Studio dei saggi, delle prove e dei francobolli del Ducato Estense di Giuseppe BUFFAGNI
Volume di circa 600 facciate, di 21x29,7 rilegato in brossura cucita a filo refe con copertina cartonata, tiratura limitata a 100 copie numerate e firmate dall'autore.
Il volume sarò messo in vendita a € 159,00 compresa iva e trasporto a mezzo corriere espresso.
Per i lettori de "il postalista", che lo prenoteranno entro il 31 dicembre 2019, verrà riservato il prezzo do € 119,00 iva e trasporto compreso (Le adesioni alla prevendita).
Per aderire all'offerta di prevendita comunicare al Sig. Giuseppe Buffagni la propria adesione, inviando i propri dati a: buffagnig@tsc4.com ed a info@ilpostalista.it
Leggi anche: Il plauso di Sua Altezza Imperiale e Reale Arciduca, Duca di Modena, Reggio, Guastalla, Galizia e Lodimiria, Martino d'Austria-Este e le adesioni alla prevendita >>>
La prefazione di Thomas Mathà
Giuseppe Buffagni ha dedicato quasi tutta la sua vita collezionistica allo studio dei francobolli di Modena, ovvero del Ducato Estense.
Abbiamo nelle mani ora il risultato delle sue ricerche e gli approfondimenti che riguardano l’intera genesi dei francobolli estensi, comprendendo anche i saggi e le prove che erano necessarie a realizzare i primi esempi dei francobolli di Modena.
Il lettore interessato trova quindi un ricco ed esaustivo compendio di notizie ufficiali, fatti ed avvenimenti storici e tecnici sulla filatelia modenese, che ricostruisce in questo modo un importante quadro della filatelia italiana.
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Cutrofiano: un po' di storia... anche postale di Gianni VITALE
29,5 x 21, pp. 128 a colori, stampato in proprio, viene inviato in omaggio a chi lo richiede con mail a vitale.rx@tin.it, fino ad esarimento; la sua sola richiesta è di destinare un contributo a sostegno della CARITAS di Cutrofiano, da effettuarsi tramite bonifico bancario a favore di Caritas Parrocchia San Giuseppe -Via Siracusa, 1 - 73020 Cutrofiano (Le) - IBAN IT06K0306967684510749158451.
L'amico e collaboratore Gianni Vitale attrae il nostro interesse con i suoi squisiti pezzi e le belle affrancature della Democratica, ora ha anche realizzato una bella pubblicazione: Cutrofiano: un po' di storia... anche postale, dove ci narra la storia postale del paese che, fino da piccolo, lo ha adottato come: "lu fiju te lu Maresciallu".
Dobbiamo riconoscergli anche il pregio di non aver accompagnato il suo studio con "territorio, nome, origini..." ricalcati da Wikipedia, ma accompagnandolo con saggi dedicati, frutto di valenti studiosi che ci danno una visione d'insieme della storia e della vita del paese.
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Bolli a secco dello Stato Pontificio di Ercolano GANDINI
De historia postale, organo ufficiale del Centro Studi Internazionali di Storia Postale, Notiziario riservato solo ai soci, Editoriale Sometti, Pozzolengo (Bs) 2018
Dall'introduzione dell'autore: Confessioni di un ottuagenario:
...
Penso, e mi ritrovo col pensiero fisso sulla collezione che mi hanno rubato quasi dieci anni fa, a Milano, dal titolo importante, come importanti erano i pezzi che conteneva: "PER IL SERVIZIO DI NOSTRO SIGNORE" - I subappaltatoridello Stato Pontificio.
Era un insieme espositivo di grande importanza, che soprattutto tentava di fare chiarezza sui pezzi conosciuti, così come si possono ancora trovare presso gli archivi che non hanno subito manomissioni.
Si trattava di ben 96 fogli che contenevano altrettanti pezzi diversi tra cui la lettera autografa del Cardinale Camerlengo Rezzonico, la staffetta da "Roma a Forlì" e l'editto postale per lettere del 1803.
Un complesso ragguardevole che univa l'esperienza di tanti studiosi dell' argomento: Mario Gallenga, indimenticato maestro di mille precisazioni; Camillo Cavagnari, lo scopritore primo di tanta rarità; Francesco Garibaldi "è lecito dubitare?", morto con il rammarico del dubbio; Giovanni Riggi di Numana, che applicò ogni conoscenza archeologica cartacea e il sottoscritto che se n'innamorò subito trattandosi di trasporti postali e perché ebbi il razionale criterio di analizzare ogni aspetto storico comparativo con la realtà vissuta dalle poste nel tempo. Non parlerò di Paolo Vollmeier. No! Debbo, invece ricordare Clemente Fedele che assieme a Gallenga ha scritto dell'evoluzione delle Poste cercando negli archivi Vaticani cosa che a me è mancata: cioè la ricerca fra le carte antiche vaticane.
