LUIGI SIROTTI
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La seconda Guerra di Indipendenza
(quarta parte)
 
 
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Gli ultimi avvenimenti della guerra

Dopo le disfatte Austriache di San Martino e Solferino, le Armate Sarda e Francese rafforzarono le loro posizioni, ed il 25 e 26 giugno sgombrarono il campo di battaglia dai caduti, dai feriti e dalle molte armi abbandonate. I vuoti nell'esercito Sardo ed in quello Francese dovevano essere colmati al più presto. Si trattava di altri 17.000 uomini. Napoleone richiamò il V° Corpo d'Armata, che in parte si trovava a Firenze, al comando del Principe Gerolamo Napoleone ed in parte (la Divisione d'Autemarre) si trovava a Piacenza in retroguardia. Ai primi di luglio tutto il V° Corpo d'Armata, forte di 31.000 uomini, era raggruppato a Piadena. Sia l'Armata Sarda che quella Francese proseguirono, dal 27 giugno 1859, l'avanzata verso Est. I Sardi si mossero con direttrice Peschiera, attraversando il Mincio a Salionze, che occuparono il 29 giugno. I Francesi attraversarono il Mincio a Monzambano, raggiungendo il 1° luglio Oliosi, Santa Lucia del Trione e Custoza con il I°, II° e IV° Corpo d'Armata. La Guardia Imperiale raggiunse Valeggio. Il III° Corpo d'Armata raggiunse Valeggio e Goito. Il V° Corpo d'Armata era prossimo al ricongiungimento con il resto dell'esercito Francese. Le operazioni per l'assedio di Peschiera furono le ultime operazioni di guerra. Nei giorni dal 1° luglio al 7 luglio i Franco Sardi si dispiegarono attorno a Peschiera (che fu completamente circondata da terra) e lungo il Mincio da Castelnuovo a Valeggio. Gli Imperiali si erano ritirati intorno a Verona, ed il 7 luglio 1859 erano dislocati su un fronte di qualche decina di chilometri da Negarine a Nord ed Albaredo a Sud. La difesa del Po da Mantova ad Adria era affidata a due Corpi d'Armata (il II° e il X°). Fu su queste posizioni che gli eserciti cessarono le ostilità, essendo stato firmato a Villafranca, il giorno 8 luglio 1859, un armistizio.
Il 9 luglio l'Armata Sarda ricevette, in conseguenza della firma dell'Armistizio, le seguenti disposizioni, che furono le ultime emanate:
- Ia Divisione: doveva trasferirsi a Castenedolo e dintorni.
- IIa Divisione: doveva trasferirsi a Rezzato, Virle, S. Eufemia della Fonte e dintorni.
- IIIa Divisione: doveva trasferirsi a Lonato.
- Va Divisione: doveva trasferirsi a Salò.
- Divisione di Cavalleria e Artiglieria di Riserva dovevano trasferirsi a Montirone, Bagnolo e Ghedi.
- IVa Divisione: doveva trasferirsi a Ospedaletto, Brescia e Iseo.
- Quartier Generale: da Monzambano fu trasferito a Brescia.
Le altre truppe Sarde non si mossero, come pure non si mosse l'Armata Francese. Il giorno 11 luglio 1859, a Villafranca, furono firmati i preliminari di pace fra l'Imperatore dei Francesi Napoleone III° e l'Imperatore Austriaco Francesco Giuseppe. Vittorio Emanuele appose la sua firma su questi preliminari di pace con la clausola "J'accepte pour ce qui me concerne" che doveva permettere in breve tempo al Regno di Sardegna anche le annessioni del Granducato di Toscana, dei Ducati di Modena, di Parma e delle legazioni Pontificie dell'Emilia Romagna. Il 10 novembre 1859 la pace fu formalizzata a Zurigo. La guerra era così terminata.

