Postali di Cuasso al Monte e Cuasso al Piano
Questo volume fa seguito a quello uscito lo scorso anno e dedicato alla Valle Stura (Genova). In entrambi i casi, partendo dalla storia postale locale di una piccola comunità, il discorso si amplia dimostrando come le "piccole" vicende di un territorio geograficamente limitato siano parte integrante di un contesto storico-postale assai più ampio.
L'Ufficio Postale di Cuasso viene aperto il 1° agosto 1860, ma la storia delle comunicazioni postali per i Cuassesi non inizia certo in quella giornata: attraverso la riproduzione di numerosi documenti d'archivio, l'autore risale indietro nel tempo inserendo la storia di Cuasso il quella dell'intera Valceresio.
Una lettura molto appassionante con continui rimandi alla storia postale del Lombardo-Veneto, prima, e del Regno d'Italia, poi, e viceversa, perché, appunto, la "grande" storia non è altro che l'insieme di tante "piccole" storie.
Ottima la grafica e la documentazione fotografica: un volume da non perdere, in cui si coglie, a ogni pagina, la grande passione dell'autore per la propria comunità... quando ne hai terminato la lettura ti senti anche tu un po' Cuassese.

Lorenzo Oliveri

 

 

CATALOGO DELLE SPECIALIZZAZIONI FRANCOBOLLI DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2018 di Marcello MANELLI

Editore: Marcello Manelli - 2017, brossura, 17x24, pp. 582 a colori, € 38,00 (+ € 2 per spese di spedizione)
da richiedere a: marcello.manelli@virgilio.it

L’attuale edizione contiene una completa classificazione dei francobolli della Repubblica Italiana: serie ordinarie, posta aerea, espressi, posta pneumatica, recapito autorizzato, pacchi postali, pacchi in concessione, segnatasse, foglietti, minifogli, foglietti speciali, postacelere, francobusta, francobolli e foglietti su lamina e in plexiglass, codici a barre e alfanumerici, non emessi, libretti sperimentali ufficiali e non ufficiali, prove per macchinette, prove macchine di stampa e per approvazione, edizioni non ufficiali, progetti, prove di stampa, angoli di foglio con scritta, saggi.

Il Catalogo contiene inoltre un'analisi dettagliata di tutte quelle variabili che permettono di differenziare francobolli simili quali carta, filigrana, tecniche di stampa, dentellature e perforatori.

La nuova edizione 2018 in particolare contiene numerosi aggiornamenti e l'inserimento di nuovi capitoli fra i quali quelli riguardanti i "folder filatelici" compresi i precursori, i "ponti o coppie con interspazio", le "tessere filateliche", le "produzioni dell'I.P.S." e le "pubblicazioni di Poste Italiane".

Le quotazioni hanno subito in alcuni casi un equilibrato adeguamento nella convinzione che le valutazioni proposte, soprattutto per quanto riguarda francobolli di fascia alta o medio alta, dovrebbero essere considerate punto di riferimento e indice di rarità, che solo il mercato e il collezionismo reale potranno confermare o ulteriormente apprezzare.

 

 

LA NASCITA DELL'IMPERIALISMO U.S.A. 1898 (Cuba - Filippine) di Alberto CAMINITI

Coop Tpograf, 2017, pp. 96 b/n e colore, 17x24, € 20,00
da richiedere a: Libreria Scientifica Frasconi (Ge) riferimento Fabio Giuffra libri@libreriafrasconigenova.it - tel. 010 5220147 - cell. 335 692 8773 - Prezzo 20 euro, spedizione gratuita in contrassegno Corriere GLS (consegna 24- 48 ore).

