STORIA POSTALE

Storia postale per luoghi

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I trasporti su rotaia e la posta tra il 1880 e il 1933 nella Lomellina, la parte settentrionale della provincia di Pavia
di Eugenio Priola

QUARTA PARTE

6) Un altro tragitto tramviario/ferroviario insolito lo vediamo nel documento compilato ad Ottobiano (curiosamente il mittente lo scrive “8biano”) e poi affidato al tramway Pieve del Cairo - Mortara che lo timbra in data 20 dicembre 1916, con destinazione Garlasco

La soluzione più logica era usare la linea Ottobiano Vigevano in modo tale che il documento veniva scaricato a Tromello e da lì, via treno e in 4 km, poteva raggiungere Garlasco.
Ricordiamo che la linea ferroviaria Mortara - Garlasco esisteva già dal 31 dicembre 1882.
Giunto a Mortara il documento probabilmente sarà stato caricato sul treno Mortara - Pavia e scaricato nella stazione di Garlasco, dopo un percorso ben più lungo.

7) Un documento simile che presentiamo ha anche lui un percorso insolito


È del comune di Pieve del Cairo (23/8/1928) da inviare al prefetto di Pavia ed è affidato alla tramvia Pieve del Cairo - Mortara.
Il percorso più breve sarebbe stato Pieve del Cairo - Ottobiano, proseguimento sull’Ottobiano -Vigevano con fermata a Tromello e passaggio al treno Mortara - Pavia per il trasporto veloce a destinazione.
Invece si preferisce inviarlo a Mortara (quindi dalla parte opposta), dove poi viene affidato al treno Mortara - Pavia.

8) È pure disponibile un altro documento uguale (12 maggio1925), sempre di origine comune di Pieve del Cairo e medesima destinazione, che ha subito una probabile stessa sorte con trasporto Pieve del Cairo Mortara.

Questo ed il precedente documento portano ad avanzare una ipotesi per questi poco ragionevoli percorsi, che portano documenti più lontano, per poi affidarli al treno.

Sembrerebbe che sì c’è qualcuno sul tramway che timbra i documenti affidati, per confermare il trasporto, ma tale agente non è obbligato a dividere per destinazione i materiali ricevuti, per cui lui deve solo consegnare al capolinea il materiale trasportato, che affiderà alla posta regolare.
Tale personale, non effettuando una preventiva suddivisione, avrebbe permesso di velocizzare il trasporto al passaggio successivo.

9) Un altro documento disponibile dimostra che alcuni venivano sì trasportati con il tramway e consegnati al suo personale (manca il timbro dell’ufficio postale di partenza), ma veniva poi ricevuto all’arrivo dall’ufficio postale del destinatario che provvedeva alla distribuzione.

Il documento infatti è partito da Ottobiano ed affidato alla linea Ottobiano Vigevano il 25/4/1904 ed una volta giunto a Gambolò era stato ricevuto dall’ufficio postale locale che aveva provveduto a timbrarlo e a distribuirlo.

10) Un ulteriore documento disponibile è una cartolina imbucata a Novara il 13/6/1921 e lì timbrata dall’ufficio postale alle ore 21 (!!)

A quell’ora non c’erano più tramway per Trecate (linea Novara – Vigevano), per cui era affidata a tale mezzo il giorno seguente il 14 giugno e giungeva a destinazione.

Questo documento dimostra che il mittente non doveva necessariamente imbucare o consegnare il suo messaggio al tramway se sapeva che il destinatario era su una linea tranviaria, ma poteva tranquillamente affidarlo alle poste che poi provvedevano all’inoltro con il mezzo opportuno.
In pratica chi doveva inoltrare un documento via posta lo poteva consegnare indifferentemente alle cassette postali o al tramway.
Con la seconda soluzione otteneva una velocizzazione del viaggio ma occorreva conoscere gli orari dei passaggi dei mezzi, notoriamente non molto precisi.
Nel caso dell’uso delle buche si doveva mettere in conto che occorreva aspettare lo svuotamento delle cassette, l’inoltro all’ufficio postale, lo smistamento ed il trasferimento al personale sul tram.
Altra cosa che salta all’occhio che il documento, se non proseguiva con altri mezzi, non presentava timbri che dimostrassero che era stato ricevuto dalle poste (timbro di arrivo) e poi distribuito. Ma non era sempre così: il documento 9 lo dimostra

Gli “addetti alle poste” sulle nostre linee probabilmente non erano “messaggeri” ma solo “scortapieghi” visto che i documenti dimostrano che non facevano smistamenti e formazione dei dispacci diretti alle varie stazioni, ma solo apponevano un timbro indicante la linea sui documenti e li consegnavano a destino
Come tali operatori postali “scortapieghi” fossero poco attenti ad operare con precisione lo si può dedurre guardando i seguenti tre documenti, due scritti dalla stessa persona, a giudicare dalla calligrafia, e partiti probabilmente pure dallo stessa località

20 giugno 1901

 

2 luglio 1901

Ambedue i documenti, a distanza di 12 giorni l’uno dall’altro, presentano l’anno capovolto!

