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I Buoni Internazionali Di Risposta
cento anni di servizio

di Nicolino PARLAPIANO

(SECONDA PARTE) 

 

MODELLO LONDRA
Questo Congresso, tenuto nella capitale inglese nel 1929, rivoluziona completamente la grafica.
Leggermente più piccolo, la grafica diventa azzurra su un fondino di sicurezza in giallo chiaro.

 


Modello Londra


Una cornice racchiude l’insieme che ricorda la dentellatura di un francobollo. Nuova la filigrana: UPU a doppio tratto alta 26 mm. I testi al verso rimangono quattro: nell’ordine tedesco, inglese, spagnolo ed italiano su tre righe ciascuno. La decorrenza della convenzione è fissata al 1° luglio 1930.
Sul fronte, in alto, il testo del servizio nella lingua del Paese emittente ed al centro un riquadro con il nominale nella rispettiva valuta, in basso il testo in francese; nella parte inferiore l’indicazione del Paese bilingue, prima in francese ed a seguire nella lingua dell’emittente.
Al Congresso del Cairo del 1934 una piccola modifica nel testo francese da “...lettre simple...” in “...lettre ordinaire de port simple...” comporta l’adeguamento dei testi al verso che sono ora distribuiti su quattro righe, tre per quello italiano.

 


Tipo Il Cairo


Sono noti due tipi. Nel primo tipo il testo tedesco termina con “...Gewichtsstufe umgetauscht.”. Nel secondo tipo il testo tedesco è modificato in “...einfachen ... Auslandbrief umgetauscht.”. Del secondo tipo esiste anche una versione con il testo tedesco è in caratteri gotici.

 


I diversi testi tedeschi al verso dei due tipi “Il Cairo”,
il secondo successivamente richiesto con caratteri gotici


Ulteriori modifiche sono state approvate in occasione del Congresso di Buenos Aires del 1939. Nel testo francese in basso diventa “...Union postale universelle...” da “...Union...”. La modifica produce comunque due tipi. Il primo con i testi al verso ancora precedenti, così come per i provvisori delle precedenti edizioni, ed un secondo con le modifiche di questi testi. Il testo italiano, in questa versione, passa a quattro righe dalle tre precedenti.

 


Tipo Buenos Aires, con i testi italiani al verso del “provvisorio” e del “definitivo


La guerra produce la mancata organizzazione del congresso che si terrà nel 1947 a Parigi, la cui decorrenza fu fissata al 1° luglio 1948.
Al verso sono tolti i testi italiano e tedesco i cui Paesi sono usciti sconfitti ed introdotti quelli in arabo, cinese e russo.

 


 I nuovi testi al verso del tipo Parigi

 

Durante il breve periodo con tali caratteristiche vengono forniti, anche allo stesso Paese, due diversi tipi con la lunghezza del nome della tipografia: 17 e 13 millimetri.
Nessuno dei due moduli fu fornito all’Italia. In effetti la fornitura del modulo da 60 lire avvenne in vigenza dei testi del precedente Congresso di Buenos Aires, cioè prima del 1° luglio 1948, dunque siamo in presenza ancora del testo italiano al verso. La tariffa, infatti, decorre dal 1° novembre 1947 e termina il 10 agosto dell’anno successivo. La fornitura, tuttavia, doveva essere stata cospicua se la successiva fornitura risale al 1960, dunque con i testi del Congresso di Ottawa del 1957 le cui modifiche furono rese effettive dal 1° aprile 1959. Le scorte di questo modulo furono soprastampate tipograficamente 110 prima e 120 successivamente, lasciando comunque in distribuzione il modulo base a cui veniva aggiunto il francobollo da 50 lire per coprire la tariffa di 110 fino al 31 agosto 1951 e 60 per 120 lire fino alla definitiva sostituzione del modulo con il tipo Vienna.
Il Congresso di Bruxelles del 1952 assegna il codice “Formule C22” al modello che viene posizionato in alto a destra, fuori del cartiglio.

 


Tipo Bruxelles, “Formule C22” in alto a destra

 

Di questo tipo si individuano due sottotipi creati dalla disposizione del testo inglese al verso: il punto alla fine del testo inglese sotto la “u” sovrastante nel XVIu e il punto alla fine del testo inglese sotto la “n” sovrastante nel XVIn.
Le ultime modifiche vengono deliberate ad Ottawa nel 1957. Il codice diventa semplicemente “C22”, posizionato sempre in alto a destra fuori cartiglio. Due i sottotipi creati dalle dimensioni verticali del testo arabo: nelle prime forniture è alto mm 11 (XVII) e successivamente mm. 7 (XVIIa).