L'armistizio dell'8 luglio e i preliminari di pace dell'11 luglio 1859

Viene riportato il testo integrale dell'armistizio sottoscritto l'8 luglio. Gli accordi riguardanti il controllo del territorio del lago d'Idro e dell'alta valle di Toscolano della provincia di Brescia e quello della provincia di Mantova fra Peschiera e il Po, sono illustrati nelle mappe allegate.
Nei preliminari di pace sottoscritti l'11 luglio a Villafranca in base ai quali l'Imperatore d'Austria cedeva all'Imperatore di Francia la Lombardia, non venne fatta menzione del territorio del lago d'Idro e dell'alta valle di Toscolano, ma vennero invece apportate modifiche alle linee di confine fra Peschiera e il Po. Il nuovo confine partiva da Peschiera, seguiva il corso del Mincio fino alla localita "Le Grazie" e poi in linea retta raggiungeva il Po a Scorzarolo.
Con il trattato di pace di Zurigo, sottoscritto il 10 novembre 1859, il territorio del lago d'Idro, dell'alta valle di Toscolano e quello della provincia di Brescia sulla riva del Garda fino al confine con il Tirolo passava al regno di Vittorio Emanuele, mentre veniva attribuita alla sovranità austriaca una zona circolare del raggio di 3.500 metri a protezione della piazzaforte di Peschiera fra il lago di Garda a sinistra e la riva del Mincio a sud. I nuovi confini erano fissati dagli articoli 4 e 6 del trattato:
" Art. 4. S.M. l'Imperatore d'Austria rinunzia per sè e per tutti i suoi discendenti e successori in favore di S. M. l'Imperatore dei Francesi a tutti i suoi diritti e titoli sulla Lombardia, eccettuate le fortezze di Peschiera e di Mantova ed i territori determinati dalle nuove delimitazioni, i quali restano in possesso di S. M. I. R. A.
La frontiera partendo dal limite meridionale del Tirolo, sul lago di Garda, seguirà il mezzo del lago sino all'altezza di Bardolino e di Manerba, donde raggiungerà per linea retta il punto di intersecazione della zona di difesa della piazza di Peschiera col lago di Garda. Questa zona sarà determinata da una circonferenza il cui raggio, calcolato a partire dal centro della piazza è fissato a 3.500 metri più la distanza del detto centro allo spalto del forte più avanzato. Dal punto di intersecazione della circonferenza così designato col Mincio la frontiera seguirà il "thalveg" del Po sino a Suzzara: partendo da quel punto nulla è innovato ai limiti attuali qual esistevano prima della guerra.
S. M. il Re di Sardegna prendendo possesso dei territori a lui ceduti da S. M. l'Imperatore dei Francesi accetta i carichi e le condizioni inerenti a questa cessione.
Art. 6. I territori ancora occupati, in virtù dell'Armistizio dell'8 luglio ultimo scorso saranno reciprocamente evacuati dalle potenze belligeranti, le cui truppe si ritireranno immediatamente al di quà delle frontiere stabilite all'art. 8"


CONVENZIONE d'armistizio conchiusa a Villafranca, l'8 luglio 1859

Art. 1°. Vi sarà sospensione d'armi tra gli eserciti alleati di S. M. il re di Sardegna e di S. M: l'imperatore dei francesi da una parte, e gli eserciti di S. M. l'imperatore d'Austria dall'altra.
Art. 2°. Questa sospensione d'armi durerà dal giorno d'oggi sino al 15 d'agosto senza denuncia. In conseguenza di ciò le ostilità, se sarà il caso, ricomincerebbero, senza preventivo avviso, il 16 a mezzodì.
Art. 3°. Tostochè le stipulazioni di questa sospensione d'armi saranno stabilite e sottoscritte, le ostilità cesseranno sopra tutta l'estensione del teatro della guerra, si per terra che per mare.
Art. 4°. Gli eserciti rispettivi osserveranno strettamente le linee di delimitazione seguenti, le quali furono definite per tutta la durata della sospensione d'armi. Lo spazio che separa le due linee di delimitazione è dichiarato neutro, di maniera che sarà interdetto alle truppe delle due armate. Dove un villaggio sarà attraversato dal limite, l'insieme di questo villaggio sarà a profitto delle truppe che l'occupano.
I confini del Tirolo lungo lo Stelvio ed il Tonale formano una delimitazione commune alle armati belligeranti.
La linea di delimitazione franco-sarda parte dal confine del Tirolo, passa per Bagolino, Lavenone ed Idro, attraversa la cresta, che disgiunge la valle Degagna dalla valle di Toscolano e termina a Maderno sulla riva occidentale del lago di Garda.
Le truppe piemontesi stanziate nei luoghi di Rocca d'Anfo terranno le posizioni che occupano di presente.
Fra la riva orientale del lago di Garda e l'Adige vi sarà una linea di delimitazione tracciata al sud di Lazise, da Vallona per Saline fino a Pastrengo;questa linea segnerà il limite delle posizioni franco-sarde.
Da Pastrengo la linea di delimitazione franco-sarda seguirà la strada che mena a Sommacampagna, e di là passerà per Pozzo Moretto, Prabiano, Quaderni e Massimbona a Goito.
A partire da Goito la linea di delimitazione franco-sarda rimanendo sempre sulla riva destra del Mincio, passerà per Rivalta, Castellucchio, Gabbiana, Cesole e toccherà il Po a Scorzarolo.

