Sto svolgendo una ricerca storica sui
Caduti di guerra di Fisciano (SA).
Dall'esame di un foglio matricolare di un soldato è emerso che egli
risulta disperso il 7 luglio 1943 nel P.M. 62.
Mi sapete dare delucidazioni in merito, ossia a quale località
corrispondeva il P.M. 62?
Grazie anticipatamente.
Antonio Schiano di Cola - Pellezzano
(SA)
Risponde la Redazione della Voce del Cifr
con la collaborazione di Fabio Vaccarezza
L'ufficio di posta militare n 62 serviva la Divisione Cuneo e fu
dislocato, nel tempo:
dal 25/10/39 al 27/12/40 in Italia;
dal 3/1/41 al 26/4/41 in Albania;
dal 27/4/41 al 9/7/41 in Grecia;
dal 10/07/41 al 08/09/1943 a Samo, un isola dell'Egeo;
dal 9/9/43 al 21/11/43 sempre a Samo, durante la resistenza ai
tedeschi della Divisione Cuneo, insieme agli inglesi.
E' questo ultimo il periodo pregiato, la corrispondenza può
raggiungere anche 400 - 500 euro di valore.
Queste informazioni si trovano sui volumi di Salvatore Marchese e su
quello di Cecchi Cadioli sulla Posta Militare Italiana durante la
seconda guerra mondiale.
Rileggendo la richiesta del lettore del Postalista ho notato che
si riferisce al luglio '43.
Mi domando come possa, il militare in
questione, essere disperso dal 7 luglio '43, poichè le isole
dell'Egeo non erano interessate a particolari attività militari
fino al momento dell'armistizio, cioè fino al 9 settembre '43.
Probabilmente la data del luglio '43 è quella della sua ultima
lettera alla famiglia.
|
Il nostro
collaboratore, Gianni Settimo, ricerca alcuni mensili di filatelia
che si pubblicavano all’inizio del 1900:
“Bolettino
Filatelico d’Italia, (Firenze, 1910).
“L’Annunzio
Filatelico Internazionale” organo della Federazione It. Filatelici,
(Genova, 1914).
“Bollettino
Filatelico”, (Genova, 1914).
“La Rivista
Filatelica d’Italia, (Genova, 1917).
"La Rivista
Filatelica Italiana, (Roma, 1920).
“Corriere
Filatelico”, (Trieste, 1876).
“Trinacria”, organo del Circolo Filatelico Napolitano, (1894).
Chi avesse di
questi periodici (o altri prima degli anni 20) può farmi pervenire
l’elenco dei fascicoli disponibili e prezzo richiesto.
Sono gradite le
immagini jpg.
Grazie
giviesse@clypeus.it
|
Salve a tutti!
Sono un novello collezionista e per caso, navigando su INTERNET, mi
sono imbattuto nel Vostro bellissimo sito e vorrei approfittarne per
porre una domanda.
Riordinando la mia collezione di ex URSS, ho ritrovato dei fogli
interi, che non riesco a classificare bene, sia dal punto di vista
dell'emissione che dell'eventuale valore venale, nonostante abbia
consultato l'Yverte & Tellier.
Se gentilmente qualcuno può aiutarmi, Ve ne sarei molto grato.
Grazie e complimenti ancora per il Vostro sito.
Pietro,
Mi congratulo con il sig. Pietro per il ritrovamento di alcuni
fogli del primo periodo di Russia con il numeretto di foglio in
fondo a dx. La catalogazione e la valutazione che segue è quella del
catalogo mondiale Scott. La prima foto con il 2 k verde del 1902-12
classificato al n° 74, valore 0,20 cents di dollaro, esiste anche
con doppia incisione, valore oltre 100 $. La seconda foto riproduce
il 20 k rosso carminio e blu dell'emissione del 14 maggio 1889
classificato al n° 42; valore venale 2,25 $. La terza foto riproduce
il 25 k verde e viola della emissione del 1902-5 classificato al n°
64 (mod. A 11) di cui il valore venale è di 3,50 $.
