PRIMA GUERRA MONDIALE
La Croce Rossa Internazionale è, come noto, un ente con sede
a Ginevra che raccoglie in una unica organizzazione le istituzioni nazionali
dei rispettivi paesi.
Dalla sua fondazione, nel lontano 15 giugno 1864,
ha sempre prestato assistenza ai feriti di guerra e alle popolazioni
civili colpite da calamità.
In tempo di guerra le rispettive Croce Rossa nazionali si sono occupate
dei feriti e dei malati sia del proprio paese che anche dei paesi nemici,
ma la Croce Rossa Internazionale si è occupata imparzialmente
dello stato di salute e delle necessità dei prigionieri dei due
fronti, controllando (quando ha potuto) che il trattamento delle convenzioni
internazionali venisse applicato a tutti i prigionieri.
Durante la prima guerra mondiale per esempio La Croce Rossa Italiana
oltre ad occuparsi dei malati e dei feriti militari italiani, dei prigionieri
di guerra nemici, della trasmissione e raccolta di notizie dei combattenti
si è anche, fra le altre cose, preoccupata di organizzare l'invio
ai nostri militari prigionieri dei pacchi contenenti pane (ed
altro) con un servizio espressamente organizzato definito "abbonamento
pane".
LItalia, rispetto all'Austria, era un paese con maggiori disponibilità
alimentari, perciò tramite la Croce Rossa (passando attraverso
la neutrale Svizzera) le famiglie dei prigionieri, contro pagamento
di una quota mensile versata alla C.R.I., potevano far inviare al congiunto
due pacchi di pane al mese, il pane arrivava a destinazione dopo un
mese o un mese e mezzo ed era consegnato direttamente al prigioniero.
Furono approntate apposite cartoline doppie che accompagnavano i pacchi;
la prima parte della cartolina portava l'indirizzo del destinatario
e la descrizione del contenuto del pacco; la seconda parte era da staccare
e rinviare al comitato (con notizie personali per i parenti) che aveva
effettuato l'invio, come controllo dell'avvenuta giusta collocazione.
Altri viveri o indumenti potevano essere spediti direttamente dai familiari
sempre attraverso la Croce Rossa Italiana.
Oltre ai contributi dei famigliari organizzati in "associazioni
o leghe" la C.R.Italiana . si autofinanziò raccogliendo
fondi (con pubblicità postale, addizionali ai francobolli,
contributi aziendali), vendendo rifiuti d'archivio, cartoline e con
il contributo non meno importante delle quote dei soci, saliti
da poche migliaia a oltre 300.000: potè così spedire il
pane acquistato in Italia.
Gli Austro-tedeschi, con l'Adriatico sorvegliato dagli italiani e il
blocco navale inglese nei Mari del Nord, subivano gravissime carenze
alimentari, anche la popolazione civile austriaca era sicuramente sottoalimentata
(spesso i militari austriaci si arrendevano al fronte per fame).
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francobolli con sovrapprezzo
di Cent. 5 pro Croce Rossa del 1915
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chiudilettera pro Croce Rossa
da Cent.5
a sinistra del 1915 e a destra del 1917
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Il governo (nella persona del ministro degli Esteri Sonnino)
era fermamente contrario alla spedizione da parte dello stato italiano
di pacchi alimentari per i prigionieri di guerra internati per paura
delle defezioni dei nostri militari che si sarebbero potuti dare prigionieri
pur di uscire dalle trincee. Temeva inoltre che il nemico si appropriasse
dei viveri inviati in quantità dall'Italia (si parlava di vagoni
di farina da inviare collettivamente), ma da testimonianze scritte dai
prigionieri italiani internati, risulta che gli austriaci erano stati
molto rispettosi delle regole. Nonostante la contrarietà del
governo le organizzazioni civili (con contributi privati e pubblici)
inviarono un totale di 18 milioni di pacchi individuali.
