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Vittotio Emanuele II e Napoleone III |
La composizione delle iniziali forze in campo
Vi erano inoltre i Cacciatori delle Alpi, comandati dal Magg. Gen. Garibaldi, che alla data del 21 maggio avevano una forza presente di 129 ufficiali e 3.347 gregari, i Cacciatori degli Appennini, che alla stessa data avevano in totale 1.596 uomini presenti, i depositi dei corpi, il battaglione Real-navi e i carabinieri reali.
Le operazioni militari
La sera del 26 aprile, avendo il Piemonte risposto negativamente all'ultimatum Austriaco di disarmare le proprie truppe, (l'ultimatum datato 19 aprile 1859 che fu consegnato il 23 aprile successivo al Conte di Cavour richiedeva una risposta entro 3 giorni), la guerra poteva considerarsi dichiarata.
Gli eserciti erano così schierati:
Armata Sarda
Era suddivisa in tre concentramenti:
Concentramento di destra.
- 3a Divisione (Gen. Durando) schierata allo sbocco Nord della stretta di Serravalle fra Pozzolo Formigaro, Novi, Cassano Spinola e Arquata.
Concentramento di centro.
- 2a Divisione (Gen. Fanti) sulla destra del Tanaro e del Po nel tratto fra Bassignana e il confine con un forte concentramento ad Alessandria e reggimenti a Voghera, Valenza e Casale.
Concentramento di sinistra.
- 4a Divisione (Gen. Cialdini) rinforzata da parte della 1a Divisione (Gen. di Castelborgo) e dalle divisioni di Cavalleria (Gen. Sambuy) era schierata sulla riva della Dora Baltea fra Ivrea e Brusasco in gran parte alla destra del fiume ma con alcuni battaglioni anche e a Moncrivello, Cigliano e Saluggia. Le divisioni di Cavalleria erano dislocate a Novara, Vercelli, Cigliano, R. Mandria di Chivasso e lungo il confine del Ticino da S.Martino di Trecate a Garlasco.
- Cacciatori delle Alpi (Magg. Gen. Garibaldi): erano schierati all'estremo Sud di questo concentramento di truppe alla destra del Po a Brusasco, Cavagnolo e Verrua.
- Cacciatori Franchi. Due compagnie erano a Pallanza per contrastare eventuali sbarchi nemici. Il Quartier Generale
principale era a Torino.
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Armata Francese
Il 26 aprile cominciavano ad entrare nel territorio sardo attraverso le Alpi per ferrovia o a piedi le prime truppe francesi del III° e IV° Corpo di Armata.
A Genova stavano sbarcando i primi soldati appartenenti al I° Corpo d'Armata.
Armata Imperiale
La 2a Armata Imperiale, destinata ad aprire le ostilità, era concentrata nel territorio compreso fra il Naviglio Grande, la Ferrovia Milano Brescia, il Po, il Ticino e l'Adda.
In prima linea vi erano i seguenti corpi d'Armata:
- VII° Corpo (Fml. Zobel) fra Abbiategrasso e Bereguardo lungo il Ticino.
- III° Corpo (Fml. Schwarzenberg) fra Belgioioso e Pavia.
- VIII° Corpo (Fml. Benedek) fra Codogno e Piacenza.
In seconda linea vi erano per contro i seguenti Corpi di Armata:
- V° Corpo (Fml. Stadion) fra Pavia e Milano lungo il Naviglio Pavese.
- II° Corpo (Fml. Lichtenstein) fra S.Angelo Lodigiano e Lodi.
- Riserva d'armata intorno a Crema.
- Divisione di fanteria di riserva (Fml. Urban): era dislocata in parte a Brescia ed in parte a Bologna.
- Il Quartier Generale era a Milano.
Nei giorni 27 e 28 aprile vi fu solo un avvicinamento delle truppe Imperiali al Ticino e l'arrivo di un primo contingente di truppe Francesi del III Corpo di Armata a Susa. Il 29 aprile 1859, alle 15 pomeridiane, l'esercito Imperiale varcava il Ticino al ponte di Gravellone presso Pavia ed iniziava l'invasione del Piemonte.