Questo esemplare
esiste con il centro capovolto e vale sui 4.000,00 dollari e senza
la stampa del centro sui 1.500,00 dollari.
Un cordiale saluto,
Franco Moscadelli
www.francomoscadelli.it
************
Ho letto sul Tuo ultimo aggiornamento la risposta data ai valori
di Russia; mi permetto inviarTi alcune precisazioni:
2 kop. emesso nel 1917/1919 non dentellato YT. 110
20 kop. dipende dal tipo di carta: 1889/1904 YT. 47 vergé; 1909/1919
YT. 70 batonnés e dalla dentellatura che è rispettivamente 15 o
14x14,5
25kop come sopra YT. 48 oppure YT. 71, qui è più facile ma dalla
foto non si capisce bene il colore che può essere verde bronzo per
il primo e verde per il secondo.
Un cordiale saluto
Un lettore de "il postalista"
|
Gentili signori Vi invio in allegato fronte retro di cartolina
illustrata. Mi colpisce l'immagine del Re V. E. III al retro nonchè
all'angolo opposto 2 stemmi di cui uno è quello sabaudo impressi a
secco.
potreste dirmi di che si tratta, io non ho trovato nulla sui
cataloghi..
Sono un neofita che sta approfondendo la tematica delle franchigie.
Grazie e saluti.
Gianfranco
Caro Peri mi dispiace deluderla, dall'immagine inviata si può
affermare che la sua cartolina non è una cartolina in franchigia,
bensì una stampa privata preparata sul filo del regolamento postale.
Alcuni elementi sono indicativi delle furbizie utilizzate:
a) - l'immagine giovanile del re dovrebbe richiamare l'ufficialità e
il francobollo (ma se fosse stato somigliante ai francobolli non
sarebbe stato concesso dall'amministrazione postale);
b) - il colore che richiama le cartoline postali dell'epoca.
c) - la scritta in stampatello "CARTOLINA POSTALE ITALIANA" (che
però è stata cancellata con una riga)
d) - lo stemma Sabaudo (unito forse a quello di Genova sede della
banca Casareto) è impresso a secco perchè le cartoline postali
private NON potevano riprodurlo in modo visibile.
e) - lo scritto che sembra vergato a mano (ma lei potrà verificare
che lo scritto al retro dove c'è l’immagine fotografica è stato
sicuramente stampato)
Oltre a questi elementi che denunciano l'appartenenza dell'oggetto
alle stampe, vi è una frase decisiva, infatti sul lato destro del
fronte (dove si scrive l'indirizzo è il fronte) è riportata la frase
"Conto Corrente Colla Posta"; era un sistema entrato in servizio nel
1874 per evitare l'affrancatura (e relativa bollatura con perdita di
tempo da parte delle Poste). Era utilizzato per gli invii di stampe
fatti in grande numero ed era soggetto ad autorizzazione e a
deposito cauzionale a scalare.
Come avrà notato non ha annulli e nemmeno date, questo è un altro
elemento indicatore che si tratta di una cartolina commerciale
appartenente alle stampe per pubblicizzare la vendita di biglietti
di una lotteria.
Come già accennato, la scritta in stampatello "CARTOLINA POSTALE
ITALIANA" è cancellata con una riga, era un escamotage (permesso
dalle poste) per dare importanza allo scritto e poterla inviare
ugualmente come stampa (in questo caso come abbonamento postale) e
pagare meno.
Sotto tra parentesi la stessa scritta in francese per le cartoline
da utilizzare per l'estero serviva allo stesso scopo.
La disposizione delle righe per l'indirizzo che occupano tutto il
fronte e non la metà destra, come era possibile successivamente al
1905, e l'immagine di re Vittorio Emanuele III salito al trono nel
1900 fanno pensare che sia stata preparata tra questa data e il
1905.