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Comunica alla cara "Molie"
che non ha notizie e di spedire sempre pane
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Comunica al comitato di Besozzo
che ha ricevuto il pacco con anche una "scatola di carne"
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SECONDA GUERRA MONDIALE
Nella seconda guerra mondiale un importantissimo contributo,
oltre a quello istituzionale dell'applicazione della "Convenzione
di Ginevra" (stipulato fra le nazioni nel 1929), vennero adottate,
fra le altre, due nuove convenzioni: una per il trattamento dei prigionieri
di guerra, l'altra per migliorare la protezione dei feriti e dei malati
sulla base della passata esperienza.(vedi sotto)
La Croce Rossa Internazionale si è anche prodigata per
far comunicare le famiglie con i militari e i prigionieri dislocati
in paesi nemici; anche in Italia con la penisola tagliata in due fu
possibile scambiarsi notizie fra parenti divisi dal fronte per mezzo
della Croce Rossa Internazionale con sede a Ginevra. La C.R.Internazionale
ha permesso in un periodo triste la possibilità di comunicare
a moltissimi.
Ciò avveniva con moduli Mod. 3 trilingue in italiano-francese-inglese
messi in vendita agli sportelli degli uffici postali al prezzo
di lire 15 sia al Nord che al Sud Italia, il costo era comprensivo
di invio e risposta; erano preparati su carta sottile (per avere poco
peso), non erano affrancati e andavano indirizzati alla Croce Rossa
Internazionale di Ginevra. Sul modulo dovevano ovviamente riportarsi
le generalità del mittente e quelle del destinatario; potevano
scambiarsi al massimo 25 (venticinque) parole sia di domanda
che di risposta e solo di notizie famigliari. Alla "domanda"
era allegato un buono di risposta numerato che dava diritto alla risposta
scritta sul retro del foglio, il tagliando era formato da madre e figlia;
alla risposta il comitato ginevrino ne tratteneva una parte e provvedeva
all'inoltro della risposta, la corrispondenza era censurata in partenza
ed in arrivo.Tali moduli non viaggiavano singolarmente ma collettivamente
in pacchi.
I corrispondenti dovevano essere molto pazienti e fiduciosi perchè
a volte per vicende legate alle ostilità e alle difficoltà
di inoltro o di reperimento del destinatario, passavano anche sei mesi
prima di poter ricevere la risposta.
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Se un congiunto voleva avere notizie di un parente su fronti esteri
scriveva alla Croce Rossa Internazionale a Ginevra che faceva indagini
e rispondeva il più presto possibile.
Infatti per i prigionieri, gli internati e i civili che erano sprovvisti
di notizie per più di tre mesi era prevista la facoltà
(teorica ?) di inviare un messaggio in franchigia urgente con possibilità
di trasporto per via aerea pagando il relativo porto aereo. (Lire
2 ?).
Dopo l'8 Settembre "43 la C.R.Italiana si è preoccupata
di raccogliere notizie e indirizzi dei militari catturati e deportati
in Germania per avvisare le famiglie delle buona salute del loro congiunto.
Spesso la "richiesta" era stata fatta a mezzo bigliettini
gettati dal finestrino dei treni piombati, durante le soste effettuate
nelle stazioni ferroviarie attraversate; qui mani pietose avevano raccolto
i messaggi e li avevano consegnati alla C.R.I. per l'inoltro.
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Cartolina di "una
sorella" che avvisa la moglie che il congiunto è
passato da Mantova per "ignota destinazione"
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Vedi Breve
storia della Croce Rossa
Vedi Norme
per invio pacchi, vaglia e telegrammi ai prigionieri
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1915
- 18
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1915 - 18 Busta
della Sezione Pane di Genova inviata a Milano forse (?) ad
un prigioniero austriaco.
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1915 - 18
Busta della Sezione Pane di Bologna con probabile
richiesta di contributo in danaro
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1915 - 18
Risposta di un prigioniero (vedi a lato) dell'avvenuto
ricevimento di pacco di pane
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1915 - 18
Cartolina della Croce Rossa per il campo prigionia di Mauthausen
che sollecita invio pane (vedi a lato)
.
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1915 - 18
Busta con lettera di risposta alla richiesta di notizie
del figlio in guerra
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1940
- 45
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1942 - Risposta della Croce
Rossa alla richiesta di notizie da parte di un reparto militare
di stanza a Tripoli P.M. 220/T
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1943 - Fronte Mod. 3 invio
messaggio a civile in Eritrea
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1943 - Retro del messaggio
precedente con talloncino numerato per la risposta.
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1943 - Modulo di richiesta
informazioni EXPRESS
Concesso a chi per tre mesi era senza notizie in posta aerea di
lire 2 (?).
(applicabile solo in teoria ? )
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