L'occupazione Austriaca del Piemonte
L'Armata Sarda fu celermente spostata dalla linea di difesa sulla Dora verso Sud attestandosi tra il Po e il Tanaro per fronteggiare gli Austriaci. Il Quartier Generale Sardo si trasferì da Torino a S. Salvatore, posizione considerata ottimale tenuto conto che l'esercito era dispiegato tra Casale, Alessandria e Tortona. I Francesi arrivavano con una certa lentezza. Il 30 aprile giunse a Torino una parte del III° Corpo d'Armata che proseguì immediatamente per Alessandria. Da Genova, dove erano sbarcate, salivano verso Alessandria le prime divisioni del I° e del II° Corpo d'Armata. Gli Austriaci non trovarono nei primi giorni dell'invasione in Piemonte alcuna resistenza e quindi dilagarono dal Sud al Nord occupando tutto l'Oltre Ticino Novarese sino a Vercelli ed a Novara. Quest'ultima venne raggiunta il 30 aprile 1859 nel primo pomeriggio. Il giorno 2 maggio 1859 l'esercito Austriaco aveva completato il suo dispiegamento nel Piemonte Sud Orientale, attestandosi lungo la riva sinistra del Sesia e del Po con questa disposizione:
- VII° Corpo d'Armata: attestato nel Nord in Novara, Vercelli, Robbio e S.Angelo Lomellina.
- V° Corpo d'Armata: a Cozzo e Candia.
- III° Corpo d'Armata: a Torre Beretti.
- VIII° Corpo d'Armata: a Gallia, Mezzana Bigli, Pieve del Cairo, Mezzana Corti.
- II° Corpo d'Armata: a Mede, Breme e Sartirana.
- Divisione di Cavalleria a Tromello.
- Riserva di Artiglieria a Ottobiano.
- Quartier Generale a Lomello.
La fascia grigia delimita la massima area di occupazione, dell'Armata imperiale austriaca, del Piemonte orientale nelle prime settimane del conflitto: Bobbio venne occupata il 13 maggio da reparti austriaci provenienti da Piacenza, fu evacuata dopo alcuni giorni, rioccupata il 28 maggio e definitivamente abbandonata nei primi giorni di giugno, |
L'Armata Sarda era, a sua volta, così dislocata:
- 4a Divisione: a Casale e Frassineto.
- 5a Divisione: a Monte a Pomaro, a Cascina Grossa, al Ponte della Ferrovia di Valenza, a Lazzarone, Bozzole e
Giarole.
- 1a Divisione: a S. Salvatore ed Occimiano.- 3a Divisione: a Valenza, Bassignana e Rivarone.
- 2a Divisione: ad Alessandria.
- Divisione di Cavalleria: attestata in parte a Casale, Valenza e Lazzarone ed in parte sulla linea difensiva della Dora a
Cigliano, alla Mandria e a Rondissone.
- Cacciatori delle Alpi: attestati a Pontestura.
- Quartier Generale: era a San Salvatore.
Nei giorni successivi gli spostamenti delle truppe dei due eserciti, Sardo e Imperiale, furono relativamente limitati. Di rilevante vi fu l'occupazione Austriaca di Tortona, Castelnuovo, Pontecurone e Casei Gerola ed il trasferimento del Quartier Generale Imperiale da Lomello a Mortara. Tuttavia l'esercito Imperale apparve, dopo l'iniziale rapida avanzata, molto esitante e ciò favorì i Sardi ed i Francesi. Ad Alessandria era ormai giunto tutto il III° Corpo d'Armata francese ed una divisione del IV° mentre nell'alta valle dello Scrivia vi erano il I° ed il II° Corpo d'Armata e la Guardia Imperiale. I più preoccupanti spostamenti l'esercito Imperiale li attuò dopo il 6 maggio trasferendosi verso Nord e minacciando direttamente Torino. Il 7 maggio Biella fu occupata e drappelli di cavalleria, superato il Sesia, si spinsero sino a Santhià, Desana e Stroppiana. Il Quartier Generale Imperiale fu intanto trasferito da Mortara a Vercelli. Il giorno 8 maggio lo schieramento dell'Esercito Imperiale era il seguente:
- VII° Corpo d'Armata: attestato a Biella e Tronzano con un distaccamento a Mongrando, a S. Germano ed a Cascine di
Stra.
- II° Corpo d'Armata: con il Quartier Generale a Vercelli.
- III° Corpo d'Armata: tra Torrione e Palestro.