Quando si va ad affrontare un argomento così complesso come quello dell'IMPERIALISMO U.S.A., appare opportuno fissare alcuni paletti utili per definire il tema stesso trattato. Diciamo che sull'imperialismo americano esiste un'intera biblioteca di decine di migliaia di volumi, editi in tutte le lingue del mondo e che ogni giorno, ogni anno, ad essa si aggiungono altre centinaia di testi.
Ciò segnala innanzitutto l'importanza dell'argomento e del continuo evolversi della questione. Conviene subito dare una definizione di "IMPERIALISMO", termine peraltro sorto solo di recente (Secolo XX), ma onnicomprensivo delle varie tendenze espansionistiche, politiche ed economiche, di uno Stato a spese di altri Stati o addirittura rivolte a conseguire una supremazia mondiale. Prescinde però da effettive occupazioni di territori, per cui è completamente diversa dal COLONIALISMO.
Questo termine, nato soltanto nel Secolo XIX, indica invece una tipica manifestazione di supremazia che intende affermare il concetto che un determinato Stato vuole imporre ad altri paesi considerati arretrati, i benefici della civiltà. A tal fine venivano occupati im·mensi territori africani, asiatici e centroamericani, allontanando dai medesimi possibili potenze rivali. Quale esempio tipico di colonialismo si è sempre fatto quello dell'Impero britannico vittoriano che giunse a coprire addirittura 1/6 dell'intero pianeta ! Veniva imposto il potere inglese perfino a paesi che erano già altamente civili (ad esempio: la Cina) quando ancora le tribù anglosassoni si scannavano tra loro! Dopo tali iniziali chiarimenti, possiamo cominciare ad analizzare l'Imperialismo USA.

 

 

HISTORY OF THE POSTS IN ITALY from antiquity to the third millennium, Compendium di Giorgio MIGLIAVACCA, preface by Clemente Fedele

Edizioni C.I.F.O., 2017, pp. 256, colore, 21x29,50, € 35,00 (Soci CIFO € 25,00), spese di spedizione per raccomandata € 5,00
da richiedere a segreteria@cifo.eu -
La versione in italiano: STORIA DELLE POSTE IN ITALIA, DALL'ANTICHITÀ AL TERZO MILLENNIO Compendio di Giorgio MIGLIAVACCA è esaurita

Recensione di Claudio Ernesto Manzati

La storia di questo compendio inizia nel settembre del 2014 quanto, dopo aver acquistato una lettera recante un timbro della Staffetta di Napoli del 1737 ad un Asta della Corinphila, chiedevo lumi a Giorgio sulle norme e tariffe che regolavano questa staffetta. Come da suo stile ecco arrivarmi direttamente via email dalle Isole Vergini, dove Giorgio dimora 11 mesi all’anno, ed il 12 mese sfortuna sua lo passa in Italia!

Tra questi, un articolo a sua firma “Invito alla Storia Postale” edito sulla rivista Storia Illustrata. L’articolo di una trentina di pagine era molto interessante, per cui mi affrettai a chiedere a Giorgio l’autorizzazione a pubblicarlo: immediata la risposta…. non è possibile, ho concesso i diritti d’autore all’editore, ma non ti preoccupare, lo rifaccio introducendo qualche ulteriore novità che nel frattempo è emersa. Te lo preparo per Natale (2015)!
Ad ottobre una prima nota di Giorgio, che mi indicava che le novità da introdurre erano molte e che sarebbe arrivato a circa 50 pagine. Nessun problema la risposta, vuol dire che lo pubblicheremo a più puntate. A dicembre le pagine erano diventate 95 ed marzo 2016 le pagine erano 120 per arrestarsi a 145 pagine alla stampa. Presentazione a Camerata Cornello a settembre 2016 e poi ad Italiafil 2016 a Bologna in ottobre. Nel frattempo la voglia di Giorgio era quella di tradurre e pubblicare il volume anche in inglese, ma nella traduzione la prolifica penna di Giorgio si è arrestata alla pagine n° 256! Tante sono le pagine di questa nuova edizione in inglese che l’autore propone.

Il Compendium nella versione inglese non è solo la traduzione dell’edizione italiana perche’ le pagine aggiunte contengono in gran parte notizie poco note e molti dettagli importanti finora inediti che Giorgio ha ricavato da migliaia di documenti dell’Archivio di Simancas da lui compulsati nel corso di 40 anni; quindi tra le molte chicche: la storia del vero Don Giovanni che strabiliera’ non pochi lettori; lo svaligio sofferto dal denudato Claudio Monteverdi durante il suo viaggio per posta da Mantova a Venezia; il Corrier Maggiore di Milano che finanziò, il restauro del Palazzo Reale di Milano in cambio di dazi esclusivi, ovvero una tresca da tele-novela postale basata su documenti d’archivio totalmente inediti; la contabilità, del Corrier Maggiore Milanese con tutti i conti riguardanti i suoi colleghi da Torino a Firenze, Roma, Napoli, Palermo e i rapporti con i suoi maestri delle poste lombarde e quelli delle poste confinanti, con nomi, costi delle lettere scambiate e molto ancora da scoprire che delizierà sia lo studioso che il principiante.