Io, però, a fronte di cotanti impressionanti ricerche d'archivio come quelle
racchiuse nel volume Per servizio di Nostro Signore - Strade, corrieri e poste dei papi dal Medioevo al 1870 di Mario Gallenga e Clemente Fedele, posso, ancora, presentare, e per alcune province mi accingo a farlo, documenti viaggiati dal
1600 alla venuta di Napoleone in Italia, lettere che erano, e sono tutt'ora, l' oggetto della grande storia postale del "Servizio Postale di Nostro Signore".
Raffigurare postini a piedi in rare immagini è importantissimo, rappresenta re staffette a cavallo, diligenze postali è il principio di ogni cosa, ma è l'oggetto trasportato che è alla base del concetto di posta. Sono le lettere a dare la cono scenza dello sviluppo, della sapienza delle cose....
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REPERTORIO DEGLI ANNULLI SPECIALI D'ITALIA 2014, di Alcide SORTINO
A.N.C.A.I. Associazione Nazionale Collezionisti Annullamenti Italiani - pagine: 190 in bianco e nero - Torino, aprile 2019
La pubblicazione è riservata ai soci ANCAI (quota di iscrizione € 35) al costo di € 13,00 + spese postali - A.N.C.A.I. via Asinari di Bernezzo 34 - 10146 Torino TO - ancai1@libero.it
Perchè repertorio e non catalogo?
Per almeno due motivi:
Il primo attiene al fatto che un "catalogo" comporta di norma anche una valutazione degli oggetti elencati, cosa che non abbiamo mai fatto e da cui deriva che non abbiamo mai usato la terminologia corretta.
Il secondo è la dimostrazione di quanto appena scritto, fornitaci dagli uffici governativi, i quali distinguono tra "catalogo" (pubblicazione che ha scopi commerciali) e "Repertorio" (pubblicazione con finalità informative), applicando ai due casi un differente regime IVA.
Con questa variazione rivestiamo l'abito che più ci compete.
Indice:
Criteri di elencazione -
Repertorio degli annulli - Indice tematico - Indice dei nomi - Indice geografico - Dati statistici
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Yearbook 2019, dell'AIEP - association internationale des experts en philatelie L'Associazione internazionale di esperti filatelici (Association internationale des experts en philatélie, in acronimo AIEP) è nata il 10 ottobre 1954 a cura di alcuni periti filatelici tra cui gli italiani Giulio Bolaffi e Mario, Alberto ed Enzo Diena. Lo scopo dell'associazione è quello di prevenire le falsificazioni, attraverso lo scambio di informazioni e la cooperazione internazionale tra i periti. Il primo presidente fu Ferdinand Waller, cittadino austriaco. L'attuale presidente è l'italiano Thomas Mathà, gli altri membri italiani sono: Alberto Bolaffi, Giacomo Bottacchi, Diego Carraro, Giorgio Colla, Lorenzo Dellavalle, Fiorenzo Longhi.
I certificati AIEP, rilasciati dai propri membri, rappresentano una garanzia per il collezionista, perchè seguono i più alti standard qualitativi e di sicurezza al mondo. L'AIEP ha poi istituito una novità a livello mondiale, l'AIEP Quality Label, concesso a commercianti filatelici ed alle case d’aste, che si sono impegnate al rispetto del Codice di condotta AIEP, il „fair trade“ nel mondo filatelico.
Attualmente l'AIEP ha 113 membri, avendo consentito l'iscrizione, come affiliati, anche alle associazioni nazionali dei periti: lo scopo di questa iniziativa è quello di alzare lo standard delle perizie filateliche.
Qui, lo Yearbook 2019 completo da poter scaricare in pdf
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Le "rosse" nella città di Giorgione - Esposizione di Collezioni di Affrancature Meccaniche Postali
Numero Unico 408 edito dall'AICAM, stampato in proprio, pp. 52 a colori, 15x21 cm., € 7,00 per i soci Aicam.
da richiedere a info@aicam.org
Le "rosse" nella città di Giorgione
In concomitanza con la manifestazione tenuta a Castelfranco Veneto il 22 e 23 giugno, l'AICAM ha edito un numero unico (disponibile a 7 euro) che contiene una serie di interessanti articoli, molti dei quali trattano delle ditte della Marca Trevigiana che in passato hanno utilizzato le macchine affrancatrici per la loro corrispondenza. Particolarmente degno di nota è l'inserto, curato da Saverio Bocelli, "Andar per ombre...", dove vengono riprodotte una sessantina di impronte di macchine affrancatrici relative ai vini del territorio trevigiano. All'interno della pubblicazione è contenuta anche la cartolina, edita per l'occasione, con lo specimen dedicato al pittore Giorgione.