- V° Corpo d'Armata: a Stroppiana, Caresana, Pertengo, Costanzana, Asigliano e Prarolo.
- VIII° Corpo d'Armata: a Robbio.
- Divisione di Cavalleria: a Vercelli.
Il percorso della guardia Imperiale e del I, II e IV corpo dell'Armata francese |
Il concentramento verso Nord degli Imperiali convinse i Sardi a spostare verso Nord parte della loro armata. I Cacciatori delle Alpi furono spostati da Pontestura a Torrazza. La 1a, 3a e 5a Divisione Sarda ricevettero l'ordine di avvicinarsi a Casale. Improvvisamente, quando la minaccia dell'Armata Imperiale di avanzare su Torino sembrava una certezza, gli Austriaci ripiegarono. A partire dal 9 maggio abbandonarono Biella, trasferirono il Quartier Generale da Vercelli a Mortara e lasciarono a Vercelli solo una brigata di fanteria. Ripassarono il Sesia per concentrarsi nuovamente in Lomellina. Le divisioni Sarde in marcia verso Nord furono immediatamente fermate. Il giorno 11 e 12 maggio l'attività delle truppe Imperiali sul fronte fu praticamente nulla. Il 12 maggio l'Esercito Imperiale austriaco era così dislocato:
- II° Corpo d'Armata: accampato ad Albonese;
- V° Corpo d'Armata: col Quartier Generale a Mortara.
- III° Corpo d'Armata: a Castello d'Agogna.
- VIII° Corpo d'Armata: a Lomello.
- Divisione di Cavalleria: a Nicorvo.
- VII° Corpo d'Armata: a Robbio, Palestro e Torrione con una brigata a Vercelli tuttora occupata.
Una certa attività l'armata Imperiale la manifestò alla destra del Po. Furono mosse da Piacenza le divisioni di fanteria di riserva del Fml. Urban che occuparono Castel S.Giovanni e Stradella. Sul Lago Maggiore si svolgeva nel frattempo una guerra di rapina. Il Lago era dominio Austriaco: ai tre vapori armati Radetzky (6 cannoni), Benedek (2 cannoni) e Taxis (4 cannoni) il Regno Sardo non aveva nulla da opporre. Cinque piccoli vapori armati Sardi che non potevano in alcun modo competere con i vapori Austriaci erano stati inviati allo scoppio delle ostilità a Locarno sotto la tutela della bandiera elvetica. Le scarse truppe che all'inizio della guerra erano stanziate sul lago, furono richiamate subito per concorrere alla difesa della linea sulla Dora. Le scorrerie dei vapori Austriaci sulle coste Sarde del lago erano quindi solo contrastate con alterno successo dalla Guardia di Finanza e dalla Guardia Nazionale. Nessuno sbarco consistente fu tuttavia tentato dagli Austriaci che si limitavano ad imporre taglieggiamenti agli abitanti rivieraschi. L'ulteriore attendistica strategia militare Austriaca favorì ancor più i Sardi con il completamento dell'esercito Francese. Del V° Corpo d'Armata Francese solo la Divisione d'Autemarre partecipò alle operazioni militari del primo periodo di guerra. Il 12 maggio anche Napoleone III° sbarcò a Genova e si trasferì immediatamente ad Alessandria dove insediò il suo Quartier Generale e assunse il comando supremo dell'Armata Franco Sarda. Nei giorni successivi l'esercito Sardo e Francese assunsero le rispettive posizioni così come stabilito da Napoleone III° e Vittorio Emanuele. L'Armata Sarda fu concentrata intorno a Casale con il Quartier Generale ad Occimiano mentre l'Armata Francese si concentrò ad Alessandria attorno al proprio Quartier Generale. Il 17 maggio il fronte Franco Sardo era disteso da Bobbio (all'estrema destra) raggiunta da un reggimento di zuavi del V° Corpo d'Armata a Voghera, Casei Gerola, Tortona, Alessandria, Valenza, Bozzole, Frassineto, Villanova, Casale, Cascine di Stra e Santhià (all'estrema sinistra). Garibaldi, con i Cacciatori delle Alpi, era stato avviato da Cascine di Stra a Biella dove giunse il 18 maggio rioccupando questa città abbandonata dagli Austriaci il giorno 9 precedente. L'armata Imperiale non disturbò il dispiegamento delle forze Franco Sarde. Era accampata nelle seguenti località:
- VII° Corpo d'Armata: a Palestro, Robbio, Castelnovetto e Rosasco. Una brigata occupava Vercelli.
