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un numero Violenza sulle donne: spiragli di speranza Due francobolli virtuali per Maria Beatrice Giovanardi Le emissioni de "il Postalista" valide per "affrancare" le donne dalla violenza
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Violenza sulle donne: spiragli di speranza | ||
Lorenzo Oliveri | |||
"Polmone dell'anima mia L'incipit di questa lettera scritta da Mondovì il 14 gennaio 1845 alla "Gentilis.ma Sig.ra Marianna Giolitti, abitante a Torino, in contrada S. Francesco, porta N° 14", ci indurrebbe a pensare che l'autore, Giuseppe Manassero, visto quanto proclamava, non avrebbe mai usato violenza contro "il polmone dell'anima sua", ma... non abbiamo nessun elemento per sapere come sia evoluto il rapporto fra queste due persone. Sovente, specie in ambito familiare, i comportamenti violenti si manifestano dopo anni di convivenza e vedere la violenza solo come conseguenza della mancanza d'amore può apparire quale comodo alibi dietro cui noi "maschi" ci siamo nascosti per secoli: era una questione individuale e quindi... non ci riguardava personalmente. L'approfondimento di questo drammatico tema che ha caratterizzato l'intera storia dell'umanità (salvo, forse la mitica era del "matriarcato") richiederebbe un discorso molto lungo (e una competenza storica di cui sono assolutamente privo) e pertanto mi limiterò a semplici riflessioni personali sul momento che stiamo vivendo. La violenza sulle donne, ribadisco, non è solo quella fisica, anzi, questa è solo l' effetto finale di altre violenze che riguardano numerosi aspetti, da quelli economici a quelli politici. Nell'ultimo secolo i movimenti femministi con le loro azioni hanno portato sicuramente a miglioramenti nella condizione della donna (almeno per quanto riguarda le civiltà occidentali), ma l'aver dovuto per legge stabilire certe parità, per esempio nelle votazioni politiche, è al tempo stesso, come giustamente sostiene mia moglie Lucia, una conquista e una sconfitta: alla fine si potrebbe sempre insinuare che le donne occupino certi posti solo perché sono stati "riservati" e non per loro meriti e capacità. In questo contesto vorrei sottolineare due fatti recenti che, a mio avviso, costituiscono veri spiragli verso nuovi orizzonti di reale parità, unico e concreto antidoto a tutti i tipi di violenza: l'elezione di Ursula von der Leyen a presidente della Commissione Europea e di Kàmala Harris a vicepresidente degli Stati Uniti, con la speranza che, prima o poi, riesca a succedere allo stesso Biden, diventando la prima donna (e di colore) a guidare la massima potenza mondiale.
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