La linea di delimitazione austriaca si stenderà dal confine del Tirolo presso al ponte del Caffaro, sino a Rocca d'Anfo, ove le truppe terranno le posizioni che occupano di presente, e comprenderà la strada che communica con questi due punti. Poi, distaccandosi dalla punta nord-est del lago d'Idro, la linea di delimitazione austriaca seguirà il confine del Tirolo e il ruscello detto Toscolano fino al luogo dell'istesso nome posto sopra le rive del lago di Garda.
La strada che conduce da Lazise a Ponton servirà di delimitazione alle truppe austriache tra la riva orientale del lago di Garda e l'Adige. I battelli della flottiglia austriaca del lago di Garda communicheranno liberamente tra Riva e Peschiera: tuttavia, nella parte meridionale del lago, al di sotto di Maderno e di Lazise, non potranno toccare che Peschiera, e in questa parte di corso eviteranno di allontanarsi dalla costa orientale.
Appoggiandosi sopra l'Adige a Bussolengo, la linea di delimitazione austriaca si dirigerà poscia a Mantova per Dossobono, Isolalta, Nogarole, Bagnolo, Canedole e Drasso.
La linea di delimitazione austriaca si dirigerà da Mantova sopra Curtatone e Montanara e poi lungo l'Avalli a Borgoforte.

Villafranca e tutto il terreno compreso fra le due linee di delimitazione sono dichiarati neutri.
Al di sotto di Borgoforte il Po forma una linea di delimitazione naturale tra le armate belligeranti fino a Ficcarolo e di là fino alla sua imboccatura a Porto di Goro.
Al di là del Po la linea di delimitazione è naturalmente tracciata dalle coste austriache dell'Adriatico, compresevi le isole che ne dipendono e fino all'ultima punta meridionale della Dalmazia.

Art. 5°. Le strade ferrate da Verona a Peschiera e a Mantova potranno, durante la sospensione d'armi, servire al provvigionamento delle piazze forti di Peschiera e di Mantova, colla condizione espressa, che il provvigionamento di Pesciera sia finito nello spazio di due giorni.
Art. 6°. I lavori d'attacco e di difesa di Peschiera rimarranno, durante la sospensione d'armi, nello stato in cui si trovano di presente.
Art. 7°. I bastimenti mercantili, senza distinzione di bandiera potranno liberamente circolare nell'Adriatico.Fatto e stabilito, salvo ratifica, tra noi sottoscritti incaricati de' pieni poteri dai nostri rispettivi sovrani, il luogotenente generale conte Della Rocca, primo aiutante di campo di S. M. il re di Sardegna, capo dello stato maggiore dell'armata sarda; il maresciallo Vaillant maggior generale dell'esercito francese; il generale di divisione De MatimpereY aiutante maggior generale dello stesso esercito, per una parte ed il generale d'artiglieria barone De Hess, capo dello stato maggiore dell'armata austriaca, e il conte Mensdorff Pouilly generale di divisione dell'esercito austriaco, per l'altra parte.

Sottoscritti all'originale:
Maresciallo, Vaillant.
Generale, De Martimprey.
Generale, Hess.
Generale, Mensdorff.


Gli accordi del 8 luglio 1859 sottoscritti con l'armistizio di Villafranca riguardanti il controllo del territorio del lago d'Idro e dell'alta valle di Toscolano della provincia di Brescia.
(1) Territorio neutrale. Le truppe austriache potevano accedere al forte di Rocca d'Anfo procedendo da Nord lungo la strada che costeggia il lago; le truppe franco sarde potevano accedere alla località di Anfo da Sud seguendo la strada proveniente da Lavenone.
(2) Territorio neutrale precluso alle truppe degli eserciti belligeranti.



23 giugno 1859. Lettera da Salorno nel Tirolo del sud, diretta a Maderno affrancata fino a destino per 15 soldi (affrancatura conteggiata per la via di Svizzera). Al verso bolli di transito di Innsbruck del 24 giugno, di Feldkirch e di Coira del 26 giugno e di arrivo di Toscolano (distante circa un chilometro da Maderno) del 11 luglio. L'affrancatura fu ritenuta valida fino al confine austro-svizzero, venne tassata per 10 soldi per il transito in Svizzera e per altri 10 soldi per il percorso nel territorio della Lombardia. Giunse a destino con tassa a carico del destinatario per 20 soldi. Riveste un notevole interesse perchè transitò da Toscolano il giorno dell'armistizio che fissava la linea di demarcazione fra i due eserciti lungo il torrente Toscolano

Gli accordi dell'8 luglio 1859 sottoscritti con l'armistizio di Villafranca riguardanti il controllo del territorio del Lombardo Veneto fra Peschiera ed il Po

La linea entro la fascia grigia rappresenta quella di confine stabilita dal trattato di pace di Zurigo il 10 novembre 1859


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