Con simpatia M.Bignami
|
mi chiamo Davide e colleziono francobolli da qualche anno. Fino a
qui tutto bene ed era anche un passatempo "lavarli", ma ora da un pò
di tempo a questa parte i francobolli autoadesivi italiani (a
differenza di quelli stranieri) sono inlavabili, risultano sempre
appiccicosi, impossibile metterli nel raccoglitore.
Escludendo di lasciare il supporto di carta, chiedo un consiglio su
come fare ad eliminare quella patina di colla che non va via.
Il perito Terrachini gli ha già risposto personalmente:
"semplice basta passare del talco nella parte adesiva del
francobollo ed il problema è risolto"
cosa semplice ed ovvia a cui io (ma non ero l'unico) non avevo
pensato e devo dire che FUNZIONA
Risponde attraverso le pagine della rivista Franco Moscadelli:
Carissimo Davide, per la conservazione dei francobolli prioritari
consiglio sempre di lasciarli con il frammentino di carta intorno.
Normalmente anche usando acetone sotto il supporto cartaceo un pò di
adesivo resta sempre e il francobollo va riposizionato su un altro
supporto. Esiste un sistema sperimentato che non toglie
completamente la gomma ma puoi provarlo: un batuffolo di cotone
bagnato nell'etere, uso semplicissimo e rapidissimo. Aprire il
contenitore, usare il batuffolo come tappo, capovolgere il
contenitore, prendere il batuffolo umido ed appoggiarlo al verso del
frammento, dopo tre secondi quando la carta è bagnata staccare il
francobollo che si asciugherà all'istante per la grande volatilità
dell'etere. Non utilizzare l'etere per gli altri francobolli, in
quanto può rovinarli irrimediabilmente.
Buon esperimento e cari saluti,
Franco Moscadelli
|
Chi l'ha visto ?
raccomandata da Firenze, 24 marzo 1871, a Roma, affrancata con
cent. 30 e cent. 40 annullati dal numerale a punti "12", bollo in
cartella "Raccomandato", datario "Firenze /../Racc. e Ass." con un
numero "2" posto all'esterno del cerchio; è possibile che sia un
bollo in dotazione allo sportello n. 2.
La tipologia è quella riportata da Catalogo Vaccari dei bolli
numerali che però non fa cenno ad un bollo con indicazione di
numero.
Vanni
|
Ho visitato l’ultimo Milanofil e da un commerciante tra i vari
stands ho acquistato la cartolina postale da 4 lire che allego. La
cosa che mi a incuriosito non è tanto il tipo di affrancatura bensì
il colore verde della cartolina sia nello scritto che nel
francobollo. Ora, avendo speso solo due euro non mi creo crucci, ma
la domanda nasce spontanea: come si fa a mistificare anche il colore
della cartolina? Sarà mica vera?
Un’altra considerazione che mi ha indotto all’acquisto è stato la
scarsa conoscenza palesata in vari campi della storia postale. Era
così bravo da fingere per soli pochi spiccioli?
Anticipatamente La ringrazio e spero di non aver arrecato disturbo
con questi miei quesiti un po’ pazzerelli.
Grazie ancora e cordialmente
dr Giovanni Vitale
Gent.mo sig. Vitale, la cartolina da 4 lire in suo possesso che
si presenta verde azzurrata anzichè viola non ha niente di
particolare: si tratta di un viraggio di colore per la cattiva
conservazione e per la lunga esposizione alla luce. Ne ho viste
altre simili proprio uguali alla sua, e molte volte vengono inserite
nei lotti per fare "quantità".
Cordiali saluti,
Franco Moscadelli
|
scrivo per chiederle un parere su
questa busta affrancata del 1937..
Il problema è che non riesco a trovare informazioni sul francobollo
da 2 lire azzurro.