- III° Corpo d'Armata: a Mortara, S. Angelo, Castello d'Agogna, Olevano e Candia.
- VIII° Corpo d'Armata: a Breme, Torre Beretti, Lomello e Zinasco.
- II° Corpo d'Armata e V° Corpo d'Armata: ad Albonese, Tromello, Trecate e Mortara.
- Quartier Generale a Mortara.
- Divisione di Cavalleria: a Nord fra Gravellona e Vespolate.
- Riserva di artiglieria: a Vigevano e Gambolò.
- Divisione di riserva del Fml. Urban: a Stradella in attesa di essere rilevata dal IX° Corpo d'Armata che arrivava dalla
Moravia a Piacenza in quei giorni.
Il 18 e il 19 maggio i movimenti delle truppe dei tre eserciti si intensificarono. Gli Imperiali abbandonarono Vercelli che il 20 fu rioccupata dalla Divisione di Cavalleria e dalla 4a Divisione Sarda. Il Quartier Generale Austriaco il giorno 20 fu trasferito a Garlasco. Sempre il giorno 20 vi fu il primo scontro a Montebello fra i Franco Sardi e gli Imperiali. La vittoria arrise ai Franco Sardi. Nei giorni successivi l'Armata Sarda passò il Sesia costringendo gli Austriaci a ritirarsi da Borgo Vercelli verso Orfengo a Novara. Un'improvvisa piena del fiume sconsigliò i Sardi di superarlo in forze. Alla sera del 25 maggio, i Sardi erano saldamente attestati fra Vercelli, Casale, ove vi era il Quartier Generale, e Pomaro con alcuni battaglioni attestati sulla riva sinistra del Sesia. I Francesi, dopo la battaglia di Montebello, si spinsero verso oriente: il 22 ed il 23 maggio il I° Corpo d'Armata si trasferì da Voghera a Montebello e Casteggio; il II° Corpo d'Armata raggiunse Voghera, Oriolo e Pizzale; il IV° Corpo d'Armata si distese a cavallo del Tanaro da Valenza a Sale, mentre il V° Corpo d'Armata occupò Varzi e Bobbio; il III° Corpo d'Armata si attestò a Voghera ed a Casei. Lo spostamento verso Piacenza delle truppe Francesi convinse il Fzm. Gyulai che i movimenti delle truppe Sarde a Nord sul Sesia fossero solo un diversivo. Ordinò quindi lo spostamento di alcune divisioni verso sud. Il 27 maggio la nuova disposizione della 2a Armata Imperiale era la seguente:
- VIII° Corpo d'Armata e
- V° Corpo d'Armata: in prima linea da Torre Beretti a Vaccarizza.
- II° Corpo d'Armata e
- III° Corpo d'Armata: in seconda linea da S. Giorgio a Garlasco.
- VII° Corpo d'Armata: a Novara con distaccamenti ad Oleggio temporaneamente occupata, a San Martino di Trecate e
Mortara.
- IX° Corpo d'Armata: (da poco entrato in linea) tra Piacenza e Stradella scaglionato sulla riva destra del Po.
- Divisione di Cavalleria: a Vespolate.
- Divisione di riserva del Fml. Urban: a Como per difendere il lato destro dell'esercito Imperiale minacciato dai Cacciatori
delle Alpi di Garibaldi che avevano avuto ordine di spostarsi da Biella, dove erano arrivati il 18 maggio.