 

 

Rispetto allo standard grafico ci sono state alcune variazioni realizzate su richiesta di alcuni Paesi.
Variazioni si sono avute anche a seguito delle profonde modifiche territoriali, soprattutto per l’indipendenza di colonie. Innanzitutto la Francia i cui coupons continuano ad avere solo il testo francese, unitamente alle proprie colonie. Nascono nuovi Paesi, per esempio Israele, ed altri scompaiono, per esempio la Palestina. Alla metà degli anni ’50 la Svizzera fa modificare il proprio testo ufficiale tedesco aggiungendovi a seguire quello italiano. La Tailandia presenta la denominazione del Paese con un ordine inverso alla norma, la Bulgaria in cirillico.

MODELLO VIENNA
Il Congresso di Vienna si tenne nel 1964 e approvò una modifica sostanziale del modulo che entrò in circolazione il 1° gennaio 1966.
La proposta, la numero 4032, viene direttamente dalla Commissione Esecutiva che illustra anche la bozza del nuovo modello.
Il concorso è bandito tra quattro grafici svizzeri specializzati nella realizzazione di francobolli e viene vinto da M. Donald Brun di Basilea.
Si decide anche la modifica della filigrana dalla singola UPU grande a doppio tratto, a quella piccola a tappeto, ad un solo tratto, per motivi di costi e che può presentarsi verticale oppure orizzontale. Tuttavia le prime forniture del nuovo modello appaiono con la filigrana da sostituire per smaltirne le rimanenze.

 


Modello Vienna


Il modulo si presenta con il colore dominante azzurro. Due riquadri affiancati: a sinistra quadrato di mm. 70x70, con una doppia cornice in cui trova posto la dicitura UNION POSTALE UNIVERSELLE su tre lati ed in basso COUPON RÉPONSE INTERNATIONAL. Al centro della cornice l’indicazione in rosso del Paese emittente ed il nominale in azzurro. Dopo una sottile linea di separazione i testi esplicativi, prima in francese ed a seguire nella lingua dell’emittente. A destra un secondo riquadro con due cerchi sovrapposti per i bolli postali di rilascio e di cambio. Al verso i consueti sei testi nelle lingue già previsti nel precedente modello.
Nella parte centrale del riquadro sinistro un fondino giallo di sicurezza stampato in tipografia, che raffigura, in un cerchio inscritto in un quadrato di linee verticali di mm. 52x52, una colomba stilizzata che vola verticalmente dal basso verso l’alto e davanti al becco una busta.
La nuova filigrana appare con le forniture del 1968.
Sono note forniture il cui fondino è realizzato anche in litografia.
Il primo esemplare per l’Italia risale appunto ai primi mesi del 1966, con nominale immutato a 120 lire. La tariffa è immutata dal 1° settembre 1951 e tale resterà fino al 30 marzo 1974.
La successiva provvista risale al 1968 in 200.000 esemplari, sempre con lo stesso nominale, ma con la nuova filigrana UPU a tappeto.
Successivamente abbiamo due forniture: nel 1969 altrettanti e nel 1970 ben 300.000 esemplari. Nei tre anni successivi non se ne acquisteranno.
Con l’aumento del prezzo alla fine di marzo 1974 a 140 lire, i moduli vengono integrati con francobolli per 20 lire.
Il Congresso di Tokio del 1969, i cui effetti decorreranno dal 1° luglio 1971, approva una modifica proposta dalla delegazione australiana “...per voie de surface...” necessaria per evitare equivoci con il servizio di posta aerea.

 


Tipo Tokio

 

Di questa versione distinguiamo due tipi per un particolare nel testo tedesco al verso: nel I tipo al secondo rigo leggiamo la parola “Taxe”, nel II tipo leggiamo “Gebühr”.
Nel mese di settembre 1974 in Italia appare anche il taglio da 140, ma avrà vita breve. Sarà posto fuori corso alla fine dell’anno e gli uffici postali li restituiranno al Magazzino Centrale. Di quest’ultimo la tiratura è di 200.000 pezzi ma la vendita effettuata nel breve periodo di utilizzo sarà di 42.292 esemplari.
Il testo di quest’ultimo, successivo alle modifiche approvate a Tokyo, recita “…di primo porto spedita all’estero per via di superficie”.

 

 

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