Un altro documento “con errore”, spedito dal piccolo comune di San Giorgio Lomellina e diretto a Pavia, si trovava avvantaggiato perché era sul percorso della tramvia Pieve del Cairo Mortara (con scambio a Ottobiano). Con tale mezzo è arrivato a Mortara, dove ha proseguito per il capoluogo via treno. La cosa è confermata dalla presenza al retro del timbro di Pavia.

Ma la cosa da segnalare è che questo documento del sindaco di San Giorgio è datato 11 aprile 1921, la posta pavese lo timbra 13-IV 1921 e la Prefettura lo archivia in data 14 apr. 1921.
Ma lo sbadato personale tramviario lo data 12 mar 21, non accorgendosi del mese sbagliato.

Ma tutte le lettere che si muovevano nella nostra zona usavano il tramway?
Sembrerebbe di no…..ma forse ci potrebbe essere una spiegazione che contraddice quanto riportato in altro documento (vedi documento 10).
Si presenta una cartolina postale partita da Ottobiano il 12/7/1909 e diretta a Gambolò dove è arrivata il 13.

Visto che nel comune di partenza partiva proprio la linea Ottobiano Novara che transitava proprio a Gambolò, ci si sarebbe aspettato di trovare tale timbro, che invece è assente.

Lo stesso è successo per quest’altro documento partito da Tromello il 10/11/1909 e arrivato a Gambolò lo stesso giorno, ambedue sulla stessa linea tramviaria.

Che il documento possa essere stato affidato alla linea ferroviaria Pavia Mortara, con fermata a Tromello e scaricata alla stazione ferroviaria di Remondò (frazione di Gambolò ma distante 5 km)? La cosa più logica era il tram, diretto…

Questo dovrebbe essere invece successo con il seguente documento partito da Mortara e arrivato a Gambolò, visto che la linea ferroviaria Mortara Pavia aveva proprio una fermata a Remondò che risultava essere la stazione di Gambolò, non servita da altra linea ferroviaria

Tutto quanto sopra dimostra che non è detto che un oggetto messo nella buca delle lettere dell’ufficio postale e destinato ad una località che era collegata con il tramway dovesse per forza avere anche il timbro di tale mezzo: le eccezioni ci sono.
Il timbro tramviario era assicurato solo se il documento veniva consegnato direttamente al tram.

Ma non tutti usavano il tramway per far muovere la loro posta.
Presentiamo una cartolina spedita da Tromello e diretta Reggio Emilia l’1/4/1922.
Non è stata consegnata al tram che l’avrebbe trasportata sino a Vigevano per poi proseguire- verosimilmente via treno a Milano e poi verso il sud.
Dal timbro annullatore si vede che è stato consegnato direttamente all’impiegato postale presente sul treno Vercelli Pavia, che transita a Tromello, per proseguire poi da Pavia a Milano e a destino (ma gli annulli non ci sono…)

Ma a volte il percorso fatto da un documento è veramente senza senso

È una lettera partita da un piccolissimo comune della Lomellina, Villa Biscossi, che all’epoca (1884) aveva circa 370 abitanti (mentre ora ne ha ben 77!!), e diretta alla vicina Pieve del Cairo.
Poiché nel comune non c’era ufficio postale ma transitava nelle vicinanze la tramvia diretta a Pieve del Cairo, la cosa più logica era affidare il documento al tram.
Ma la tramvia non passava in paese ma al confine del territorio comunale ossia a 1,2 km di distanza dal centro ed inoltre le linee tranviarie non brillavano certo per precisione di orario… ma con tale mezzo, in poco meno di 7 km, la lettera sarebbe arrivata.
Il mittente ha pensato bene di far andare la missiva in senso contrario, ossia in direzione di Mede (distante km 5), ovviamente a mezzo di un pedone, ed il documento affidato alla posta (annullo di Mede del 30/11/1884) che lo ha affidato ad un altro pedone che ha fatto i restanti 8,5 km, per arrivare a Pieve del Cairo.
In totale quindi 13,5 km a piedi contro i 6,7, di cui solo 1,2 km “pedibus calcantibus”.
Vero è che occorreva aspettare che il tram si decidesse ad arrivare…

Un documento che ha fatto un percorso discutibile è quello che alleghiamo.

Non sappiamo dove lo scrivente ha affidato allo scortapieghi la cartolina ma comunque alla linea Pieve del Cairo – Mortara che faceva il seguente percorso:

Ma è evidente che non passava per Gambolò, luogo di destino della missiva, per cui il documento ha cambiato linea e ad Ottobiano, dove c’era uno scambio/incrocio, è stata affidato al tramway della Ottobiano – Novara che all’arrivo lo ha affidato al servizio postale tradizionale (quindi c’era un impiegato postale che attendeva l’arrivo della posta del tram) e la cosa è documentata dall’annullo poco leggibile di Gambolò. Ma del cambio linea non c’è documentazione