In senso stretto il termine "marcofilia" descrive
una particolare branca del collezionismo che raccoglie e studia le
impronte dei timbri (detti bolli) presenti sulla corrispondenza.
Come estensione (che farà torcere il naso ad alcuni) mi sembra
corretto comprendere nella categoria tutti i segni aggiunti dagli
addetti postali alle corrispondenze per segnalazioni
di servizio come: bolli accessori, scritte e targhette applicate
alle corrispondenze e ai moduli postali.
I principali sono i bolli
annullatori o datari, i bolli di origine o provenienza; nella
categoria si possono comprendere anche i bolli per le segnalazioni
di servizio applicati sui moduli postali o sulla corrispondenza, quali
le scritte di controllo, i bolli di rispedizione, di avviamento, di
consegna e ancora, bolli di tassazione, di raccomandazione o di assicurazione,
di franchigia ecc. Non bisogna dimenticare le impronte annullatrici
meccaniche che in certi periodi vennero usate anche per pubblicità
e propaganda.
Le segnalazioni di servizio manoscritte erano frasi codificate
espressamente previste dai regolamenti in sostituzione dei timbri
appositi mancanti; anche il colore dei lapis o degli inchiostri
era regolamentato e seguiva precise regole (o perlomeno avrebbe dovuto).
Altro capitolo interessante sono i bolli annullatori temporanei o
provvisori, utilizzati negli uffici postali in servizio per un tempo
limitato in sedi provvisorie e in circostanze particolari, per esempio
in occasione di fiere, esposizioni, congressi. Ai suddetti uffici
furono forniti dei bolli approntati ed utilizzati per l'occasione,
definiti poi “annulli speciali”.
Tali uffici postali temporanei venivano aperti (almeno inizialmente)
con lo scopo preciso di favorire i visitatori e i partecipanti all'incontro,
nell' inviare le corrispondenze di affari o di saluto o di ricordo
dal luogo stesso della manifestazione. In tempi moderni, gli annulli
delle manifestazioni si sono arricchiti di disegni e definiti annulli
figurati. E' diventato un capitolo appassionante per molti collezionisti,
anche se sono creati ed applicati al solo scopo collezionistico.
Altra branca degli annulli speciali sono stati i cosidetti bolli "muti"
cioè impronte di timbri (provvisori) riportanti solo la data
e mancanti delle indicazioni consuete per il buon andamento postale,
perciò integrati obbligatoriamente con ulteriori bolli o a
volte anche con scritte manuali.
La maggior parte di queste "impronte" (il termine corretto
è bolli, se applicati a timbro) vennero applicate
manualmente, però non mancano impronte di annullamenti meccanici
e meccanici continui. Come accennato sopra, non bisogna dimenticare
(poichè appartenenti anch'esse alla marcofilia) le impronte
applicate a macchina presso gli uffici postali per le tassazioni o
per l'affrancatura delle raccomandate.
E che dire dei bolli ovali di franchigia apposti dai mittenti ma
con l'intestazione "R.R.POSTE" ?, anch'essi potrebbero
rientrare nella categoria. In ultima analisi si potrebbero pure comprendere
(anche se applicate dai privati e appartenenti alla cosidetta "meccanofilia")
le impronte meccaniche "rosse"
che erano munite di punzone ufficiale delle Poste Italiane,
quindi l'affrancatura era solamente delegata momentaneamente ai privati
(vedi i cartellini di controllo delle rosse).