Il percorso delle divisioni Autemarre e Uhrich costituenti il V corpo dell'Armata francese |
Dal 20 maggio i Cacciatori delle Alpi iniziarono il trasferimento verso il Lago Maggiore per impegnare l'ala destra dello schieramento Imperiale. Il trasferimento avvenne attraverso Gattinara, Romagnano Sesia, Borgomanero, Oleggio Castello, Arona e Castelletto Ticino. Il 22 maggio, nella notte, i Cacciatori delle Alpi passarono il Ticino e, per primi, toccarono il suolo Lombardo conquistando Sesto Calende ed arrivando a Varese che fu conquistata nella notte del 23 maggio. La reazione Austriaca non si fece attendere. Distaccamenti del IV° Corpo d'Armata furono inviati da Milano il 25 maggio e riconquistarono Sesto Calende, mentre la Divisione di Riserva del Fml. Urban si muoveva da Como verso Varese, impegnando i Cacciatori delle Alpi nei dintorni di Varese ed uscendone sconfitti. Il giorno successivo, 26 maggio 1859, Garibaldi abbandonò Varese con i Cacciatori delle Alpi e si diresse verso Como dove fu nuovamente impegnato il 27 maggio in uno scontro, anche questa volta vittorioso, contro gli Imperiali a San Fermo. Alle 21.30 del 27 maggio 1859 Garibaldi entrava in Como. Questa azione ardita e temeraria, coronata da due vittorie su forze preponderanti, valse a Garibaldi la medaglia d'oro al valor militare e la nomina a Maggiore Generale. Il Fml. Urban, dopo la ritirata da Como, aveva ricevuto notevoli rinforzi e con l'intera Divisione di Riserva marciò su Varese, che riconquistò il 31 maggio per poi abbandonarla definitivamente il 5 giugno, quando ripiegò verso Milano con tutta la sua Divisione per rinforzare l'Armata Imperiale dopo la sconfitta di Magenta.
La controffensiva Franco Sarda
Le operazioni militari sul fronte principale si vivacizzarono dopo la decisione di Napoleone III di spostare l'Armata Francese verso Casale e Vercelli per attraversare il Sesia in queste località ed impegnare il nemico sul suo fronte destro. Il 27 maggio l'Armata Francese iniziò lo spostamento verso Casale. Il III° Corpo d'Armata ed il IV° Corpo d'Armata furono i primi ad essere trasferiti per ferrovia; seguì la Guardia Imperiale. Il V° Corpo d'Armata col I° Corpo d'Armata, per mascherare i movimenti del resto dell'Armata Francese verso Nord rimasero a Voghera, Montebello, Rivanazzano e Tortona. L'imperatore mantenne il Quartier Generale ad Alessandria. Le truppe Sarde iniziarono il trasferimento da Casale a Vercelli contemporaneamente. Il Re trasferì il Quartier Generale a Vercelli. Il 29 maggio la disposizione delle truppe Franco Sarde e Imperiali era la seguente:
Truppe Sarde:
- 1a Divisione, 2a Divisione, 3a Divisione, 4a Divisione e Quartier Generale a Vercelli e sulla riva destra del Sesia.
- 5a Divisione, distesa sulla riva destra del Sesia tra Casale, Frassineto, Gazzo e Molino della Grangia.
Truppe Francesi:
- I° Corpo d'Armata: a Sale e Bassignana.
- II° Corpo d'Armata: a Valenza e Mirabello.
- III° Corpo d'Armata, V° Corpo d'Armata e Guardia Imperiale: a Casale.
- V° Corpo d'Armata: era retrocesso da Voghera a Tortona con punte avanzate a Pontecurone.
Truppe Imperiali:
Erano tutte raccolte nell'Oltre-Ticino Novarese con la seguente disposizione:
- VII° Corpo d'Armata: a San Martino di Trecate, a Novara, Palestro, Robbio, Candia, Cozzo e Mortara.
- VIII° Corpo d'Armata: a Sartirana, Mede, Gambarana e Pieve del Cairo.
- II° Corpo d'Armata: Cergnago, San Giorgio di Lomellina e Lomello.
- III° Corpo d'Armata: a Tromello, Alagna e Garlasco dove risiedeva pure il Quartier Generale.
- V° Corpo d'Armata: a S.Nazzaro e Zinasco.
- IX° Corpo d'Armata: a Piacenza, Rottofreno, Castel S. Giovanni e Vaccarizza.
- Divisione di Cavalleria: a Vespolate.
- Riserve d'Armata rinforzate da reggimenti del IX° Corpo d'Armata: a Milano, Monza e Desio per fronteggiare i
Cacciatori delle Alpi a Como.
