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Preg. sig. Monticini, le scrivo in riferimento al timbro di disinfezione "Melonino", mentre anni fa ho letto su un'asta il nome di "limonino". Di questi timbri di disinfezione con i vari nomi, oltre alla citta di Bologna se ne conosce anche con il nome della città di Forli.
Io sono un tematico e ho saputo da altri collezionisti tematici stranieri che il suo nome è "Cinorrodo" o falso frutto di rosa.
Puo cortesemente dirmi qualche cosa di più concreto su questo timbro. La ringrazio con sincera stima.
Lorenzo Netto.
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ho recentemente acquistato
una prefilatelica di cui allego scannerizzazione.
Desideravo sapere cosa ne pensate al riguardo, se secondo voi
e' da considerarsi un falso al 100% oppure no.
Dal testo interno si deduce che la lettera e' stata scritta a
Prato in data 8 aprile 1845 al retro vi e' regolare datario di
arrivo di Palma.
Premetto che ho altre lettere di questo archivio (lettere che
vanno da Prato a Palma con il medesimo mittente/destinatario)
e che questa e' la sola ad avere il PER CONSEGNA PRATO e la
tassa
diversa dalle altre (per me
la cifra in alto a sinistra e' la tassa 11 crazie, in tutte le
altre lettere che possiedo la tassa e' di solo 3 crazie).
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Si tratta di una ricevuta di ritorno del ducato di Modena spedita
da Correggio il 24.1.1853 ed indirizzata al Giusdicente di Carpi,
che la firmò due giorni dopo per la riconsegna al mittente. La
ricevuta è del 1° tipo del catalogo Vaccari (con le sole cifre 18
prestampate) ma, e qui sta il mio dubbio, è affrancata per soli 15
cent. anziché per 25 cent. come da regolamento postale del
4.9.1852. Possibile che sia un caso di porto parzialmente pagato
in moneta? Sul retro non sono presenti indicazioni manoscritte.
Grazie,
Alessandro
Caro Alessandro, non rispondo alla domanda ma sollevo un dubbio. Non
sono uno specialista perciò potrei dire una castroneriaa: ma non
sarà dovuto alla distanza ? Da Correggio a Carpi ci sono pochissimi
chilometri ed è possibile che appartenessero allo stesso distretti
postale. Dopo l'Unità nel Regno molti paesini erano considerati
nello stesso distretto postale e serviti dagli stessi pedoni postali
ed avevano la tariffa ridotta, potrebbe essere un caso analogo.
Con simpatia
M. Bignami
per quanto concerne la domanda di Chiarelli, occorrerebbe
controllarla visivamente in quanto la tariffa non è regolare e sono
note ricevute a cui hanno sostituito il francobollo facendo <quasi>
collimare l'annullo a sbarre...
Cordialmente
Paolo Vaccari
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Per gli Uffici Postali di Siena e provincia:
1° Se si conoscono bolli tondo-riquadrati usati dopo il 1916.
2° La prima data conosciuta del guller.
Inviare direttamente le notizie a Beppe Pallini, o metterle come
risposta nel sito del Postalista.
Grazie, con un saluto affettuoso
Beppe Pallini [beppepallini@clicsi.net]
Ciao,
rispondo alla prima domanda.
Da un ropido controllo della provincia l'unico comune che mi risulta aver utilizzato il T.R. dopo il 1916 è CASTELNUOVO BERARDENGO ultima data a me nota:15-10-1918.
Penso sia possibile trovare anche T.R. di Colle di Val d'Elsa e di Quartaia che nel 1914 avevano in uso il T.R.
A disposizione per altro, cordiali saluti.
Daniele Prudenzano
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Non si finisce mai di cercare
nella nostra storia postale e, fortunatamente, anche di scoprire.
Da qualche tempo sono alla
ricerca di una pubblicazione sulle tariffe italiane per i pacchi
postali e per i vaglia, e ancora non ho trovato nulla di completo.
Mi potete aiutare, indicandomi
il titolo di una o più pubblicazioni, oppure un sito sul web dal
quale scaricare le informazioni?
Su questi argomenti sono ancora
nella fase iniziale, quella più disarmante.
