Il Regno d’Italia fu proclamato il 17 Marzo 1861, in quel
periodo i francobolli usati erano dello stesso tipo di quelli precedenti
l'Unità che erano stati in vigore nel Regno di Sardegna .
La prima emissione del Regno d'Italia recante la definizione di "italiano"
fu "il francobollo" del Matraire stampato a Torino
e distribuito il 10 Gennaio 1863, in realtà era un valore emesso
provvisoriamente aspettando la definitiva serie De La Rue.
Dopo l’unità nazionale, il giovane regno, guardando alle
altre nazioni occidentali europee, volle conquistarsi anche degli sbocchi
commerciali nel Mediterraneo ed in oriente (oltre a quelli nel Corno
d'Africa dove inizialmente erano stati usati valori De La Rue sovrastampati
ESTERO. Successivamente dopo altre conquiste
e l'allargamento della colonia furono forniti valori di tipo interno).
Sull'esempio delle altre potenze coloniali, che avevano aperto uffici
postali consolari in paesi oltremare, anche l'Italia, con lo svilupparsi
degli interessi commerciali nei territori del levante, facendo la voce
grossa e mandando una squadra navale, impose al caotico e debole Impero
Turco l'apertura di uffici postali italiani sia a Costantinopoli che
in altre parti dell'impero Ottomano (oltre a quelli già aperti
in Tripolitania).
In questi territori a vario titolo furono aperti sia uffici postali
consolari, sia veri uffici postali dipendenti dalle Regie Poste in cui
si utilizzarono dei francobolli italiani in valuta italiana (fino al
1909 con la stessa tariffa interna fu applicata quella internazionale
per poi reintrodurre quella interna nelle Colonie e in Albania ). Successivamente
per evitare speculazioni monetarie (e per accontentare i filatelisti
) si cominciarono a sovrastampare i francobolli italiani con il nome
delle località servite e in valuta locale.
All’epoca della rivolta dei nazionalisti cinesi (fine
Ottocento) le truppe italiane fecero parte della missione militare multinazionale
inviata per la difesa degli interessi occidentali e parteciparono anche
alla successiva repressione dei Boxer . A Pechino (sede collettiva
delle Legazioni Occidentali) dal 21 Gennaio 1901 fu aperto un ufficio
di posta militare per i soli militari italiani e il personale della
legazione. In quella località vennero utilizzati francobolli italiani
che successivamente furono sovrastampati sul posto in valuta locale.
Con alterne vicende il nostro contingente di "Fanteria di Marina"
rimase a difesa degli interessi italiani concentrati soprattutto a Tien
Tsin sede della nostra concessione commerciale ed a Pechino.
Dalle numerose navi italiane che si avvicendarono alla fonda in acque
cinesi fino all'8 Settembre 1943 e dall'ufficio postale di Pechino (in
oltre quarant'anni naturalmente si alternarono parecchie navi e ogni
nave ebbe un ufficio di posta
militare) partirono le corrispondenze dirette in Patria sia
quelle ufficiali in franchigia sia quelle dei marinai a tariffa
militare. Il servizio funzionò fino alla cattura dei nostri marinai
da parte dei Giapponesi; si ricordi che facemmo parte del famoso asse
"Roma-Berlino-Tokyo".
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Alcuni esemplari sovrastampati per l'uso nei
territori accupati, oppure usati negli uffici postali in territorio
straniero.
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In estrema sintesi, durante il Regno di Vittorio Emanuele
II° e di suo figlio Umberto, furono aperti uffici italiani all'estero
in Tunisia (Tunisi, la Goletta, Susa), Alessandria d'Egitto,
Libia (Tripoli di Barberia), Mar Rosso (Massaua, Assab),
a Creta (La Canea), in Marocco ed in Sud America.
