Con la "Marcia su Roma" del 1922 il fascismo conquistò
il potere.
Il primo governo Mussolini, bisogna ricordarlo, fu incoraggiato
dal Re (segretamente) ad attuarla ed ottenne la fiducia di gran
parte del parlamento con un ampio consenso parlamentare.
Forte del consenso ottenuto e utilizzando i poteri costituzionali,
tra il 1922 e il 1925, Mussolini impose il partito unico (il P.N.F.),
creò la Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale
(vero organismo paramilitare) istituzionalizzando lo squadrismo fascista.
Si mise in moto un processo di fascistizzazione totale dello Stato,
si ebbe un notevole rafforzamento del potere esecutivo che gettò
le basi per la dittatura,
si eliminarono le libertà costituzionali, la libertà di stampa,
di associazione e di sciopero, venne creato il famigerato "ufficio
statistica" (spionaggio postale).
Tutta la società, ogni tipo di associazione, l'informazione, la scuola
vennero fascistizzate; gli oppositori furono incarcerati, inviati
al confino o costretti all'esilio. Il 19 gennaio 1939 la Camera
dei Deputati venne sostituita dalla Camera dei Fasci e delle
Corporazioni. Il regime parlamentare fu sostituito da un regime
autoritario a partito unico, incentrato sull’autorità del capo onnipotente.
Più avanti,dopo avere ottenuto in parlamento la maggioranza
con il 64% dei consensi, costituì anche il "Sottosegretariato
per la Stampa e la Propaganda " che successivamente diventò
ministero con a capo Galeazzo Ciano, nel 1937 divenne poi il "Ministero
per la Cultura Popolare, ovvero il famigerato Min.Cul.Pop."
Il Regime fece un'intensa propaganda
anche attraverso la radio, un mezzo moderno che "entrava nelle
case" e fece presa su una società prevalentemente contadina,
moltiplicò le iniziative di inquadramento degli italiani.
Il P.N.F. assolse il ruolo di inquadrare nelle sue strutture
il maggior numero di italiani; ogni atto di comportamento pubblico
fu ridisegnato in chiave fascista, fu abolito il "lei" sostituito
dal "voi"; fu perfino emanato un "foglio di disposizioni"
per il P.N.F. per la corretta stesura "fascista" degli indirizzi
della corrispondenza, ..."tutto deve essere improntato alla
brevità, niente chiuse di lettere che fanno pensare al saluto
fascista fatto con la riverenza".....
Le persone cessarono di essere: Egregio signore, N.H. (nobil uomo),
Illustre signore per diventare: Camerata, Fascista, Capo Manipolo,
ecc.
Vennero create: la befana fascista, il sabato fascista, i treni popolari,
le feste agresti, i premi di nuzialità e i premi di natalità a sostegno
della politica demografica, gli scapoli pagavano la "tassa sul
celibato", i bambini erano mandati in colonie elioterapiche e
marine per curarli nel fisico e meglio abituarli alla disciplina,
e ogni gruppo di case aveva il capo fabbricato per il controllo
capillare dei coinquilini.
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Esterno ed interno di tessera
del P.N.F. di un iscritto fedelissimo, definito dal Regime
"fascista antemarcia su Roma"
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Con le sanzioni economiche l'Italia si abituò
all’autarchia, scomparvero diversi generi d’importazione come il caffè
e il the (sostituito dal karkadè) e il cacao ecc. ma soprattutto
mancarono le materie prime. Le sanzioni (definite dal Regime "assedio
economico" o "inique sanzioni")
vennero dichiarate
il 18 novembre 1935 da 52 Stati e
imposte all'Italia dalla Società delle Nazioni per la
guerra contro l’Etiopia.
Il governo fascista per sottolineare l'ingiustizia subita dal popolo
italiano fece affiggere anche targhe marmoree
in molti comuni d'Italia.
La propaganda enfatizzò la bontà dei prodotti italiani
, invitando all'autarchia con prodotti Italiani e delle nostre colonie
(come le famose banane d'Harar).
Al posto del Sindaco, nel "27 venne creata la nuova figura del
Podestà di nomina governativa, al quale facevano capo le sole
funzioni amministrative comunali (ma spesso il designato era contemporaneamente
anche segretario del P.N.F.) , insomma era nominato dal partito e
non più eletto dai cittadini.
Negli ultimi anni del decennio con l’imposizione di persone legate
al regime nei gangli dirigenzali pubblici si creò un’ulteriore
spinta alla politicizzazione della pubblica amministrazione; per accedere
alle cariche pubbliche (o solo per trovare lavoro) era d’obbligo avere
la tessera del P.N.F..
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Due pagelle delle classi
elementari del ventennio. A sinistra inneggiante all'Opera
Balilla diventata dopo il 1937 G.I.L.