Le sarei grado per ogni eventuale informazione.
Distinti Saluti
Giuseppe
Egregio signor Giuseppe, il francobollo
di posta aerea azzurro da 2 lire, stampato in rotocalco, che si
trova sulla bella busta da lei postata, da Roma per la Svezia del
maggio del 1937 e di cui mi chiede informazioni, è uno degli otto
della serie emessa dall'Italia nel 1930-32 e valida sino al
31-12-1948. E' la prima serie aerea stampata dall' IPZS di Roma. Il
valore descritto sopra, con il disegno allegorico delle frecce che
solcano il cielo, è catalogato sul Sassone al n° 15. Questo
francobollo è riapparso con appendice di propaganda bellica nel 1942
ma non venne emesso in quanto non venne ritenuto idoneo dato il
momento storico particolare (Sassone 12C).
Distinti saluti,
Franco Moscadelli
|
Mi può dire il significato del " £ 2 " scritto su questa busta ?
La ringrazio
Paolo
Penso che la scritta non abbia nessun nesso con il servizio
postale.
Marino Bignami
|
Gianni Settimo cerca notizie sul
signor Rodolfo Filippucci che abitò a Fermo e a Macerata.
Era un noto "Filocartista e Filatelista" (così veniva definito) del
periodico :
"Il filatelista Italiano" che si pubblicava a fine ' 800 ed inizio '
900.
Era socio - unitamente a William May Turin - del Circolo Filatelico
Italiano di Torino, che aveva sede in corso Vittorio Emanuele n. 65.
Chi fosse in possesso di questa rivista potrebbe, per cortesia,
farmi pervenire JPG della testata?
Grazie in anticipo
giviesse@clypeus.it
|
Gentile redazione del Postalista, cortesemente vorrei porre una
domanda nella speranza che qualche esperto in materia di storia
postale possa rispondermi.
Nelle cartoline illustrate con cinque parole di convenevoli risulta
possibile applicare un servizio quale raccomandata, espresso, posta
pneumatica etc etc. ?
Ora io sò che nelle cartoline postali questo è possibile, di
conseguenza anche quelle cartoline illustrate con corrispondenza, ma
per quelle con 5 parole e quelle con solo data e firma (che
applicano anche tariffe diverse) non essendo queste con carattere di
corrispondenza, mi sembra di aver letto da qualche parte, ma non mi
ricordo proprio dove, che essendo tali, e soggette ad francatura
obbligatoria, l'applicazione di un servizio non sia ammesso.
Per fare un esempio pratico, negli anni trenta la tariffa con 5
parole era di 25 cent + un eventuale servizio di raccomandata 1,25
(o 60 se nel caso di cartolina risultasse come aperta), dunque una
tariffa di 1,50 oppure di 85cent potrebbe essere possibile ?
Dico questo perchè, fra me ed un mio amico non c'e linea di intesa a
riguardo, come è possibilissimo che io sia in errore, e il fatto che
mi ricordo di aver letto qualcosa inerente all'argomento, possa
benissimo averlo confuso con chissà cosa.
RICCARDO.
Ricordo al caro Riccardo che l'articolo 164 dell"ISTRUZIONI DEL
SERVIZIO POSTALE" del 1908 recita: "Tutte le specie di
corrispondenze sono ammesse alla raccomandazione, ad eccezione delle
seconde parti di cartoline di stato italiane con risposta,
indirizzate a paesi esteri, prive della prima parte....." l'articolo
del regolamento è chiarissimo e direi che esaurisce la risposta.
Riccardo chiede lumi anche per altri servizi speciali:
espresso, posta pneumatica etc etc. Anche in questo caso bisogna
dire che le poste non si sono mai rifiutate di rendere un servizio a
... pagamento. In un solo caso era proibito inviare corrispondenza
con la posta pneumatica, era per gli invii assicurati, forse per
ragioni di sigillatura (non rompere la ceralacca applicata) oppure
per la perdita di controllo di un valore durante il tragitto nei
...tubi..