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Il "Marzocco" e i difetti costanti nei francobolli del Granducato di Toscana di Luigi GUIDO
288 pagine su patinata opaca di 130 grammi nel formato 21x30 cm. con allestimento a filo refe e copertina rigida; descrizione di 205 difetti costanti con oltre 1500 immagini e particolari ingranditi; traduzione in inglese, stampato in proprio - € 85,00
da richiedere direttamente all'autore luigiguido@gmail.com o a Vaccari Editoria
Dopo una lunga attesa è finalmente uscito iI libro di Luigi Guido sui difetti costanti dei francobolli del Granducato di Toscana.
Lunga attesa perché questo libro raccoglie la summa di due decenni di appassionata ricerca e di analisi, l'autore è partito dallo studio attento della metodica di stampa dei "Leoni" poi su questa procedura ha applicato le sue conoscenze lavorative tipografiche per capire sempre a pieno il formarsi delle deformità dovuti a problemi di riproduzione dei cliscè. è un librone in tutti i sensi, sia a livello volumetrico, formato A4, sia a livello di pagine, sia a livello di precisione e anche più importante, di comprensione.
Dopo una doverosa introduzione storica sulla stampa e sulla carta ricca di informazioni e curiosità, le pagine iniziali infatti introducono con discreta facilità alla comprensione della stampa poi però la parte preponderante la prendono i difetti di cliscè. Sono stati individuati ben 205 difetti di cliscè certi e per ognuno di essi c'è una riproduzione del francobollo a piena pagina con spiegazioni estremamente chiare. è questo il principale pregio di questo libro, la chiarezza espositiva, tale che anche un collezionista non di toscana potrà facilmente appassionarsi. Colorate tabelle riassuntive riescono poi a far trovare un difetto senza perdere molto tempo a dover sfogliare tutte le pagine, alla ricerca di quel segnetto bianco che forse potrebbe essere un difetto ricorrente di cliscè.
Interessantissime anche le varie parti dedicate all'evolversi del difetto nel corso del passare degli anni, frutto di un autentico amore per lo studio dell'argomento.
Di avverso solo il costo del volume piuttosto gravoso dovuto alla tiratura iniziale limitata a 100 copie, numerate. Ma quasi esauriti dalle prenotazioni ed è già in preparazione una seconda edizione.
Dino Pelagotti
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SECONDO AGGIORNAMENTO AL CATALOGO DEGLI ANNULLAMENTI SPECIALI ITALIANI 1871 - 1946 di Paolo Guglielminetti
Associazione Nazionale Collezionisti Annullamenti Italiani, Collana di studi sui bolli postali n. 8, Torino, 2018 - pp. 24 a colori - 21x29,50 - € 13,00 spese postali comprese
da richiedere ad ancai1@libero.it
Per il Catalogo degli Annulli Speciali Italiani 1871 - 1946 sono emerse diverse nuove segnalazioni dall'ultimo aggiornamento pubblicato come fascicolo separato nel 2012 (Paolo Guglielminetti - Maurizio Tecardi, Aggiornamento al catalogo degli annulli speciali italiani 1871-1946, Collana ANCAI di studi sui bolli postali n.7), alcune delle quali davvero importanti, altre addirittura eccezionali.
In alcuni casi ne è stata già data comunicazione su L'Annullo, ma è opportuno riassumere qui in un unico articolo tutte queste novità. In altri casi si tratta di notizie assolutamente inedite.
As far as the Catalog of ltalian Special Cancellations 1871 - 1946 is concerned, several new information emerged from the latest update published as a separate issue in 2012 (Paolo Guglielminetti - Maurizio Tecardi, Update to the catalog of ltalian special cancellations 1871-1946, ANCA! series of studies on postai stamps nr. 7). Some of the new elements provided are important, some are even exceptional.
In some cases, the new information was already been communicated by L'Annullo, but it is opportune to summarize all these novelties in a single article. In other cases, the information is absolutely new.
