Fra la fine di novembre del 1943 e il dicembre del 1944 diversi uffici di
censura operarono utilizzando i bolli della dotazione dell’Amministrazione
del Regno. L’ufficio di Catania fece anche uso di nuove versioni del
bollo lineare “VERIFICATO PER CENSURA “ in uso durante l’Amministrazione
del Regno.
Manca in merito una documentazione ufficiale; probabilmente furono iniziative
delle singole Prefetture giustificate da motivi di sicurezza.
Sono di seguito elencati (e in parte anche riprodotti) i bolli di censura
identificativi dell’ufficio nel periodo del Regno; non sono invece
elencati i numerosi bolli speciali e quelli personali dei censori.
1) - Dalla fine di novembre 1943 al 15 febbraio 1944
- Gli uffici di Catania e di Trapani utilizzarono alcuni bolli e fascette
in dotazione durante la precedente amministrazione del Regno. L’ufficio
di Trapani ne fece uso fino ai primi giorni di febbraio, mentre l’ufficio
di Catania oltre a quelli già in dotazione utilizzò anche
uno dei bolli a doppio cerchio dell’ufficio di Trapani (dal quale
era stato scalpellato il toponimo) continuando ad usarli anche dopo il 15
febbraio 1944.
- Nel mese di dicembre riprese l’attività anche l’ufficio
di Enna che utilizzò il precedente bollo con riquadro rettangolare
“VERIFICATO PER CENSURA”.
- Nel mese di gennaio del 1944 l’ufficio di Caltanissetta riprese
l’attività rimettendo in uso il bollo lineare “C.L.”.
- Nel mese di gennaio del 1944 riprese l’attività anche l’ufficio
di Ragusa che utilizzò il precedente bollo con riquadro rettangolare
“VERIFICATO PER CENSURA”.
2) – Dal 16 febbraio 1944 al 30 settembre 1944.
Gli uffici di Agrigento, Catania, Ragusa e Siracusa che fecero uso anche
del bollo “A.C.S.” e per Agrigento anche del bollo a “ponte”
l’uso sulle corrispondenze di questi ultimi escludeva quelli della
precedente Amministrazione del Regno. Quanto constatato nell’esame
del numeroso materiale di confronto, fa ritenere che si trattasse di due
uffici di censura diversi della stessa provincia.
- L’ufficio di Catania continuò ad operare utilizzando i
bolli e le fascette del Regno aggiungendo anche nuove versioni del bollo
lineare su una e due righe con riquadro “VERIFICATO PER CENSURA”.
- L’ufficio di Ragusa continuò ad operare con il bollo riquadrato
“VERIFICATO PER CENSURA”.
- L’ufficio di Siracusa Dopo la metà di febbraio iniziò
ad operare l’ufficio di Siracusa rimettendo in uso il bollo lineare
“VERIFICATO PER CENSURA” e nel mese di agosto il lineare su
tre righe con riquadro “ENTRATA..... VERIFICATA PER CENSURA USCITA....
“.
- L’ufficio di Enna continuò ad operare e dal marzo 1944
utilizzò una nuova versione del bollo lineare su e due righe con
riquadro “VERIFICATO PER CENSURA”.
- L’ufficio di Agrigento mise in uso dal marzo 1944 il bollo lineare
“VERIFICATO PER CENSURA AG”.
Ecco in particolare qualche dettaglio in più e qualche esempio
Agrigento
Dal marzo 1944
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fig. 22
2 marzo 1944. Cartolina da Sciacca per Palermo.
Sul frontespizio il bollo lineare "Verificato per censura AG"
e cerchio col numero del censore. |
Caltanissetta
Dalla metà di gennaio alla metà di febbraio del 1944. Il
bollo di seguito illustrato, fa parte di un gruppo di cinque con gli stessi
caratteri “C. L.” (uno con doppia sottolineatura e tre all’interno
di un cerchio di diametri diversi fra loro) che erano in uso dal 1940
su corrispondenze delle località sia della provincia di Enna sia
della provincia di Caltanissetta.