 

 

La posta militare del II Corpo Polacco in Italia - dalla Collezione di Nino Barberis

Edizioni CIFR, 2017, Savona, Coop Tipograf - 507 pp. a colori - € 20,00 per i soci Cifr, € 30,00 non soci - spedizione piego libri raccomandati € 4,00
da richiedere a Ignazio Lavagna: nestor46@alice.it

RICORDO DI NINO

Ricordare Nino è un'impresa che fa tremare le vene e i polsi. Non è possibile riassumere in poche parole la sua figura, perché la sua umanità, la sua disponibilità verso tutti sovrastano anche la figura di filatelista a tutto tondo.
Io l'ho conosciuto di persona solo vent'anni fa, prima ne conoscevo il nome dalle riviste filateliche, ma non immaginavo di trovare una grande, un grandissimo amico.
Il suo passato, chiamiamolo normale, è presto detto, una carriera nell'industria degli abrasivi, con collaborazioni a riviste specializzate nel campo, fino ad un incarico di amministratore delegato declinato, sono certo, per modestia.
E' stato un grande collezionista filatelico. Albo d'oro della filatelia, con una particolare specializzazione nel campo delle emissioni del Corpo militare polacco in Italia durante la seconda guerra mondiale. Straordinario promotore della filatelica tematica è tra i fondatori del CIFT, contribuendo a definire e a divulgarne i principi fino a portarla, in Europa e nel mondo, ai massimi livelli. Giurato nazionale ed internazionale (ha conservato tutti gli appunti delle collezioni che ha giudicato) era sempre disponibile a parlare con gli espositori, spiegando loro cosa potevano fare per migliorare la loro collezione. Quando poi si era reso conto che non si poteva esporre e giudicare, aveva smesso di esporre, ed ha smesso anche di fare il giurato quando capì che i giochi di corridoio erano arrivati anche li.
La sua creatura più amata è stata certamente l'AICAM, l'associazione dei collezionisti di affrancature meccaniche, fondata nel 1982 quando, ad una prima riunione di appassionati di quel settore, convinto che si sarebbero trovati in cinque o sei, si trovò invece attorniato da una trentina di persone.
Ma il merito maggiore di Nino non è stato quello di creare l'associazione di coloro che collezionano le "rosse", che già è stata una vera impresa, quanto quello di essere riuscito a creare un gruppo nel quale la cosa più importante è ed è sempre stata l'amicizia. Non importa quale fosse il livello "tecnico" del collezionista, sia questo un tematico o uno specialista di macchine affrancatrici, tutti hanno sempre goduto dello status di AMICO.
E questo Nino lo ha ottenuto grazie alla sua volontà, condivisa da tutti, di non voler mai far entrare collezionisti e collezioni nello spirito della competizione. Mai esposizioni a concorso. Tutti erano e sono liberi di presentare la loro collezione di "rosse" con le capacità loro insite, affinché tutti le potessero vedere, senza timore che qualcuno le guardasse per esprimere un giudizio e un punteggio. Ecco, il suo maggior merito è stato quello di aver creato degli AMICI, veri e duraturi, che si ritrovano non solo per esporre o per vedere collezioni, ma anche, o forse soprattutto per stare insieme, in "famiglia".
Alla sua scomparsa AICAM ha invitato i Soci che lo desideravamo a mandare un pensiero/ricordo da pubblicare su AICAM NEWS. Ebbene ne sono arrivati così tanti da poter confezionare un intero numero di oltre sessanta pagine dedicate solo al suo ricordo. Di quei pensieri ne vorrei riportare solo due, uno mio (scusate) e uno suo ma che abbiamo fatto nostro.
Ho scritto: "Voglio ricordare un suo pensiero ad una mia domanda, ma che, secondo me, riassume la sua particolarissima personalità e filosofia di vita. Ero diventato nonno da poco, e, sapendolo già bisnonno, gli chiesi: "come ci si sente quando si diventa bisnonni?".
"Mah - disse - non ho trovato differenza tra nipotino e bisnipotino, quello che invece mi ha fatto pensare è che ero diventato ... papà di un nonno".
Il suo è una frase che lui ha espresso per ricordare una persona cara scomparsa: "Noi tutti ti ricordiamo con affetto. Speriamo di averti lasciato un buon ricordo".