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Tutta la vita degli italiani venne programmata in divisa
da parata, l’iscrizione al partito fascista era richiesta fin
dalla frequenza delle scuole elementari; si vestivano i bambini con
la divisa di figlio della lupa, poi crescendo quella da balilla
o da giovane italiana e poi da avanguardista.
Con quella da giovane fascista si faceva
l’addestramento premilitare ai raduni (con moschetti di legno) e si
sostenevano esami di "Mistica
Fascista".
Da universitari ci si doveva iscrivere al G.U.F (Gruppi Universitari
Fascisti) e alla G.I.L. (Gioventù Italiana del Littorio). Per
dare ai lavoratori una rete di attività assistenziali e ricreative,
si ebbe l'O.N.D. (l'Opera Nazionale Dopolavoro),
inoltre furono create le associazioni Massaie Rurali e i Fasci
Femminili, rivolti alle donne di campagna e delle città, il tutto
in un ben riuscito progetto per ottenere il consenso del ceto operaio
contribuendo a fare del fascismo un movimento popolare. Specialmente
i giovani erano infiammati dalla propaganda, ma anche i genitori erano
partecipi.
Le manifestazioni di massa erano organizzate dal partito
che notificava con una cartolina precetto la partecipazione
all'adunata e stigmatizzava al destinatario eventuali assenze che
erano segnalate al partito: tutti erano schedati.
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OND tessere del dopolavoro per formare e controllare
gli italiani |
Tessere delle confederazioni
(essenziale per lavorare)
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Il 10 giugno 1940 ci fu il famoso messaggio indirizzato
ai "combattenti di terra, di mare e dell’aria", con cui il paese
entrò nel secondo conflitto mondiale. Il Paese, fragile militarmente
ed economicamente, precipitò nell’economia di guerra, la gente
cominciò la battaglia per procurarsi il cibo, la propaganda invitava
ai sacrifici per i combattenti, poi comparvero le frasi altisonanti
di Mussolini (ed anche del Re e di Umberto ) e le scritte "Vincere",
e "Vinceremo". Quando la situazione bellica peggiorò,
arrivarono le requisizioni, la produzione di guerra, l'obbligo dell'ammasso
e del tesseramento dei generi alimentari, il mercato nero, gli sfollati,
gli "orti di guerra" ricavati in tutti gli spazi pubblici e nelle
aiuole dei centri abitati.
Poi con la firma dell’armistizio si ebbe l’8
Settembre 1943 .
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Cliccare
per ingrandire
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Pubblicità postale del
"Prestito del Littorio" lanciato nel 1926 per
cercare di tappare i buchi del bilancio statale di un'Italia sommersa
dai debiti di guerra
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Vennero approntate anche cartoline
speciali con lo stemma del fascio per invogliare i tiepidi a
comprarne le cartelle.
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Si tenevano corsi di "Mistica
Fascista" agli scolari medi (vedi
sotto)
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Le manifestazioni di massa erano organizzate
dal partito che notificava con una cartolina precetto la
partecipazione all'adunata (niente
Sig. ma un breve "Al fascista"
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E le eventuali assenze erano
segnalate al partito (ufficio politico) che le riportava sulla scheda
personale.
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L'Opera Nazionale Dopolavoro
teneva sotto controllo i lavoratori e li sollecitava a rinnovare
la tessera per non perdere i vantaggi delle attività assistenziali
e ricreative.
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Tessera annuale della G.I.L.
anno XXI cioè 1943. Con il giuramento di fedeltà
in evidenza, a ricordare l'impegno preso col regime.
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Anno 1935 XIII° E.F.
Qualche aderente vittima della propaganda esprime i suoi sentimenti
irrefrenabili anche sulle buste spedite.
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Anche i padri soffrivano della stesso
male; il genitore scrivendo al figlio in colonia (del fascio) specifica
nell'indirizzo "al balilla" e termina la lettera
con "viva il Duce ! tuo papà".
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1941 - Stampa
(non periodica) indirizzata ad un giornale edito in una zona (la
Lorena) incorporata dai tedeschi nel terzo Reich. Partendo
da Roma è stata sottoposta al "controllo" del Min.Cul.Pop.
Il timbro tedesco è anch'esso di censura. |
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1938 - Cartolina
postale inviata a confinato politico all'isola di Ponza.
Notare i segni di censura praticati nel periodo di massimo consenso
al fascismo.
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1942 - Busta censurata
con l'asportazione del francobollo di corrispondenza inviata a
detenuto politico in tempo di guerra, sottoponendola a
destino era inutile il bollo esterno.
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1942 - Fronte di cartolina
ufficiale per internati civili di guerra, che non godeva
della franchigia ma sottostava alla censura. |
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