Detto questo bisogna riconoscere che una cartolina con saluti nella
norma non si spedisce in raccomandazione, perciò sarà piuttosto
inconsueto trovarla. Solo nel primissimo Novecento quando impazzava
il collezionismo alcune cartoline illustrate erano inviate
raccomandate per paura della sottrazione (prima del 1905 era
possibile spedirle come stampe avendo cura di cancellare la frase
"Cartolina Postale") .
Perciò sarà più facile trovare delle stampe raccomandate con
immagini del primo Novecento; a questo proposito bisogna ricordare
che anche le stampe periodiche in abbonamento (perciò non
affrancate), si potevano spedire in raccomandazione a patto che
venissero applicati i francobolli corrispondenti al solo servizio
speciale.
Sul ricordo del lettore di aver letto "qualcosa inerente
all'argomento" mi fa pensare che nel 1942, perciò in piena guerra,
venne emanata (fra le altre cose) la disposizione che le cartoline
ammesse sarebbero state solamente quelle di corrispondenza (cent. 30
per l'interno e cent. 15 per il distretto) . In un sol colpo furono
eliminate: firma e data ( cent. 10) e cinque parole di convenevoli o
5 lettere puntate (cent. 20 non 25!).
Perciò evidentemente nel periodo non era possibile inviare le
cartoline con convenevoli raccomandate. Forse è questo il ricordo
del lettore.
Spero che le mie risposte abbiano ricreato l'intesa fra i due amici!
M.Bignami
|
Buongiorno, mi chiamo Roberto Caverzaghi e sono di Sanremo.
Ho visto il suo sito sulla storia postale italiana e le scrivo per alcune informazioni.
Io stavo cercando informazioni sul mio trisnonno, il quale era un portalettere durante il Regno d'Italia. Di lui so solamente che era nato nel 1857 e che faceva, appunto, il portalettere a Genova, sicuramente tra il 1889 ed il 1898 e si chiamava ANANIA CAVERZAGHI.
Lei saprebbe per caso se esiste un archivio storico relativo alle poste dove posso chiedere informazioni in merito?
Stavo cercando di trovare il suo luogo di nascita.
La ringrazio anticipatamente.
Cordiali saluti.
Roberto Caverzaghi
|
mi sono imbattuto di recente su 3 francobolli toscana con due lettere DL scritte ai due lati della testa del leone, allego una foto mi domando se potete aiutarmi a capire di cosa si tratta
grazie un curioso lettore dal canada
Mattia Guida
Un lettore risponde:
Da quanto si può vedere dalla riproduzione mal fatta dovrebbe essere una prova di avviamento stampa, la carta dovrebbe essere bianca o giallastra senza filigrana, non so se tutto il bianco intorno è originnale o se il pezzo è stato apposto su cartoncino, i margini non si vedono !!!!
Potrebbe trattarsi di Diritto Lire... ma senza documento completo sono lettere che possono significare tutto e niente. Mai visti francobolli con quella scritta.
|
Sono in possesso di un piombo credo postale di dimensioni cm 2 circa di diametro, con la stampigliatura al diritto (A.V. ESTERE 6) e al rovescio (l'aquila bicipite coronata con al centro le lettere F I) Di cosa si tratta? È un sigillo postale?
Di quale periodo e per che cosa?
Grazie per la cortese risposta.
Mario Alimede
Alcune delle risposte pervenute:
a) Intando bisognerebbe sapere dove è stato trovato.
A Mantova, a Venezia, a Roma, in Egitto, in Australia?
b) Direi una moneta tedesca
c) Se é una moneta non credo sia di una zecca italiana. Comunque non la conosco
|
Spett.le Postalista, ho alcuni supporti del tipo allegato, molto simili a dei biglietti postali ma con la dicitura “Lettera Lampo” di cui non sono riuscito a trovare letteratura.
