Col nome di "raccomandazione" il servizio
nasce il 1° Gennaio 1863; precedentemente era denominato
"assicurazione" perchè assicurava che la missiva
sarebbe stata sicuramente consegnata: consisteva nel
trattamento particolare subìto dagli oggetti che pur viaggiando
contenuti in sacchi comuni erano accompagnati da una distinta di controllo
e raccolti in dispacci (pacchetti) separati. Anche il successivo servizio
denominato raccomandazione garantiva la consegna ma non l'integrità
del contenuto, per questo non si potevano introdurre valori nelle
raccomandate.
Dall'inizio del servizio, vale a dire dal 1861 e fino al 1882, le
raccomandate dovevano essere "sigillate a fuoco" con ceralacca
e segnalato il servizio con un bollo in cartella "RACCOMANDATA"
impresso dalla parte dell'indirizzo; dalla stessa parte in un angolo
in alto doveva essere riportato anche il numero di registrazione
ed il peso vergato manualmente.
Dal 1 Gennaio 1883 su sollecitazione U.P.U.
alle raccomandate venne applicato un cartellino riportante il
numero dell'invio e la località di partenza e una R rossa;
successivamente venne soppresso per le raccomandate circolanti all'interno
del Regno per questioni di economia e sostituito da un bollo R.n..
Per parecchi anni, si usarono dei timbri R.n. oppure R.n.(nome
città) a cui aggiungere il numero di registro della raccomandata,
successivamente tornarono in uso i cartellini già numerati
accennati sopra.
Dal 1889 al 1920 venne applicata alle corrispondenze raccomandate
circolanti nel distretto la tariffa in misura ridotta, per
gli stessi servizi accessori effettuati nel distretto, venne applicata
una ulteriore riduzione di tariffa riservata alle stampe e ai campioni
.
Dal 1920 in un riordino delle tariffe, vennero tolte le facilitazioni
suddette e prevista la sola riduzione per le corrispondenze aperte
(lettere e cartoline).
Dal 1927 si introdussero negli uffici postali
le macchine affrancatrici che erano utilizzate anche per l'affrancatura
delle raccomandate; successivamente, con modifiche alle macchine suddette,
durante l'operazione di affrancatura si potè anche contemporaneamente
applicare il numero della registrazione e stampare la ricevuta di
raccomandazione per l'utente.
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Ricevute di raccomandata, a sinistra
è riportato un primo tipo in uso nel 1875 di fabbricazione
dell'Amministrazione ; a destra alcuni modelli successivi in uso
dal 1923 al 1947. Interessante quello di sinistra dove sono riportate
le trascrizioni imposte dal regolamento iniziale poi cambiato;
il peso, il numero dei suggelli (di ceralacca) il loro colore,
impronta della raccomandazione e la tassa percepita. Quelli successivi
a destra semplificati secondo le norme U.P.U. con la tassa
riscossa e l'eventuale valore dell'assegno da riscuotere dal portalettere
alla consegna. |
Le raccomandate, fino a poco dopo la seconda guerra mondiale, avevano
controlli particolarmente accurati giacchè gli invii erano
soggetti alla registrazione ad ogni passaggio (compreso quelli effettuati
sugli ambulanti e sui messaggeri), pertanto gli involucri delle raccomandate
dovevano riportare al retro (come anche gli espressi) il bollo a data
di ogni smistamento eseguito. Questi bolli a data variabile (con numero
o sigla dell'operatore) servivano al controllo di chi non aveva ben
operato e rispettato i tempi di lavoro nella trafila postale; tutto
questo iniziava dall'inoltro effettuato all'ufficio postale mittente
fino alla consegna al destinatario con firma del registro di consegna.
Dopo il conflitto del "40 - 45" in un periodo di caos la
normativa non sempre era seguita; nel dopoguerra si ricominciò
a riapplicare le procedure che non sempre ebbero puntuale applicazione,
finchè dal 1954 non ci furono più timbrature intermedie;
da regolamento bastava il bollo di distribuzione e a volte mancava
anche quello!.
Tutti gli oggetti postali potevano essere spediti in raccomandazione,
in particolare:
- Le lettere e i biglietti postali
- Le cartoline anche illustrate
- I manoscritti
- Le partecipazioni e biglietti da visita
- Le stampe
- Le fatture
- I pacchetti postali
- I campioni di merci
Per inviare una corrispondenza raccomandata il mittente
doveva recarsi in posta per la registrazione, l'addetto all'ufficio
postale era responsabile oltre che dello stato fisico dell'invio
anche della esatta affrancatura; per questo le norme prescrivevano
che i francobolli venissero applicati dall'addetto postale (di
cui poteva, se non rispondente, rifiutare l'accettazione), che
doveva annullarli con il timbro manuale a data e rilasciare
ricevuta (la ricevuta di ritorno
è un'altra cosa). Quindi per norma le raccomandate non potevano
essere messe nelle cassette postali, ma in qualche caso fu ammesso!.