Dopo la salita al trono di Vittorio Emanuele III°
furono aperti uffici postali italiani in: Cina (Pechino e Tien
Tsin), in Africa (Bengasi e Tangeri) e nell'Impero Ottomano
(Costantinopoli, Durazzo, Janina, Gerusalemme, Salonicco, Scutari, Smirne
e Valona)
L'Italia in piena espansione coloniale accampò
pretese su Tripoli: fu inviato un ultimatum all' Impero Turco e il 27
Settembre 1911 dichiarò guerra e invase la Tripolitania.
Durante il conflitto gli italiani occuparono le isole del Dodecaneso
(Maggio 1912) che vennero successivamente assegnate all'Italia
col Trattato di Pace di Losanna nel 1923. Durante questo congresso
si stipularono i patti che portarono alla abolizione delle "Capitolazioni"
ed alla definitiva chiusura degli uffici postali in territorio
turco.
Occupate come "pegno" dell'effettivo ritiro delle truppe turche
da Tripolitania e Cirenaica, le isole dell'Egeo furono praticamente
annesse all’Italia, anche se il riconoscimento ufficiale giunse tardi,
nell'ambito delle spartizioni definitive dell'impero Turco da parte
degli europei: un provvedimento che ebbe dure rimostranze da Ataturk.
Furono sovrastampati francobolli italiani per ciascuna delle dodici
isole, oltre che per Rodi. Dal 1929 per tutto il Dodecaneso si
usarono i valori emessi specificatamente per Rodi.
In ambito postale bisogna ricordare la differenza fra
i territori coloniali (con i propri uffici postali come emanazioni delle
poste nazionali), quelli aperti nei territori occupati, gli uffici postali
consolari e gli uffici postali "tout - court" aperti in una
nazione diversa, questi ultimi erano vietati se non riconosciuiti dall'U.P.U..
Nel 1918, dopo la vittoria di Vittorio Veneto, quando gli italiani
occuparono il Trentino e la Venezia Giulia, furono messi fuori
corso i francobolli austroungarici ed emessi francobolli italiani (di
occupazione) con la sovrastampa in valuta locale (in Heller), suscitando
le vivaci proteste della popolazione filo-italiana che voleva la lira;
furono prontamente ritirati (per breve tempo) e successivamente rimessi
in circolazione ed usati fino all'annessione definitiva all'Italia avvenuta
dopo il trattato di pace (dove?) del 10
Settembre 1919.
Negli anni tra le due guerre mondiali l’Italia aveva il suo “posto
al sole” in: Albania (prima protettorato, poi parte dell'impero),
Egeo (Dodecaneso), le colonie italiane
in Africa Orientale l'A.O.I. (Eritrea, Etiopia, Somalia) e in Africa
Settentrionale la Libia (ex Cirenaica e Tripolitania).
Nel 1941 l'Italia occupò le Isole Jonie e vi istallò
una propria amministrazione (si usarono francobolli di occupazione sovrastampando
i valori della serie Imperiale del 1929).
Nell'Aprile 1941 l’asse italo-tedesco sferrò l’attacco alla Jugoslavia,
completandone in breve tempo l'occupazione; nella spartizione l'Italia
si annettè parte della Slovenia e della Dalmazia con le province di
Fiume, Zara, Lubjana e Spalato. Dal Maggio si cominciarono ad usare
valori bollati italiani e fino all'armistizio dell'8
Settembre 1943 il territorio fu sotto la giurisdizione italiana.
Dopo tale data tutto il Nord-est fu occupato dai tedeschi che si istallarono
e organizzarono il territorio come propaggine del "grande Reich", con
la creazione delle speciali "Zone d'operazione delle Prealpi"
con Belluno, Bolzano e Trento e il Litorale Adriatico comprendente la
Venezia Giulia, Udine e Lubiana. Mentre sul territorio formalmente italiano
i due governi gestivano i loro servizi postali in completa separazione,
ognuno con i propri francobolli, nella provincia di Lubjana i tedeschi
sovrastamparono i francobolli italiani dell'imperiale mantenendone però
le stesse tariffe postali.
Al termine della seconda guerra mondiale l’Italia perse le colonie e
dovette cedere alla Francia alcuni territori lungo il confine occidentale
e alla Jugoslavia parte della Venezia Giulia, l’Istria, Fiume e le isole
della Dalmazia.