I giorni successivi, 30 e 31 maggio 1859, furono decisivi per l'andamento della guerra. L'esercito Sardo passò in forza il Sesia a Vercelli e scese verso Palestro dove avvenne un primo combattimento favorevole ai Sardi. Palestro fu conquistata nella tarda mattinata del 30 maggio. Un ulteriore combattimento tra Sardi e Austriaci si svolse a Vinzaglio nel pomeriggio dello stesso giorno e fu anch'esso favorevole ai Sardi. Anche il Re, che aveva trasferito il proprio Quartier Generale a Torrione, partecipò alla parte finale di questo vittorioso scontro. Questi combattimenti tennero impegnate le truppe Imperiali e consentirono alle truppe Francesi di varcare indisturbate il Sesia a Vercelli e Palestro. Il giorno 31 gli Imperiali tentarono di riconquistare Palestro, ma furono nuovamente battuti, così come furono battuti a Confienza in un successivo combattimento. Alla sera del 31 quasi tutto l'esercito Franco Sardo aveva attraversato il Sesia ed il giorno successivo, 1° giugno, il passaggio fu completato. L'Armata Franco Sarda proseguì poi i suoi spostamenti per costringere l'esercito Imperiale ad abbandonare il Piemonte. Napoleone III°, col IV° Corpo d'Armata a Nord, marciò su Novara che venne conquistata nel tardo pomeriggio del 1° giugno 1859 vincendo la debole resistenza della guarnigione Austriaca che si ritirò a S. Martino Ticino. L'Armata Francese, alla sera del 1° giugno 1859, era così attestata:
- IV° Corpo d'Armata: a Novara, Olengo e Torrion Quartara. A Novara si attestò pure il Quartier Generale.
- Guardia Imperiale: a Novara.
- II° Corpo d'Armata: a Sud di Novara.- I° Corpo d'Armata: a Vercelli e Borgo Vercelli:
- III° Corpo d'Armata: nei dintorni di Palestro.
- V° Corpo d'Armata: a Tortona, Alessandria e Pontecurone. Tutta l'Armata Sarda era concentrata al di là del Sesia con
la seguente dislocazione:
- 1a Divisione: a Nord di Confienza e a Granozzo.
- 2a Divisione: nei dintorni di Confienza.
- 3a Divisione: ad Est di Vinzaglio e Parnasca.
- 4a Divisione: a Palestro.
- Divisione di Cavalleria: al Torrione dove aveva il Quartier Generale Vittorio Emanuele.
Il Fzm. Gyulai, saputo della caduta di Novara e della forte presenza francese sulla sua ala destra, cominciò a pensare alla necessità di ripassare il Ticino. Trasferì il Quartier Generale da Garlasco a Mortara e ordinò alle sue truppe di disporsi più ad oriente.
Il 1° giugno 1859 l'Armata Imperiale era così dislocata:
- III° Corpo d'Armata: a Mortara, Vespolate, Borgo Lavezzaro e Vigevano.
- II° Corpo d'Armata: a Robbio, Castelnovetto e S.Angelo.
- VII° Corpo d'Armata: a Mortara, Castel d'Agogna, S.Giorgio, Mede, Torre Beretti e Candia.
- VIII° Corpo d'Armata: sulla riva sinistra del Po da Torre Beretti a Zinasco.
- IX° Corpo d'Armata: tra Piacenza e Castel S. Giovanni.
- V° Corpo d'Armata: a sud di Mortara, a Cergnago, San Giorgio, Lomello e Ferrera.
- Divisione di Cavalleria: a Gravellona, Tornaco e Villanova.
- Divisione di Riserva rinforzata da reggimenti del I° Corpo d'Armata che stava entrando in linea: a Milano e nei dintorni
di Varese per contrastare i Cacciatori delle Alpi.
Finalmente il Fzm. Gyulai si rese conto che l'Armata Franco Sarda era tutta concentrata sul suo fianco destro. Decise quindi di ripassare il Ticino per rientrare in Lombardia da dove riteneva di essere in posizione più favorevole per contrastare un eventuale attacco nemico. Il 2 giugno 1859 fu l'ultimo giorno di permanenza delle Armate Austriache sul suolo Piemontese. Le ultime località piemontesi ad essere abbandonate dagli Imperiali tra il 2 e il 3 giugno furono Robbio, Vespolate, Tornaco, Borgo Lavezzaro, Vigevano, Borgo S. Siro, Garlasco, S. Nazzaro, Tromello, Stradella, Gravellona, Vignarello e Villanova. In questi due giorni l'esercito Sardo e Francese si riunirono intorno a Novara, fra Galliate, Romentino, Pernate e Lumellogno.
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