Manlio De Min

 

 

STORIE DI POSTA nuova serie volume 15, Accademia Italiana di Filatelia e Storia Postale, a cura di Franco Filanci

Ed. Unificato, Milano - 112 pagine a colori, formato 21x30, 18,00 euro.
Disponibile su www.unificato.it

Un’idea guida che è anche alla base del numero 15 di Storie di Posta, la rivista dell’Accademia Italiana di Filatelia e Storia Postale, in cui si parla di un grande collezionista come Marco De Marchi, di telegrammi augurali con annessi cioccolatini, di lavoro postale italiano nel mondo, di Zeppelin, di bolli napoletani visti sotto il profilo grafico, della differenza fra lettera di porto e lettera d’avviso, dei pezzi di un archivio storico smantellato e in parte ricomposto, e di tanti altri argomenti forse non strettamente filatelici ma che possono stimolare il pubblico di oggi a entrare nell’agone collezionistico.

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Il Novellario, vol. 4, Da una Repubblica all’altra, dal 1943 al 1948, di Franco Filanci

Ed. Unificato, Milano - 230 pagine a colori, formato 21x30, 39,00 euro.
Disponibile su www.unificato.it, che comunica le offerte: € 65 per i vol. 1-2-3, € 55 per i vol. 2-3.

Il modo oggi possibile di trovare nuovi collezionisti o di fidelizzare quelli esistenti è probabilmente uno solo: incuriosirli al mondo del francobollo e della posta, far venir loro voglia di saperne sempre di più. Solo così può scattare anche la molla del mettere da parte, che potrà poi diventare vera passione per una collezione filatelica.
Ed è quello che sta tentando di fare il Novellario, ora giunto al 4º volume, quello dedicato all’Italia Da una Repubblica all’altra, dal 1943 al 1948, dall’Armistizio dell’8 settembre al compimento della nuova Repubblica italiana con la Costituzione, il suo primo Presidente e lo stellone come simbolo. Un volume decisamente impegnativo e un racconto insolito, personale (Io c’ero, scrive Franco Filanci in prefazione, citando i suoi inizi collezionistici), persino tumultuoso nella prima parte, dove RSI, Regno, Alleati, Forze tedesche agiscono cronologicamente, in simultanea. Un modo nuovo, scorrevole, coinvolgente di parlare di francobolli, interi, bolli ecc. (e di valutarli, anche sotto aspetti inediti) che ne rende la storia appassionante, intrigante, forse proprio uno stimolo a trasformare fascetti, francobolli alleati, Imperiale senza fasci, CLN, Democratica e Risorgimento in nuove, personalissime collezioni.

 

 

IO COLLEZIONO "Tutti i colori dell'iride" di Pasquale POLO con la collaborazione di Mario Capuano

Edito dall'Unione Italiana Collezionisti Olimpici e Sportivi, Roma, dicembre 2016, pp. 180 a colori, gratuito per i soci UICOS, da richiedere a segreteria@uicos.org

Prefazione di Renato DI ROCCO
Presidente della Federazione Ciclistica Italiana

Il libro di Pasquale Polo sui Campionati Mondiali di Ciclismo è una fonte puntuale e completa di informazioni, immagini e dati in grado di soddisfare sia i semplici appassionati delle due ruote, sia gli addetti alla comunicazione, giornali, web, media.
Soprattutto è una vera chicca per gli appassionati di filatelia. Ad ogni evento i ridato sono infatti abbinati i francobolli gli annulli e le affrancature. Inoltre, i loghi ufficiali, le cartoline, i distintivi ed i programmi. Una ricerca dawero certosina e ricca di sorprese.
Anche per me che non sono un esperto in materia è stato un piacere scorrere queste finestrelle della memoria aperte sui giorni e sui luoghi iridati. È stato come riportare a galla e mettere a fuoco tanti ricordi ed emozioni che rischiavano di restare sommersi dal tempo.
Fosse solo per questo l'opera di Polo è un tesoretto prezioso, da mettere a frutto e diffondere per chi ama il ciclismo e conosce l'importanza di conservare e tramandare la sua grande tradizione.

 

 

 

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