8 marzo 2024 LA FORZA DI LUDMILLA ELENA GIANINI BELOTTI NON SOLO MIMOSA BIBLIOGRAFIA DEL DIVENIRE DA TERESA BANDETTINI LA BALLERINA MASCHILISMO DI CENT'ANNI FA LA NOSTRA EMISSIONE 2024 È DEDICATA A LUDMILLA NAVALNAYA MADRE DI ALEKSEJ NAVAL'NYJ PLATONE ERA FEMMINISTA? NI! Indice di tutti gli articoli pubblicati Tutte le emissioni de "il Postalista" dal 2019 al 2024
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PLATONE ERA FEMMINISTA? NI! | ||
di Alessandro Blasi e Sergio De Benedictis |
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Eppure sul nostro caro Platone occorre spendere qualche parola in più. Pare che sia stato, a giudicare da alcuni passi della sua opera, ben disposto verso le donne o quantomeno lontano dalla misoginia propria dei suoi contemporanei.
Piuttosto che assegnare al sesso femminile il ruolo passivo di gestione dell’oikos (il nucleo ristretto della casa), Platone attribuisce loro gli stessi compiti degli uomini, perfino nell’amministrazione statale. Nella ‘Repubblica’ si legge: “non c’è occupazione che sia propria di una donna in quanto donna né di un uomo in quanto uomo; ma le attitudini naturali sono similmente disseminate nei due sessi”. Arriva ad affermare che la differenza di genere è puramente biologica — la donna partorisce, l’uomo no — ma scrive: “non c’è alcuna ragione, di concludere che, relativamente al nostro argomento, la donna differisca dall’uomo”.
Ma non possiamo esimerci dal precisare che, per quanto sia stato ben disposto, il filosofo era comunque figlio del suo tempo e in opere successive alla ‘Repubblica’ ritorna sulla questione dell’inferiorità femminile. Si dice nelle “Leggi” che la donna deve essere sottoposta al controllo del marito; o ancora nel “Timeo” viene esposta la tesi secondo cui “tutti quelli che, nati uomini, sono stati codardi e sono vissuti nell’ingiustizia, […] si mutarono in donne nella Sarà proprio un allievo di Platone, Aristotele, a teorizzare in seguito la naturale diversità della donna. E come non riconoscere che i riverberi di queste speculazioni, in fin dei conti, sono ben visibili ancora oggi? La risposta al quesito iniziale è per questo un “ni”. Alessandro Blasi e Sergio De Benedictis |