Data anche la breve distanza fra i due capoluoghi (30 chilometri) e la
casistica del materiale esaminato si ritiene che i due uffici di censura
abbiano, sotto alcuni aspetti, operato di concerto.
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fig. 23
27 gennaio 1944. Modulo del Comune di Catania per il podestà
di Calascibetta, affrancato con un 25 centesimi A.M.G.O.T. .
Sul frontespizio il bollo “CL” dell’ufficio di censura
di Caltanissetta. |
Catania
Fece uso dal 9 dicembre 1943 delle fascette prestampate “VERIFICATO
PER CENSURA”.
Dalla fine di dicembre del 1943 al gennaio del 1944 utilizzò il
bollo a doppio cerchio con la dicitura “VERIFICATO PER CENSURA”
e al centro il numero “56”: era probabilmente un bollo in
dotazione ai censori dell'ufficio di Trapani che, trasferiti all'ufficio
di Catania, continuarono ad usarlo con il nome della provincia scalpellato.
Dal gennaio al luglio del 1944 utilizzò anche quattro bolli lineari
“VERIFICATO PER CENSURA“ in cartella rettangolare di caratteristiche
simili a quelle in uso durante l’Amministrazione del Regno.
Tutta la corrispondenza doveva recare l'indirizzo del mittente altrimenti
non aveva corso. Questa norma molto severa venne in qualche caso attenuata
ritardando soltanto la consegna. La norma venne divulgata anche a mezzo
di timbri applicati dagli uffici di censura.
Oltre al bollo riprodotto ne sono noti altri con diciture diverse fra
cui "RITARDATA DALLA CENSURA PER MANCANZA DEL MITTENTE IN SEGUITO
SARA "TOLTA DAL CORSO" in azzurro.
Enna
Dal dicembre 1943 fece uso, anche come sigillo, del bollo "VERIFICATO
PER CENSURA" lineare su due righe con riquadro rettangolare e di
quelli a piccolo cerchio con il numero del censore che aveva in dotazione
durante l’Amministrazione del Regno. Di questi bolli si conoscono
poche impronte
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fig. 24
Cartolina postale da 30 centesimi (Imperiale), usata come supporto
cartaceo, affrancata con due esemplari del 15 centesimi A.M.G.O.T.
da Grottacalda (Enna) a Caltanissetta. Sul frontespizio il bollo “VERIFICATO
PER CENSURA” con riquadro rettangolare dell’ufficio di
Enna. |
Ragusa
Fece uso dal gennaio al giugno 1944 del bollo "VERIFICATO PER CENSURA"
e dei bolli a piccolo cerchio con il numero del censore in dotazione durante
l’Amministrazione del Regno
Siracusa
Fece uso dal dicembre 1943 delle fascette prestampate “VERFICATO
PER CENSURA”; dal maggio del 1944 utilizzò anche due bolli
lineari “VERIFICATO PER CENSURA“ uno dei quali in cartella
e il bollo “ENTRATA … VERIFICATA PER CENSURA USCITA …”
lineare su tre righe in cartella in uso durante l’Amministrazione
del Regno.
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fig. 25
Avviso di ricevimento da Lentini (Siracusa) il 14 agosto 1944 per
città.
Timbro rettangolare "ENTRATA ... USCITA" dell'ufficio di
censura di Siracusa. |
Trapani
Dalla metà di novembre del 1943 alla metà di febbraio del
1944 utilizzò il bollo a doppio cerchio con la dicitura "VERIFICATO
PER CENSURA – TRAPANI" con il numero del censore al centro
e quelli a piccolo cerchio con il numero del censore in uso durante l’Amministrazione
del Regno.
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fig. 25
Lettera da Catania 19 febbraio 1944 a Jonia Marina. Presente la fascetta
"Verificata per censura" il bollo rettangolare" Verificato
per censura e al retro il bollo su sette righe "UFFICIO CENSURA
- Questa lettera è stata ritardata dalla censura per mancanza
del nome e dell'indirizzo del mittente a tergo della busta. Da oggi
tutta la corrispondenza che non ha esternamente l'indirizzo e il none
del mittente sarà distrutta".Di questo bollo sono noti
vari tipi, anche con diciture diverse , in uso presso altri uffici. |
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