Mi sembra utile attirare l'attenzione dei lettori del "il postalista" su un particolare modulo per la spedizione dei
pacchi postali usato in Repubblica per circa venticinque
anni. Penso sia un modulo trascurato anche dai testi che
trattano specificatamente dei pacchi postali, trovo che le
notizie riportate nelle pubblicazioni siano scarse e
inoltre ho notato mancanze ed inesattezze.
Tale modulo ha il nome ufficiale di " bollettino di
spedizione", ma in ambito collezionistico per distinguerlo
dagli altri moduli del servizio pacchi (usati in tempi
diversi) è definito in vari modi, targhetta, etichetta,
cartellino.
Io propenderei per quest'ultima definizione essendo un
cartoncino che veniva fissato ad un pacco con una
cordicella, era di dimensione ridotta rispetto ai
precedenti e fu destinato per il solo servizio interno;
per l'estero rimasero in uso i vecchi modelli.
L'introduzione di tale "cartellino di spedizione" venne
affiancato anche da norme che modificarono il sistema di
accettazione e di invio dei pacchi per l'interno da parte
delle Poste Italiane.
Prima dell'entrata in uso del nuovo bollettino (che
riporta le officine di stampa: I.P.S. di Roma o di Foggia,
ma non riporta nessun numero di modulo) , il documento di
spedizione era di dimensione molto più grande ed era una
carta valore con impresso il valore monetario necessario
alle spedizioni più frequenti, il modulo era quindi
soggetto a leggi e decreti governativi per le sua
emissione e l' integrazione eventuale era realizzata con
francobolli per pacchi . Il vecchio modulo era compilato
dal mittente con gli estremi della spedizione, controllato
e completato dagli agenti dell'ufficio postale mittente e
poi inviato, separato dal pacco, a cura del servizio
postale all'ufficio postale di destinazione.
Questo nuovo tipo di modulo-cartellino non aveva impresso
nessuna impronta di valore per la spedizione, ma riportava
a stampa il prezzo di vendita come oggetto cartaceo. Nei
circa venticinque anni di uso il suo prezzo aumentò di
costo passando da 10 a ben 200 lire. In caso di utilizzo
dei cartellini con un valore ormai superato, era stabilito
che l'integrazione del solo valore cartaceo del bollettino
fosse integrato sul fronte con francobolli doppi integri
per pacchi che dovevano essere annullati dall'ufficio
postale mittente con bollo a data ( la procedura era
stabilita perchè gli introiti venissero incamerati dal
servizio pacchi). Non avendo un valore agli effetti della
spedizione, ma solo un costo di stampa (piuttosto oneroso)
chi faceva molte spedizioni aveva interesse a stamparseli
personalizzando con il proprio nome mittente e altre
indicazioni inerenti; le Poste esigevano solo che fossero
simili agli originali con la scritta "POSTE ITALIANE" ma
senza stemma della Repubblica.
Fronte e retro del cartellino per
pacchi al prezzo di 30 Lire (costo dall'1.1.76 al 1.11.76)
per la spedizione di "Pacco ordinario con assegno".
Notare al retro lo spazio per il bollo dell'ufficio di
destinazione con la data di consegna e lo spazio per la
firma e la data da apporre di pugno dal destinatario.
Quando vi fu la necessità di integrarne il valore, ma
contemporaneamente scarseggiavano i francobolli doppi
destinati ad andare fuori corso, venne concesso l'uso dei
francobolli normali usati per la corrispondenza. Erano
naturalmente anch'essi da applicare sul fronte per non
confonderli con l'affrancatura di spedizione applicata al
retro del bollettino. Oltre ai dati della spedizione, sul
retro il mittente doveva dichiarare, come di consueto, il
peso e la natura del contenuto e cosa fare del pacco se la
consegna non fosse stata possibile o fosse rifiutato dal
destinatario (bisogna ricordare che tutti gli oggetti
postali potevano e possono essere rifiutati dal
destinatario). E' degno di nota anche che nel periodo
d'uso del modulo in oggetto, il D.P.R. 6.10.1978 n° 627
obbligò le ditte mittenti a introdurre nel pacco il
relativo documento fiscale (bolla di accompagnamento o
fattura e segnalare sul bollettino di spedizione il numero
di codice fiscale).
Fronte e retro del
cartellino prezzo di 50 Lire (costo dall' 1.1.76
all'31.12.1980) integrato all'ufficio di partenza a Lire
100 con francobolli per pacchi intieri, per cambio di
tariffa dal 1° gennaio 1981 . L'affrancatura di spedizione
applicata al retro mostra la parte sinistra del
francobollo, la parte destra è rimasta sulla ricevuta.
Il bollettino-cartellino entrò in
servizio dal 1 Agosto 1957, seguendo le norme U.P.U. (in
altre nazioni bollettini simili erano già in uso per
l'interno ed anche per l'estero): era realizzato in
cartoncino e misurava cm. 20 X 9,5 , era munito di uno o
due occhielli rinforzati con cartone o metallo nei quali
era predisposta la cordicella per la legatura ai pacchi.
All'epoca gli involucri dei pacchi dovevano
obbligatoriamente essere presentati legati con corda e
sigillo con indirizzo del destinatario e del mittente
sull'involucro e nell'interno del pacco. Forse non è
inutile ricordare che tutti i pacchi indistintamente erano
praticamente delle raccomandate da firmare per ricevuta al
ritiro; tale funzione era effettuata utilizzando il
suddetto cartellino che era staccato dal pacco e su cui il
destinatario segnava di suo pugno la data di ritiro e la
firma e lo consegnava all'addetto postale che la
conservava in archivio (come fosse una R.R.) .
Retro della ricevuta
nuova, con le regole da seguire per una corretta
spedizione
fine
prima parte
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