Gradirei avere notizie al riguardo.
Sempre grato
Gianni Vitale.
Risponde Marino Bignami
l'immagine non dice molto ma mi sembra di intravvedere una perforazione lungo tre bordi come nei "biglietti postali"; l'affrancatura è corrispondente alla lettera (o biglietto postale) dal 1-8-47 all'11-8-1948 e confermerebbe la supposizione del lettore. La bollatura di "MAZARA CENTRO" poco visibile sembra confermare il periodo. La scritta "Lettera Lampo" è evidentemente solo uno slogan pubblicitario di un oggetto di produzione privata come ben testimonia la scritta in basso della ditta "S.A.P. di Milano".
Ciao Marino
|
Gentile Postalista sono un collezionista di Storia Postale Toscana e interessato lettore di molti vostri articoli. Recentemente ho acquistato una busta viaggiata, che vi invio in allegato, perchè mi ha incuriosito la singolare bollatura "Debito Italiano C... - S.2", legata evidentemente alla bollatura "francobollo insufficiente" per il 15 C. da Foiano della Chiana a Montagnana in provincia di Padova. Vi sarei cortesemente grato se mi poteste spiegare la bollatura dove dopo la dicitura Debito Italiano si legge non chiaramente C...qualcosa e poi S.2. L' affrancatura insufficiente ritengo sia legata alla distanza tra la Toscana e il Veneto in quanto si tratta di una busta ordinaria per la quale l' affrancatura effettuata sarebbe stata corretta. E' una busta molto bella e che ho subito acquistato, tenuto anche conto che la mia collezione comprende solo S.P. Toscana della provincia di Arezzo, ma mi chiedo se possa anche avere un qualche valore collezionistico.
In attesa di una vostra gentile risposta che possa risolvere la mia curiosità, cordialmente saluto
GABRIELE
Risponde un nostro collaboratore:
Si vede male, in ogni caso la busta parte da Foiano diretta nel Veneto Austriaco, affrancata con cent. 20, in pratica solo per il tratto italiano, viene tassata in arrivo per il secondo raggio, tariffa austriaca, apponendo i bolli "Francobollo Insufficiente " (?) in cartella ed il bollo "Credito Italiano cent. " con la tassa 13 a mano poi cassata
Risponde Lorenzo Carra:
Ho letto quanto è stato risposto e, ritenendo che Gabriele apprezzerà qualcosa di meno parziale e più preciso, ti allego queste righe (tralasciando altri dati già evidenti)
La lettera è diretta a “Montagnana – Provincia di Padova – Provincie Venete” (allora austriache).
La tariffa italiana corretta sarebbe stata 40 cent. (dalla 2° Zona italiana – Foiano- alla 1° Sezione austriaca – Montagnana).
È stata affrancata invece solo per 15 cent. (il solo porto interno italiano).
Quindi “Francobollo Insufficiente” ed indicazione della zona di provenienza “S.2°” (Sardegna, come era ancora chiamato dagli Austriaci il regno d’Italia). Poi “Credito Italiano Cent. 13”
Perché 13?
Perché per le lettere dalla 2° Zona le spettanze italiane erano 28 cent. Dedotti i 15 cent. del francobollo = 13 cent.
Poi sulla lettera , ad evitare confusione, i 13 centesimi italiani sono stati cancellati ed indicato in grande “11”, che sono kreuzer austriaci.
Perché 11?
Perché all’Austria per le lettere dirette nella 1° Sezione spettavano 5 kr ai quali sono stati aggiunti 6 kr derivanti dalla conversione (2,5 cent. it.= 1 kr austriaco + arrotondamento) dei 13 cent riconosciuti alle PT italiane.
Dal destinatario sono stati quindi riscossi 11 soldi austriaci (moneta in corso nel Veneto equivalente al kreuzer).
Saluti a Tutti!
|
|