Grazie
Valentino Vannelli
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Cari amici di Postalista, chi vi scrive sono due ragazzi collezionisti filatelici da piu' o meno 20 anni. Quello che volevamo chiedervi,visto che ora stiamo entrando nel mondo della filatelia a 360°, ovvero passione, inesauribile curiosita', commercio e via discorrendo; ora, dato che nessuno dei due ha ancora deciso cosa fare da grande, il sogno piu' bello sarebbe quello di trasformare la nostra passione ventennale ed il nostro neonato commercio on-line in qualcosa di davvero professionale e qualificato,
vorremmo chiedervi, sperando con tutto il cuore di ricevere una risposta, se ci potete segnalare la modalita' e gli studi riconosciuti dallo Stato italiano per poter ottenere la qualifica di : "Perito filatelico" e di tutte le scuole,gli studi alternativi, i corsi professionali da voi conosciuti, per acquisire competenze reali sulla filatelia.
Se ci regalerete un po' del vostro tempo per rispondere alle nostre richieste, sappiate che non sara' assolutamente tempo sprecato: siamo infatti disposti entrambi a spendere anni della nostra vita nello studio di questa fantastica passione per renderla appunto una professione.
Aspettiamo speranzosi una vostra risposta e vi ringraziamo comunque per l'attenzione prestataci per leggere il nostro messaggio.
Vi salutiamo cordialmente e ci complimentiamo con voi per il vostro spazio web: e' davvero molto interessante e ben fatto.
Valeria Fracassi e Andrea Sferlazzo
Roma
marypoppins_75@hotmail.it
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Chiedo informazione sulle seguenti cartoline ed
una loro stima.
Grazie
Donatella D'Addario
[d.daddario@fastwebnet.it]
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Nel 1935 ebbe luogo a Roma il 27°
Congresso mondiale di esperanto (dal 10 al 17 agosto), con grande
successo di pubblico e con il fermo appoggio da parte del governo.
In quell'occasione venne proposto dall'allora comitato
organizzatore alle autorità di competenza l'emissione di un
francobollo che parlasse dell'avvenimento. Ma per ragioni
politiche la cosa non è andata in porto, però si sa, che il
francobollo, programmato per il congresso, è stato fatto
ugualmente, ma molto più tardi, nel 1944 - Lupa Capitolina:
sembrerebbe però che per farlo fosse stata usata la stessa
matrice, approntata per l'evento congressuale, dalla quale però è
stato "cancellato" il testo riguardante il congresso. Di tutto
questo dovrebbe esser rimasto traccia da qualche parte, per me
sarebbe molto importante e soprattutto interessante ricevere una
qualche informazione, notizia. Forse è stato un qualcosa riportato
su qualche rivista filatelica del dopo-guerra? Di questo congresso
io possiedo il relativo distintivo (con la lupa in bronzo),
l'annullo postale, diverse cartoline anche delle colonie italiane,
su cui appaiono le descrizioni sia in italiano che esperanto, e il
chiudilettera.
Non so se riuscirò a soddisfare questa
mia curiosità, ma confido molto nella Sua esperienza e competenza.
Ringraziando in ogni caso per
l'attenzione, attendo con ansia un riscontro a questo mio
messaggio. Nel frattempo La saluto
distintamente
Elda Doerfler
testudo.ts@gmail.com
www.esperanto.it/trieste/
Risponde Gianni V.
Settimo
Non ho mai sentito parlare di un
"modello" di lupa capitolina per un francobollo che si sarebbe dovuto emettere, nel
1935, per congresso degli esperantisti a Roma.
La Lupa capitolina è da sempre usata
come simbolo di Roma e nei "blasoni" delle associazioni della capitale.
Anche noi del circolo filatelico
torinese abbiamo il Toro come distintivo
e così pure la squadra di calcio e
molti club.
La Lupa capitolina era ,
effettivamente, usata da diversi anni dal sodalizio romano
come di può constatare nei siti
http://www.ikue.org/roma/roma1908.htm
http://www.ikue.org/roma/roma1935.htm
Mi risulta che il bozzetto del
francobollo emesso nel 1944 venne preparato dal poligrafico di
Napoli.
Conosco un chiudilettera di
quell'anno che è riportato dal Catalogo erinnofilo"
Gianni
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Una rara cartolina collegata ad una poco conosciuta spedizione
Dopo la ben nota catastrofe del dirigibile "Italia" e gli inutili tentativi di soccorso, le famiglie dei dispersi non si rassegnarono all'idea della scomparsa dei loro congiunti e l'anno seguente incaricarono l'ingegnere Gianni Albertini del SUCAI [*] di organizzare una nuova ricerca .Egli , che in precedenza aveva già fatto parte della "pattuglia Sandrini", composta da quattro uomini: due alpini e due guide del SUCAI, accettò l'incarico e guidò una seconda spedizione polare con lo scopodi trovare i resti del dirigibile Italia e dei suoi naufraghi e compì rischiose esplorazioni nelle Svalbard e nella Novaja Zemlja.
