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La forza delle donne 2020

Diamo voce alle donne

1522: un numero
contro la violenza

Violenza sulle donne: spiragli di speranza

Due francobolli virtuali per Maria Beatrice Giovanardi

Le emissioni de "il Postalista" valide per "affrancare" le donne dalla violenza

 

 

Violenza sulle donne: spiragli di speranza  
Lorenzo Oliveri

 

 

"Polmone dell'anima mia
Partiva da Torino, essendo notte mi addormentai, dopo tre ore di cammino, mi risvegliai conturbato, cercando la ragione vedo mancarmi il cuore, certo è che se ne è andato a briglie sciolte verso la casa di lei Sig.ra, la prego incarcerarlo in un angolo di sua camera sino al mio ritorno costì;....
"

L'incipit di questa lettera scritta da Mondovì il 14 gennaio 1845 alla "Gentilis.ma Sig.ra Marianna Giolitti, abitante a Torino, in contrada S. Francesco, porta N° 14", ci indurrebbe a pensare che l'autore, Giuseppe Manassero, visto quanto proclamava, non avrebbe mai usato violenza contro "il polmone dell'anima sua", ma... non abbiamo nessun elemento per sapere come sia evoluto il rapporto fra queste due persone. Sovente, specie in ambito familiare, i comportamenti violenti si manifestano dopo anni di convivenza e vedere la violenza solo come conseguenza della mancanza d'amore può apparire quale comodo alibi dietro cui noi "maschi" ci siamo nascosti per secoli: era una questione individuale e quindi... non ci riguardava personalmente.

L'approfondimento di questo drammatico tema che ha caratterizzato l'intera storia dell'umanità (salvo, forse la mitica era del "matriarcato") richiederebbe un discorso molto lungo (e una competenza storica di cui sono assolutamente privo) e pertanto mi limiterò a semplici riflessioni personali sul momento che stiamo vivendo.

La violenza sulle donne, ribadisco, non è solo quella fisica, anzi, questa è solo l' effetto finale di altre violenze che riguardano numerosi aspetti, da quelli economici a quelli politici.

Nell'ultimo secolo i movimenti femministi con le loro azioni hanno portato sicuramente a miglioramenti nella condizione della donna (almeno per quanto riguarda le civiltà occidentali), ma l'aver dovuto per legge stabilire certe parità, per esempio nelle votazioni politiche, è al tempo stesso, come giustamente sostiene mia moglie Lucia, una conquista e una sconfitta: alla fine si potrebbe sempre insinuare che le donne occupino certi posti solo perché sono stati "riservati" e non per loro meriti e capacità.

In questo contesto vorrei sottolineare due fatti recenti che, a mio avviso, costituiscono veri spiragli verso nuovi orizzonti di reale parità, unico e concreto antidoto a tutti i tipi di violenza: l'elezione di Ursula von der Leyen a presidente della Commissione Europea e di Kàmala Harris a vicepresidente degli Stati Uniti, con la speranza che, prima o poi, riesca a succedere allo stesso Biden, diventando la prima donna (e di colore) a guidare la massima potenza mondiale.