Negli ultimi giorni della seconda guerra mondiale la Venezia Giulia,
l’Istria e la città di Trieste furono occupate dai partigiani
jugoslavi , successivamente rioccupate dagli Alleati nel Maggio 1945.
Nella complessa vicenda politico-militare dei territori che erano ritornati
sotto il comando alleato vennero distribuiti i francobolli italiani
sovrastampati con la sigla A.M.G.-V.G. (Allied Military Government
Venezia Giulia ) per non dare appigli politici agli Iugoslavi .
Nel Febbraio 1947 il trattato di Parigi dichiarò Trieste territorio
libero, dividendolo in due zone: la A e la B. La seconda
fu assegnata agli jugoslavi.
La zona A, che comprendeva la città di Trieste, fu amministrata
nel periodo 1947 - 1954 dal Comando Militare Alleato con l'uso
dei francobolli italiani con la sovrastampa A.M.G-F.T.T. (Allied
Military Government - Free Territory Trieste). Tali valori ebbero corso
fino al 13 Novembre 1954. Da quella data, conclusa con la spartizione
la vicenda istriana, ripresero a circolare francobolli italiani senza
alcuna sovrastampa.
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1946 - AMG-VG. Cartolina a
tariffa interna italiana.
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1950 - AMG-FTT .
Cartolina espresso a tariffa interna italiana.
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Il primo francobollo dell'Unità
d'Italia con la dicitura "ITALIANO".
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4-5 Maggio 1912. Le truppe
italiane sbarcano a Rodi a salvaguardia del trattato di pace che
imponeva alla Turchia l'evacuazione dei territori africani di Tripolitania
e Cirenaica, diventate poi colonie italiane e riunite successivamente
nella Libia.
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Per accordi con l'Egitto nel 1916
fra i due stati erano in vigore le tariffe nazionali interne.
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Corrispondenza proveniente da Costantinopoli
ufficio N°1 dei servizi postali italiani (aperto alla fine del
1908 e rimasto aperto fino al 25. 9. 1923). Il francobollo è
sovrastampato 10 Parà.
La tariffa corrisponde a quella italiana per l'interno (il timbro
in basso a dx è riportato dal retro della cartolina).
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1922 - Retro di elegante busta,
partita da Trieste per Costantinopoli; pagò una tariffa speciale
ridotta estero di 60 Cent invece di 80.
Notare il timbro italiano di arrivo che è ancora Costantinopoli.
L'anno dopo gli uffici furono chiusi , le tariffe applicate quelle
normali per l'estero e il nome della città divenne Istanbul.
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1919 - Dopo l'occupazione del
Trentino furono messi fuori corso i francobolli austroungarici ed
emessi francobolli italiani con la sovrastampa in valuta locale
(in Heller), dopo una settimana d'uso furono ritirati per
polemiche con gli italianofili; .....
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1919 - .....dopo un paio di
mesi ritornarono in circolazione. Raccomandata da Trieste con bollo
annullatore a date di tipo italiano
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1941 - Cartolina proveniente
da Calino (Rodi), all'epoca territorio Italiano con tariffa postale
per l'interno.
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1942 - Serie Imperiale
completa sovrastampata per l'occupazione delle isole Jonie
su lettera filatelica, ma viaggiata regolarmente in raccomandazione
aerea .
(64 KB)
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1941 -
Cartolina inviata dopo il 3 maggio 1941 in seguito all'annessione
all'Italia come 93° provincia; con valore iugoslavo sovrastampato
CO.CI (Commissario Civile) usati per circa
un mese e tolti di corso il 27 Giugno per usare valori italiani
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1941 - Cartolina proveniente
da Susak all'epoca territorio occupato dall Italia con tariffa postale
per l'interno.
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14 Marzo 1944. Raccomandata
Espresso da Lubiana con valori italiani della serie imperiale sovrastampati
dopo l'occupazione tedesca in tariffa interna in corso con la Slovenia.
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