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MISSIONI MILITARI DI PACE IN SOMALIA (1950-1995) di Alberto Caminiti Coop Tipograf, Savona, 2019 - pp. 80 a colori, 17x24, € 16,00
A tutti i Soci di Associazioni filateliche, di Storia postale, di Tematica, di Posta militare e U.S.F.I. saranno applicate condizioni di favore sul prezzo di copertina. Spese di spedizione (ordinaria) gratuite a mezzo Corriere GLS e consegna in 24-48 ore. Ordinare a libri@libreriafrasconigenova.it
L'autore ha condensato in un solo testo la narrazione di tutte le Missioni di pace in Somalia, dal Mandato Fiduciario dell'ONU (Afis: 1950--'60) alle successive (1992-1995); con ciò ottenendo una più completa visione di quello che fu il nostro rientro in Africa dopo il 2° conflitto mondiale.
Ricordiamo che in occasione dell'Afis svolgemmo un buon lavoro, creando sia i ranghi di una Amministrazione civile che delle Forze Armate della nuova Repubblica somala. Addestrammo nelle nostre Accademie gli ufficiali indigeni sia dell'Esercito, che della Polizia, della Marina e dell'Aeronautica.
Come al solito, abbiamo dato, senza ricevere nulla in cambio; anzi lasciammo parecchie giovani vite in quella lontana terra d'Africa, più due giornalisti: Ilaria Alpi ed il suo cineoperatore Hrovatin. Il testo è integrato da 96 immagini di natura tematica e postale.
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LA POSTA A SETTIMO TORINESE
dal Regno di Sardegna al Regno d'Italia di Gian Franco Mazzucco
A.N.C.A.I., Settimo Torinese 2018, pp. 80 a colori, 21x30, € 13,00 comprese spese postali.
Da richiedere a:
gianfrancomazzucco1@alice.it
Mansio ad septimum...
La località si trovava, e si trova tuttora, a circa 12 km a nord est di Torino, tra la sponda sinistra del Po e la
destra dei Sangallo, lungo la strada romana che da Torino portava a Pavia. Il toponimo Settimo Torinese
deriva da Septimum Taurinense, documentato esattamente così fin dal 1198, più spesso come Septimo, con
omissione del determinante.
La voce ricorda una "mansio ad septimum lapidem ab Augusta Taurinorum", posta lungo la strada romana, nel
Medioevo 'francexia'. La distanza da Torino è di qualche centinaio di metri superiore all'equivalente di sette miglia
romane, da cui la denominazione, come per Settimo Rottaro e Settimo Vittone, questi ultimi però in relazione alla
distanza dalla città di Ivrea.
Settimo appartenne ai marchesi di Cirié e nel 1159 fu donata al vescovo di Torino. Nel 1269 fu data in feudo
ad Alberto di Biandrate, poi passò al marchese dì Monferrato e nel 1435 ad Amedeo di Savoia. Sotto questa
casata seguì, di fatto, le vicissitudini del capoluogo torinese.
Nel 1599, durante una di quelle frequenti epidemie che colpivano con frequenza l'Europa (pensate alla
peste manzoniana del 1630), S.A. Carlo Emanuele emanò un'ordinanza (20.5.1599) con la quale si stabilivano
i tributi che le città, le ville e le terre dello Stato dovevano versare per collaborare a far fronte al "malcontagioso".
Esso imperversava e aveva costretto le autorità torinesi a trasferirsi in quel di Chieri abbandonando
Torino e, di fatto, a sospendere il più possibile le comunicazioni con gli altri Stati ed anche all'interno
dello stesso Stato.
Il tributo per la comunità di Settimo Torinese fu di soldi 102 e denari 1, mentre quello per la vicina città di
Chivasso (via via Civazzo, Civasso, Civasco ecc.) fu di soldi 145 e denari 10. Questo per sottolineare la differente
importanza tra le due comunità. Chivasso era più popolata ed anche nei successivi sviluppi postali
ebbe un servizio molto prima di Settimo Torinese. Nel 1772, infatti, risultava già funzionante in Chivasso
un servizio per la posta delle lettere.
L'importanza di Settimo consisteva soprattutto nella sua posizione. Nel Regio Editto per il regolamento
della Posta delle lettere e dei cavalli del 14 gennaio 1720 Settimo era sede di una stazione della "posta" dei
cavalli, come prima tappa della gran rotta maestra da Torino a Vercelli (il novarese e il milanese erano
all'estero).
Nel Manifesto del Conservatore generale delle poste "per lo stabilimento della cambiatura o sia mezzo
posta" sulla rotta di Vercelli, a una posta da Torino si trovava Settimo Torinese, da cui, dopo un'altra posta,
si giungeva a Chivasso. La situazione si evidenzia con maggior chiarezza grafica nella cartina tratta dalla "Guida per il viaggio d'Italia in posta" del 1793.
Italo Robetti
Presidente onorario Associazione Collezionisti Annullamenti Italiani
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