La missione ebbe inizio il 15 Maggio del 1929.
I servizi radio furono curati dal dottor Franco Pugliese, che si avvalse di apparecchiature progettate dell'ingegnere Eugenio Gnesutta e realizzate dalla ditta "Allocchio & Bacchini" di Milano.
La ricerca si avvalse della baleniera "Heimen", ribattezzata "Heimen - SUCAI" e condusse alla ricognizione di vaste zone dell'Artico norvegese e sovietico. Tuttavia, nonostante le grandi energie profuse e le numerosedifficoltà superate, non fu rinvenuta alcuna traccia di eventuali superstiti.
Tutta la storia è stata raccontata dallo stesso Albertini nel libro:
"La Heimen-Sucai nei mari artici" edito a Firenze nel 1932.
Aggiungiamo che detto autore era un viaggiatore italiano (nato a Milano 26 novembre 1902 e ivi morto il 21 gennaio 1978) che progettò e fondò il centro turistico di Cervinia (Aosta).
[*] SUCAI (Studenti Universitari del Club Alpino Italiano)
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La cartolina, inviata a Torino, venne spedita da Tromsø il 21 maggio 1929.Concludo che, pur non essendo un appassionato della tematica polare, questo “pezzo” mi ha incuriosito perché sono collezionista dei paesi nordici.Ho trovato qualche notiziola riguardante la spedizione Albertini e sinceramente presumoche simili “documenti” non siano comuni.Mi sbaglio?Spero che qualche amico voglia amabilmente aiutarmi. Grazie.Gianni V. Settimo
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Benny61:
le sarei molto grato se mi potesse dare informazioni sia sui bolli accessori che sulla provenienza della cartolina allegata e un'eventuale importanza filatelica.
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recentemente, sui tavoli di un convegno commerciale, ho trovato il pezzo di cui invio una scansione. Si tratta di una cartolina illustrata del 13 agosto 1907 spedita da Cesena a Firenze il cui francobollo è annullato con il quadrato “CESENA / MESSAGGERE COLLETTORE”. A quanto mi risultava finora l’uso di questo tipo di annulli era cessato da tempo quando questa cartolina fu spedita (da fonti bibliografiche mi risulta 1891 come data di cessazione). Vorrei sottoporla all’attenzione dei lettori de “il Postalista” per sapere se qualcuno è a conoscenza di date altrettanto tarde nell’utilizzo di questo tipo di annullamenti
Enrico Carsetti
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Un collezionista inglese descrivere la lettera:
Pisa, Agosto 1838.
Si tratta di un involucro che conteneva un testamento legalmente controllato quando fu impostato secondo le regole Toscane per la corrispondenza, raccomandata non assicurata, “ per consegna”. Affrancato in partenza con 30 crazie per il porto normale e i diritti di raccomandazione.
Dopo la registrazione l’involucro fu ritirato secondo i regolamenti Toscani per questo tipo di impostazione e inoltrato privatamente dal mittente fino a Sheffield.
Sul verso della lettera non c'è nulla, nè timbri, nè manoscritti, non ci sono bolli di transito e nessuna tassazione inglese. Neppure un numero di registrazione.
Come spiegare questa lettera? La competizione è aperta.
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Desidero sapere se é interessante dal punto di vista filatelico una assicurata recapitata a Sarno (SA) il 24.4.1997, e spedita dalla Banca D'Italia di Salerno il 21.4.1997,con la dicitura "Tassa a carico del destinatario", e con l'apposizione sul retro di un blocco di n° 6 francobolli Anniversario Fondazione di Roma da lire 850 (emessi proprio il 21.4.1997) con soprastampa " T " , unitamente a striscia di n°5 segnatasse cifra da lire 50.
Grazie
Salvatore Petrecca
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Gradirei sapere se trattasi di varietà il nome dell'incisore "F. Tulli " in colore marrone anziché nero, nel francobollo da 0,41 Euro della serie " Donna nell'arte " emesso il 02.01.2002.
Salvatore Petrecca .
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Egregio signor Monticini,
gradirei sapere qualche cosa sull'annullo che allego.
E' stato ricavato da una cartolina con destinazione Muggia (TS) e reca la data manoscritta 5 dicembre 1944.
Immagino che si tratti di corrispondenza in franchigia ad uso dei lavoratori della organizzazione TODT o simili, ma vorrei la conferma da parte di un esperto, in quanto è la prima volta che vedo un annullo simile.
Complimenti per il bel sito. Grazie per l'attenzione e cordiali saluti
Franco Cappabianca
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