Successivamente (è riportato dal regolamento del 1908
ma fino a quando è stato applicato?) furono previsti alcuni
casi di invio di raccomandate in assenza del mittente, quindi
senza ricevuta: si trattava della raccomandazione d'ufficio
applicata dai verificatori delle poste ad alcuni oggetti sigillati
(
vedi ) che si supponeva contenessero dei valori o delle carte
di valore. Gli addetti dovevano raccomandarli facendo l'iscrizione
dei dati (senza aprirli) e segnalando la tassazione sull'involucro
pari al doppio dell'affrancatura corrispondente, l'ufficio postale
finale applicava i segnatasse necessari controllando poi con il destinatario
la veridicità della supposizione. In caso che il supposto contenuto
di valore si rivelasse infondato, il portalettere ritirava la busta
vuota tassata e la inviava alla sua direzione postale a giustificazione
dello scarico della tassazione applicata dal suo ufficio.
Nel caso dell'invio trovato in buca e affrancato
come raccomandata, era previsto che potesse essere accettato e
spedito in raccomandazione solo se esattamente affrancato,
inoltre che fosse rispondente alla normativa (l'amministrazione postale
accettando la raccomandazione in teoria si assumeva la responsabilità,
ma non avendo emesso ricevuta se ne lavava le mani in caso di smarrimento)
e riportasse una vistosa scritta di raccomandazione.
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1946 -
Busta raccomandata in perfetta tariffa ma consegnata con procedura
inconsueta; ho il sospetto che si tratti di raccomandata trovata
in buca.
La normativa per la raccomandazione delle corrispondenze trovate
in buca del periodo non mi è nota; però questa busta
ha tutte le caratteristiche richieste: è affrancata in
perfetta tariffa, riporta in basso a sinistra la scritta a macchina
RACC/TA perciò sarebbe da presumere in regola, però
manca il tagliandino delle raccomandate e il numero di registro.
Non essendo presente fisicamente il mittente, come era la regola?.
Che sia una delle cosiddette raccomandate indescritte?
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Al retro il fattorino ha lasciato
uno scritto e la firma "mancata risposta ore 12 fatt.
Moleari", per norma le corrispondenze in P.O. venivano
lasciate nella casella dell'abitazione o dello studio o dal portiere
del palazzo, mentre il portalettere ha segnalato la mancata consegna
come per gli espressi e le raccomandate; potrebbe aver lasciato
il mod. 26.
Probabilmente, la lettera già affrancata come risposta
(infatti il mittente ed il destinatario coincidono) è stata
semplicemente messa in buca da chi doveva una risposta e gli addetti
postali di LODI non hanno notato né l'affrancatura né
il RACC/TA. Rimane il dubbio della nota del fattorino.
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Dall'inizio del servizio e fino al 20 Giugno 1889
era obbligatoria la sigillatura da effettuarsi con ceralacca e
sigillo personale. La sigillatura, usata per molto tempo anche
per le lettere non raccomandate, era entrata come abitudine e continuò
per un certo tempo sia per le lettere in posta ordinaria sia per le
raccomandate anche quando l'obbligatorietà venne sospesa.
L'obbligo rimase solo per le assicurate,
sottoposte, per precisa normativa postale, all'esecuzione della esatta
modalità di sigillatura.
Non essendo possibile l'invio di valori con il servizio
della raccomandazione, era previsto un indennizzo, in caso di perdita
dell'oggetto, in misura determinata (pari a dieci volte il valore
del diritto fisso di affrancatura di raccomandazione).
L'articolo del regolamento del 1908 recitava: "Art.175
- Per nessun oggetto raccomandato è ammessa la dichiarazione
scritta del valore contenutovi, avendo la raccomandazione delle corrispondenze
soltanto per iscopo di garantire l'arrivo e la consegna, non il contenuto."
Il servizio di raccomandazione poteva essere in franchigia
fra alcuni enti statali a cui veniva applicato un cartellino rosa
"di servizio" ; i cartellini bianchi erano riservati agli
invii a pagamento (anche a carico). Altri uffici dello stato potevano
addossare l'intero importo (in tassa semplice) al destinatario, in
tutti questi casi la normativa prescriveva l'applicazione dei bolli
ufficiali ovali a dimostrazione del diritto a godere del beneficio.
La normativa prevedeva anche che l'ufficio postale di partenza, accertato
il diritto a godere della messa a carico del destinatario, apponesse
sul fronte dell'invio il piccolo bollo T.S. di tassa
semplice. In questo caso la tassazione era riscossa e applicata dall'ufficio
postale a destino con segnatasse da annullarsi col solito bollo a
data variabile (rare volte sostituiti con francobolli) . Alcuni altri
uffici dell'amministrazione dello stato godevano della franchigia
solo per la posta ordinaria e quindi se inviavano in raccomandazione,
dovevano affrancare per il servizio richiesto.
Se l'ufficio postale destinatario o i verificatori
delle Poste nei vari passaggi rilevavano sulle corrispondenze
raccomandate delle carenze di affrancatura, integravano il mancante
con i francobolli annullandoli con il loro bollo a data ed elevando
un verbale (con ammenda) a carico dell'addetto dell'ufficio postale
mittente responsabile della errata affrancatura (l'importo dell'ammenda
era una cifra fissa che era sommata al 25% della cifra mancante all'invio).
Invece, si ricorda che le carenze di affrancatura su invii di posta
ordinaria (quindi gettate in buca) erano tassate a carico del destinatario
perchè considerate affrancate insufficientemente.
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1932 -
Pieghi ospedalieri erroneamente inviati a tariffa stampe
(aperte) raccomandate con ricevuta di ritorno (sono invece entrambe
lettere commerciali aperte spedite al Podestà di Rosate
da Castano Primo). La spedizione del giorno 27.7.32 (a
sinistra) va a buon fine, non avendo scoperto l'errore. Cent.70
= Racc. aperte cent.60 + stampe cent 10
Il giorno 1.8.32 una analoga spedizione con la stessa
tariffa errata (a destra) è stata invece intercettata
dal controllo di Rosate, corretta l'affrancatura e i francobolli
annullati con bollo a data di Rosate . Lire 1,10 = Racc.
aperte cent.60 + lettera cent. 50. Il verificatore avrà
poi elevato verbale a carico dell'impiegato addetto di Castano
Primo per il ricupero dei valori aggiunti e per il pagamento
della sanzione, come da regolamento.
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1876 - lettera raccomandata
partita da Castelnuovo Garfagnana il 21 (Aprile?) per Cava
dei Tirreni. Notare in alto a DX il peso e il numero di registrazione,
perchè in quel periodo anche le raccomandate dovevano essere
sigillate.
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1886 -
Fronte e retro di raccomandata con applicato il cartellino con lettera
rossa (obbligatori dal 1883 al 1889, poi soppresso per l'interno
per questioni di economia, infatti per ogni ufficio era diverso
con spese intollerabili per l'epoca).
Nel periodo le raccomandate erano obbligatoriamente ancora "sigillate
a fuoco" con ceralacca, ma non riportavano il peso dopo sigillatura.
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1888 -
Raccomandata con applicato il cartellino (riportante il numero dell'invio)
con lettera rossa poi soppresso per l'interno per questioni
di economia.
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1891 -
Stampa raccomandata, si tratta di una fotografia su cartolina
privata senza scritti, perciò trattata come stampe. Notare
che il cartellino della raccomandata è stato sostituito con
il bollo Rn° seguito dal numero in manuale riportato
sul registro dell'ufficio.
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1892 -
Busta raccomandata Notare che anche in questo invio il cartellino
della raccomandata è stato sostituito con il bollo Rn°;
questo bollo ebbe un uso continuato fino in anni recenti.
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1892 -
Piego raccomandato tariffa stampe, la tariffa di raccomandazione
è per il distretto. Dal 1889 al 1920 vennero previste delle
riduzioni per le raccomandate circolanti nel distretto con differenze
fra lettere, stampe e campioni .
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1919 -
Busta raccomandata tariffa ridotta distretto applicata sia
alla corrispondenza che alla raccomandazione.
Dal 1920 il sistema venne cambiato; si previde una riduzione per
le raccomandate aperte (soprattutto cartoline, stampe e manoscritti
ma anche alla corrispondenza inviata aperta)
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1926 -
Fronte e retro di busta raccomandata, ritornata al mittente per
essere il destinatario sconosciuto.
Riporta sul fronte anche un inconsueto e improprio bollo di partenza
"ACCETTAZIONE
EFFETTI" forse specifico del servizio
riscossione effetti per conto terzi.
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1916 -
Busta raccomandata per l'estero spedita durante il primo conflitto
mondiale. Il sistema di controllo della posta nel periodo era eseguito
da reparti militari. In questo caso ha avuto un trattamento non
consueto perchè la normativa prescriveva il bollo di censura
posta estera con il nome della località. (Vedi
censura ).
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1934 -
Cartolina commerciale con raccomandata di ritorno. Tariffa raccomandate
aperte.
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1935 -
Busta in tariffa raccomandate aperte.
Così facendo il mittente ha risparmiato il 44%
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1953 -
Busta in franchigia con etichetta rosa, manca l'ovale di franchigia,
sostituito dal lineare (dimenticanza?) .
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1942 -
Busta in tariffa raccomandata a carico con ovale di franchigia,
il T.S. del controllo postale e la tassazione a carico del destinatario
pagata a destino. |
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